𝐗𝐗𝐗𝐈𝐈𝐈

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Ci staccammo per la mancanza di respiro, i miei occhi erano persi nei suoi, "Non so starti lontano piccola Elle" a quelle parole sorrisi, "Che effetto fai su di me?" continuò.

Presi la mia mano e la feci scorrere lungo il suo corpo, "Questo effetto?" poi lo baciai, "O questo?" si morisicò il labbro.
Ciò che stavo per fare era davvero un comportamento da stronza ma volevo fargli capire come ci si sentiva ad essere evitati.

Mi alzai molto lentamente, fece scorrere i suoi occhi lungo il mio corpo, dall'alto al basso.
Mi voltai a tornai in cucina, iniziai a far cuocere i pancake, finché non arrivò lui, facendo sobbalzare abbracciandomi da dietro.

Lasciò dei baci sulla mia guancia per poi soffiarmi sul collo e provocarmi dei brividi lungo la schiena.
"Anche io ti faccio effetto, vero piccola Elle?" mi girai senza dire nulla, presi la pentola e misi nel piatto la colazione.

"Che cosa ho combinato ieri sera?" chiesi senza guardarlo, avevo paura della risposta, quando sono ubriaca mi succede di tutto, forse dovrei iniziare a smettere.
"Lo vuoi sapere davvero?" domandò lui, mi limitai ad annuire.

"Ashley mi ha chiesto se volevo venire, così quando sono arrivato, ti ho trovata con un tizio che ti stava 'toccando' spostai lo sguardo per un secondo e quando rimisi gli occhi in quel punto, eri sparita" imitò con le dita le virgolette, avevo una faccia perplessa.

"Poco dopo ho trovato Ashley e le ho chiesto se sapeva dove fossi" lo incitai a continuare, "Eri svenuta nel bagno dei maschi, così ti ho presa e portata a casa" disse mettendo in bocca un pezzo di pancake.

"Perché non a casa di Ash?" non mi dispiaceva stare da lui ma ero così tanto curiosa di sapere il motivo.
Lo vidi leggermente in difficoltà, stava cercando una scusa o non sapeva formulare la risposta?

"È dovuta partire per andare da nostra zia, dovrebbe stare là per 1 settimana, mi ha chiesto se potevi restare, non voleva lasciarti a casa da sola" aveva abbastanza senso, non volevo stressarlo e non volevo essere troppo invasiva perciò gli credetti.

C'era una cosa che però mi chiedevo e non potevo lasciarmi un quesito in testa.
"Ma Ash non me ne aveva parlato però" senza esitare parlò, "In realtà non lo sapevo nemmeno io, ha detto che non voleva rovinarti la serata" disse, "Ti saresti rattristita" continuò.

Non ha tutti i torti, mi mancherà in questa settimana.
Aspetta ma quindi dovevo stare a casa di Tom per 7 giorni? Vivere con lui? Oh cavolo. No Elle, stai calma, tranquilla, non succede nulla.

Finimmo di fare colazione, "Io dovrei andare a casa, farmi una doccia, cambiarmi, puzzo ancora di alcool" si avvicinò improvvisamente, "Ti accompagno, così puoi prendere alcune delle tue cose" mi disse.

Mi fece indossare dei suoi pantaloni, che mi stavano larghi e quasi mi cadevano, non ci pensai così tanto.
Salimmo in macchina e in meno di 5 minuti eravamo a destinazione.

"Aspetta ma come faccio ad entrar..." mi voltai verso Tom che sventolava in alto il mazzetto di chiavi.
Le presi facendole girare nella serratura, "Non si ringrazia?" aprii la porta facendolo passare, "Grazie" dissi infine.

"Ti aspetto qui, prendi tutto ciò che ti serve, non portarti tutto l'armadio!" alzai le sopracciglia, "Non sono tua sorella", Ashley sarebbe stata capace di portarsi 5 valigie, io non ero uguale, mi poteva servire solo lo stretto necessario.
"E comunque Ash si sbagliava, riesco a rimanere a casa da sola, non ho mica paura" dissi.

"Ah quindi mi vorresti dire che non hai paura del buio e di stare in questa casa grande tutta sola soletta?" iniziò a ridere.
Cavolo Ashley non si tiene mai la bocca chiusa, "Però se preferisci così, va bene me ne vado" disse sempre con un ghigno in faccia.

Prima che potesse riaprire la porta lo bloccai correndo davanti ad essa, "Ok ok, hai ragione ho paura di entrambi, però ora mi devi dire che cos'altro ti ha detto Ashley" stavo diventando rossa, che cosa può avergli mai detto?

"Oh nulla di che" si fermò per guardare la porta sul retro, "Dimmelo!" misi la mani sui fianchi, "Davvero non sai nuotare?" disse indicando la piscina che si poteva vedere dal salotto in una finestra.

Alzai gli occhi al cielo, stavo per andarmene.
Mi bloccò con due braccia, una a destra e l'altra a sinistra.
Non avevo via d'uscita.
"Mi fai impazzire piccola Elle" prima che potessi aprire bocca, si fiondò sulle mie labbra, uno di quei baci coinvolgenti, in cui tutto ciò che c'è attorno sparisce.

Mi prede in braccio, avvolsi le mie gambe ai suoi fianchi e le braccia al suo collo, accarezzandogli i capelli.
Accorgendomi più tardi dove eravamo, il giardino sul retro.
Si dirigeva verso la piscina, mi staccai dalle sue labbra, "Tom, che stai facendo?" gli domandai, si avvicinava sempre di più, "Mettemi giù Tom!" continuai, lui sorrise e in un batter d'occhio eravamo tutti bagnati dall'acqua che ci circondava.

Era abbastanza profonda, non ci toccavo, diciamo che essendo alta 1.60 cm non devo lamentarmi, la colpa non è mia.
Non riuscivo a stare in superficie, cercai di arrivare al bordo ma con scarsi risultati, Tom mi teneva per i fianchi, cercando di non farmi annegare.

"Tu sei pazzo" gli dissi, "Sono pazzo di te" diventai rossa peggio di un pomodoro, sentivo le mie guance calde, nonostante l'acqua fosse fredda.
Mi allontanai, "Lasciami provare" dicendogli ed arrivata abbastanza lontano, riuscivo a toccarci finalmente, ero quasi all'inizio della piscina.

Presi un bel respiro e andai sott'acqua, lui si spaventò vendendo a tirarmi su, iniziai a ridere, lo vidi uscire, "Bello scherzo, davvero, molto divertente" disse con aria seria, "Sei stato tu a buttarmi in piscina" continuai, "Mi hai fatto spaventare Elle!" rientrando in casa ancora tutto bagnato.

Andai dritta in camera mia e subito dopo in doccia, finendo di lavarmi cantando a squarcia gola mi asciugai il corpo e i capelli, lasciandoli sciolti, non mi truccai rimanendo al naturale, scelsi una maglietta nera a maniche corte con dei jeans metà bianchi e metà blu e degli stivali neri.
Spruzzai poco profumo e preparai un borsone con dentro vestiti, trucchi, intimo, piastra e alcune cose necessarie.

Scesi le scale, "Ci sono" dissi spontaneamente, cercai con lo sguardo Tom, dove era finito? Guardai fuori dalla finestra, la macchina era ancora lì, quindi era sicuramente in casa

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Scesi le scale, "Ci sono" dissi spontaneamente, cercai con lo sguardo Tom, dove era finito?
Guardai fuori dalla finestra, la macchina era ancora lì, quindi era sicuramente in casa.

Controllai nelle varie stanze, tornai al piano di sopra e bussai al bagno, "Tom, sei qui?" non ricevetti risposta.
Poco prima di andarmene, si aprì la porta, davanti a me era comparso un Tom a petto nudo con le goccioline d'acqua che gli scendevano sui pettorali, un'asciugamano che copriva solo la parte inferiore e con una mano si sistemava i capelli tutti scompigliati.

"Hai fatto più presto di quanto pensassi" i miei occhi erano ancora fissi sul suo corpo, quando me ne ero accorta cercavo di guardare tutto tranne che lui.
"I-io ti lascio cam-cambiare" presi la maniglia della porta chiudendola.

Scesi nuovamente le scale e andai sul divano e accesi la televisione, dopo circa 10 minuti arrivò, si mise accanto a me e mi appoggiò una mano sulla mia gamba, non lo guardai.
"Mi dispiace per prima" mi disse, "Solo, non farlo più mi hai fatto preoccupare" continuò e questa volta spostando la mano sulla mia guancia, mi lasciò un leggero bacio a stampo.

"Sei pronta?" mi chiese, "Sì anche se non mi dispiaceva affatto stare qui" gli sorrisi per vedere la sua reazione.
All'improvviso mi prese in braccio caricandomi sulle spalle, prese il borsone con i miei vestiti e chiuse la porta.

Stavamo iniziando una piccola avventura, anche se durava poco.
Eravamo solo io e lui.
Che cosa sarebbe successo?

"Ti Basta Sapere Che Ti Amo" ᴇᴍ Where stories live. Discover now