Capitolo 42

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La prima reazione a quella chiamata fu la gioia allo stato puro, ma non appena Federico mi spiegò come dovessero regolarmente svolgersi le cose non fui più così entusiasta.

"Da questo momento in poi potrai partire o tra due settimane, o direttamente a settembre.
Se sceglierai di partire a settembre però sappi che sarà molto più pesante da gestire, dato che avrai le lezioni di quest'anno da recuperare"

Di certo non avevo voglia di uccidermi con lo studio, ma non sapevo nemmeno come avrei fatto a preparare un viaggio per la Spagna in due settimane.
Che poi oltre a quello, io non avevo nemmeno un posto dove stare, e nonostante sapessi parlare bene lo spagnolo, grazie ai viaggi che avevo fatto con i miei, non sapevo comunque in che modo descrivere la mia casa ideale ad un potenziale agente immobiliare spagnolo.

"Dovrei trovare una sistemazione stabile prima di decidere così su due piedi " dissi guardando il telefono, nella speranza che anche Valerio sapesse darmi un consiglio "quello non è un problema Tanc. Fede ha un contratto con un importante museo di Barcellona, quindi anche noi ci trasferiamo" e quindi adesso un problema era parzialmente risolto.

Parzialmente perché di certo non potevo passare tutto l'anno a vivere in casa loro come un clandestino, e dal mio sguardo Valerio dovette capirmi, perché subito mi diede una pacca sulla spalla e mi sorrise "Guarda che ti posso venire a trovare qualche mese, e ci prendiamo una casetta insieme bro" così gli sorrisi anche io, e tornai a guardare il telefono "Devo pensare bene a che fare. Vi prometto che appena sarò sicuro di cosa vorrò fare sarete i primi a saperlo. Grazie mille, per tutto" guardai ancora una volta Valerio, e cercai di non sembrare un pazzo disperato confuso.

"Pensaci bene Tanc. Vita tua, scelte tue" annuii alle parole di Federico "Ti vogliamo bene Tanche" sorrisi alla frase di Luca, e dopo averli salutati entrambi attaccai.

Mi lasciai andare all'indietro sulla sedia e mi portai le mani tra i capelli "Assurdo. Assurdo. Assurdo" sussurrai a denti stretti, e il mio amico si mise in piedi "Sono fiero di te. Lo meriti" io mi feci serio e lo guardai in viso.

"Che faresti al posto mio?" Valerio ci pensò su un attimo e poi appoggiò la schiena sul muro alle sue spalle, guardandomi negli occhi.

"Se fossi al posto tuo salirei su quel aereo in questo preciso istante bro. Non fraintendermi: non voglio che tu te ne vada, ma non voglio nemmeno che resti qui a star male per qualcuno che non ti merita" io annuii e abbassai lo sguardo "E poi comunque è un opportunità incredibile, quindi devi solo decidere se andare adesso o a settembre"  sospirai e mi portai le mani tra i capelli.

"Non so che fare.." mi misi in piedi e cominciai a fare su e giù per la stanza "Ho un'idea" mi disse Valerio bloccandomi per un braccio, ed io lo guardai "Diciamolo agli altri. Vediamo come reagiscono, e magari questo ti aiuterà a decidere" io annuii debolmente, e mi preparai a scendere, per affrontare quel discorso con tutti i miei amici.

Prima che potessimo arrivare in cucina, il mio telefono vibrò, e sullo schermo comparì una notifica di Valerio sul gruppo whatsapp che avevamo tutti insieme:
"Venite subito in salotto. Tutti"

Ovviamente in pochissimi istanti ci ritrovammo tutti insieme, chi seduto sul divano e chi seduto a terra, per ascoltare la notizia che Valerio aveva da dare, ma l'unico che ovviamente mancava era Lele.

"Vabbè rega io mi so rotto di aspettarlo" disse Vale,  per poi guardarmi come per chiedermi il permesso di poter dare a tutti la notizia.
Ed io ero felice che volesse farlo lui, perché io non ne avrei avuto il coraggio.
Sarei probabilmente scoppiato a piangere.

Vale mi guardò un'ultima volta, e quando annuii ancora, lui iniziò a parlare "Prima Tanche ha ricevuto una chiamata" tutti rimasero a guardarlo in silenzio, ma senza che me ne rendessi nemmeno conto, Zoe mi afferrò una mano e la strinse tra le sue "Lo hanno preso all'accademia delle belle arti" In pochi secondi me li ritrovai tutti intorno, ad abbracciarmi e a festeggiare.

"Cazzo, sapevo che ci saresti riuscito!" Mi disse Gian, con un leggero luccichio negli occhi, seguito subito da Diego che non la smetteva di stritolarmi con gli abbracci "Sono fiero di te bro. Ricorda sempre: Live a life you will remember" appoggiai un attimo la testa su di lui, per quanto mi fosse possibile data la sua altezza smisurata altezza, e pochi minuti dopo mi ritrovai stretto tra le braccia della mia migliore amica.

"Sono fiera di te Lil. Hai aspettato questo momento per anni, e finalmente ce l'hai fatta. Ti amo davvero" sentii gli occhi farsi lucidi, mentre lei piangeva tranquillamente, bagnandomi la maglia.

Zoe, Zoe, Zoe..... piccola e tenera quanto stronza.

Lei mi sarebbe mancata follemente. E forse non era una cosa carina da pensare, ma ero certo che mi sarebbe mancata sempre un po' più degli altri.

Era la mia bambina ma anche la mia donna.
La roccia su cui facevo appiglio quando ne avevo bisogno.

Mi stava ancora abbracciando quando Valerio si schiarì la voce, e riprese a parlare "Potrebbe partire per Barcellona tra due settimane" nella stanza calò il silenzio più totale.

Era ovvio che non si aspettassero che me ne andassi così lontano, in così poco tempo.

Poi sentimmo una voce alle nostre spalle, e vidi sia Zoe che Gian sussultare "Chi deve andare dove?"ma io la conoscevo quella voce, e conoscevo pure quel tono.

Quando mi voltai verso la porta e lo vidi mano nella mano con Aurora, sentii uno strano dolore allo stomaco "Io me ne vado a Barcellona" gli dissi rimarcando la prima parola, lottando contemporaneamente con me stesso per non scoppiare a piangere per quella scena.

"Perché?" E nella sua domanda oltre alla curiosità sentivo la rabbia e il fastidio che stava provando, e per un momento mi sembrò come se gli altri fossero scomparsi completamente "Mi hanno preso all'accademia delle belle arti. Parto tra due settimane" e mi stupii di me stesso, per il modo repentino con il quale avevo preso quella decisione.

Ma vedendolo mano nella mano con lei mi ero, probabilmente, reso conto di quanto migliore fosse stata scegliere quell'opzione.
Quindi: perché aspettare settembre?

Valerio mi guardò in viso e annuì  in senso di approvazione, mentre Aurora correva ad abbracciarmi per congratularsi con me.

"It will be our secret"~ Tancredi Galli Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora