CAPITOLO 21- LASCIATI ANDARE

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Non aveva ancora aperto gli occhi, eppure il suo primo istinto l aveva portata a stendere il suo braccio sinistro in cerca di quel ragazzo, su cui si era addormentata qualche ora prima. Riuscì però, solo a sentire sotto il palmo della sua mano, il fresco delle lenzuola; pensava che tutto ciò che fosse accaduto nella scorsa notte fosse stato solo un sogno e che lui non si fosse realmente presentato davanti a lei mettendo così a nudo quelli che erano i suoi sentimenti per lei.
Aprì lentamente i suoi occhi, anche forse per timore di ammettere a se stessa, davvero che si fosse trattato di un sogno, ma poggiando la testa sulla sua spalla, poté ancora sentire il suo profumo che le aveva lasciato sulla pelle. Non era un profumo di quelle marche da capogiro,  ma era quello della sua pelle, un misto di fresco e anche sensuale, che solo lui aveva in maniera così naturale; questo la fece sentire meglio : non era stata la sua immaginazione,  ma realtà.
Le veniva do sorridere, pensando alla notte appena passata,  e a quel suo lato da donna, che solo lui riusciva a tirarle fuori; quando erano assieme sentiva il bisogno di essere sua e lui riusciva anche senza farle nessun complimento a farla sentire la più bella, esplorando ogni centimetro del suo corpo e ammirandolo e desiderandolo così tanto . Nel mentre i suoi pensieri vagavano al ricordo di tutto ciò che avevano detto e fatto a distanza di poche ore, alzò lo sguardo e lo vide davanti a sé.  Era completamente nudo, solo alla vita era coperto da un asciugamano, mentre i suoi capelli lasciati completamente bagnati dalla doccia appena fatta, ricadevano sulla sua fronte, lasciando cadere quelle gocce d acqua che si posavano sul petto leggermente arrossato dal caldo . Era come fosse al cinema e davanti a lei, aveva lo spettacolo più bello
S:" allora? Mi imbarazzi così.. "
G:" io imbarazzo te, Sangiovanni? Si certo..farò finta di crederci "
S:" hei hei signorina ..lei sta diventando troppo sfacciata "
Sorridendole e vedendo lei farlo a sua volta, si avvicinò al letto dive lei era ancora seduta e si mise a cavalcioni su di lei
G:" guarda mi stai bagnando tutta "
S:" lei signorina dovrebbe fare una doccia "
G:" hei cosa vuoi insinuare tu"
S:" che devi fare la doccia "
Non le lasciò il tempo di replicare, Giulia si trovò a testa in giù,  sulla spalla destra di Sangio che la stava accompagnando in bagno. Appena giunti davanti alla vasca, le tolse quella maglietta che aveva indossato nella notte, e la guardò qualche istante, rimanendo in silenzio
G:" dai smettila "
S:" di fare cosa?"
G:" di guardarmi così "
S:" e perché scusa? Non sto facendo niente di male.."
G:" si lo so ma mi imbarazzi così "
S:" ah si? Dopo stanotte ti imbarazzi?"
In effetti lui aveva ragione, dopo quella notte in cui nessuno dei due si era preoccupato di provare vergogna ma solo di assicurarsi di darsi piacere reciproco,  lei non avrebbe dovuto aver problemi nel farsi guardare da lui, ma era diverso.  Nella notte il buio nasconde anche se minime le insicurezze; nel buio,  dove il senso principale è il tatto e non la vista,  Giulia anche se sapeva lui la stesse guardando , non lo vedeva, ma anzi era soddisfatta,  ma adesso , alla luce del sole, era tutto diverso . Poteva vedere lui guardarla difronte a lei e non c era buio che andasse a coprire la sua vergogna
S:" facciamo così..io mi giro ed entri in doccia..non voglio imbarazzarti..ti aspetto fuori "
Stava guardando lui mollare la presa e girarsi, tornando nella loro stanza dove sapeva che l avrebbe aspettata, ma lei non voleva in alcun modo che lei pensasse che non era desiderosa quanto lui o non lo  aprezzasse . Cosi, decise di avere coraggio; gli sfiorò la sua mano destra e lui si girò trovandosi nuovamente faccia a faccia
G:" peccato tu abbia già fatto la doccia, se solo mi avessi aspettato "
La guardava, cercando di capire fino a che punto si sarebbe spinta. Era divertito da quella Giulia che cercava giorno dopo giorno di essere sempre più donna e meno bambina, e un po' si sentiva privilegiato fosse lui a vederla così per primo
S:" si peccato...che tu non ti sia svegliata..pazienza "
Si sfidarono,  nessuno dei sue avrebbe ceduto,  quel gioco , orientato tutto sull erotismo,  divertiva entrambi e mai e poi mai avrebbe pensato fosse la loro carta vincente. Giulia diede le spalle a Sangio ed entrò in doccia,  e senza mai staccargli gli occhi di dosso, girò il pomello della doccia da cui fuoriuscì con sprezzo l acqua. Era divertito nel guardarla così provocatrice come non era mai stata e questa cosa, anche se non l avrebbe mai ammesso, lo eccitava. Nel mentre, Giulja era girata, dandogli le spalle, in cerca del bagnodoccia da spalmarsi, Sangio pensò fosse il momento di entrare con lei. Si fece spazio in assoluto silenzio e appena le fù attaccato,  iniziò a baciarle il collo; lei si lasciò andare completamente inarcando la sua schiena e facendo aderire perfettamente i loro corpi; lui continuava a baciarle il collo alternando pause che sapeva avrebbero fatto impazzire lei. Si soffermò all improvviso in un punto preciso del suo collo, poco sotto al suo orecchio e dopo averlo baciato, fece una leggera pressione con le sue labbra, cosa che non passò inosservata a Giulia che si girò di scatto
G:" hei domani avrò un bel segno"
S:" meglio"
G:" ah si e perché?"
S:" perché qualcun altro ci penserà prima di invitarti a un altra inaugurazione "
G:" ah ah che scemo che sei "
S:" sono serio invece. Passeremo del tempo lontani tra i vari impegni..."
Lo sguardo di Giulia si fece cupo e lui prontamente lo notò
S:" per questo voglio godermi ancora qualche altro giorno con te "
G:" cosa vuoi dire ?"
S:" beh io non ho impegni per questa settimana , tu?"
G:" no non credo"
S:" bene, andiamo a farci un weekend..solo io e te..qualche giorno..magari a mare, un posto piccolo dove non ci vede nessuno, voglio solo avere più immagini di te e me insieme possibili per quando non saremo insieme "
G:" ma non abbiamo niente "
S:" compriamo qualche costume e vestito sul posto..cosa ce ne importa..voglio solo stare con te "
Pensava a quanto fosse folle quello che stavano per fare, vedeva nei suoi occhi quasi la necessità di stare con lei; lui sempre razionale, stava abbandonando tutti i suoi schemi di organizzazione per stare con lei
G:" va bene.. mi hai convinta..ma andiamo a mare "
Le sorrise, quei sorrisi che riusciva a dedicare solo quando era con lei. Inutile dire che anche quella mattina fecero l amore in doccia e non solo una volta . Erano entrambi eccitati all idea del loro weekend  d amore che avrebbero passato insieme che avrebbe sancito l'inizio....di cosa? Chi lo sà..
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