[LOG 04 - DATA FRAGMENT 01/02]

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Quando la porta blindata si apre mi ritrovo a fissare, dal basso verso l'alto, la faccia ispanica di Hernandez. Fa per dire qualcosa ma le parole gli muoiono in bocca nel ritrovarmi spaparanzato, a pancia all'aria, sul tavolo metallico; la mano cibernetica, sotto la nuca, come cuscino e i piedi che sfiorano il pavimento.

» Giuro, il caffè a terra è stato un incidente!

Mi guarda con i suoi occhietti castani e scuote il capo.

» Sei libero di andare, galeotto.

Con un colpo di reni mi metto seduto e poi balzo giù, seguendolo fuori dalla stanza e poi lungo il corridoio. Dopo qualche secondo di imbarazzante silenzio gli indico la barba ispida che tramite le lunghe basette si unisce ai suoi lunghi capelli.

» Ma una spuntatina alla pelliccia, no?

» Ma farti i cazzi tuoi, no?

Scoppio a ridere alla sua risposta, non è per nulla cambiato. Mentre cammina infila la mano in tasca, e sebbene siamo all'interno di una delle strutture più sicure della città è un gesto che io non riesco a concedermi. Non riesco a riservarmi questo tipo di tranquillità nenche da disarmato. Rabbrividisco al solo pensiero di non avere la mano libera, pronta a reagire in caso di minacce improvvise.

Sarà questo a differenziare un agente dell'Interpol, ex-membro del Neo Bruxelles Police Department, e me, un ex-peshmerga e contractor? Che reggere un fucile fin da quando avevo undici anni, mi abbia fatto male?

» Come vanno le cose?

» Come al solito, sotto la dittatrice sta avvenendo un'epurazione. La Moureine vuole liberarsi di tutti quelli che fossero anche solo lontanamente colleghi a Īliadīs e a Diethard.

» Che clima frizzantino! Piuttosto, come va con la signora Hernandez?

» Con la signora Hernandez va ben-... aspetta, ma che ti frega, se non l'hai mai conosciuta?

Scrollo le spalle. Raggiunta la fine del lungo corridoio ci infiliamo in un ascensore di servizio e lascio che lui pigi il pulsante del piano terra. Ci sono altri agenti all'interno, ma li ignoriamo, come se non fossero lì con noi. Facce nuove.

Reclute chiamate a sostituire gli epurati?

» Boh, facevo conversazione.

» Tu non fai conversazione. O spari cazzate a raffica o sei serio come solo un morto potrebbe esserlo, e spesso non si comprende la fottuta differenza!

Rido ancora, dandogli una pacca sulla spalla.

» È questo il mio segreto, Hernandez. Metà per scherzo e tutto per davvero!

» Metà per scherzo e tutto per davvero? Dovresti mettertelo sulla lapide come epitaffio.

» Ottima idea! Vedi che ogni tanto servi a qualcosa!?

» Piuttosto, avrei voluto parlarti io di questa storia, ma il capo si è opposto. Ha detto che eri un "soggetto pericoloso" e come tale voleva occuparsene lei.

» "Soggetto pericoloso"? Oh, secondo me c'è del dolce. La prossima volta che mi chiude in una sala interrogatori provo a invitarla fuori a cena.

» Per me quella ti spara.

» Se li considera preliminari, non mi oppongo.

L'ascensore ci deposita al piano terra e ci allontaniamo tra le occhiatacce degli altri agenti. Mentre attraversiamo l'atrio, con le sue altissime colonne doriche e le vetrate trasparenti che mettono in mostra lo sfarzo scintillante del settore corporativo di Neo Bruxelles. All'esterno ci ritroviamo nel cuore di quello che una volta veniva definito lo Schaerbeek.

» Allora? Che c'è?

Mi riconsegna tutta la roba che mi era stata sottratta dalla polizia, e ci aggiunge anche un pass per poter attraversare uno dei tanti posti di blocco, che delimitano i confini della zona corporativa.

Mi sento meglio quando posso di nuovo stringere l'impugnatura del mio autorevolver, targato Mateba.

» Puoi fornirmi il fascicolo del caso?

» Cosa? Scordatelo. La Moureine è peggio di Hitler! Se lo viene a sapere tu finisci con il culo dietro le sbarre e io in mezzo a una strada... nella migliore delle ipotesi!

» Me lo devi, Hernandez. Mi devi un fottuto favore, un cazzo di favore grosso quanto la stramaledettissima Torre.

» Non ti devo nient-...

» Se non lo devi a me, lo devi a Vincent.

» Sei un pezzo di merda, Wright!

Incassa la testa nelle spalle e serra le mani a pugno, avanzando un passo verso di me. I suoi occhi ardono di rabbia improvvisa e lo comprendo fin troppo bene. La rabbia per non essersi conto che l'omicidio di Vincent fosse stato architettato e insabbiato dalla stessa Interpol. La rabbia per aver lavorato a quel caso senza essersi accorto di nulla, e la rabbia per la consapevolezza che Vincent si è lasciato alle spalle una moglie e una figlia. La stessa bruciante rabbia che ho provato anche io, seppur per motivi diversi.

» Sei un pezzo di merda, Wright...

Rilassa le spalle che d'improvviso puntano verso il basso, facendolo sembrare molto più vecchio e stanco di quanto non sia.

» Va bene, ma adesso vattene.

Mi fa segno di alzare i tacchi e levarmi dai coglioni, prima che qualcuno possa ascoltarci.

» Ti farò avere tutta la documentazione, ok? Un paio di occhi in più non ci faranno male. Ma non fare cazzate e non farti beccare.

Annuisco, giurando con la mano sul cuore.

» Giurin giurello, amico Hernandez. Quando mai ho fatto cazzate!

Mi porto indice e medio alla fronte, parodiando un saluto militare, per poi puntarli verso di lui. Gli strizzo l'occhio e me ne vado.

» Vaffanculo, Wright.

» Anche io te ne voglio tanto, bye-bye!

La sua risata mi accompagna mentre mi allontano a passo sicuro. 


[FINE DATA FRAGMENT 01/02]

Silicium Souls II: AratareWhere stories live. Discover now