Capitolo 24

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Quando aprii gli occhi per poco non caddi dal divano.
Zoe era in piedi di fronte a me continuava a sbattere a terra il piede nervosamente mentre mi guardava con uno sguardo che lasciava trasparire quanta voglia avesse di picchiarmi in quel momento.
Per un attimo mi fermai a domandarmi come mai fosse così arrabbiata, ma quando sentii il respiro di Lele accarezzarmi la guancia lo capii all'istante

"Si è trattato di una leggera debolezza notturna. Ma non succederà più"
cit. Tancredi coglione Galli.

E lo sapevo benissimo che Zoe mi avrebbe fatto una lavata di capo che sarebbe durata da Natale a Pasqua, ma del resto non potevo nemmeno biasimarla.
Mi ero ripromesso che ci avrei messo un punto con quella storia di Lele, e invece oltre ad una prima volta ce n'era stata anche una seconda, e nonostante ci avessi litigato mi ero pure bellamente addormentato tra le sue braccia.
Come potevo biasimarla dal volermi picchiare?

Semplice. Non potevo.

"Pensi di restare lì a guardarmi ancora per molto?" Mi chiese poi sottovoce per non svegliare il ragazzo che stavo usando come cuscino, ed io sospirai completamente rassegnato, per poi mettermi in piedi.

Senza dirmi mezza parola mi fece cenno di seguirla e cominciò a salire le scale, finché arrivammo in camera sua e dopo avermi fatto entrare mi chiuse la porta alle spalle "Non voglio fare la mamma rompicoglioni: Ma che cazzo stai facendo?" Si sedette sul suo letto e mi guardò dritto negli occhi, mentre io avevo preso a torturarmi il labbro inferiore con i denti "Tanche per favore rispondimi. Mi gira il cazzo se te ne stai lì impalato e in silenzio" io la guardai un attimo e lasciai che le parole uscissero senza nemmeno pensarci "Ma che ne so Zo? Sto facendo esperienze nuove ok? E porco due lo so che è sbagliato nei confronti di Aurora, ma non sono io quello che dovrebbe stargli lontano" Lei prese a sbattere le palpebre e mi fulminò con lo sguardo "Errato. Non del tutto. Ma errato comunque" sbuffai sonoramente e appoggiai la schiena sul muro fino a lasciarmi cadere "Che significa 'Non del tutto'?" Subito si alzò dal letto e venne a sedersi proprio al mio fianco, accarezzandomi la guancia "Voglio dire che si, forse non sei l'unico a dovergli stare alla larga. Ma Tanche tu lo sai che è fidanzato. Non puoi fare esperienze con una persona fidanzata. Finiresti solo per farti del male" abbassai lo sguardo e parlai in un sussurro "E poi farei stare male anche Aurora" E lei mi stupii ancora una volta "Sticazzi di lei. Non fraintendermi: è mia amica. Ma se tu vai avanti così prima o poi ti innamorerai, e sinceramente non credo che Lele potrebbe mai lasciarla per darti una vera chance" Fece una breve pausa per guardarmi negli occhi, ed io annuii "Soffriresti più di tutti Tanche e magari penserai che è la tua vita e che io sono solo una rompi coglioni, ma non voglio vederti stare male. Per favore" Non sapendo cosa dirle mi limitai a stringerle le braccia intorno al collo e le lasciai un bacio sulla nuca sussurrandole un semplicissimo 'grazie'.

Dal primo momento in cui l'avevo vista quella mattina sapevo che la nostra conversazione si sarebbe svolta esattamente in quell'ordine: Lei che mi chiede di parlare scazzata, io che sinceramente non so che dire, Zoe che si addolcisce e mi dice cose carine ed infine io che la abbraccio.
Erano tutte così quel genere di discussioni.
E a me andava più che bene.

Ogni volta infatti sentivo di aver trovato la persona giusta che mi avrebbe sempre capito, supportato, sopportato e che mi sarebbe sempre stata accanto.
Zoe era un dono del cielo. Il più grande.

"Ti voglio davvero bene. Davvero tanto Lil" le accarezzai i capelli e le sorrisi "Che cosa cringe Zo" scoppiamo entrambi a ridere, e ci abbracciamo di nuovo, finché il mio telefono prese a squillare e dunque fui costretto ad allontanarmi da lei per rispondere.

Quando sul display lessi il nome di mio padre sinceramente mi emozionai, dato che non lo sentivo da un bel po' e infatti risposi subito "Bella Pa." guardai Zoe che era rimasta seduta di fronte a me, sul pavimento e poi sentii la voce del mio papà arrivare dall'altro capo del telefono "Ciao bello di papà" mi scappò un sorriso, perchè quel soprannome era davvero ridicolo, però un po' mi mancava sentirglielo urlare tutto il giorno per casa "Come va?" Mi guardai un attimo le mani, e Zoe subito me le afferrò "tutto bene, da te?" La mia migliore amica cominciò ad ispezionarmi le unghie ed io, senza una valida ragione, scoppiai a ridere "Ferma dai! Va bene Pa. Tutto bene." Gli risposi tra una risata e l'altra, e in sottofondo sentii la voce di mia madre "Con chi stai vita mia?" E mi venne da ridere, perche in quel momento la sua unica preoccupazione era quella di scoprire con chi fossi.
Pettegola che non era altro.

"Con Zozzi! Salutali maleducata" passai il telefono alla mia migliore amica, e come da abitudine lei li salutò e poi cominciò a parlare con mia madre per un po', finché mio padre decise di prendere le redini del discorso "Tanche oltre a mancarmi tanto, ti ho chiamato anche per un altro motivo." Sentii un po' di ansia per il tono che aveva usato, però presi un bel respiro e aspettai che mi spiegasse cosa ci fosse di tanto importante da dirmi "Luca mi ha chiesto di invitare te e tutti i tuoi amici al suo matrimonio. Tra una settimana" un sorriso enorme di fece spazio sul mio volto, e una strana voglia di saltare per tutta casa si insinuò nel mio corpo "Ma come si sposa? Il mio zietto ha trovato l'amore? Te giuro Pa, so troppo contento!" Preso dall'euforia cominciai a sbattere le mani come un bambino, e questo gesto fece scoppiare a ridere Zoe che continuava a ripetermi che fossi estremamente Mini.

Finchè dopo che aveva ripetuto quella frase almeno 15 volte di fila, la guardai in viso e parlai "Ma che vordí 'mini'? Io sono proporzionato"

"It will be our secret"~ Tancredi Galli Where stories live. Discover now