28. Unconditionally

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So come just as you are

Don't need apologies

Know that you are worthy

I'll take your bad days with your good

Walk through the storm, I would

I'd do it all because I love you

[Katy Perry]

***

Allorché ricambiò l'abbraccio con più forza, Camila la percepì rifuggire da esso, mugolando di fastidio.

- Fammi vedere - ingiunse, azzardando un passo verso la sua schiena. Ricalcò l'arco che essa formava, sotto i colpi del dolore, adagiandovisi con il torace. - Lo - insistette, vellicandole la pelle dei fianchi. - Sono preoccupata per te -.

Lauren si accasciò a terra in ginocchio, cedevole in ogni giuntura del corpo. Ossa e cartilagini tremavano con tale violenza che parevano volersi sbriciolare e la convincevano di non avere più forze per avanzare un altro passo. Si raccolse su se stessa, tentando di contenere il pianto dietro le palpebre. Colma di vergogna, denudò il torso, esponendo le ecchimosi che, per così dire, lo adornavano e non erano in condizioni migliori di quella che circondava l'occhio. A Christopher non era andata tanto meglio. Su di lui però, oltre al blu, il colore dell'avvertimento era stato il rosso. Non v'era via di uscita da quel guaio, se non la sottomissione. Perché diavolo avevano accettato un impiego da corrieri presso quella gentaglia spietata?

- Non guardarmi, per favore - impetrò.

Senza che dovesse meditarci un attimo di più, Camila si accovacciò al suo cospetto. Scosse la testa, mordendosi in ansia le labbra. Come poteva non prendersi cura di quel fiore, ora che qualcuno aveva tentato di reciderne lo stelo? Tratteggiò delicatamente i contorni di una delle ecchimosi: doveva essere assai recente.

- Chi è stato? - indagò; una morsa che lentamente le stringeva lo stomaco. Per poco non sussultò di spavento quando, proseguendo nell'analisi, scorse una chiazza livida ben più estesa, alla base della schiena, che irradiava un calore importante. Quali mani barbare si erano permesse di violare la sua Lauren? Quale essere umano o bestia aveva indurito cuore e coscienza per batterla senza sosta come l'asino più recalcitrante? Come poteva costituire un oggetto di violenza quell'anima così benevola, attenta e devota?

- Perché fuggivi, l'altra sera? – ritentò con cautela, ripassando i segni lasciati dalle percosse con le labbra.

Lauren soppiantò l'incalzare delle lacrime con una riserva di orgoglio: - Correvo da te -.

- E questi dove li hai rimediati? -.

Era ormai palese che non era stato un incidente, ma un agguato.

Ella tacque, e anzi; provvide a rivestirsi. Camila la seguì con lo sguardo in ogni passo che compì verso l'uscita. Dove credeva di andare in quelle condizioni? Cosa celava dentro di sé che non poteva rivelarle? Insomma, non avevano forse imboccato la strada per diventare un corpo solo, un'anima sola?

Le parve quasi una mancanza di rispetto.

- Lauren - chiamò, colmando la distanza che ella aveva creato. - Per favore, parlami -. L'avvolse con entrambe le braccia, ben accorta a non esercitare troppa pressione sul suo corpo dolorante. - Non ti devi vergognare di me -.

- Mi vergogno io di me - corresse Lauren, divincolandosi. In un attimo fu oltre la soglia.

***

Per interi giorni, dopo quella sera, non si videro nemmeno di sfuggita; non un gesto, non una parola. Se fosse solo a causa della vergogna o del senso di colpa, non ci è dato saperlo. Ma di certo possiamo fornire solo un fatto: se Camila trascorreva l'intera giornata all'esterno, che piovesse o splendesse il sole, nel disperato tentativo di incrociare Lauren, anche per caso, la corvina si rifiutava di uscire ed era presto arrivata a barricarsi in camera propria. Solo Taylor vi accedeva, prima e dopo scuola, la maggior parte delle volte era per assicurarsi delle sue condizioni e per litigarci, tentando di invogliarla a mangiare qualcosa, qualsiasi cosa! Difatti, nella sua acuta mente di studentessa del quarto anno di liceo, quelli sarebbero stati sintomi associabili a nientedimeno che il famigerato mal d'amore; se solo avesse avuto noto qualche amore su cui speculare! Non riusciva proprio a capacitarsi del fatto che la sorella pareva svuotata di ogni energia, privata di ogni volontà, trabocchevole, al contrario, di collera e parole corrosive, demotivata, disillusa, profondamente ferita... Insomma, assumeva quel piglio da larva solo in corrispondenza del ricordo di Clara!

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