CAPITOLO 15 - E ADESSO ?

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All oscuro da ciò che era appena successo,  Sangiovanni si stava recando al parchetto per incontrare Margherita, con la quale si era dato appuntamento in un punto  ben preciso di quel posto, dove solitamente loro si rifiugiavano da occhi indiscreti . Sangio pensò fosse il posto perfetto per parlarle e incontrarsi, sua mamma aveva ragione, dopo Amici le cose erano cambiate per lui. La gente tendeva a riconoscerlo, l avrebbero magari fermato e chiesto il perché con lui ci fosse lei e non magari Giulia o se lei sapesse di questo incontro.
Arrivato sul posto, notò che lei non era ancora arrivata,  così un attesa di vederla sbucare da quella stradina, decise di prendere dal suo zaino le cuffie e accedere il suo Mac.  Quel posto era sempre stato il più adatto per scrivere , da lì erano partite le sue prime canzoni: la magia che quel posto sprigionava,in quel momento sembrava  essere l'unica sua certezza da quando era rientrato in quel mondo chiamato Vicenza,  che ormai faceva fatica a immaginare come suo.
Dalle sue cuffie partirono le melodie dei suoi pezzi; ascoltarsi gli permetteva di capire dove magari la prossima volta sarebbe riuscito a fare qualcosa di meglio ma anche a portarlo in quel suo mondo che gli dava la giusta calma e lucidità per affrontare la conversazione  da da lì  a poco sarebbe avvenuta.
Preso da quel ritmo coinvolgente che le cuffie sprigionavano nelle sue orecchie,  sentì all improvviso alle sue spalle una presenza; avrebbe riconosciuto il suo profumo tra tanti. L aveva da sempre accusata di usarne troppo e che fossero troppo dolci; d altornde se il suo intento era indossarli per invogliare lui ad avvicinarsi a lei, non le serviva di certo il profumo, bastava guardarla negli occhi per perdersi.  E così fù anche quella volta, girandosi di scatto, vide lei in piedi alle sue spalle, sorridergli. Non ci furono reazioni,  nessuno dei due si era mosso da quella rispettiva posizione,  aspettando forse che uno o l altra facesse la prima mossa; invece si erano solo guardati intensamente negli occhi. Per un attimo Sangiovanni pensò a quanto fosse bella, esattamente come l aveva lasciata e gli sorrise spontaneamente; fù lei a rompere quel silenzio che iniziava a stare scomodo a entrambi
M:" ciao Sangio "
S:" ciao Marghe..dai siediti qua vicino a me..non stare lì "
M:" hai ragione "
Si sedettero vicini, e ancora una volta in quel silenzio imbarazzante,  furono i loro sguardi a parlare
S:" ti volevo dire innanzitutto grazie per essere venuta..non mi dovevi niente, anzi..eppure lo hai fatto lo stesso "
M:" figurati..l ho fatti soprattutto per me,  Sangio,non te lo nascondo. Come dici tu per iniziare qualcosa di nuovo o comunque andare avanti, si deve chiudere la cosa che c era prima..definitivamente..altrimenti ci portiamo dietro tutto"
S:" si infatti...ma prima di tutto..come stai? Cioe vedo si insomma..che stai bene "
M:" si grazie non posso lamentarmi..all inizio non è stato facile,  ma poi ho imparato a essere forte "
Fù in quel momento che per un attimo indossò i suoi panni, e stavolta davvero, non soltanto per dirglielo e farla sentire meglio. Immaginò quante critiche avesse ricevuto tutti i giorni, nonostante la sua unica compa fosse rivendicare un ruolo che lui stessi aveva promesso che avrebbe mantenuto poco prima di partite e se ne dispiacque immensamente
M:" Sangio hei tutto ok?"
Mentre gli diceva questo,  il suo braccio,  istintivamente si posò sulla spalla di lui,  mentre l altra mano , lasciata libera, gli accarezzava il braccio poggiato sulle gambe
S:" sinstavo pensando a quante cose avrai anche tu passato per colpa mia, davvero non avrei voluto,  non avrei mai pensato che potesse accadere qualcosa di simile. Tu mi conosci, sai quanta importanza ho sempre dato alla musica e quanto fosse importante per me andare lì,  per far conoscere la mia musica , a prescindere da come sarebbe andata a finire "
M:" lo so Sangio..non voglio incolparti, anche perché non servirebbe..dire è colpa tua,sarebbe facile e forse anche giusto, ma non riporterebbe indietro nel tempo, nulla tornerebbe come prima. Quel messaggio ero indecisa se mandatelo, non perché non tenga a te, altrimenti non avrei accettato di essere qui, non posso negarlo questo, penso si veda a che dai miei occhi, ma perché non volevo metterti a disagio.. si insomma.."
S:" hei..tu sei stata carinissima.. e a le ha fatto piacere..ciò che faccio con te, riguarda me e te..e soprattutto a Giulia non devi niente, sono io che devo spiegarle delle cose .."
Nel pronunciare quel ultima frase , abbassò leggermente il capo, portando le sue mani ai ricci che incastrati tra le dita, attorcigliava nervosamente
M:" Sangio guarda che non stai facendo niente.. "
S:" lei non lo sa.."
M:" cosa ?"
S:" che sono qua con te..le ho detto che sarei rimasto a casa "
M:" perché?"
S:" perché non avrei saputo forse darle delle risposte alle suendomande ...se mi avesse chiesto perché volevo vederti, cosa le avrei detto?"
M:" beh le avresti potuto dire la verità..che ci siamo visti per mettere un punto e andare avanti "
Liberò dalla presa delle sue mani i capelli, e girò lo sguardo verso lei, che lo stava  guardando per rassicurarlo sulle cose appena dette
S:" pensi davvero sia solo per questo?"
Quel silenzio, quel dannato silenzio . Continuava a chiedersi cosa mai potesse significare adesso , lì con lei? Non riusciva a trovare risposta a quella domanda , e forse andhe per questo la pose a lei, con la speranza che almeno uno dei due, avesse la ripista giusta.
M:" Sangio..magari è solo  fatto di essere tornato a casa..io infondo rientro  nelle abitudini che avevi prima. Forse il bisogno che hai di sentirti a casa come prima, dopo mesi, di circondarti delle persone che ti erano vicine anche prima .."
S:" o magari perché stai conoscendo un altra persona e non avevo pensato a questo prima..non riesco a smettere di pensare a questo, da ieri, da quando me lo hai detto . Ho passati mesi vicino a un altra persona e non consideravo che anche tu prima o poi ne avresti  anche trovato una tua; poi quando me lo hai detto , e come se non avessi o più che altro non volessi considerare questa idea "
M :" quale?"
S:" di te con un altro che non sia io.."
Il loro contatto visivo rimase vivi per tutto quel dialogo, mentre senza accorgersene i loro visi si stavano avvicinando pericolosamente. Sangiovanni se ne rese conto solo quando ebbe la sensazione che lei quasi respirasse con lui; entrambi avevano il fiato corto. I loro occhi avevano perso il contatto visivo e si erano posati uno sulle labbra dell altro, desiderando così tanto da mordere le proprie.  Non sapeva se fosse la cosa giusta, ma non gli importava; aveva sempre dato importanza all istinto e non alla ragione, e così avrebbe fatto anche stavolta soprattutto se questo lo avrebbe portato a capire cosa voleva davvero, anzi chi voleva davvero. Si sporse in avanti con il busto e poggiando la sua mano sinistra sul collo di lei, sfiorandole i capelli,non poté fare a meno che non sentire la sua pelle d oca al suo tocco. Non glielo fece notare, non voleva imbarazzarla o essere l artefice della fine di quel momento,  continuò ad avvicinarsi sempre di più al suo viso , fino a farli scontrare. Fù lì che le loro labbra si unirono, inizialmente con titubanza,  poi con quel ritmo che riconobbero essre il loro; quel sapore che emanava il loro bacio non era cambiato e Sangiovanni lo riconobbe perfettamente.
Era come  se fossero in una bolla isolata all interno di quel parchetto sconosciuto,  quando dovettero fermarsi per lo squillo del cellulare di lei
M:" scusa devo rispondere "
Non disse nulla, ma attese che lei rispondesse a quella chiamata
M:" si certo è con me..si glielo passo"
Vide lei coprire il microfono del cellulare con la mano e mimarli il mittente di quella chiamata, che anche se fatta a alei, cercava lui..
M:" è tua madre "
S :" e perché chiama te?"
M:" dice che hai lasciato il cellulare a casa..in carica"
Si toccò istintivamente le tasche dei pantaloni e solo allora si rese conto di non averlo con sé, ricordandosi per la fretta di averlo lasciato a casa
S:" mama dimmi..tra poco sono a casa "
MS :" Sangio credo di aver fatto un guaio.."
S:" cioè?"
Ms:" ha chiamato Giulia..si insomma non potevo non risponderle, non volevo farla preoccupare.."
S:" e quindi?"
Ms:" le ho detto che eri uscito.. lei mi ha chiesto dove fossi andato "
S:" e tu cosa le hai detto ?"
Ms:" che eri andati all incontro con Margherita..lei lo sapeva vero ?"
Fù in que istante che Sangio assunse un espressiine di ghiaccio; non riusciva a dire nulla, neanche a rispondere a sia mama che dall altra parte della chiamata continuava a richiamare la sia attenzione in attesa di una risposta.  Cosi Margherita vedendolo completamente assente gli prese il telefono che aveva tra le mani e rispose
M:" Sangio ecco..sta tornando a casa.."
Ms:" ma tutto bene ? Perche non mir risponde più?"
M:" perché..si è già incamminato ecco.."
Ms:" ok va bene ..allora lo aspetto a casa ..grazie "
M:" di nulla.. arrivederci "
Chiuse la chiamata e rimesso il cellulare in borsa, si mise difronte a lui, alzandoli dolcemente il viso
M:" Sangio hei tutto ok?"
S:" no cazzo..lei  non sapevo nulla..le avevo detto che sarei rimasto a casa..e non solo sono uscito ma con te..le ho spezzato il cuore capisci? Io..sono stato io..quello  che glielo aveva costruito e glielo ha distrutto di nuovo in mille pezzi "
M:" calmati..vai a casa e parlaci"
S:" non mi risponderà mai..ho fatto una cazzata"
Rimasero lì entrambi in silenzio con i loro pensieri..lei anche stavolta si sentiva quel figura associata a un passato a cui lui non riusciva a rinunciare, mentre lui si chiedeva cosa sarebbe successo. Aveva baciato Margherita..e cosa aveva provato? Ma soprattutto Giulia..pensando a lei, le lacrime gli uscirono spontanee...le aveva fatto male o magari senza saperlo ne aveva fatto più a sé stesso?

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