𝐗𝐗𝐗𝐕𝐈

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Parcheggiò la macchina nel garage e scendemmo entrambi da essa.
Tom aprì la porta di casa, Willow si fiondò subito all'interno, "Prego signorina" gli sorrisi ed entrai.

Erano quasi le 13:00 e non avevamo ancora mangiato, "Preparo qualcosa di pranzo?" chiese lui, "Ci penso io" risposi ridendo.
Non era sicuramente capace a cucinare, ne ero più che certa.

"Hai qualche dubbio sulle mie doti da chef?" mi limitai alzando le mani, "Ok ok" disse dispiaciuto, "Il signor Felton si è offeso" continuai imitando la voce che aveva fatto lui quella mattina.

"Vado a farmi una doccia veloce poi arrivo" mi disse sparendo poi verso le scale, preparai la pasta al formaggio dopo aver controllato nel frigorifero e nella dispensa, serviva fare la spesa qui.
Misi una mano sulla fronte, sarei andata con lui nel pomeriggio, aveva le mensole quasi vuote, sicuramente non mangiava molto a casa.

Arrivò nel momento in cui avevo finito e stavo mescolando la pasta con il sugo.
Ballavo a ritmo di musica presa da Spotify, mi sentii delle mani sui miei fianchi, era tornato, si sentiva dal profumo che emanava, a mio parere irresistibile.
Mi prese la mano facendomi volteggiare su me stessa.

I nostri giochi di sguardi, io che mi mordevo l'interno della guancia per non ridere, era davvero così divertente questo gioco.
"Credi veramente di poter vincere?" mi disse guardandomi le labbra e poi gli occhi.
"Non è la convinzione, io so già di vincere" mi tolsi dalla sua presa leggera sui miei fianchi, "È diversa la cosa" presi i piatti e vuotai la pasta su di essi.

"Spero che non ci sia del veleno qui dentro" indicò il piatto che gli stavo porgendo, "Se non ti fidi non mangiarlo" risposi ridendo, "Mi auguro di non morire, sono ancora giovane" guardò verso l'alto e io sbuffai.

"Sei già abbastanza vecchio" dissi tenendo un tono di voce basso, mi sentí, "Ah si, ragazzina ho 28 anni io eh!" era abbastanza serio, cercai di non ridere, "È inutile che ridi è la verità" continuò, "Sono comunque più giovane di te" lo guardai facendo una linguaccia, "Non sono una ragazzina, ho 19 anni" dissi infine facendogli comparire un leggero sorriso nascosto.

Ci sedemmo a tavola e tra una chiacchierata e l'altra finimmo, "Che cosa facciamo oggi?" chiesi, alzò le spalle e le sopracciglia, "Non lo so, hai qualche idea?" domandò lui, "Che ne dici se andiamo a fare un giro a Londra?" era un modo per trascorrere del tempo insieme.

Avevo anche visto su qualche video, girando su Instagram che c'erano gli studios del film Harry Potter, mi sarebbe piaciuto andarci.
Mi mancavano solo gli ultimi 3 da guardare ma non avrei avuto il coraggio di chiedergli di portarmici, mi avrebbe potuto reputare veramente una ragazzina per questo.

"Non credo sia una buona idea, è sempre molto affollato in centro" non ne era convinto, strano, io quando ero andata non era poi così pieno di gente, soprattutto tra la settimana.
"Eddai, non ci perdiamo" lasciai andare una risata, "Come vuole lei signorina Eleonora" alzai gli occhi al cielo e iniziai a sparecchaire la tavola e lavare i piatti.
"Non ti preoccupare" riferendosi a ciò che stavo facendo, "Ash non ti ha detto che odio il disordine? Strano a lei non sfugge mai nulla" risposi.

"Per due piatti sporchi non vuol dire disordine" gli lanciai un occhiataccia, "Ok ok va bene, ti lascio finire" continuò.
Nel mentre lo guardavo, stava giocando con la piccola Willow, erano così carini, mi asciugai le mani e presi il telefono che tenevo lì accanto, scattai una foto per immortalare il momento.

Una volta finito pulii il tavolo e andai da loro, "Vi divertite senza di me?" corsi ad abbracciare entrambi, Willow che scodinzolava ovunque, io e Tom che ridevamo, che bello.
Magari l'avessi incontrato prima, non mi sarebbe accaduto nulla di tutto ciò che ho passato, il mio sorriso si spense e lui lo notò, "Ei tutto bene piccola Elle?" mi limitai ad annuire, mi prese il viso tra le mani, "Ne sei sicura?" chiese, "centopercento, millepermille?" sorrisi e iniziammo di nuovo a ridere per colpa sua che mi faceva solletico.

Willow iniziò ad abbaiare pensando che Tom mi stesse facendo male, "Ei, tranquilla" dissi accarenzzandola, "Come può essere così tanto affezionata a te?" mi domandò sorridendo, "Fin dal primo momento siamo andate d'accordo, mi segue ovunque" sorrisi a mia volta guardandola.

Si alzò andando a prendere delle crocchette per darle da mangiare, si posizionò prendendo il telefono per fare un video, mi spostai leggermente dall'inquadratura, rimanendo sempre seduta sul pavimento.

La fece sedere e mise la ciotola a terra, non si muoveva, appena Tom alzò la mano lei corse a mangiare, "Che carina" dissi rivolta a Willow, "Tu sei bellissima invece" arrossii al complimento, guardai a lato per non farmi vedere, riprese il telefono e venne verso di me.

"Non sai resistermi vero piccola Elle?" disse porgendomi una mano per alzarmi, la presi, "Si sbaglia signor Felton" risposi con fermezza ma sempre con un leggero sorriso sul viso.

"Ti accompagno in camera così puoi sistemare i vestiti" mise un braccio attorno alla mia schiena e andammo verso le scale salendo al secondo piano.
Entrò in una stanza, sul letto c'era il mio borsone che mi ero portata, iniziai a tirare fuori le cose, mi indicò il bagno dove sistemai la piastra, spazzolino, dentifricio ed altro.

Presi i vestiti mettendoli nell'armadio vicino ai suoi, ed infine l'intimo che per colpa di Ash erano quasi tutti in pizzo.
"Ti serve una mano?" mi domandò, "No tranquillo ho finito" risposi sistemando le ultime cose nel cassetto, "Come hai detto tu non mi sono portata tutto l'armadio" continuai facendo ridere anche lui.

Una domanda mi sorge spontanea da chiedere, "Noi dormiamo..? indicai il letto, "Mi stai dicendo di dormire insieme?" alzai gli occhi al cielo, "Era una domanda la mia" continuai, "Anche la mia" sbuffai e lui si avvicinò.

"Se hai intenzione di vincere non succederà nulla, quindi perché preoccuparsi?" lasciò scorrere una mano lungo il mio braccio, provocandomi dei brividi, quanto avrei voluto baciarlo in quell'istante ma no, non potevo, il mio orgoglio mi diceva che sarei riuscita a contenermi, dovevo mostrargli che sapevo vincere, anche per uno stupido giochino.

"Hai ragione, allora andiamo?" dissi sorridendo.
"Dove vuole lei signorina" mi sorrise, scendemmo al piano di sotto, presi il guinzaglio di Willow e dopo aver chiuso la porta di casa salimmo in macchina.

Guidò lui, era meglio, sicuramente avrei fatto qualche casino con le indicazioni se avessi guidato io.
Il volume della radio alta, lui cantava e io lo guardavo sorridendo, ero contenta, mi faceva stare bene, avevo tutto ciò di cui potevo aver bisogno.

Willow si stancò di stare dietro da sola così venne davanti con me sulle mie gambe, presi il telefono dalla tasca dei miei jeans e scattai una foto a noi tre, quanto eravamo belli.

Dopo circa mezz'ora, arrivammo a destinazione, misi il guinzaglio alla cagnolina e scesi dalla macchina, mi tolsi la felpa perché iniziava a fare caldo e la legai in vita, lui mise degli occhiali da sole, mi diede un bacio sulla guancia e iniziammo a girare per le strade di Londra.

Si fermò davanti a Starbucks, "Entriamo a prendere un caffè?" anuii e mi aprì la porta facendomi passare.
Andai a sedermi ad un tavolino mentre Tom prendeva le bevande, fortunatamente non ci dissero nulla riguardo a Willow, forse per il fatto che era molto tranquilla e si vedeva.

Qualche minuto dopo arrivò porgendomi il caffè, "Grazie" gli sorrisi, "Questo ed altro per la mia piccola Elle" ovviamente arrossii di nuovo, I suoi complimenti mi facevano sempre un certo effetto.

"Guarda che puoi anche toglierli gli occhiali" gli dissi, "Qui dentro non c'è il sole" continuai, "Sto bene così" rispose secco, c'era qualcosa che non andava, "Ho detto qualcosa di male?" domandai, "No", un attimo prima era tutto dolce e ora serio, che cosa gli era successo? avevo sbagliato a dire qualcosa?

Ho parlato degli occhiali da sole, che cavoli poteva centrare? Forse dovevo lasciar perdere ma ero così curiosa, sapevo che c'era qualche motivo per questa reazione e dovevo scoprirne la causa.

"Ti Basta Sapere Che Ti Amo" ᴇᴍ Where stories live. Discover now