La mia ragazza

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Appena riesco a calmarmi e a smettere di piangere, esco fuori, mentre sto pensando se andare a prendere i mezzi o chiamare Giorgia per vedere se può venirmi a recuperare, si fa strada dentro di me la consapevolezza di quello che ho appena fatto, cioè una cazzata madornale, ho dato un calcio all'eventuale possibilità di poter essere felice e per cosa poi? Per le mie assurde e stupide paure, ha ragione Nicolò, sono scappata, perché sono una vigliacca e non ho il coraggio di affrontare i miei sentimenti e di vivermeli, ma improvvisamente mi dico che adesso basta, devo mettere da parte tutti i miei timori e andarmi a prendere quello che voglio e tutto ciò che voglio in questo momento, è quel ragazzo stupendo che io ho appena ferito. Torno velocemente sui miei passi, per fortuna in quel momento un signore sta uscendo dal portone, saluto educatamente ed entro, non prendo l'ascensore, perché non voglio aspettare un minuto di più, faccio le scale a due a due, quando sono di nuovo davanti alla sua porta, cerco di riprendere fiato e poi suono, quando l'uscio si spalanca, Nicolò mi guarda ancora infastidito ma anche incredulo di vedermi di nuovo lì, non gli do' nemmeno il tempo di pronunciare il mio nome che cogliendolo di sorpresa lo afferro per la nuca, attirandolo verso di me e premendo forte le mie labbra sulle sue, si stacca giusto un attimo da me confuso, allora gli sorrido sinceramente e lo fa anche lui, prima di riappropriarsi della mia bocca, con una mano chiude la porta e mi ci fa appoggiare contro, continuando a baciarmi, con le mani gli accarezzo il viso, i capelli, mentre le sue dita premono sui miei fianchi e il suo corpo è contro il mio, è una sensazione bellissima, è il bacio più bello che io abbia mai ricevuto, il suo sapore è qualcosa di meraviglioso, le sue labbra sembrano perfette per combaciare con le mie, ho il cuore a mille e sento il suo battere alla stessa velocità, sembra che non riusciamo proprio a staccarci e quando lo facciamo, siamo entrambi affannati, poggia la fronte sulla sua mormorando

<<Mi sembrava di aver capito che non ti piacessi>>

Mi perdo nei suoi occhi

<<Ho detto un mucchio di stronzate e sono stata una vera stupida>>

<<Però ora sei qui>>

E lo dice come se ancora non gli sembrasse vero

<<Sono qui>>

<<Perché sei tornata indietro? Che cosa ti ha fatto cambiare idea?>>

<<Avevi ragione, avevo paura ad ammettere che mi piaci>> 

<<E ora non ne hai più?>>

<<No e ho deciso che non voglio rinunciare a viverti>> 

<<Sono felice che tu sia qui, non sai quanto>>

<<E io sono felice di esserci>> 

Con una mano mi accarezza il viso

<<Cazzo quanto sei bella>>

<<Potrei abituarmi a sentirmelo dire, sai?>>

<<Te lo dirò tutte le volte che vuoi e anche quando non vuoi>>

Sorrido dolcemente, mi bacia di nuovo come se non riuscisse più a fermarsi e per me è lo stesso, le sue labbra dovrebbero essere illegali, poco dopo, mi prende per mano dicendomi dolcemente

<<Vieni>>

Ci andiamo a mettere sul divano dove riprende a baciarmi ma so che dobbiamo chiarire le cose tra di noi e per quanto faccio fatica, gli poggio una mano sul petto per allontanarlo leggermente da me

<<Nicolò, dovremmo parlare>>

<<Lo so ma possiamo farlo dopo? Ora ho solo voglia di baciarti, è troppo tempo che aspettavo questo momento>>

Rimani - Nicolò ZanioloWhere stories live. Discover now