Verità o bugie?

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Oggi è il giorno in cui conosceremo finalmente la verità anche se in realtà siamo sicuri di quale sarà l'esito dell'esame, perlomeno Nicolò è certo di saperlo e io ho già detto che gli credo. Stiamo facendo colazione prima di recarci in clinica, nonostante sia convinto del risultato lo vedo comunque nervoso, non parla molto, a malapena mi ha dato il buongiorno stamattina. Mi avvicino a lui e gli prendo una mano tra le mie 

"Ehi, andrà tutto bene, lo hai detto tu che quel bambino non può essere tuo no?" 

Mi guarda e sembra leggermente spaesato 

"Si, certo che non è mio, ne sono sicuro al cento per cento" 

"E allora cos'è che ti preoccupa?" 

Fa un di gesto di disappunto 

"È tutta questa situazione che non mi piace, l'avrei evitata volentieri e l'avrei evitata anche a te" 

"Non angosciarti per me, io sto bene, davvero e sono tranquilla, mi fido di te Nico" 

Mi rivolge uno sguardo colmo di gratitudine 

"Grazie piccola, ti amo così tanto" 

Gli passo una mano tra i capelli 

"Ti amo tanto anch'io cucciolo" 

Mi sporgo verso di lui e lo bacio dolcemente, lui vuole approfondire il bacio e lo fa, mi tira in piedi e fa aderire i nostri corpi, mentre ci lasciamo andare sempre di più, mi stacco a fatica da lui 

"Amore, dovremmo andare a prepararci" 

"Lo so, hai ragione" 

Replica scocciato 

"Ma ci rifaremo più tardi promesso" 

Sorride sornione adesso e si rilassa leggermente 

"Non vedo l'ora" 

"Anch'io" 

Appena siamo pronti, usciamo di casa, Nicolò ha voluto che andassi con lui e io non me la sono sentita di dirgli di no e poi voglio stargli accanto. Arriviamo in clinica e il suo legale ci sta già aspettando, ha una faccia che non mi piace per niente, ho il presentimento che non abbia buone notizie, infatti subito dopo ne abbiamo la conferma, ci saluta e poi riferisce al mio ragazzo

“Nicolò non so come sia potuto succedere ma il test risulta positivo” 

Afferma porgendogli il responso dell'esame che si è preso la briga di ritirare lui, a quelle parole credo di essere appena sbiancata, mi gelo sul posto, mentre Nicolò esplode rabbioso 

“Come cazzo è possibile? Me lo spieghi? Quel bambino non è mio, io non sono mai stato a letto con quella donna”

“Non lo so, ma il test parla chiaro e risulta che è tuo figlio” 

“Lo hanno falsificato è chiaro, non può essere altrimenti, quella farebbe qualsiasi cosa per spillarmi dei soldi e per avere un minimo di visibilità, conoscerà sicuramente qualcuno che l’ha aiutata” 

Sbotta sempre più infuriato il mio ragazzo, sicuro di quello che afferma, nel frattempo sto praticamente singhiozzando e non me ne sono nemmeno resa conto per quanto sono pietrificata, il mio ragazzo si volta verso di me

“Sophia, piccola” 

Al suono della sua voce mi riscuoto dallo stato di trance in cui mi trovavo, cerca di toccarmi ma non glielo permetto allontanandomi da lui e sibilando 

“Non mi toccare, mi hai mentito, mi hai giurato che non eri andato a letto con lei e che non mi avevi tradito, ma evidentemente non è così, se quel bambino risulta essere tuo, stai lontano da me, mi sono fidata di te, ti ho creduto, mi fai schifo Nicolò, schifo” 

Rimani - Nicolò ZanioloOnde histórias criam vida. Descubra agora