16 Luglio, sono seriamente terrorizzata:
È stata una giornata davvero splendida, per me e Gona, che abbiamo improvvisato un piano per acchiappare il quarto pezzo del cuore, dato che quel coglione di Dax si è fatto fregare dagli elfetti, come un principiante qualunque.
Davvero, non credevo che per poco lo avremmo dovuto recuperare sotto forma di ghiacciolo.
In più, sono saltati fuori dei segreti agghiaccianti, su Dax... ma aspettate, è meglio che cominci dall'inizio:
Ieri, le temperature di Centopia sono schizzate verso l'alto in un modo assurdo, e mettere piede fuori dal palazzo, per me equivaleva ad un coma immediato, perciò non siamo usciti, e devo intuire che nemmeno le gnappette lo abbiano fatto, perchè la mia sfera magica non si è mai illuminata.
Stamattina, però, le cose sono andate diversamente:
In primo luogo, c'era una tranquillità sovrannaturale in tutto il castello, segno che Dax e i suoi compari avevano finalmente deciso di prendere seriamente il loro programma di allenamento, visto che gli scorsi giorni non stavano zitti un secondo. Evvai!
In secondo luogo, Gona aveva aspettato pazientemente dieci minuti buoni, perchè io aprissi gli occhi. Non avevo dormito affatto bene, quella notte, e quindi tutto sommato ci stava lasciarmi nel letto fino alle nove abbondanti.
-Hai avuto caldo stanotte? Non la smettevi di girarti e rigirarti, Mal tesoro- mi ha fatto notare la rossa, dopo avermi baciato dolcemente, come sempre.
-No... credo di aver avuto l'ennesimo incubo.
-Ti ricordi cos'hai sognato?
-Stranamente sì... ho sognato che Dax ci mandava nei casini, gli elfi ci sconfiggevano, io perdevo la fiducia del popolo e venivo esiliata. Tutto per colpa di Dax.
-Wow, questo sì che è un incubo.
-Ed è un pessimo segnale, vero?
-Già... dovresti parlarne con Lord Drakon.
-Vado allora-
Mi sono rimessa in ordine, vestita e truccata, e mi sono diretta al pensatoio, dove ho trovato Drakon ad aspettarmi.
Doveva aver intuito che non stavo molto bene, e sulla sua faccia si è dipinta un'espressione preoccupata.
-Successo qualcosa, regina Mal? Dax ha creato altri problemi?
-A dire la verità... sì. E questo ha dato vita all'incubo che ho avuto stanotte. Non te lo racconto, che è meglio.
-Diamine, non pensavo che quel tipo arrivasse addirittura a farti avere degli incubi. È una brava persona, almeno, così mi ha detto lui... perchè, non è così?
-No, che non è così. Tu lo sopravvaluti, Drakon. Dax non è altro che un narcisista di prima categoria, che umilia e deride chiunque non sia al suo livello. Prima fra tutti, Gona-
Il semidio ha sospirato, è comparso, per intero, accanto a me, e mi ha fatto segno di sedermi, sul bordo del pensatoio.
Ok, la situazione era molto più complessa di quanto immaginassi.
-Pensavo che col tempo cambiasse atteggiamento, nei confronti del sergente Gargona... a quanto pare, mi sono sbagliato.
-Eccome. Anche i figli degli dei sbagliano, sai?
-Oh... già. Grazie per avermelo fatto notare, Mal.
-Cosa mi suggerisci di fare? Io lo licenzierei, ma ho bisogno del tuo permesso, per farlo.
-No, non licenziarlo, dagli un'altra settimana. Se non dovesse mettersi in riga...-
Prima che Drakon terminasse la frase, un urlo acutissimo ha richiamato la mia attenzione.
Mi è bastato smaterializzarmi nella sala del trono, per capire che era stata Gona a strillare, e ho colto in flagrante Dax, che tentava di tapparle la bocca con una sciarpa.
L'ho stordito, con un incantesimo non verbale, facendolo cadere a terra. Non ero mai stata così dannatamente incazzata:
-COSA DIAVOLO TI È PRESO, MALEDETTO IMBECILLE?! VOLEVI AMMAZZARE L'UNICA PERSONA CHE MI FA STARE BENE?!
-Ammazzare, oh, che parolone orrendo, maestà! Diciamo che... ecco... diciamo che... mi ero stancato di sentirmi dare consigli non richiesti.
-I consigli si accettano sempre, a meno che tu non capisca prima che sono delle minchiate, MA CIÒ NON TI AUTORIZZA A CERCARE DI STROZZARE GONA! SE TI HA DETTO QUELLO CHE TI HA DETTO CI SARÀ UN MOTIVO! MA PERCHÈ NON AZIONI IL CERVELLO, AL POSTO DI TENERLO IN SALAMOIA PER PAURA CHE SI SCIUPI, DEFICIENTE?!
-Ehmmm...
-Cosa?
-Nulla. In ogni caso, maestà, io e i miei fratelli abbiamo intercettato una chiacchierata del trio elfico, che sta portando il piccolo unicorno rosa alle spiagge del nord. Andremo fino là, tenderemo un'imboscata, et voilà! Il corno dorato sarà nelle mi... ehm, vostre mani.
-Non ci provare nemmeno, resta q...-
Erano già usciti dalla sala del trono, ancor prima che potessi impartire un altro ordine.
Era più che evidente che mi stesse nascondendo qualcosa, e quel qualcosa riguardava anche la mia rossa.
Dovevo sapere di cosa si trattava, ad ogni costo.
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Gona mi aspettava nella sala macchine, con gli occhi pieni di lacrime e un bicchiere di tisana fredda alla ciliegia in mano.
Si stava ancora riprendendo dal tentato omicidio e vederla in quelle condizioni spezzava non solo il mio cuore, ma anche la mia anima.
-Mal... sei piombata nella sala del trono giusta in tempo... avessi aspettato ancora qualche minuto sarei probabilmente già morta. Quell'idiota ha risvegliato uno dei miei traumi peggiori.
-E te l'aveva procurato lui? O Panthea?
-Lui. Quando avevo 19 anni, vedi... Dax aveva una cotta per me.
-Cosa?! Non dirmi che tu lo ricambiavi!
-Ma ti pare? Io... con quello? Sei uscita di testa?
-Hai ragione, scusa. E immagino abbia cercato di farti sua in ogni modo, nonostante tu lo rifiutassi.
-Proprio così. E io non sapevo a chi rivolgermi, per denunciarlo. Panthea mi avrebbe riso in faccia, mia madre era scomparsa... ero completamente sola. Un giorno, però, gli ho mandato a fuoco le ali, grazie alla pirocinesi. Da allora non si è più avvicinato a me-
Le lacrime bloccate nei suoi occhi hanno preso a scendere liberamente, lungo il suo volto perlaceo e appuntito.
L'ho abbracciata, più a lungo e più forte delle altre volte, intanto che riflettevo: Gona aveva subito, oltre che agli innumerevoli traumi e violenze, sia fisiche che psicologiche, anche delle molestie, e non poteva farne parola con nessuno, per paura di non essere creduta, o peggio ancora, di essere mandata a fanculo.
Mi viene il vomito, al solo pensiero...
-Nei prossimi giorni terrò d'occhio Dax più attentamente, nel caso gli passasse nuovamente qualcosa di sporco per la testa.
-Lo butterai dalla torre?
-Non lo so.
-Mal... ti prego... fallo. Fallo, per me...- mi ha sussurrato la rossa, ricominciando a piangere.
L'ho rassicurata, accarezzandole le trecce mezze disfatte.
-Se lo dovessi sgamare di nuovo, gli farò conoscere cos'è veramente il dolore. Vedrai come starà zitto-
L'ho baciata, mentre le ultime lacrime inumidivano le sue labbra.
Questo dimostrava che nonostante i vari tentativi di dividerci, il nostro legame si rafforzava sempre di più.
Ed ero assolutamente felice così.
Tuttavia, nella mia testa frullava una piccola ma doverosissima domanda: era davvero certo che il frammento del cuore fosse sepolto da qualche parte alle spiagge del nord? Oppure gli elfi lo avevano detto apposta per depistarci?
Di colpo, mi è venuto un orrendo sospetto, e sono tornata di corsa nella sala del trono.
Ho azionato la sfera magica, le ho ordinato di dirmi dove stesse veramente il pezzo (sì, funziona a comando vocale) e la voce robotica mi ha risposto: "Il quarto frammento del cuore di Centopia si trova al Colle del Cielo. Siete ancora in tempo per andare a prenderlo, regina Mal."
Ho sospirato, un sospiro di sollievo, sia perchè potevo ancora scongiurare una catastrofe di dimensioni oceaniche, sia perchè ancora una volta avevo avuto ragione su Dax: la sua spavalderia e la sua impulsività lo aveva dirottato da tutt'altra parte, rispetto a dove doveva andare. Gli elfi gli avevano teso una trappola, e lui ci era cascato in pieno, con tutte le zampe.
Gona mi aveva raggiunto, e si era seduta accanto al mio trono.
-Vuoi che vada a prenderlo io, il pezzo? Non ci impiego nulla, sul serio, eh.
-No, stai tranquilla. Ho già in mente un piano...
-Che piano?
-Si può fare un concilium a distanza?
-Certo, ma è tanto complicato quanto pericoloso. Fortunatamente a me riesce... ti aiuto, ok?-
Ci siamo sistemate sul tappeto, nel bel mezzo della sala, abbiamo acceso un cerchio di candele e ci siamo sedute una di fronte all'altra. Nel frattempo avevo materializzato Widow Witch, pronta a scattare al Colle del Cielo, non appena le avessi dato il comando.
La rossa mi ha preso entrambe le mani e me le ha strette, per cominciare l'incantesimo:
-Mal tesoro, ascoltami. Devi pensare intensamente alla persona a cui vuoi controllare la mente.
-Va bene...
-Ce l'hai? Ottimo, ora inizia a cantare, la tua voce destabilizzerà quella persona-
Ho chiuso gli occhi, e ho iniziato a cantare:
🎶 They send me away to find them a fortune
A chest filled with diamonds and gold
The house was awake, the shadows and monsters
The hallways, they echoed and groaned
I sat alone, in bed till the morning
I'm crying, "They're coming for me"
And I tried to hold these secrets inside me
My mind's like a deadly disease
I'm bigger than my body
I'm colder than this home
I'm meaner than my demons
I'm bigger than these bones
And all the kids cried out, "Please stop, you're scaring me"
I can't help this awful energy
God damn right, you should be scared of me
Who is in control? 🎶
Quando ho riaperto gli occhi, Widow Witch era già partita all'attacco e contavo che tornasse dopo qualche minuto, col frammento del cuore tra le mani.
E così è stato... tempo una decina di minuti e il pezzo era nella mia cassaforte.
Mal quattro, gnappette zero!
Aleeeeee oooooo!
Nel frattempo, però, ripensavo al racconto di Gona, e mi rendevo conto che non era affatto al sicuro, con quel deficiente che le ronzava attorno.
Dovevo inventarmi qualcosa, per tenerlo lontano da lei, e la prima cosa che mi è saltata in mente era di licenziarlo, e rispedirlo a Dystopia, ma Drakon era contrario.
Aspetta... e se gli riferissi ciò che è accaduto oggi?
-Ti dispiace se vado a parlarne con Lord Drakon? O hai paura che nemmeno lui ti creda?
-No no, vai pure, Mal. Io aspetterò Dax al varco, con la spada bruciante in mano.
-Adesso ti riconosco. Aspettami in camera, poi-
Sono rientrata nel pensatoio, dove il semidio mi aspettava, seduto sul bordo della piscina luminosa.
Mi ha rivolto un sorriso a metà tra l'incantato e lo scioglievole, che si è spento non appena io ho cominciato a raccontargli l'episodio, il tremendo episodio, che aveva interrotto la nostra chiacchierata, stamattina.
Lui si è preso la testa tra le mani, e ha trattenuto un sospiro rabbioso, più potente degli altri.
-Ci stai ripensando sul fatto di dargli un'altra possibilità?
Io, fossi in te, lo spedirei indietro a calcioni in culo.
-Forse posso farlo ancora ragionare, prima che la situazione degeneri. Ti dispiace mandarmelo qui?
-Se proprio insisti...-
Mi sono alzata, mentre lui mi fissava, con lo stesso sorriso di quando sono entrata.
-Se posso permettermi, Mal...
-Che c'è?
-Credo che tu abbia riportato in vita una delle leggende del trono di Dystopia.
-Cioè?
-Più una regina è potente, e più diventa bella. Di regine ne ho conosciute poche, all'infuori di Panthea e Belvina, e nessuna di loro aveva fatto avverare questa leggenda. Tu invece sì. Stai diventando una potenza, e di conseguenza stai diventando sempre più bella-
L'ho guardato, incerta se credergli o meno, e sono uscita dalla stanza, trovando Gona fuori ad aspettarmi.
Dax e i suoi compari erano ritornati da poco, ed erano andati immediatamente a letto, in quanto avevano beccato un maxi raffreddore, andando alle spiagge del nord.
Come si può essere così creduloni, da cadere in un inganno degli elfi? Come?
Vabbè, per oggi è andata così.
Quella sera, ho tenuto Gona stretta a me, come se avessi paura che me la strappassero via, mentre dormivo.
Qualcosa mi suggeriva che lo scarafaggio mutante non si sarebbe fermato lì...
Ho cercato di non andarci troppo pesante... vi prego perdonatemi, se vi ho fatto piangere.
E mi raccomando gente, restate qui con me, che la storia non è ancora finita!