[LOG 05 - DATA FRAGMENT 02/04]

11 1 6
                                    

Se l'esterno del piccolo palazzetto è squallido, l'interno non è da meno, con le pareti luride e le vecchie scale di legno che scricchiolano pericolosamente ad ogni passo. Il corrimano spezzato mi fa riflettere sulla vita merdosa che fanno gli sbirri del NBPD.

L'eccitazione per il nuovo caso mi scorre potente nelle vene, e il tempo impiegato per arrivare qui sembrava non voler finire mai. Quando raggiungo il terzo piano la mano destra prude, all'altezza della pistola che riposa nella fondina sul fianco. Riconosco l'appartamento all'istante, l'unica porta di legno bloccata da nastri di plastica, gialla e nera, del NBPD. Ringrazio gli sbirri per essersi occupati loro del caso e non l'Interpol, che avrebbe invece apposto sigilli elettronici, dotati di allarmi.

La serratura è molto vecchia, ma ancora intatta. Ingrandendo con lo zoom dell'occhio cibernetico noto soltanto strati sovrapposti di graffi e rigature. Decenni di persone che non riuscivano a centrare la fessura con la chiave, ma nessun segno di scasso.

Non è entrata da qui, oppure è possibile che lui le abbia aperto, ma non credo sia questo il caso. Non torna con quello che ho letto sul fascicolo. Lui era uno sbirro e lei... beh... che cosa diavolo potrebbe accomunarli?

Faccio un passo indietro e calcio la porta consunta con tanta forza da sparare via il blocco della serratura e far impigliare gamba nel legno.

Bella idea, coglione...

In equilibrio su un solo piede scalcio ancora, sparando schegge ovunque e riuscendo infine a liberarmi il piede. Mentre la porta si apre da sola, con un inquietante cigolio, mi guardo intorno sperando che nessun curioso abbia voglia di affacciarsi nel corridoio. L'interno è cupo e silenzioso; da una finestra sfondata, in fondo, luci al neon illuminano un piccolo e caotico salotto-cucina. Ciò che attira la mia attenzione è la sagoma umana tracciata a terra da un piccolo proiettore sferico della NBPD, poggiato su una mensola del salotto come se fosse stato dimenticato lì.

Devo muovermi qualcuno potrebbe tornare da un momento all'altro.

La caricatura stilizzata dello sbirro morto giace sul parquet, gonfiato e butterato da decenni di umidità, circondata da macchie di sangue, così scure da sembrare quasi oscurità liquida.

Dalla tasca della giacca prendo il piccolo drone multicottero e lo lancio per la stanza, si accende in automatico e prende a galleggiare per aria.

» È ora di dimostrare che vali tutti i crediti che ho buttato per averti.

Tramite il linker attivo il data-reviver, e il piccolo aggeggio prende a svolazzare verso l'alto. Raggiunto il soffitto, il punto più alto a sua disposizione, inizia a scansionare la stanza, per poi avviare il suo olo-proiettore incorporato. All'interno della sagoma bianca appare una tremolante figura riversa al suolo, il cadavere cereo di un uomo sulla quarantina. Mi chino per esaminarlo. Il naso è storto, rotto, il prodotto di un destro ben piazzato, non abbastanza forte da spaccare l'osso e conficcarglielo nel cervello. Le labbra, spaccate in più punti, sono coperte di sangue e un paio di denti paiono sparsi per la stanza. Il petto è coperto da brillanti abrasioni rossastre e ferite da coltello, tagli dolorosi ma non profondi. Il cadavere è stato scoperto poco dopo la sua morte. Se fosse rimasto in terra per troppo tempo il lato del corpo su cui era riverso sarebbe stato di un colore quasi violastro, visto che tutto il sangue sarebbe defluito nei tessuti a contatto con il terreno.

Si è divertita per bene con lui, ma non l'ha scuoiato... perché? Al-Shayṭān era famosa per quello.

Rabbrividisco al ricordo di quella volta che la sorpresi mentre era intenta a torturare e a scuoiare un uomo; la sua lingua sgusciare fuori dalle sue labbra, pallide come quelle di un morto, per baciare la lama e assaporare il sangue. Torno in me ricordandomi che non sono più in Medio Oriente, ma a Neo Bruxelles, e non sono più solo un ragazzino con un kalashnikov arrugginito in mano.

Ma anche lei è qui. Dovrei ucciderla? Dovrei farlo. Ma ne sarei in grado?


[FINE DATA FRAGMENT 02/04]

Silicium Souls II: AratareWhere stories live. Discover now