36. The other side

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We are buried in broken dreams

We are kneep-deep without a plea

I don't want to know what it's like

To live without you

[Ruelle]

***

1 marzo 1985


Sarebbe bene non sposarsi di venerdì, poiché, sebbene presso i pagani sia il giorno dedicato alla diva dell'amore, esso è popolarmente considerato un magnete per la sfortuna. Dice appunto il proverbio, Né di Venere, né di Marte, non si sposa, non si parte, né si dà principio all'arte.

A dire però la verità, Camila nemmeno ci pensava. Sostava innanzi allo specchio, in compagnia di Dinah, tutta intenta a maledire l'aderente corsetto merlettato che le calzava fin troppo a pennello. In termini artistici, avrebbe potuto sostituirsi a una delle canoviane Grazie, custodite sia all'Ermitage di San Pietroburgo che al Victoria and Albert Museum di Londra, e nessun turista se ne sarebbe accorto, eccetto forse che per la sua non nudità.

- Wow, ti sta d'incanto -.

Ella si lisciò i fianchi e si voltò a tre quarti, a mo' di quattrocentesco ritratto fiammingo (al Lettore si raccomanda come riferimento il Ritratto d'uomo realizzato da Antonello da Messina, di cui era ancora in circolazione la riproduzione sulla cinquemila lire cartacea), per constatare l'amara realtà. Sospirò mestamente.

- Purtroppo sì -.

Dinah scivolò al suo fianco. Chiuse le palme sulle sue spalle e la raddrizzò nella postura.

- Molto meglio - constatò. Poi, schiarendosi la gola per racimolare una maggiore delicatezza: - So a cosa stai pensando, darling, e credimi, piange il cuore anche a me... -.

- ...ma non possiamo trasformare questo matrimonio in un funerale. Sì, lo so -.

- Beh, esiste sempre il divorzio -.

- Se fosse così semplice, Cheechee... -.

- Proprio non vuoi dirmi se ieri sera hai quagliato o meno? -.

- Ma che dovevo quagliare, su! Giusto per farmi ancora del male? Sarei stata da rinchiudere coi pazzi -.

- E Lauren? -.

- Lauren non la nominare nemmeno! -.

Camila faticò a chiudere gli orecchini attorno al lobo dell'orecchio, tanto che le tremavano le mani. Era sull'orlo di una sfuriata nervosa; e ciò di cui meno abbisognava era il pensiero di un paio di occhi verdi che avrebbero pianto il dolore più salato. Così, determinata a non lasciarsi invadere da esso, più per cautelarsene che per effettiva volontà, si mise a sedere e porse all'amica la trousse con l'ombretto color perla.

Christopher invece, che stazionava impettito all'ingresso della chiesa, perfettamente fasciato da un completo rosso bordeaux fresco di lavanderia, era l'unica altra persona che poteva definirsi altrettanto nervosa. A Lauren non rimaneva che l'acidità della collera.

Egli chiacchierava con gli ospiti già presenti sfoggiando un carisma magnetico; e se pure è vero che l'abito non fa il monaco, di certo, abbigliato in quel modo costituiva una presenza indiscutibilmente affascinante. I baffi a matita erano mutati in un pizzetto ben curato. Una nuvola di profumo al gelsomino lo circondava gradevolmente, come accessorio al sorriso raggiante che era parte del copione.

Gettò l'occhio oltre la spalla di sua sorella Taylor, con cui discuteva fitto fitto, e, constatato che della sposa ancora non v'era traccia, sbuffò sonoramente.

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