CAPITOLO 11- CHIAMAMI SOLO AMORE

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La mattina dopo, fù Giulia a svegliarsi per prima colpita dalla flebile luce proveniente dalla finestra lasciata socchiusa appositamente in modo da far entrare quel poco di luce necessaria per illuminarne l interno . Aprendo gli occhi , la prima cosa che notò accanto a lei, fu lui, completamente poggiato con la testa nell incavo del suo collo, mentre con il braccio destro circondava la sua piccola vita. Le loro gambe ancora incastrate tra loro impedivano a Giulia di potersi alzare senza riuscire a svegliare anche lui, così decise che avrebbe atteso ancora qualche minuto e godersi quello spettacolo che aveva tra le sue braccia. Lo guardava e sorrideva, pensando alla notte appena passata, a ciò che era stato e non per una sola volta, proprio come diceva la sua canzone TUTTA LA NOTTE.
Vedeva i suoi muscoli in completo rilassamento, lì accanto a lei e notò quanto anche lui fosse condizionato dalla sua vicinanza.
Mentre era ancora lì ferma a guardarlo, Sangio ancora con gli occhi chiusi..
S:" hai intenzione di guardarmi ancora per molto?"
Fù sorpresa dal fatto che lui sapesse ciò, e si chiese da chissà quanto tempo lui avesse aspettato prima di dirglielo,  così presa dalla vergogna nascose la testa sotto le coperte, alzandole talmente tanto da coprirsi tutta
S: " dai scema stavo scherzando.."
G: " no dai.."
S: " va bene allora mi tocca usare me manier pesanti "
Attese qualche istante ancora per verificare se lei di sua spontanea volontà,  uscisse fuori dalle coperte, ma vedendola ancora nella stessa posizione da alcuni minuti, si liberò da ciò che lo copriva e mettendosi con le ginocchia sul letto, spostandosi verso Giulia cominciò a farle del solletico in tutto il corpo. Appena Giulia sentì le mani di Sangio posizionarsi sulla sua pancia, non poté fare a meno che cominciare a ridere tentando anche di liberarsi da quella presa che le stava facendo mancare l aria causato dal troppo ridere .
G:" dai smettila..non ce la faccio più "
S: " ah adesso mi supplichi addirittura..ma la parolina magica ancora non l ho sentita "
G: " oddio..ti prego..qual e ?"
S:" ah non sò fai tu.."
Era difficile riuscire a capire quale fosse la parola giusta che mettesse fine a quella sua simpatica tortura. Il suo cervello cercava in tutti i modi di capire quale potesse essere, ma non riuscendoci pensò di dirne una serie, così magari da trovare fra le tante quella giusta
G:" Ti prego..scusa..perdono..no aspetta trovato ..per favore ..è quella vero?"
S:" ah Giulia ..ti sembro  così  banale? Pensavo mi conoscessi ..dai pensaci ancora .."
G: " ma come faccio a pensare cosi? Ah ah"
S:" beh questo è un tuo problema "
Sarebbe bastato dirgli LADY, lui si sarebbe fermato; quella non solo era una delle sue canzoni con più successo, ma rappresentava lei ,loro , la storia.
Quel gioco continuò ancora per un po', finché in maniera totalmente inaspettata qualcosa detta da Giulia,  in maniera incosciente, pose fine al tutto..
G: " dai amore basta davvero "
Non l aveva mai chiamato cosi prima..si era limitata al Sangio oppure Giò,  ma non si era mai spinta oltre forse anche per paura di una sua reazione davanti a una parola così importante. Sangiovanni non era tipo da parole o frasi dolci, reputava più importanti i gesti poiché quelli lasciano una testimonianza del loro avvenimento; eppure quella volta, a sentire quella parola si bloccò davanti a lei con le braccia poggiate ai lati dei suoi fianchi ancora coperti e il viso che fissava quella coperta in attesa che lei uscisse da lì.  Giulia che nel frattempo aveva avvertito le sue mani interrompersi, uscì timidamente la testa da quell ammasso che la ricopriva e vide lui fissarla con i riccioli ribelli, dei capelli lavati la sera prima cedergli sugli occhi
G: " oddio ti sei fermato..ah allora la parola era DAVVERO..a saperlo prima"
Sangio non aveva proferito parola, il suo sguardo era completamente concentrato e fisso su di lei..
S: " ridimmelo "
G: " cosa? Davvero?"
S:" no..come mi hai chiamato ?"
In quell istante non capiva ..aveva pronunciato quella parola con una tale spontaneità,  che non le sembrava avesse detto nulla di così ecclatante da doverlo ripetere e questo Sangio lo capì dal suo sguardo confuso alla sua richiesta; così pensò di giocarci un po' sù
S:" aspetta com era? Ah sì..ricordo.. dai amore basta"
Calcò tra tutte proprio quella parola, in modo tale che lei capisse a cosa lui si riferisse ..
G:" oddio quindi non l ho solo pensato..cioè l ho detto ad alta voce..che figura "
Si coprì nuovamente il viso,non credendo davvero di aver pronunciato ad alta voce quella parola, lì davanti a lui; ma stavolta con decisione lui le scoprì il viso guardandola ancora negli occhi e poggiandosi su un braccio solo accarezzandole la guancia destra
S:" hei..sai che non sono tipo da parole dolci..ma quando mi hai chiamato amore..mi sono bloccato ..non per la parola in sé,  che potrebbe sembrare banale..ma per come l hai detta. La tua spontaneità nel dirla ma anche sicurezza, come se me l avessi detta già altre volte "
G: " davvero? E che mi è venuto spontaneo ..non volevo si insomma..hai capito.."
S: " stai tranquilla.."
Avrebbe voluto dirle di più,  ma lui era fatto così.  Con le parole era bravo nelle canzoni ma non nel dirle a qualcuno per cui provava delle emozioni.
Si scambiarono un tenero bacio e pii decisero vista l ora di scendere giù e andare a fare colazione; non sapevano che ad attenderli ci sarebbero stati tutti, compreso Samuele che era già pronto. E ora cosa avrebbero detto? Si guardarono negli occhi, era difficile sul momento inventare qualcosa di plausibile ma inaspettatamente fu Sam ad andare in loro soccorso
Sam:" hei Sangio  stavo aspettando che finissi in bagno ma nel frattempo sono sceso,  così iniziavo a fare colazione "
Sangio lo guardava e anche se non in maniera esplicita lo stava ringraziando
S: " si hai fatto bene ..poi ho incontrato Giulia che stava scendendo e allora l ho aspettata "
Giulia sorrise, non riusciva a fare altro in quel momento, che sarebbe stato di pieno imbarazzo senza l intervento del suo amico, a cui anche lei pensò dopo di dover ringraziare.
Si sedettero e finirono di fare colazione tutti assieme; poi una volta raccolte le loro cose, salirono in macchina e raggiunsero gli altri per un breve saluto non prima però di aver ringraziato i genitori di Giulia..
Sam:" grazie davvero per l'ospitalità ..credo di parlare anche a nome di Sangio, ci siamo sentiti a casa"
PG:" Ma figuratevi,  anzi siete sicuri di saper andare poi dopo alla stazione ?"
Sam:" si tanto ci sono anche gli altri.. prendiamo un taxi"
PG:"ok ..è stato un piacere ragazzi..davvero..in bocca al lupo per tutto"
Sam:" grazie davvero "
PG: " Giulia tu che fai ..rimani qua o vieni con noi?"
G:" se non vi dispiace rimango un po' con loro..chissà quando poi ci potremmo vedere di nuovo..vi raggiungo a casa dopo"
PG:" Va bene se hai bisogno chiama...ciao ragazzi"
SAN/SAM: " Ciao e ancora grazie "
Entrarono per davvero per quella che sarebbe stata la loro ultima volta in caserra e videro tutti intenti a pulire il caos lasciato nella notte prima..
DEDDY:" Ah il vincitore pulisce con noi? Che onore.."
S:" scemo..dai vi diamo una mano così finite prima"
Si misero subito a lavoro tutti, in modo da fornire in tempo anche per lasciarsi qualche minuto per i saluti.
Una volta terminato di pulire si strinsero tutti in un forte abbraccio di gruppo, creando un grande cerchio,  proprio come quella volta che avevano festeggiato in sala relax  la notizia che tutti sarebbero andati al serale .
Tutti avevano una lacrima, chi in bella vista , chi nascosta nel cuore : quando lasci la famiglia, anche se per realizzare i tuoi sogni,  sai che poi torni a casa; per mancanza, per necessità o anche per sconfitta, ma per loro, ritrovarsi tutti sarebbe stato difficile e questo lo sapevano ; infondo però ci speravano che anche se on maniera casuale si sarebbero potuti incontrare anche passeggiando tranquillamente tra Roma e Milano.
Presero un taxi: Giulia, Samuele e Sangio decisero di andare tutti e tre assieme in modo da salutarsi ancora una volta. Giunti alla stazione, in attesa si prendere il mezzo, che era qualche minuto in ritardo, Samuele pensò di chiamare la sua fidanzata avvertendola che da lì a poco sarebbe partito, mentre Giulia e Sangiovanni erano rimasti seduti sulle panchine in attesa
G:" se ti va avvisami quando sarai a casa "
S:" certo che mi va"
Sangio guardava Giulia, aveva notato che c era qualcosa di diverso sul suo viso rispetto a qualche ora prima, dove sorrideva felice
S:" che hai? E non dirmi niente..ormai non funziona più "
G:" hai ragione..nulla di che..pensavo"
S:"a cosa ?"
G:" a come sarà ora..siamo lontani , poi questa situazione che stiamo vivendo,  non siamo ancora liberi come vorremmo..rende tutti più difficile "
In realtà a spaventare Giulia non c era solo il fattore lontananza,  ma anche lei ..Margherita. Sapeva che Sangio l avrebbe inevitabilmente incontrata e conoscendolo lui ci avrebbe anche voluto parlare. Si fidava di lui, sapeva che nel bene e nel male, le avrebbe raccontato tutto della loro conversazione,  ma nonostante ciò non poteva non pensare che lei l avrebbe avuto lì vicino a lei, l avrebbe potuto riconquistare nella quotidianità che avevano perso, mentre lei lontana non poteva
S:" non è solo questo che ti spaventa..vero ?"
Si guardarono negli occhi e lei semplicemente sorrise abbassando la testa..lui aveva capito
S:" sai che preferisco non promettere, ma dopo stanotte non posso neanche fare finta di nulla..mo conosci "
G:" si lo so.. solo che dopo stanotte è ancora più difficile per me essere lucida..ho provato delle cose che avevo solo sentito raccontare o visto nei film, non pensavo mai sarebbe successo anche a me..invece è stato molto di più "
S:" anche per me Giuli..altrimenti non avrei permesso che accadesse..l ho voluto dal primo istante "
G:" però è giusto così.. io voglio solo che tu sappia che io ci sono e se magari rivedendola capirai che quello che provi per lei è semplicemente più grande , non ti odierò..non lo farò mai..in qualsiasi forma sarò presente nella tua vita, ma ti prego non escludermi "
S:" quanto sei speciale "
Si stavano scambiando quello che sarebbe stato il loro ultimo bacio prima di salutarsi,  quando Sam da lontano richiamò l attenzione di  Sangio
Sam:" Sangio dai dobbiamo andare .."
S:" si arrivo"
Si avvicinarono al treno lì fermo davanti, Giulia salutò Sam con un abbraccio e si promisero che si sarebbero visti da lì a poco per sperimentare insieme nuove coreografie ..
G:" allora ciao.."
S:" hei guardami.. non voglio salutarti così..voglio guardarti negli occhi"
Fù allora che Giulia , esattamente sotto sua richiesta,  alzò  gli occhi e anche lei guardò lui con bramosità,  sapendo ogni minimo dettaglio che le si poneva davanti nei suoi occhi
G:" hai ragione..anche io voglio guardarti "
Un bacio, direi quasi un soffio, sancito dalle loro labbra lievemente poggiate l uno sulla altra
G:" ciao Sangio"
S:" ciao amore "
L aveva detto, lei aveva sorriso..e lui era contento di vederla felice. Questa volta la parola amore era uscita in maniera semplice e spontanea a lui e quando ormai seduto sul treno , ripensando a quanto detto, gli venne da sorridere ..
Sam:" perché ridi?"
S:" ho salutato Giulia "
Sam:" beh...di solito si fà cosi"
S:" no Sam..le ho detto ciao amore "
L amico lo guardò negli occhi, capì quanto valesse per lui quella parola detta e si sorrisero.
Nessuno sapeva come sarebbe andata, ma quella piccoletta gli aveva insegnato a dire amore.

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