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Quando la porta blindata si apre mi ritrovo a fissare, dal basso verso l'alto, la faccia ispanica di Hernandez. Fa per dire qualcosa ma le parole gli muoiono in bocca nel ritrovarmi spaparanzato, a pancia all'aria, sul tavolo metallico; la mano cibernetica, sotto la nuca, come cuscino e i piedi che sfiorano il pavimento.
» Giuro, il caffè a terra è stato un incidente!
Mi guarda con i suoi occhietti castani e scuote il capo.
» Sei libero di andare, galeotto.
Con un colpo di reni mi metto seduto e poi balzo giù, seguendolo fuori dalla stanza e poi lungo il corridoio. Dopo qualche secondo di imbarazzante silenzio gli indico la barba ispida che tramite le lunghe basette si unisce ai suoi lunghi capelli.
» Ma una spuntatina alla pelliccia, no?
» Ma farti i cazzi tuoi, no?
Scoppio a ridere alla sua risposta, non è per nulla cambiato. Mentre cammina infila la mano in tasca, e sebbene siamo all'interno di una delle strutture più sicure della città è un gesto che io non riesco a concedermi. Non riesco a riservarmi questo tipo di tranquillità nenche da disarmato. Rabbrividisco al solo pensiero di non avere la mano libera, pronta a reagire in caso di minacce improvvise.
Sarà questo a differenziare un agente dell'Interpol, ex-membro del Neo Bruxelles Police Department, e me, un ex-peshmerga e contractor? Che reggere un fucile fin da quando avevo undici anni, mi abbia fatto male?
» Come vanno le cose?
» Come al solito, sotto la dittatrice sta avvenendo un'epurazione. La Moureine vuole liberarsi di tutti quelli che fossero anche solo lontanamente colleghi a Īliadīs e a Diethard.
» Che clima frizzantino! Piuttosto, come va con la signora Hernandez?
» Con la signora Hernandez va ben-... aspetta, ma che ti frega, se non l'hai mai conosciuta?
Scrollo le spalle. Raggiunta la fine del lungo corridoio ci infiliamo in un ascensore di servizio e lascio che lui pigi il pulsante del piano terra. Ci sono altri agenti all'interno, ma li ignoriamo, come se non fossero lì con noi. Facce nuove.
Reclute chiamate a sostituire gli epurati?
» Boh, facevo conversazione.
» Tu non fai conversazione. O spari cazzate a raffica o sei serio come solo un morto potrebbe esserlo, e spesso non si comprende la fottuta differenza!
Rido ancora, dandogli una pacca sulla spalla.
» È questo il mio segreto, Hernandez. Metà per scherzo e tutto per davvero!
» Metà per scherzo e tutto per davvero? Dovresti mettertelo sulla lapide come epitaffio.
» Ottima idea! Vedi che ogni tanto servi a qualcosa!?
» Piuttosto, avrei voluto parlarti io di questa storia, ma il capo si è opposto. Ha detto che eri un "soggetto pericoloso" e come tale voleva occuparsene lei.
» "Soggetto pericoloso"? Oh, secondo me c'è del dolce. La prossima volta che mi chiude in una sala interrogatori provo a invitarla fuori a cena.
» Per me quella ti spara.
» Se li considera preliminari, non mi oppongo.
L'ascensore ci deposita al piano terra e ci allontaniamo tra le occhiatacce degli altri agenti. Mentre attraversiamo l'atrio, con le sue altissime colonne doriche e le vetrate trasparenti che mettono in mostra lo sfarzo scintillante del settore corporativo di Neo Bruxelles. All'esterno ci ritroviamo nel cuore di quello che una volta veniva definito lo Schaerbeek.
» Allora? Che c'è?
Mi riconsegna tutta la roba che mi era stata sottratta dalla polizia, e ci aggiunge anche un pass per poter attraversare uno dei tanti posti di blocco, che delimitano i confini della zona corporativa.
Mi sento meglio quando posso di nuovo stringere l'impugnatura del mio autorevolver, targato Mateba.
» Puoi fornirmi il fascicolo del caso?
» Cosa? Scordatelo. La Moureine è peggio di Hitler! Se lo viene a sapere tu finisci con il culo dietro le sbarre e io in mezzo a una strada... nella migliore delle ipotesi!
» Me lo devi, Hernandez. Mi devi un fottuto favore, un cazzo di favore grosso quanto la stramaledettissima Torre.
» Non ti devo nient-...
» Se non lo devi a me, lo devi a Vincent.
» Sei un pezzo di merda, Wright!
Incassa la testa nelle spalle e serra le mani a pugno, avanzando un passo verso di me. I suoi occhi ardono di rabbia improvvisa e lo comprendo fin troppo bene. La rabbia per non essersi conto che l'omicidio di Vincent fosse stato architettato e insabbiato dalla stessa Interpol. La rabbia per aver lavorato a quel caso senza essersi accorto di nulla, e la rabbia per la consapevolezza che Vincent si è lasciato alle spalle una moglie e una figlia. La stessa bruciante rabbia che ho provato anche io, seppur per motivi diversi.
» Sei un pezzo di merda, Wright...
Rilassa le spalle che d'improvviso puntano verso il basso, facendolo sembrare molto più vecchio e stanco di quanto non sia.
» Va bene, ma adesso vattene.
Mi fa segno di alzare i tacchi e levarmi dai coglioni, prima che qualcuno possa ascoltarci.
» Ti farò avere tutta la documentazione, ok? Un paio di occhi in più non ci faranno male. Ma non fare cazzate e non farti beccare.
Annuisco, giurando con la mano sul cuore.
» Giurin giurello, amico Hernandez. Quando mai ho fatto cazzate!
Mi porto indice e medio alla fronte, parodiando un saluto militare, per poi puntarli verso di lui. Gli strizzo l'occhio e me ne vado.
» Vaffanculo, Wright.
» Anche io te ne voglio tanto, bye-bye!
La sua risata mi accompagna mentre mi allontano a passo sicuro.
[FINE DATA FRAGMENT 01/02]
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Silicium Souls II: Aratare
ActionCosa accade quando violi la regola numero uno? Cosa accade quando ti rifiuti di infilare la testa nella sabbia e scegli di opporti e combattere il "naturale" ordine delle cose? A Neo-Bruxelles non arrivi a vedere l'alba di un nuovo giorno senza sole...