14. Pretty girl

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Through the fire as bright

Wanna know what your love feels like

I can see you're real smart

World class piece of art

I can see you in the dark

All we have to do is start

[Hayley Kiyoko]

***

In seguito al lacrimoso colloquio avuto con Lauren, Camila aveva deciso di rimuovere di persona l'aratro che qualche operaio aveva sbadatamente dimenticato. Si era armata di buona volontà e abbondante olio di gomito, e l'aveva spinto sino alla rimessa dei mezzi agricoli, maldicendo il buon Pascoli e per i versi che aveva composto, e per il sudore che le imperlava le tempie.

Ora che invece sedeva con garbo a tavola, e martoriava una porzione di frittata di patate che Ecuba aveva servito ancora fumante, continuava a ritornare con il pensiero sul suddetto episodio. A tratti lo percepiva come uno stiletto conficcato tra le costole. Senza che potesse evitarlo, sanguinava.

Osservava di sottecchi Sinuhé, che stazionava di fronte, e ringraziava tacitamente il cielo di avercela, una madre. Una madre che mi rinnegherebbe, se sapesse cosa si agita dentro di me.

Almeno era parte di ciò che aveva scritto a Dinah.

"[...] Quando mi ha stretto, Dinah, come fossi stata quanto di più prezioso e desiderato al mondo... Mio Dio! Non so meditare a riguardo parole che non appaiano inopportune e scabrose. La maniera bizzarra in cui il mio corpo le ha risposto, tendendosi, ti sarebbe parsa eguale all'arco di Artemide sotto le mani della dea. Per quanto l'idea mi spaventi, anzi, mi terrorizzi, sono certa che mi sentirei privata di una parte di quotidianità, se non dovessi esperire più attenzioni del genere.

È intollerabile, vero? Insomma, con chi altro potrei farne parola, escludendo te che mai mi rimproveri?

La parte peggiore, Cheechee, è che sono stata io a esigere quel contatto, io a sfidare il confine dell'integrità per il proibito, io a pregare di non essere rifiutata, tra me e me. La colpevole sono io. L'animo sporco è il mio, perché mi comanda un'inclinazione benevola e premurosa nei suoi confronti. Non è più inimicizia, ma non è nemmeno amicizia. Comprendi?

Sento il suo dolore come se appartenesse ai miei arti, la sua voce come se fosse una carezza destinata a me soltanto, la sua presenza un sollievo. Ricordi quando ha malmenato Rodrigo? [...]

***

[...] Trovo che il dettagliato resoconto di quel che ti accade, in sua presenza, sia assai simile a un passaggio del nostro libricino prediletto. Te lo riporto di seguito.

«Tu mi dirai che son matta, e avrai ragione, perché non sono certo le sue cortesie che possono sconvolgermi così tutta quanta.

Perché adunque allorché ascolto la sua voce mi confondo? Perché quando incontro il suo sguardo fisso su di me mi sento a un tratto una vampa al viso e come un brivido al cuore?».

Lascia che le tue preoccupazioni divengano le mie. Ma dal momento che in me non ve ne sono, non devono esistere nemmeno in te. Non ti mentirò, my dear. Certe situazioni possono evolvere in modo così precipitoso da sfuggire alla nostra comprensione più puntuale. Perciò non ci resta che cavalcarle come un'onda.

Ascoltami bene, dunque. Il sentimento benevolo che mi lega a te è generoso abbastanza da fornirti riparo, se necessario. Se fossi lì, ti trarrei in disparte e ti direi: se percepisci una genuina bontà, allora non dovrebbe esistere nulla che ti impedisca di indagare quella bontà, pure se deriva da un'anima nemica. Ma come può esserti Lauren nemica, a questo punto?

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