Capitolo 10

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"Chi deve venire dove?" Lele fece il suo ingresso in stanza ed io sorrisi, sotto lo sguardo di Zoe che mi lanciava occhiatacce "Come si suol dire: Parli del diavolo e spuntano le corna" Lele la guardò confuso e si sedette sul mio letto, porgendomi un succo "Allora? Di che parlavate?" Mi misi al suo fianco e gli appoggiai una mano sulla gamba, sorridendogli "Stasera vogliono andare in discoteca" gli spiegai poi, e lui annuí "Te che voi fa?" Mi afferrò la mano e ci pensò su un attimo "Domani arrivano le ragazze. Se ci passassimo una bella serata insieme?" Gli annuii felice, e mi voltai verso Zoe, che ci guardava da lontano con le labbra leggermente schiuse.

Io aprii la bocca per parlarle, ma lei mi fece segno di stare zitto con un dito "Tu. Sta zitto. Vado a lavarmi gli occhi perché non ci credo di aver visto questa scena davvero." Detto questo uscí dalla mia stanza, ed io e Lele scoppiamo a ridere per poi abbracciarci.

"Amore alla fine sei pronto per domani?" Gli chiesi sorseggiando il mio succo, e lui scosse la testa "Te prego, famme pensà solo a stasera" gli diedi un bacio sulla fronte e annuii. Se non voleva pensarci io avrei evitato l'argomento. Era quello che si faceva tra amici.

Così afferrai il mio computer e me lo appoggiai sulle gambe, facendogli segno di seguirmi "Ti va di vedere un film?" Lui annuii e si distese con la testa su uno dei miei tanti cuscini "Metti il Re leone?" Appoggiai la testa sul suo petto morbido e digitai su Disney plus il nome del film che mi aveva chiesto.
Schiacciai su play, e quando lui iniziò ad accarezzarmi i capelli mi rilassai completamente. Quelle mani erano arte.

In un momento di completo relax mi passò per la testa l'idea che probabilmente le sue mani, e il modo in cui le utilizzava, fosse illegale e cacciai un leggero respiro di sollievo. Le amavo quelle fottute mani.

Tutto andò bene finché arrivammo alla scena della morte di Mufasa, infatti sentii i respiri di Lele farsi più corti e sollevai lo sguardo nella sua direzione trovandogli il viso completamente immerso dalle lacrime "No Lele. No" gliele asciugai con le mani e presi a baciargli delicatamente le guance "Sono stupido..lo so" gli diedi un bacio sul mento e gli sorrisi "Sei sensibile, ed estremamente carino" ci abbracciamo ed io gli diedi altri teneri baci, sul retro del collo.

Non importava quanto grande si sentisse, lui era un bambino, ed era minuscolo.

Controllai l'orologio e vidi che erano già le 20:20 "Non dovremmo cominciare a prepararci?" Gli chiesi, e lui chiuse il computer e si mise in piedi "Immagino che anche tu debba fare la doccia" annuii e mi misi in piedi a mia volta "Se la tua è occupata puoi usare la mia" gli dissi avvicinandomi all'armadio per scegliere cosa indossare, e lui si mise alle mie spalle afferrando una mia felpa "Vuoi che la famo insieme?" Mi voltai nella sua direzione sbigottito, e sentii le guance avvampare, mentre lui scoppiò in una fragorosa risata "Tu sei stupido!" Gli dissi dandogli un pugnetto sul petto, mentre lui non riusciva a parlare a causa delle grosse risate che si stava facendo "Sto scherzando Tanche" si appoggiò la mia felpa sulla spalla e si allontanò.
Che cretino che era.

Nonostante l'irrefrenabile voglia di scherzare dei miei coinquilini, alla fine riuscimmo ad uscire di casa, e alle 22 in punto facemmo il nostro ingresso nel locale, che come mi aspettavo era completamente buio e contornato dall'orribile puzza di sudore, mista alla puzza di erba ed alcol. Che merda.
Subito mi sedetti su un divanetto e feci cenno a Diego di abbassarsi verso il mio orecchio "Per favore non ubriacarti troppo" lui scoppiò a ridere, mi fece un ok con il dito e si allontanò dritto verso il bancone.
Ero tranquillo per quanto riguardasse gli altri perché sapevo che Lele fosse astemio e che Zoe, Gian e Valerio sapevano darsi un regolata, a differenza di Diego che era un pozzo senza fondo.

Rimasi seduto su quella poltroncina per un po', finché Lele si avvicinò a me con un bicchiere in mano "Vodka all'Arancia" lo guardai stranito "È analcolica" a quel punto sorrisi e mi portai il bicchiere alle labbra.
No, non ero astemio e non mi faceva così schifo l'alcol, ma mi ero semplicemente ripromesso di non ubriacarmi più nei luoghi pubblici, dato che se avessi fatto qualche cazzata sarei probabilmente finito anche sui giornali.

Parlai con Lele del più e del meno, ma quando finii il mio bicchiere sentii l'urgente bisogno di svuotare la vescica, così gli chiesi di aspettarmi li e mi incamminai verso il bagno.
Quando aprii la porta della stanza di servizio, due mani mi spinsero all'indietro facendomi andare a sbattere sul muro con la schiena "Chi non muore si rivede" quando sentii quella voce tirai un leggero sospiro di sollievo, anche se non capivo cosa volesse da me.

"Ciao Giulia" la spinsi delicatamente, e la superai per entrare in bagno ma prima che chiudessi la porta lei mi spinse al suo interno e mi appoggiò le mani sulle spalle "Tanche.." si avvicinò al mio orecchio e mi lasciò un bacio sul lobo, che mi fece rabbrividire "Giulia levati" ma lei non mi ascoltava.
Portò le mani sui mie fianchi, e provò ad inginocchiarsi, ma io le afferrai i capelli e la tirai su "No. Tra noi è finita mesi fa. Scordatelo" la allontanai da me, e misi su un espressione arrabbiata, ma a lei sembrò non importare dato che portò la mano sul cavallo dei miei pantaloni, anche se questo non ebbe nessun effetto su di me che la allontanai ancora una volta "Ah. È tutto chiaro." Iniziò ad urlare, ed io la guardai confuso.
Ma perche non mi lasciava in pace?

"C'è qualcun altro, ecco perché non vuoi farti toccare!" Aprii la porta del bagno e uscii, ma lei mi venne dietro "Dimmelo Tancredi!" Mi afferrò la maglietta e la strinse tra i pugni "Ci siamo lasciati più di sei mesi fa! Che cazzò vuoi? Se sei ubriaca non rompere a me! Cercati qualcun altro da scopare" quella volta le mie parole sembrarono colpirla, per fortuna se ne andò via, e finalmente io riuscii a svuotarmi la benedetta vescica.

"It will be our secret"~ Tancredi Galli Where stories live. Discover now