Partire con il piede sbagliato

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Sono pronta per andare a questa benedetta cena, non ho dato affatto retta a quello che mi ha detto Giorgia e mi sono vestita come mio solito, cioè semplice e comoda, come piace a me, d'altronde non devo mica fare colpo su qualcuno, tanto meno sul calciatore della Roma, non sono interessata ai ragazzi già occupati e anche se fosse libero sarebbe lo stesso, per cui no grazie. Alle nove in punto suona il citofono, recupero la borsa, il cellulare e le chiavi e scendo di sotto, la mia amica appena mi vede non nasconde il disappunto per il mio look, ma faccio finta di nulla e salgo in macchina salutando Bruno. Non ci mettiamo molto ad arrivare, mi rendo conto che siamo in uno dei quartieri più ricchi della capitale, ma d'altronde non potevo aspettarmi qualcosa di diverso, scendiamo dall'automobile, suoniamo il citofono e aspettiamo che ci venga aperto il portone. Appena entriamo nell'appartamento non posso non rimanere sbalordita, sembra un casa enorme oltre che arredata con gusto, da quel poco che riesco a vedere, ad accoglierci c'è Nicolò, lo guardo pensando che non c'è che dire, è veramente un bel ragazzo e visto da vicino sembra ancora più alto e più grosso, si salutano con Bruno e poi quest'ultimo fa le presentazioni

<<Lei è Giorgia, la mia fidanzata>>

Si stringono la mano, poi è il mio turno

<<E lei è Sophia, una nostra amica>>

<<Piacere di conoscerti Sophia>>

E nel dirlo allunga la mano verso la mia, gliela stringo e noto subito che la sua presa è forte e la sua pelle è calda e morbida, mi sta guardando e sorridendo in un modo che mi lascia addosso una strana sensazione, mi limito solo a rispondere

<<Piacere>>

<<Venite mi faccio fare un giro della casa>>

Così ci mostra le varie stanze e avevo ragione a pensare che fosse davvero grande, superati i primi convenevoli, ci offre un aperitivo, dopo di che ci accomodiamo a tavola. Mentre mangiamo chiacchieriamo un po' di tutto, beh più che altro sono Bruno e Nicolò a tenere banco, io e Giorgia, ci limitiamo ad ascoltare, ma mentre la mia amica ogni tanto interviene, io me ne rimango in silenzio per la maggior parte del tempo, anche se noto che il padrone di casa, molto spesso mi lancia qualche occhiata furtiva e poi gli compare quel sorrisetto da faccia da schiaffi sul volto, fino a quando non vengo interpellata proprio da lui

<<Non sei di molte parole Sophia>>

In questo momento mi rendo conto di come il mio nome suoni bene sulle sue labbra ma poi scaccio subito via quel pensiero inopportuno rispondendo

<<Preferisco di gran lunga ascoltare>>

Lui annuisce solamente per poi domandarmi

<<Cosa fai nella vita Sophia?>>

Di nuovo quella sensazione mentre pronuncia il mio nome

<<Studio lettere all'università>>

<<Sei una secchiona insomma>>

E il modo in cui lo dice, quasi con disprezzo, mi infastidisce parecchio, come se fosse una colpa esserlo e gli rispondo acida

<<Non lo sono affatto e anche se fosse non ci sarebbe niente di male, mi piace studiare>>

Fa finta di niente e mi chiede

<<Perché proprio Lettere?>>

Non capisco per quale motivo voglia saperlo e vorrei non rispondergli ma dato che sono una ragazza educata lo faccio comunque

<<Prima di tutto amo leggere e poi spero che mi servirà per riuscire a fare il lavoro dei mie sogni un giorno>>

<<Che sarebbe?>>

<<La correttrice di bozze>>

<<Come mai proprio quello?>>

Sto iniziando seriamente a scocciarmi di tutto questo suo interesse e non so nemmeno io il perché, forse perché ho l'impressione che si stia prendendo gioco di me o magari sono solo io che sono prevenuta nei suoi confronti

<<Te l'ho detto, sono una grande lettrice e in questo modo avrei la possibilità di leggere un numero considerevole di manoscritti non ancora pubblicati, sarei una delle prime persone a farlo e lo trovo eccitante>>

Un sorriso irriverente gli compare sul viso e mi rendo conto troppo tardi che avrei dovuto evitare di utilizzare quell'ultimo aggettivo quando lo sento pronunciare

<<Beh io avrei un'idea totalmente diversa di cosa può essere eccitante ma immagino che ognuno abbia i proprio gusti>>

Scoppiano tutti a ridere tranne me, naturalmente, gli lancio un'occhiataccia per fargli capire che non ho gradito e lo intuisce eccome perché mi fa

<<Stavo scherzando, non te la sarai mica presa?>>

<<Nient'affatto ma potevi anche evitare quella pessima battuta>>

<<Appunto era solo una battuta e potevi anche ridere insieme a noi, comunque ti chiedo scusa se ho urtato la tua sensibilità, principessa>>

Conclude con tono sprezzante, ok, mi rimangio il fatto di aver anche solo pensato all'inizio che fosse un ragazzo gentile, perché in realtà è uno stronzo patentato, non gli rispondo ed evito di rivolgergli la parola per il resto della serata. Finalmente questa tortura giunge al termine e ce ne possiamo andare, al momento dei saluti, Nicolò si avvicina a me in modo che possa sentirlo solo io

<<Spero di rivederti presto Sophia>>

<<Io invece spero di non doverti rivedere più>>

<<Così però mi ferisci, io dico che invece succederà, perché sarai tu a volermi rivedere, scommetti?>>

<<Non c'è niente da scommettere, se ti fa piacere credici pure ma sei solo un povero illuso oltre che un gran presuntuoso>>

<<Vedremo chi avrà ragione, ciao Sophia>>

<<Addio Nicolò>>

Appena siamo in strada, Giorgia mi fa tutta eccitata

<<Che ti ha detto, che ti ha detto?>>

<<Niente che valga la pena di ripetere, è solo uno stronzo arrogante>>

<<Magari siete solo partiti con il piede sbagliato, se vi rivedreste...>>

Mi volto verso di lei con le mani piantate sui fianchi e le dico irritata

<<Giorgia, noi non ci rivedremo e comunque fammi capire, mi hai fatto venire a questa cena per accoppiarmi con lui per caso?>>

<<Ma no, che vai a pensare, anche se non posso negare che sareste una bella coppia però>>

<<Puoi anche scordartelo, primo lui ha una ragazza e secondo non sono interessata al soggetto in questione e prima che tu aggiunga qualsiasi cosa, il discorso è chiuso>>

Per fortuna non dice più nulla, saliamo in macchina, mi riaccompagnano a casa, scendo salutandoli velocemente. Non vedo l'ora di essere nel mio letto e quando finalmente mi infilo sotto le coperte, prendo il mio Kindle, continuando a leggere il libro iniziato ieri e cercando di scacciare dalla mente il pensiero molesto di Nicolò. Ci riesco finché sono concentrata nella lettura, ma appena cerco di dormire, ecco che si ripresenta, certo non posso non ammettere che sono rimasta colpita dal suo aspetto esteriore, ha un viso molto carino e un bel corpo, fisicamente è proprio il mio tipo, ma poi ripenso alla sua battuta, al suo modo di fare così strafottente e mi convinco che sia meglio dimenticarmi anche di averlo solo incrociato sulla mia strada. Non solo è fidanzato, ma sicuramente non è il ragazzo adatto a una come me, poi non avremo più occasioni di rivederci, quindi il problema non si pone proprio. Con quest'ultimo pensiero mi addormento, ovviamente ancora all'oscuro del fatto che invece lo rivedrò molto prima di quanto immagini...

Rimani - Nicolò ZanioloWhere stories live. Discover now