𝐗𝐋𝐈𝐈

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"Elle" disse richiamandomi, si creò il solito silenzio, nel quale io preferivo stare, anziché parlare dei miei problemi.

Ma non era questo il momento adatto per fare scena muta,"Non è semplice Ash, è tutto così complicato che mi fa esplodere la testa" iniziai mettendomi le mani sulla faccia, era vero, non ce la facevo più.

"Tranquilla amica mia, sai che ti puoi sfogare con me, sono qui apposta, ci sono sempre stata e lo farò ancora" disse prendendomi le mani per togliermele dal viso, "Tutte le volte che avrai bisogno" continuò e a quel punto, dopo aver tenuto la testa bassa per tutto il tempo, alzai lo sguardo e finalmente incontrai i suoi occhi, in cui c'era preoccupazione.

"Grazie Ash, non puoi immaginare quanto tu sia importante per me" dissi abbracciandola, "Anche tu tesoro" rispose.

Senza spostarmi da quella posizione, mi lasciai andare in un pianto silenzioso, il che poi non si rivelò tale, perché i miei singhiozzi iniziarono a farsi sentire.

Si tolse leggermente per guardarmi meglio ma non disse nulla, anzi mi strinse ancora più forte di prima.
Questo era qualcosa di speciale, i gesti valgono più di mille parole e lei in quel momento aveva capito tutto con un solo sguardo.

Passarono diversi minuti e mi decisi a dirle qualunque cosa era successa.
"Non so da dove iniziare" ci pensai bene mentre lei mi stringeva la mano per incoraggiarmi, "Sai che in questi giorni dovevo stare con tuo fratello a casa sua" annuì, "Abbiamo passato intere giornate insieme, siamo persino andati sul London Eyes, al museo" sapevo che i miei occhi in quel momento stavano brillano, mi passarono davanti tutti quei bei ricordi, perché erano solo questo, semplice e non altro che ricordi.

"Tutto andava bene, fino a quando quel giorno mi disse che sarebbe tornato verso pomeriggio e allora tornai dalla pasticceria a piedi, cosa che non mi dispiaceva" dopo qualche momento di pausa ripresi, e qui iniziò la parte difficile.

"Arrivai a casa e visto che non avevo nulla da fare mi guardai un film ma non uno qualunque, Harry Potter" Abbassò lo sguardo, "Iniziai a vedere delle somiglianze ma credimi Ash non ne sapevo nulla, non pensavo fosse lui, più andavo avanti, guardavo diverse scene e più mi accorgevo dell'enorme uguaglianza" il respiro iniziò a farsi pesante.

"Proprio in uno di quei momenti lui è tornato e ha visto tutto, rimasi lì ferma, non avevo la forza di dire nulla, mi aveva colto impreparata, ero incredula alla scoperta che avevo fatto" sentivo caldo e i miei occhi erano ancora sul procinto di scoppiare, senza parlare della mia testa.

"Mi disse che mi ero presa gioco di lui, che ero una bugiarda, che lo sapevo, che sono come tutte le altre, i-io l'ho deluso Ash" mi lasciai completamente andare, la vista era diventata offuscata a causa delle lacrime che ormai facevano gara sulle mie guance.

Si posizionò meglio allungando le mani per asciugarmele la lasciai fare, "I-io te lo giuro Ash che non lo sa-sapevo, no-non l'ho pr-preso in giro" dissi tra un singhiozzo e l'altro, causato dal pianto.

"Lo so Elle, lo so ma non piangere, non serve a nulla" rispose lei accarezzandomi la guancia cercando di tranquillizzarmi, "Io, io lo amo Ash" presi coraggio dicendoglielo, "Mi sono innamorata di lui, non posso perderlo così" continuai, rendendomi effettivamente conto di ciò che avevo appena detto alla mia migliore amica, nonché sua sorella.

Riuscii a calmarmi, e poi ripensai alle parole dette da lei qualche secondo prima, lo sapeva? E come?
"Ash" alzò gli occhi puntandoli dritti nei miei, "Come facevi già a saperlo?" forse era solo una mia impressione, oltre al fatto che glielo avevo appena raccontato, magari non si riferiva a quello.

"Ti Basta Sapere Che Ti Amo" ᴇᴍ Where stories live. Discover now