Capitolo 8

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Rimasi disteso sul mio letto, mentre Lele continuava a guardarmi "Ti fa ancora male il naso?" Mi chiese avvicinandosi lentamente, ed io annuii "Ma nemmeno così tanto" gli dissi però, sforzando un leggero sorriso.

"Posso?" Mi domandò indicando lo spazio vuoto accanto a me, ed io annuii ancora una volta.
Lele si distese al mio fianco, e subito prese ad accarezzarmi il braccio "Non ho ancora capito una cosa" appoggiai la testa sul suo petto mentre lui continuava a farmi i grattini, e estremamente rilassato gli chiesi di proseguire con il suo discorso "Come hai fatto a cadere?" Rimasi in silenzio a godermi i movimenti leggeri che le sue mani facevano sulle mia braccia, e dopo un po' gli risposi.

"Ero nervoso. Diego e Valerio mi fanno perdere le staffe" Ripensandoci mi innervosii leggermente, ma i grattini di Lele bastarono per riportarmi nuovamente in uno stato di calma assoluta "Non dargli retta. Sono stupidi, lo sai" sentii un brivido attraversarmi la schiena, evidentemente causato dal freddo.
Socchiusi gli occhi, e sentii le labbra di Lele posarsi leggermente tra i miei capelli "Tanche" il mio amico richiamò la mia attenzione, ed io emisi un leggero suono per invitarlo a parlare, facendogli capire però che non mi sarei minimamente mosso dalla posizione in cui eravamo "Stasera posso dormì con te?" Ancora una volta mi stava sussurrando all'orecchio, e ancora una volta sentii un brivido attraversami il corpo intero "Si Lè. Te lo avrei chiesto io" ammisi quasi in un sussurro con la voce che tremava leggermente, e lui scansò una sua mano dalle mie braccia per portarla tra i miei capelli e cominciare ad accarezzarli.
Mi sarebbe piaciuto morirci così.

La mattina dopo fui svegliato dal suono del campanello in Chillhouse, e appena aprii gli occhi la prima cosa che vidi era il viso di Lele a pochissimi centimetri dal mio.
Aveva le labbra socchiuse e un'espressione rilassata, che lo rendeva più bello di quanto non fosse già.
Assurdo. Lui era assurdo.

Il campanello continuò a suonare, ma nonostante questo io non mi mossi minimamente da quella posizione, e quasi spontaneamente gli lasciai un bacio sulla guancia paffutella.

Lele lo sapeva che le sue guance erano forse la cosa che più mi piaceva del suo viso. Oltre agli occhi, al naso, alle labbra e al mento.

Potevi dire che ti piaceva la sua faccia e basta.

Proprio mentre mi riappoggiai al mio cuscino sentii un forte calore espandersi sul fondo della schiena, e quando Lele aprì leggermente gli occhi mi resi conto che a causare quella sensazione era la presenza della sua mano sinistra sul mio posteriore, e ok, forse questo avrebbe dovuto imbarazzarmi, ma in fin dei conti si trattava di Lele, uno dei miei migliori amici.

"Buongiorno Lello" lo salutai con un sorriso, che lui subito ricambiò, per poi sbadigliare leggermente "Buongiorno Tanche" mi lasciò un bacio estremamente leggero sul naso, ed io socchiusi gli occhi, riaprendoli solo quando sentii il suo respiro sfiorarmi la guancia "Tutto bene Tanche?" Io annuii e cercai di non fare troppo caso alla mano di Lele, che continuava a fare movimenti lenti proprio sul mio sedere "Andiamo a fare colazione?" Gli chiesi poi, e dopo avermi lasciato un bacio in fronte lui annuì.

Ci alzammo dal letto e, dato che quel giorno faceva abbastanza freddo, dopo esserci infilati una felpa ciascuno scendemmo le scale uno accanto all'altro.
Appena arrivammo in cucina trovammo tutti i nostri amici già ai loro posti a tavola, intenti a fare colazione "Buongiorno. Tutto bene?" Mi chiese Zoe appena mi sedetti al suo fianco, ed io annuii versandomi del latte nella tazza "Tanche che hai fatto al naso? Hai un livido" mi voltai verso Valerio e lo guardai male "Se non mi aveste rotto il cazzo, non mi sarei fatto nulla" morsi un biscotto, mentre lui e Diego si guardarono confusi.

"Raga ma prima chi era al campanello?" Chiese poi Lele sbadigliando, e solo allora mi ricordai che qualcuno aveva citofonato "Corinne. Ha portato la spesa"ci spiegò Gian con la sua solita tranquillità, che in parte invidiavo e in parte mi mandava in bestia, perche cavolo, non era fattibile che anche quando raramente discutessimo lui arrivasse con quel tono così tranquillo a mettere tutto apposto.
Cioè: com'era possibile? Lui doveva avere qualche strano potere, sennò non me lo sarei mai spiegato.

"Mi ha anche detto che domani vengono Peia e Aurora" ed ecco un'altra cosa che non sopportavo di Gian: dava le notizie a puntante.
Cioè per carità ero felice che venissero a trovarci le ragazze, ma perché non lo aveva detto subito? Aveva così bisogno di quei cinque minuti di pausa? Che fastidioso.

"Che bello! Così avrò qualcuno con cui cantare!" Guardai male Zoe "Io canto sempre con te!" Le dissi con il broncio, e lei mi accarezzò una guancia e rise "Ultimamente stai solo con lui però" indicò con un dito Lele ed io le feci la linguaccia, per poi voltarmi verso lui che intanto era rimasto completamente in silenzio "Le, tutto ok?" Gli chiesi confuso da quella reazione, e lui annuì "Sono contento. Davvero" ero convinto che non fosse poi così sincero, ma decisi di lasciare perdere e di non insistere perchè sapevo che se avesse avuto qualche problema me ne avrebbe parlato lui da se.

Dopo quegli attimi di silenzio finimmo finalmente di fare colazione, e ci spostammo sul giardino per ammirare la piscina.
Era letteralmente gigante e faceva venire voglia di tuffarsi nonostante facesse freddo.

"E se provassimo a fare delle live su Twitch?" Io sbuffai e guardai male Diego e Valerio che non facevano altro che pensare ad un modo nuovo per lavorare da giorni "Siamo qua da poco, possiamo per un attimo non pensare ad un modo per fare soldi e rilassarci?" Zoe e Gian mi diedero entrambi il cinque "Tanche ha ragione, prendetela con calma" gli disse il mio migliore amico mentre Zoe si alzò per andare a registrare qualche video, ed in quel momento feci caso che Lele era seduto in disparte con la testa persa tra le nuvole.

"It will be our secret"~ Tancredi Galli Where stories live. Discover now