Capitolo 15

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Mentre ero disteso sul letto sentii bussare alla porta, e dopo essermi passato un mano tra i capelli andai ad aprire "E tu che ci fai.." non finii nemmeno di dire la frase, che Lele mi spinse contro il muro e si appropriò delle mie labbra "Che stai facendo Lele?" Gli chiesi quando con la lingua prese ad accarezzarmi la mascella, ma lui rimase impassibile, e continuò a fare ciò che poco prima aveva iniziato.
Quando mi accarezzò il collo piegai la testa di lato, e strinsi con forza i suoi fianchi gemendo contro il suo orecchio "Lasciati andare Tanc" mi spinsi contro di lui assecondando un suo movimento, facendolo gemere, e quasi sussurrando mi parlò all'orecchio "Sarà il nostro segreto"

Quando aprii gli occhi mi ritrovai sul mio letto, completamente sudato e mi portai le mani tra i capelli con fare esasperato.

Ma che cazzo sognavo?
Come poteva essere nato nel mio subconscio anche il solo pensiero che Lele avrebbe potuto fare una cosa simile?

Io stavo proprio impazzendo, perché un'altra spiegazione non poteva esserci.

Ributtai la testa sul cuscino, e chiusi gli occhi.

Perché dovevo vivere quei momenti imbarazzanti? Perché proprio io?

Mentre continuavo ad interrogarmi mentalmente, sentii la porta della mia stanza sbattere delicatamente, e subito una voce arrivò alle mie orecchie "Buongiorno dormiglione, vedo che sei già sveglio. Ti ho portato la colazione a letto"

Arrossii immediatamente e abbassai lo sguardo sul vassoio che Aurora teneva tra le mani "Va tutto bene? Hai la febbre per caso?"

No. Ho solo limonato con il tipo che ti piace e ho persino sognato di farci robe insieme..

Io non fui capace di risponderle, perché più pensavo alla sera prima e a quel sogno, e più arrossivo, tanto che lei mi appoggiò una mano sulla fronte preoccupata "Non hai la febbre" io mi grattai la nuca e presi un bel respiro, per calmarmi, e subito dopo parlai "Scusami Auri. Ho fatto un sogno un po' strano e ci stavo pensando" evidentemente il tono con cui lo dissi la incuriosí, perchè quasi istantaneamente lei si sedette al mio fianco con sguardo malizioso, e mi appoggiò una mano sulla spalla "Chi era la pischella?" a quella domanda mi sentii uno straccio, e portai lo sguardo di nuovo sul vassoio "Nessuno che tu conosca. Che ne pensi se mangiamo?" Dopo un leggero sospiro Aurora annuí, e afferrò un cappuccino ed un cornetto per poi passarmeli "Come facevi a sapere che li avrei mangiati?"le chiesi dando un morso a quella prelibatezza.

E no, non era scontato che li avrei mangiati, dato che per i miei pasti in generale, e soprattutto per la colazione ero molto esigente
"Me lo ha detto Lele ieri" e in quel preciso istante mi pentii di averglielo chiesto.

Non era cambiato nulla da parte mia nei confronti di Lele, ma senza rendermene conto appena sentivo pronunciare il suo nome la scena della sera prima si piantava nella mia mente istantaneamente, e questo mi metteva non poco a disagio, e io lo sapevo che non era perchè fosse maschio, il problema era quello di aver fatto un torto ad Aurora e quello sì che avrebbe potuto distruggermi, anche perché per mia sfortuna non ero questo gran campione a dire le bugie e quindi avevo paura di parlare troppo e di metterci entrambi nei guai.

"A proposito Tanche" Lei mi risvegliò dai miei pensieri improvvisamente, ma immaginandomi la piega che stava per prendere quel discorso non riuscivo proprio a restare tranquillo, così finsi un sorriso e la esortai a parlare "Com'era ieri quando é tornato a casa?" Lessi nei suoi occhi la preoccupazione e mi sentii per l'ennesima volta un infame.

"L'ho medicato"sperai che quella spiegazione le bastasse, ma mi sbagliai, perché infatti nemmeno due minuti dopo lei mi porse un'altra domanda "Ti ha fatto qualcosa?"scossi la testa così velocemente, che per un momento sentii il cranio separarsi dal collo, e infatti imprecai "Perché avrebbe dovuto?" E mi maledii mentalmente quando mi resi conto di aver dato voce a quel pensiero.

Dovevo essere davvero stupido se non riuscivo a tenermi un pensiero in testa.

"Non lo so Tanc, era fuori di se. Non lo avevo mai visto in quelle condizioni" Aurora era preoccupata, eppure non riuscivo a capire cosa avesse fatto Lele per farla stare così. Generalmente era il tipo che evitava le risse, che non beveva, che si occupava di quelli troppo brilli. Ma dalle parole della ragazza di fronte a me capii che quella sera non fosse stato il solito Lele.

"Che ha fatto Auro?" Appoggiai la tazzina sul mio comodino, e smisi di mangiare il cornetto per concentrarmi completamente su di lei che si fece immediatamente seria "Stava ballando con Zoe e di tanto in tanto si avvicinava per parlare anche con me" fece una pausa e mi guardò negli occhi, probabilmente per capire se la stessi ascoltando davvero "Ad un certo punto si é avvicinato un tipo strano e ha cominciato a chiedere di te.. in modo poco carino" li mi sorse una domanda:
Ma che voleva questo da me?

Eppure non lo chiesi ad Aurora, infondo lei che poteva saperne? Però una domanda gliela feci anche se in parte conoscevo già la risposta

"Che diceva?" Mi stupii notevolmente quando vidi i suoi occhi farsi lucidi "Continuava a ripetere che voleva staccarti la testa perché diceva che sei..un frocio" una lacrima sfuggì al suo controllo, e le rigò una guancia, ma io mi affrettai ad asciugargliela

"Auro devi stare tranquilla. Sarà un coglione dei soliti. Non preoccuparti"Lei annuí, ed io la abbracciai "Cosa è successo poi?" Aurora sospirò e poi riprese a parlare "Vale e Diego volevano prenderlo a pugni, ma Lele si é avvicinato a lui per dirgli solo di smetterla visto che tutti li stavano guardando" la guardai fissa negli occhi e lei parlò ancora "Lui però gli ha detto qualcosa e non so per quale motivo Lele gli ha tirato un pugno proprio sul naso" mi stupii notevolmente.

Mi faceva strano pensare che Lele avesse preso a pugni qualcuno, ma soprattutto che lo avesse fatto per difendere me.

Però adesso ero curioso "Che gli ha detto?" Lei sollevò le spalle "Non ne ho idea" mi passai una mano tra i capelli nervosamente e annuii.
Io dovevo saperlo. E lo avrei scoperto.

"It will be our secret"~ Tancredi Galli Where stories live. Discover now