Capitolo 63 - a volte fidarsi sarebbe meglio

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Dopo l uscita di scena di Giulia dalla cena calò in tavola un leggero silenzio ; tutti infondo anche se non apertamente si chiedevano quello strano andr via improvviso e soprattutto con quel sorriso leggermente forzato sul volto .
S:" se non vi dispiace io vado "
C:" no no vai pure e falla ritornare la Giulia che conosciamo.."
S:" ci provo..promesso "
Sapeva bene conoscendo sua figlia che pur essendo di animo tanto buono quando si incupiva cosi tanto andando nel suo mondo erano poche le persone che riuscivano a portarle indietro facendola ritornare quella di sempre .
Sali quelle scale con una lentezza mai vista prima , soppesando ogni singolo passo fatto , analizzando quella serata e cosa soprattutto potesse aver scatenato quella sua reazione così. Non sembrò fosse successo nulla di così ecclatante da dover lasciare tutti li a cena, aveva detto di star bene . Era dispiaciuto per quella serata per cui aveva previsto in finale diverso con tanto di sorpresa su cui aveva lavorato tutto il giorno organizzando ogni minimo dettaglio per renderla perfetta per lei; eppure adesso sembrava non avere senso , sembrava di aver perso ogni forma di entusiasmo. Apri lentamente la porta e la vide lì seduta sul letto fissando le sue mani che giocavano tra loro poggiate sulle sue gambe; sapeva benissimo che avesse sentito lo scricchiolare della porta aperta da lui e che lo avesse riconosciuto dal suo profumo, eppure lei non alzò lo sguardo . Si sedette qualche metro distante da lei dapprima anche lui fissando il muro davanti e poi spostando lo sguardo verso di lei, fissandola per un po prima di essere sicuro di poterle parlare
S:" mi spieghi che succede ? Perche sei andata via dalla cena? E non dirmi perché eri stanca perché io non ci credo"
G:" e allora non me lo chiedere perché sai anche che non te lo dirò "
S:" perché fai così Giulia?"
G:" cosi come ?"
S:" come quando eravamo ad amici che parlavi con tutti tranne che con me..mi sembra di essere tornato indietro.. dopo tanti passi avanti "
G:" su certe cose non riesco ad andare avanti..fanno male e basta "
S:" cosa fa male?"
G:" sapere di non essere abbastanza per qualcuno che ami "
S:" cioè?"
G:" prima mentre parlavi al telefono..con.."
S:" Sonia.."
G:" si Sonia.. il modo in cui ti rivolgevi a lei, le sorridevi al telefono , il linguaggio del corpo..chi è Sonia? Perche non la conosco ?"
S:" sei seria ?"
Ed ecco adesso lui che la guardava sorridendo ; quel sorriso non che le dedicava quando voleva farla imbarazzare o sentire bella ma quel sorridere in maniera nervosa e incredula davanti a quello che atava accadendo
G:" si lo sono.."
S:" e invece di dirmelo a tavola con tranquillità e dirmi Sangio chi è e questa persona che non conosco .ti alzi e vai via come una bambina "
G:" ecco che ritorna la bambina..quando dico qualcosa che non ti piace sono una bambina "
S:" no guarda che non hai detto nulla di scomodo per me se è questo che intendi e che mi sembra un atteggiamento infantile alzarsi , lasciare le persone ancora a cena ..per poi cosa..non l ho ancora capito "
G:" non sono stata irrispettosa con nessuno..ho detto che ero stanca e sono andata via..dando la buonanotte a tutti "
S:" si certo . Peccato che quelle persone a tavola con noi sono la tua famiglia e sanno perfettamente chi sei..quindi se fai delle facce che probabilmente neanche tu sai di fare è normale che dopo facciano delle domande "
G:" beh chiederò scusa a loro "
S:" a loro..e io ?"
G:" non sento di doverti scuse "
Era sul punto di scoppiare ma sapeva anche che in quelle condizioni sarebbe stato poco carino arrabbiarsi con lei . Si alzò senza dire nulla e prese a girovagare per la stanza con le mani tra i capelli sotto lo sguardi di Giulia che non lo perdeva un istante
S:" è assurdo.. questa discussione..è assurda.. e giuro che non ne ho capito neanche il motivo ancora "
G:" beh a me sembra chiaro..te l ho fatto capire "
S:" questo è il punto Giulia.. non voglio capire ..le cose me le devi dire..non devo andare a interpretazioni..poi magari sono anche sbagliate "
G:" e va bene..vuoi che sia chiara lo sono..sono andata via da tavolo per evitare questo.. volevo stare sola e sbollentare..ma visto che lo vuoi sapere te lo dico. Quando quella Sonia ti ha chiamato e sei tornato a sedere ti ho chiesto chi fosse e tu mi hai detto che non la conoscevo e che forse l avrei conosciuta e basta..hai cambiato discorso..io conosco tutta a gente che ti circonda Sangio come tu la mia..e io questa persona non l ho mai sentita prima "
S:" perché è una nuova collaboratrice di Nueve da pochi giorni..l ho incontrata oggi per la prima volta "
G:" e tutta questa confidenza di gia ?"
S:" ma quale confidenza? Perche le ho parlato al telefono? "
G:" sai benissimo visto che te l ho già detto che sono i modi ad avermi fatta alzare "
S:" ma perché è una persona alla mano, mi ha aiutato a fare una cosa ..è stata carina "
G:" certo..carina "
Pensava di averlo detto tra se e invece quella frase l aveva sentita anche lui in piedi a qualche centimetro da lei
S:" tu ..tu cosa pensi che stessi facendo con lei ? Adesso lo voglio sapre..basta giochetti Giulia "
G:" forse dovresti smettere tu di giocare visto che stiamo per avere una figlia "
I loro occhi finalmente si erano scontrati : quelli di lei delusi quelli di lui lucidi per la rabbia di essere messo in discussione.. per cosa poi ?
S:" sai qual è il punto.. tu non ti fidi "
G:" tu al posto mio lo faresti?"
Sapeva a cosa lei si riferisse , senza fare nomi o riferimenti precisi aveva ben capito la situazione in esame quale fosse
S:" se non ti fidi..non si va avanti..quando io farò concerti , sarò lontano per un po , e magari usciranno foto anche di gente che vuole creare zizzania, perché la gente non è solo buona ma anche cattiva, te lo spiegato mille volte..tu di chi ti fiderai..di loro o di me?"
Quella riposta se avesse avuto opzioni disponibili sarebbe comunque stata difficile figurarsi a domanda aperta
S:" ok mi sembra chiaro..direi che la serata si puo concludere.. vado a farmi un giro "
Non lo fermò, non disse nulla, forse doveva capire se quel suo silenzio che le veniva naturale fosse perché lo voleva o non aveva davvero risposta
S:" ah per la cronaca visto che ci tieni tanto a saperlo ..Sonia è una donna di quarant anni, è brava nel suo lavoro, ha un figlio che ama le mie canzoni e quando ridevo era perché in sottofondo c era la mia canzone che lui cantava ; la considero una specie mamma anche se la conosco da poco visto che ha un figlio più o meno della mia età ecco perché tanta confidenza.."
Stava uscendo prendendo un piccolo giacchetto , ma non prima arrivato vicino alla porta di girarsi ancora
S:" ah e l ho ringraziata perché ha passato tutto il giorno assieme a Nueve per trovare quella baita in montagna che ti avevo promesso..e l avevo trovata ..per questi giorni "
Prese dalla tasca dei pantaloni un foglietto con la loro prenotazione e qualche stampa colorata di quella location, lanciandole sul letto poco distanti da Giulia
A quel movimento fatto lo sguardo di Giulia si girò istintivamente ricadendo su quei fogli intravedendo qualcosa
G:" Sangio io"
S:" io esco..mettiti a letto.. e riposati ..la bambina deve riposare ..lei non deve soffrire .ce lo siamo promessi "
Uscì chiudendo la porta alle sue spalle mentre Giulia si lasciava andare sul letto in posizione supina facendo uscire fuori quelle lacrime trattenute per troppo tempo, adesso anche di rabbia per non essersi fidata.
Scese le scale velocemente e senza dire nulla col capo basso uscì dalla porta sotto lo sguardo degli altri tre rimasti a tavola.

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