Capitolo 12 - finalmente a casa

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Sangiovanni era tornato a casa da poco,  appena entrato abbracciò tutta la sua famiglia e vide per la prima volta la piccola era le braccia di sua sorella. La fissò per qualche istante e notò che anche se con leggera difficoltà tentava di aprire quei piccoli occhietti cercando di capire chi ci fosse davanti a lei, mentre la sua piccola manina stringeva con tutte le forze il dito indice della mano di suo zio. La guardava e le sembrava bellissima, proprio come sua sorella che la guardava come fosse la cosa più preziosa al mondo ; fece un bel bagno caldo eppure sentiva quel senso di vuoto a cui non riusciva a dare una spiegazione.
Aveva tra le mani il cellulare, mentre pensava a qualcosa di carino da poterle scrivere senza risultare banale,  ma che in qualche modo potesse farle capire che lo avesse fatto non perché lei glielo avesse chiesto ma perché lo desiderava anche lui.
Alla fine le parole uscirono spontanee,  proprio come quando veniva ispirato nello scrivere dalle barre e senza rileggerle, forse anche per paura di farsi ulteriormente condizionare dalle sue emozioni, decide di inviarle il messaggio
Hei bellezza sono a casa..è bello stare qua..respirare l aria di famiglia..girare per casa e vedere i miei sorridermi e poterli abbracciare come non facevo da tempo..ma la tua risata, anche quella mi manca..ti chiamo dopo cena..a dopo lady
Già lady,  così l aveca salvata sul suo cellulare ,a quella piccoletta a cui aveva richiesto di avere un certo criterio e di cui adesso non  riusciva a stare lontani da neanche qualche ora.
I pensieri di Sangio furono interrotti dal richiamo di sua mamma, che lo chiamava per cenare 
MS: " Sangio è pronto sennò si fredda"
S:" si mamma arrivo"
Sorrideva al pensiero di chissà quante portate avesse preparato per lui, viste le ore che aveva trascorso in cucina; immaginava tutti i suoi piatti preferiti lì pronti solo per lui e già gli sguardi arcigni ma buffi che avrebbe lanciato a suo marito perche affamato avrebbe cominciato prima a mangiare senza aspettare Sangio, che era l ospite d onore di quella loro prima cena dopo la sua vittoria.
Scese le scale lentamente,  forse inconsciamente per avere più tempo nell attendere la risposta a quel suo messaggio,  ma dovette arrendersi quando arrivato in cucina sua mamma lo trascinò letteralmente prendendolo per mano verso il posto che da sempre occupava a tavola
S:" mamma ma quanto hai cucinato ?"
Ms:" ma va solo due cosine..le preferite del mio Sangio "
S:" ma non c era bisogno..andava bene anche una pizza o del sushi "
Ps:" ecco vedi..lo sapevo..che ti avevo detto ?"
Ms:" zitto tu..ma che sushi e pizza? Dopo mesi di schifezze una cena decente"
Guardava i suoi genitori scambiarsi degli sguardi davvero buffi e non poteva fare a meno che sorridere.  In quei contrasti c efa amore , la voglia di protezione e di non far distruggere quella famiglia che con tanta fatica avevano creato , e anche in quell istante come per quasi tutta la giornata non potè non pensare a lei..anche per lui, lei , era la sua famiglia, quella ancora a costruire.
Ms:" allora mettiamoci a tavola"
S:" si dai..ho tanta fame pensandoci bene "
Sapeva di averle regalato un sorriso e non aveva bisogno di guardarla per saperlo, la conosceva perfettamente .
Ps:" allora vincitore..come  è  stato tornare a casa ?"
S:" ancora non lo so..però strano  ogni tanto tocco la maglia pensando di avere il microfono da togliere "
Ms:" già..è un po come il grande fratello infondo, no? Avete vissuto h24 con le telecamere "
S:" già e mai avrei pensato di potercela fare "
Ps:" a un certo pu ti quando hai detto quella cosa del grande fratello in una striscia del pomeridiano,  io e tua madre ci siamo guardati e abbiamo riso "
Ed eccoli lì a ridere , tutti assieme   proprio come qualche mese fa, adesso Sangio aveva la risposta da dare a suo padre : loro gli erano mancati   le loro imperfezioni che adesso sembravano essere il puzzle per la cosa perfetta.
Uno squillo, Sangio riconobbe subito la sua suoneria e si alzò di scatto per rispondere a quella chiamata carico di speranze
S:" hei ..mi stavo preoccupando..mi raccomando mandami un messaggio se ti va e poi fai la preziosa..iniziamo benissimo "
G:" scemo..e che appena sono arrivata a casa, i miei, la mia migliore amica,  mia nonna..che te lo dico a fa..mi hanno rapita"
S:" stavolta faccio finta di niente ma dovrai farti perdonare ..sappilo"
Sorrideva pensando a quando si sarebbero rivisti, lei in crisi non capendo cosa fare per rimediare a questo e lui divertiti nel vederla agitata
Ps:" Sangio chi è? Uno dei tuoi amici?"
S:" hei papà..no sono al telefono con Giulia "
Ps:" no davvero ?..dai mettila in vivavoce "
S:" no no"
Ps:" ma scusa chiediglielo almeno"
S:" ok ma tanto lo so già che si vergogna..Giulia hai sentito..mio padre vuole parlarti "
G  :" oddio e che dico? Piacere Giulia?!"
S:" dai lascia perdere..invento una scusa..tranquilla"
G:" no no va bene , mi dispiace troppo , non vorrei che pensasse che non voglio parlargli "
Sangio cautamente si avvicinò alla cucina e mettendo la chiamata in vivavoce fece lui le dovute presentazioni
S:" bene..anche se per telefono..Giulia ti presento mio padre e mia madre "
P.m.s:" ciao giuliaaa "
G:" ciao..sono davvero contenta di conoscervi "
PS:" anche noi e poi ovviamente appena potrai devi venire qua a pranzo da noi..non accetto rifiuti "
G:" ah ah va bene con piacere, prometto di venire, appena suo figlio mi invita però "
Ps:" ah allora stiamo freschi..facciamo che l invito te lo faccio io in maniera ufficiale "
G:" ah meno male pensavo di dover aspettare anni prima "
S:" hei voi due io sono qua..in vivavoce..quando pensate di smetterla ?"
Scoppiarono tutti in una fragorosa risata, che avvampò quando sentirono Giulia dalla altra parte ridere di gusto. Dopo ancora qualche scambio di battuta i genitori salutarono Giulia,  non prima di ricordarle l invito, mentre Sangio tolto il vivavoce si spostò sul balcone per salutarla solo
S:" allora..ricapitolando..io avrei aspettato anni per invitarti e tu invece quanto giorni per rispondermi?"
G:" maddai ancora..e poi ti ho chiamato io..stiamo pari"
S:" ma sentila..non credo proprio..io ti ho risposto subito ..anzi subitissimo "
G:" perché infondo sei un sottone "
S:" aspetta chi lo sta dicendo? Ah sì la regina delle sottone ".
Risero ancora e ancora; questo era il senso dell amore: ridere di gusto assieme e trasformare anche le cose negative in una battuta per conoscersi e promettersi di cambiare per la persona che si ama.
G:" adesso vado..che sennò nonna chiama la sicurezza e dice che non mangio"
S:" ah tu non mangi? Ah ah questa è bella"
G:" scemo..io mangio il giusto "
S :" ciao scema e mangia.. ti voglio bella in forze per il tuo arrivo "
G:" guarda che vengo per i tuoi , loro mi hanno invitata"
S:" vabbè è uguale.. io abito qua..ne approfitterò..e comunque una cosa devo ammetterla e non ci avrei scommesso niente"
G:" cosa ?"
S :" mi manchi davvero lady"
Silenzio di ore, minuti, secondi,  attimi.. non importava nulla a nessuno ..i loro respiri anche attraverso i cellulari andavano all unisono,  come la voglia di rivedersi che provavano
G:" anche tu scemo..tanto'
Chiusero a malincuore la chiamata, altrimenti la nonna di Giulia, avrebbe chiamato  qualcuno per andarla a cercare chissà dove e farla tornare a tavola, mentre Sangio anche se ormai sazio doveva tornare dai suoi consapevole delle mille domeniche che gli avrebbero fatto.
Appena seduto, sentì il cullare vibrare..non era una chiamata ma l arrivo di un messaggio
Ps:" ah allora è amore  appena chiusa la chiamata , un messaggio"
Sangio sorrise, ma appena vide l emittente di quel messaggio,  non sapeva se leggerlo fosse la cosa giusta, fisso quel nome che no  leggeva da un pos, che per questioni di tempo ancora non aveva modificato,  comparire e illuminare lo schermo
Messaggio da Marghe.....

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