Light

144 7 2
                                    

T/N POV
Light:"T/N ASPETTA TI AMO!"
Il mio corpo stava implorando di fermarsi come se volesse stare con lui come se le sue parole avrebbero spazzato via ogni energia dal mio organismo. Soichiro aveva preso a piangere chiamandomi cercando di avere le attenzioni che gli avevo negato. Non era mia intenzione trascurarlo e mi faceva male vederlo piangere per colpa mia ma in quel momento la confusione che mi aveva preso era troppa. Due braccia si erano strette attorno alla mia vita, i piedi si erano staccati dal terreno e l'odore di menta era diventato più incisivo. Mi aveva presa.
Light:"T/N.... Ti prego non scappare"
Il resto era diventato qualcosa di marginale come una sbavatura in una fotografia, l'attenzione era focalizzata sulle immagini vivide che mi scorrevano sotto gli occhi, le sue mani strette alla mia vita i miei piedi a penzoloni e il mio bambino che era diventato troppo grande e pesante per poterlo portare ancora in braccio per molto. L'orologio al polso di Light aveva ripreso a muoversi come se prima avesse smesso di funzionare, fermando così il tempo. Le persone che ci slittano di fianco erano troppo veloci e prese in mezzo ai loro problemi. Light aveva preso a camminare tenendomi ben salda trascinando con sé la sua valigia che scivolava sul suolo. Il modo naturale con cui mi stava trapanando mi faceva sentire estremamente piccola fragile.
Light:"T/N..."
Accarezzai la testa del mio bambino mentre una mia mano si era mossa in automatico verso le ciocche di Light accarezzandole. Ci eravamo feriti così tanto che ormai era diventata una nostra abitudine, come una droga a cui non potevamo più rinunciare. Quei fili che ci univano erano troppi, talmente tanti che ci impedivano di muoverci, di respirare. Era come lottare contro a delle catene, lottare contro se stessi. Finalmente i miei piedi avevano toccato nuovamente il suolo, le braccia di Light si erano strette alla mia figura facendo combaciare i nostri corpi.
Light:"T/N, scusami.... Non faccio altro che crearti problemi, sono talmente egoista che ora non ti lascerò più andare, non mi importa perché sei venuta fin qui, ora non potrai più scappare... Ho agito in modo sbagliato molteplici volte... Io però non posso sopportare di vederti insieme ad Akira... Non posso vedere mio figlio chimere padre un altro uomo e più di tutto non posso vedere i tuoi occhi quando lo guardi... Per questo quando mi hai detto che mi odiavi perché mi amavi io... Ero così felice, ma non potevo continuare a ferirti non lo meriti, T/N non ti meriti di essere ferita... E io lo faccio sempre e come se ogni centimetro della mia pelle fremesse dalla voglia di incidere sulla tua carne il mio passaggio ho bisogno di vedere le mie orme sulla tua pelle. Non ha senso ma ti amo, ti amo T/N"
Uno sciacquone.
Sospirai per poi abbracciare il mio uomo, era impossibile scappare da lui e non ne avevo nemmeno la forza, non volevo più andarmene.
T/N:"Light... Si sono arrabbiata....ma arrabbiata perché è andata così....perché a me piace chiarire, comprendere....sono arrabbiata perché mi hai detto di lasciarti....perché hai deciso di lasciarmi.... Ma io invece voglio vederti.... Sono arrabbiata perché ti amo... Sono arrabbiata perché ti voglio con me... Puoi ferirmi incidermi la pelle con un coltello o col fuoco... Questo...è il segno di te... Del tuo passaggio, di noi"
Light:"T/N ti amo..."
T/N:"Sì pure io ti amo Light"
Posai la testa sulla sua spalla per poi sospirare, volevo stare con lui, era inutile scappare da quei sentimenti. Ci avevo provato, dio se ci avevo provato a lasciarmi alle spalle quei sentimenti a dimenticarli. Ma ora, non me ne importava più nulla, volevo solo godere appieno di quel momento. Le sue labbra si erano posate con prepotenza sulle mie, lasciando che entrambi ci nutrissimo di quel desiderio che per tanto tempo avevamo solo rincorso. Soichiro aveva smesso di piangere come se pure lui si fosse reso conto di quello che stava accadendo. I ricordi successivi mi erano parsi estremamente sfocati, avevo vissuto quegli eventi ma non ero riuscita a capirli a pieno. Così quando la sera era ormai alle porte Soichiro nel suo letto con la pancia piena, non potevo credere di essere davvero lì. Nella mia mente mi trovavo ancora un un bagno di servizio in aeroporto a parlare con l'uomo che amava col mio bambino a piangere per le troppe emozioni della giornata. Non potevo credere di essere già a casa, col pigiama e con quel gusto dolce di miele in gola, con l'odore di Light che aveva ripreso ad invadere l'ambiente circostante. Non potevo credere che lui si trovasse davanti a me con una tazza in mano intento a bere del tea e non potevo nemmeno credere di aver puntati contro i suoi occhi rossi tendenti al nocciola. La sua voce mi arrivava alle orecchie come un suono lontano mentre tutto quello che mi scorreva sotto le pupille mi sembrava sempre più surreale.
Light:"T/N"
Passai la lingua sopra alle labbra per poi puntare i miei occhi nei suoi. Le sue mani si erano posate con titubanza sulle mie, aveva una timidezza insolita per il suo carattere. Sospirai divertita, la mia vita era appena ripresa a scorrere, come se per tutto quel tempo avessi trascorso il tempo ferma, osservavo i miei amici e le persone che amavo andare avanti mentre io rimanevo immobile. Una parte di me avrebbe voluto quello, ma l'altra sapeva che ero cambiata, che c'erano state delle persone e delle situazioni che avevano sradicato la vecchia me. Tornare con Light non era come quando eravamo ancora dei ragazzini, né io né lui eravamo le stesse persone. Però passo dopo passo avevamo imparato a conoscerci di nuovo a ricucire il nostro passato per poter creare un futuro. Un futuro per i noi di adesso non per i noi di anni fa, per i due ragazzi che eravamo diventati, un futuro che comprendeva la nostra lontananza e l'assenza che ci aveva segnato l'anima. Posai le mie labbra sulle sue, dopo anni la sua carne calda era talmente vicina alla mia che pensavo mi ustionasse. Dopo anni il suo odore di menta era di nuovo lì a stuzzicarmi le narici, dopo anni i nostri nasi si sfioravano per la vicinanza dei nostri visi. Le sue ciocche tra le dita, i suoi occhi, dopo anni eravamo tornati ad essere una cosa sola con un semplice bacio.

Hey
Pensavate fossi morta? E invece no....ci sono andata vicina.... a Natale perché la mole di cibo che ho ingerito non era di certo poca ma sono viva!

BUON NATALE! MEGLIO TARDI CHE MAI....

La tempesta nei tuoi occhi Kira x Reader  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora