Capitolo 6

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Ero fuori in giardino, in piedi di fronte al mio cellulare, intento a registrare qualche TikTok quando d'un tratto Zoe mi venne a chiamare e mi abbracciò trascinandomi poi verso casa "C'è qualcuno per te" mi spiegò con calma, ed io la seguii standomene zitto e buono.

Appena varcammo la soglia del salotto qualcuno mi saltò letteralmente al collo, e solo quando la riconobbi avvolsi le braccia intorno alla vita di Peia "Ciao Martina!" Le dissi, sapendo benissimo quanto fastidio le desse che la chiamassi con il suo nome, anziché con il suo nickname, infatti pochi istanti dopo si allontanò da me imbronciata "Me ne vado da Lele" mi disse con un tono alquanto triste, ed io le sfregai i capelli con una mano "È in camera sua." Gli dissi sorridendo, per poi tornare nuovamente in giardino per continuare a fare quello che facevo già prima.

Riuscii a registrare un altro video fin quando Zoe mi passò davanti, ed io le feci cenno di avvicinarsi "Tutto bene Lil?" Io annuii e le sorrisi "Ti va di insegnarmi qualche balletto?" Subito anche lei annuì e ricambiò il mio sorriso.
Non ci fu bisogno di troppo tempo, e dopo circa dieci minuti finalmente riuscii a capire quello stupidissimo balletto.

Dopo che Peia se ne fu andata iniziammo a cenare, ed io capitai seduto tra Lele e Zoe "Stasera che fanno in tv?" Chiese d'un tratto Valerio, con la bocca piena, ragion per cui Zoe che si trovava più vicina a lui gli tirò uno scappellotto in testa "Ingoia prima animale! E comunque fanno Avatar" mi sbattei una mano sulla fronte e abbassai lo sguardo.

E che palle! Ma era possibile che non facessero mai un fottuto film decente?

"Se non ti va ci guardiamo qualcosa noi" mi voltai verso Lele e gli sorrisi, ma anche essendo cosciente che avrei voluto passare la serata con lui, sapevo per certo che Avatar fosse uno dei suoi film preferiti e dunque negai con la testa "Sta tranquillo Lello." Gli diedi un bacio sulla guancia e ripresi a mangiare "Non è un problema. Lo sai" mi accarezzò una gamba, ed io mi voltai di nuovo nella sua direzione "È uno dei tuoi preferiti. Devi guardarlo" lui scosse la testa "Lo so a memoria. Posso stare con te" capii che non sarebbe stato così facile, dunque decisi di fare una cosa estremamente nuova per me.
Avrei guardato Avatar con lui, per capire perché gli piacesse così tanto e allo stesso tempo per renderlo felice.

Così dopo cena ci posizionammo tutti sul divano, Zoe tra Diego e Gian ed io tra Valerio e Lele, con la testa appoggiata sulla spalla di quest'ultimo che mi stringeva le mani.
Ero convinto che il tempo sarebbe passato velocemente, e che quella rottura di palle non sarebbe stata una tortura così brutta, ma appena il film iniziò e uno di quegli orrendi mostri blu apparve sullo schermo d'istinto sussultai e cacciai fuori un urlo non troppo potente, ma abbastanza acuto da far voltare tutti nella mia direzione.

"Ma che ti prende?" Mi chiese Gian confuso, mentre Diego e Valerio si guardarono con lo sguardo di chi la sa lunga e scoppiarono a ridere "È un film nano" a seguito della sua inutile affermazione, tirai un pugno sul braccio di Valerio e mi misi in piedi scocciato "Andatevene a fanculo. Tutti e due" gli urlai poi indicando lui, e quell'altro idiota di Diego che non la smetteva di ridere, così ancora più incazzato di prima mi avvicinai alla porta di casa e afferrai il mio skate.

Cominciai a fare su e giù lungo il giardino di casa, che in quel momento era completamente buio e infatti pochissimi istanti dopo, quando feci l'ennesimo salto atterrai letteralmente di faccia, e subito mi appoggiai una mano sulla testa toccandomi il labbro.
Faceva male. Cazzo se faceva male.
Ma poi quanto cazzo bruciava?

Rimasi li per un po' finché non sentii due mani accarezzarmi i capelli "Ma che hai combinato Tanche?" Mi chiese Lele con la voce dolce, ed io mi limitai a forzare un sorriso "Tutto bene. Non ho nulla" e forse capí che gli stavo mentendo dalla strana espressione che feci quando mi toccò il naso, o magari il quasi silenzioso gemito di dolore che emisi quando mi sfiorò il labbro, non fu poi così silenzioso "Vieni con me" mi porse la mano, ma quando provai a mettermi in piedi sentii la testa girare e quindi negai "Non riesco. Gira tutto" gli dissi trattenendo a stento le risate.
Eh ok forse non c'era nulla da ridere, ma era una situazione esilarante.

Skateravo da quando avevo poco più di nove anni, e non cadevo dal giorno del mio undicesimo compleanno, quindi mi faceva abbastanza ridere il fatto che avessi preso un volo simile solo perché ero incazzato.
Era letteralmente una presa in giro.

"Sicuro di stare bene?" Mi chiese il mio amico, prima di stringermi le braccia intorno alla vita, con molta delicatezza aiutandomi a mettermi in piedi "Si Lè, è solo divertente" lui mi fece allacciare le gambe intorno alla sua vita e lentamente iniziò a rientrare in casa " Da quando è divertente avere un livido in fronte ed il naso sanguinante Tanche?" Al suono del suo tono preoccupato non riuscii a trattenermi dal ridere, e preso dalle mie grasse risate iniziai a muovermi su di lui "Dai nano smettila" mi disse solamente, entrando in camera sua, ma nonostante provassi a smettere le mie risate avevano preso il sopravvento e non avevano la minima voglia di cessare.

Passarono più o meno quattro minuti da quando mi aveva appoggiato sul suo letto, e finalmente riuscii a calmarmi "Vado un attimo di la. Aspettami qui" annuii a quella sua richiesta, e rilassai la testa sul cuscino.

Chiusi gli occhi e mi passai una mano sulla fronte, e quando ci trovai un bernoccolo sbuffai.
Che palle.

Con la mente mi sembrò di tornare bambino, quando dopo un giro in bici andai a sbattere contro un albero. Ricordo che subito iniziai a ridere, ma quando mia madre cominciò a medicarmi scoppiai in un pianto disperato, rendendomi conto solo allora di quello che mi era successo.

Ma ho ancora dieci anni o cosa?

"It will be our secret"~ Tancredi Galli Where stories live. Discover now