«Sei pronta a vederlo?»
«Sì, spero solo che non mi tratti male di nuovo», rispondo senza pensarci, guardando il portone della grande casa davanti a me.
«In che senso?» domanda Samantha stupita accanto a me. Solo ora mi rendo conto che parlava di Richard.
Dio, ma quanto posso essere stupida?
«No niente. Pensavo tra me e me, non parlavo di Ric», mi affretto a chiarire girandomi di scatto verso di lei, sembra perplessa e come biasimarla.
Siamo sedute all'interno della sua piccola auto che non pensavo nemmeno avesse.
Mi ha scongiurato di venire con lei a casa dei tre ragazzi, sostiene che il sabato sera non devo rintanarmi in camera a non fare niente.
Così, dopo essermi inventata un sacco di scuse per non venire, alla fine ha vinto lei purtroppo.
Mi ha promesso che sarà stata una serata tranquilla comunque. Non ci resta che sperare.
«Andiamo?» chiede dopo essersi applicata un po' di rossetto rosso sulle sue labbra.
Le sta molto bene, risalta la sua carnagione, Liam ne sarà contento...
Arriviamo davanti alla porta di casa loro, fin quando inizia a controllare nella sua borsetta qualcosa.
«Merda. Ho lasciato il telefono in macchina, te intanto suona.»
Non mi lascia il tempo di ribattere che si è già indirizzata verso l'auto.
Faccio spallucce e premo il campanello.
Ovviamente quello che compare per primo al portone è Liam in tutto il suo splendore.
È vestito completamente di nero, l'unica cosa colorata sono i suoi occhi azzurri che in questo momento mi penetrano riluttanti addosso, facendomi sentire un moscerino fuori posto.
«Dov'è Samantha?» domanda subito. Né un "ciao", né niente; sembra quasi impaurito della mia risposta.
«Lei sta...» inizio a spiegare quando vengo prontamente interrotta da una voce maschile dietro di noi.
«Emily!» mi saluta entusiasta Richard, venendo verso di me e poi abbracciandomi.
Spio il moro accanto a noi alzare gli occhi al cielo, ma lascio perdere.
Ricambio la stretta sorridente sin quando si scosta per squadrarmi da capo a piedi.
«Sei bellissima», sussurra contemplando i miei skinny jeans e il maglione color panna a collo alto.
Arrossisco immediatamente mormorando un "grazie".
Intercetto Liam andare verso la cucina annoiato, dopo aver notato la scena.
Mi affianca solo adesso Sam tutta sorridente mostrandomi il suo cellulare, ricambio il sorriso.
Saluta Ric e dopodiché entriamo.
Osservo per un'ennesima volta la casa.
Regna la pace, è arredata molto bene e soprattutto dà l'idea di sembrare più grande, visto che quando c'era la festa a malapena si passava.
«Sam menomale sei arrivata, ho bisogno di te!» solo in questo preciso istante mi accorgo di Trevor, stravaccato sul divano. Sta scegliendo un film su Netflix e mangia popcorn. Solo l'odore di essi mi fa venire l'acquolina in bocca.
«Arrivo, un minuto!» ride la mia amica, per poi sgattaiolare in cucina a salutare Liam.
Corruccio la fronte non capendo e mi dirigo verso il ragazzo in panciolle per salutarlo, lui solleva la testa per schioccarmi un tenero bacio sulla guancia.
«Ti prego Em, non dirmi che devo fare il quinto incomodo stasera. Dove l'hai lasciata la mia rossa?» fa finta di perlustrare la stanza in cerca di Aria, ovviamente non trovandola. Si è inventato una scusa per non venire stasera dicendo "ho da studiare", ma ho il presentimento che centri qualcosa il biondo davanti a me.
«Cazzi tuoi Trev, avevi a invitarla tu!» sento berciare Sam dall'altra stanza, a quanto pare ci ha sentiti. Quest'ultimo sbuffa non proferendo però parola.
Sorrido leggermente rubandogli due popcorn e successivamente dirigermi verso Ric.
È molto bello stasera. Indossa una t-shirt verde militare e dei jeans slavati. In più si è tirato su col gel i suoi capelli lisci formando un bel ciuffo.
Mi avvolge un braccio intorno alle spalle non appena lo raggiungo.
È un gesto che fa molto spesso essendo un po' più alto di me. Anche se Liam lo supera di parecchi centimetri.
"Basta pensare a lui!" Mi ripeto ancora una volta.
Come dice il proverbio: "si parla del diavolo e spuntano le corna".
Arriva in soggiorno accompagnato dalla sua ragazza.
Che oggi è bellissima... molto più di me.
«Bene Sam aiutami, oggi che film horror scegliamo?» chiede Travis nella sua direzione, una volta che la vede arrivare.
«Horror? Non è meglio... che ne so, una commedia?» mi azzardo a proporre. Sento lo sguardo di Liam nella mia direzione una volta che mi avvicino al divano, lui lo sa benissimo quanto odio i film di paura.
«Te lo puoi scordare, è tradizione», affermano in coro Sam e Trav senza degnarmi di un minimo di attenzione, mentre hanno lo sguardo fisso sulla televisione.
Ma tradizione cosa?! Ingoio un groppo alla gola. Ci mancava solo questa.
«Tranquilla bambolina ti proteggo io», mi sorride dolcemente Richard.
«Se ti fa paura qualche mostriciattolo di uno stupido lungometraggio, sei messa male bambolina», mi sfotte Liam, guardando il suo amico con un minimo di disprezzo.
Non è molto comprensibile, ma lo conosco abbastanza bene per sostenere che è abbastanza frustrato.
«Vabbè, scegliete il film, vado un secondo in bagno», mi congedo, visto che mi scoppia veramente la vescica.
«Se vuoi ti accompagno.»
Rido impacciata, filandomela da lì.
Quando torno in salotto sono già tutti seduti davanti allo schermo pronti a schiacciare play.
Tremo al pensiero di sorbire tutto questo.
Arrivo più vicino a tutti loro e registro Richard e Travor seduti sulle due poltrone e Samantha e Liam nel divano in mezzo.
Sbuffo impercettibilmente mentre analizzo che l'unico posto a sedere rimasto è accanto a Liam.
Mi siedo accanto a lui notando un lieve sorrisetto sul suo volto.
Cazzo ridi se non vuoi nemmeno vedermi a kilometri di distanza?
Questo ragazzo non lo capirò mai.
Hanno scelto un film su Netflix chiamato "Eerie". Già la copertina mette i brividi.
Dopo ben cinque minuti dall'inizio sto già tremando sul posto, Liam e Trevor sono impassibile mentre Sam e Ric stanno ridendo!
Strabuzzo gli occhi per loro.
Come cavolo fanno a ridere per un film del genere?! Ma che mangiano a colazione?
Stringo i denti, iniziando a chiudere gli occhi mentre inizia una musichina di suspence, tipica da horror.
Scorgo Liam controllarmi divertito. Sa benissimo quanto odi queste cose, dopo che me ne ha fatti vedere una dozzina lui stesso.
Non ho dormito per giorni.
Sento una ragazza urlare nel colpo di scena.
Sbarro gli occhi di scatto, rintanandomi nel divano per paura di vedere ancora la scena.
Mi preparo già mentalmente alle notti insonni che dovrò passare.
Solo ora comprendo che ho il naso schiacciato contro il braccio muscoloso di Liam, lo sento ridere lievemente accanto a me.
Mi sto rendendo ridicola davanti a lui, ma non me ne frega niente.
Sto per scostarmi sin quando capto il suo braccio alzarsi per avvolgere il mio esile corpo.
Inizia ad accarezzarmi la schiena dolcemente.
Il cuore comincia a battere furiosamente contro la mia gabbia toracica e lo stomaco accartocciarsi dentro di me.
Dio, mi manca il respiro.
Hanno spento le luci quindi è abbastanza buio per vederci, in più sembrano tutti concentrati sullo schermo.
Ascolto altre urla provenire dalla televisione, ma non ho il coraggio di alzare le testa.
Soffoco di più la faccia contro il suo petto per quanto possibile, iniziando a tremare leggermente.
Sembro una bambina di due anni, ma mi terrorizzano veramente tanto queste situazioni.
«Va tutto bene Emy. Shh», sussurra vicino al mio orecchio mentre gli stringo la maglietta tra le mie piccole mani.
"Emy"...
Non mi chiamava così da quando ci siamo lasciati.
Mille brividi si insinuano dentro di me, ma questa volta non sono per il film.
Sono solo per lui.