(Revisione) Assassin Night (C...

By Giusychiacchio

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Kate Brown, un'ereditiera, cresce con il suo maggiordomo Gregor, a quattro anni, dopo la morte dei suoi genit... More

PRESENTAZIONE
1. Kate
2. La Presentazione
3. L'inferno
4. Tutti contro Kate!
5. L'insegnante
6. La rottura
7. Giornata tra fratelli
8. Vista sotto la doccia
9. Vecchi ricordi
10. L'anniversario
11. L'attrazione fisica
12. L'appuntamento
13. Immagine Rubata
14. Il fratellino
15. Noi Tre Insieme
16. Tra passione e amore
17. Il trauma cranico
18. Sesso Per Dimenticare
19. Le confessioni
20. "CARO DIARIO"
CHAPTER 21
CHAPTER 22
CHAPTER 23
CHAPTER 24
CHAPTER 25
CHAPTER 26
CHAPTER 27
CHAPTER 28
CHAPTER 29
CHAPTER 30
CHAPTER 31
CHAPTER 32
CHAPTER 33.1
CHAPTER 33.2
CHAPTER 34.1
CHAPTER 34.2
CHAPTER 35
CHAPTER 35.2
CHAPTER 37
Capitolo 38
SEQUEL

CHAPTER 36

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By Giusychiacchio

L'arte è arte

<<Resteremo qui a guardare la tv?>>. Disse Jack sdraiato sul letto dell'hotel, erano tutti distanti l'uno dall'altro, non si guardavano nemmeno. Aaron disfava la sua valigia mette via le poche cose che aveva portato, non azzardava una sola parola, in quei giorni aveva esagerato terribilmente con l'alcol e lo sapeva, si vergognava al tal punto da non riuscire a parlare più con nessuno. Julian era in bagno in quel momento, controllava scrutando ogni singolo punto i lividi che aveva sulla pelle. Passava un dito su ogni livido che gli aveva procurato Aaron e non solo, aveva ripreso a giocare a football e a basket solo per il gusto di provare ancora qualcosa dopo Kate. <<Ragazzi...>>. Jack alzò il busto guardando i suoi fratelli, compreso Jason, fermo in angolo che si torturava le mani, non era così, non lo era mai stato, ma ora si comportava in questo modo insicuro, faceva stare male i suoi fratelli quando lo guardavano. <<Tra poche ore Noah esporrà le sue opere, perché non andiamo da lui?>>.

<<Perché dovremmo?>>. Chiese Luke scorrendo rapidamente sul suo cellulare, non aveva la minima voglia di farlo soprattutto per uno dei suoi fratelli.

<<Perché Noah è nostro fratello! Che razza di mostri siamo diventati?>>. Lo disse in modo da rimproverare tutti, compreso sé stesso, in seguito guardò i suoi fratelli sospirando. <<Fate come volete, io mi preparo e vado da Noah, avrà sicuramente bisogno della sua famiglia>>. Aprì la valigia e tirò fuori una giacca nera indossandola sulla camicia bianca che aveva durante il viaggio, mise un po' di profumo e fu pronto ad andare. Impeccabile come sempre, passò più volete le mani tra i capelli ribelli specchiandosi all'entrata, dopodiché girò il viso verso i ragazzi che facevano finta di niente e disse loro: <<Aspetterò dieci minuti di sotto, poi andrò via. Spero davvero facciate la cosa giusta>>.

Detto ciò uscì raggiungendo lentamente l'ascensore, sperava davvero di poter andarci con i suoi fratelli, ma quando si girò verso il corridoio, attendendo che le porte si chiudessero, si rese conto che non lo avrebbero fatto. Abbassò la testa pensando a come farsi seguire. Si fermò al bar dell'hotel, avrebbe atteso lì i suoi fratelli, guardò la distribuzione di alcol che c'era dietro al bancone pensando di poter bere almeno qualcosa di più leggero, ma allontanò il pensiero subito dopo, non lo avrebbe fatto per il bene di Aaron e di Noah, per la mostra che tanto amava.

Ne aveva esposto molti dei suoi capolavori, in molti posti diversi, ma non era mai stato tanto felice e malinconico come oggi. Probabilmente perché soffriva ancora per la mancanza di Kate, ma era più felice delle altre volte. Qualcosa non andava, quali foto aveva portato da mettere in mostra, se non le classiche?

Jack guardava insistentemente l'orologio, come se le ore potessero cambiare, i minuti andare più lentamente e i secondi smettere di esistere, odiava dare quegli ultimatum, neanche con i suoi alunni lo faceva, era sempre comprensibile, con tutti. Sospirò amaramente e si alzò dallo sgabellino scuotendo la testa quando il barman gli chiese cosa volesse. Amareggiato sistemò la giacca e si diresse verso l'uscita, odiava ciò che erano diventati i suoi fratelli, lui stava cambiando ancora, forse stava andando avanti, non voleva restare fermo in quel loop che lo intrappolava nella vita di tutti i giorni con Kate, ormai lei non c'era più e dovevano andare tutti avanti.

Si fermò guardandosi intorno, sollevò una mano per poter fermare un taxi e, solo quando essi sostò davanti a Jack, si rese conto che i suoi fratelli erano dietro di lui. Preparati come si deve, nonostante non fossero molto felici.

<<Pensavo non veniste più>>.

<<Noi abbiamo parlato e credo sia meglio per tutti andarci, per il bene di Noah>>.

Rispose Daniel, il più grande dei fratelli stava iniziando finalmente a ragionare, la piccola discussione tra loro avuta in camera aveva fatto sì che tutti prendessero la decisione finale di andare avanti, o quasi. Julian era ancora intrappolato a quel giorno, il suo sguardo era spento, la sua mente si era chiusa quasi del tutto e non c'era nessuno al mondo che avrebbe detto lui di andare avanti, se non la stessa Kate.

Dietro quel taxi se ne fermò subito un altro per far salire tutti. Ovviamente si divisero, ma non come prima, Luke, Ethan e Julian non si sedettero accanto, neanche nella stessa auto. Julian preferì salire con Jack e Aaron, mentre Daniel, Luke, Ethan e Jason si sedettero nel taxi dietro di loro. Il fratello maggiore e il più piccolo di loro non erano insieme, le cose stavano cambiando a passo lento, perché almeno Jack e Aaron ora si guardavano, si sorrisero brevemente ritrovando in loro un qualcosa che avevano perso quel giorno.

<<Ci porti alla Lisson Gallery>>. Ordinò Jack al conducente, molto più sicuro delle altre volte. Guardarono fuori ammirando New York, sorridevano per rassicurarsi tra loro, ma era triste pensare che quello era la città di Kate, dove era nata e cresciuta, pensare che pochi mesi prima lei fosse lì a passeggiare su quelle strade, sorridere e vivere la sua vita in quel posto li rendeva ancora più irrequieti, si sentivano davvero a disagio. Mentre loro si sentivano in questo modo, i ragazzi dietro evitarono di parlare o di guardare fuori.

L'ansia dei ragazzi aumentò quando videro la galleria in lontananza, aveva le vetrate di vetro e da fuori riuscivano a vedere qualcosa, molto più colorato rispetto alle foto che scattava di solito Noah, quelli non erano paesaggi. Scesero dalle loro auto e si avvicinarono alle porte increduli.

<<Che significa tutto questo?>>. Chiese Daniel guardandosi intorno, i loro occhi giravano intorno ammirando la bellissima Kate su tutte le pareti, ogni foto rappresentava i suoi momenti diversi.

<<K-Kate...>>. Jason guardava i muri incantati, quelle foto lo stavano distruggendo, passò le mani sul viso lasciandosi andare in un pianto liberatorio. Julian si avvicinò a suo fratello Noah che sembrava felice, sorrideva parlando con gli acquirenti mostrando le sue opere.

<<Come hai potuto farlo?! Lei era la cosa più preziosa che avevamo e tu la vendi in questo modo!>>.

<<Sto solo mostrando alla gente ciò che amavo più al mondo>>.

Julian afferrò Noah bruscamente, strattonò la camicia sotto le dita scuotendolo con rabbia. I suoi denti entrano stretti, ben saldi tra loro, mentre i suoi occhi minacciavano di lasciar scendere le lacrime, stavano diventando ancora rossi ma stavolta dalla rabbia.

<<Non osare dirlo mai più! Non dimostri quanto ami una persona vendendo il suo viso al mondo solo per i soldi!>>.

<<Non la sto affatto vendendo! Voglio mostrare alle persone la bellezza di Kate>>.

I fratelli si precipitarono sui due per dividerli, sembravano confusi ma anche terribilmente tristi, vedere ancora quello sguardo faceva male, Kate aveva degli occhi che penetravano nell'anima.

<<Non puoi farlo!>>.

<<Nessuno me lo vieta!>>. Disse ancora Noah, i due si guardarono sfidandosi con lo sguardo. I fratelli si divisero, chi pensava che Julian avesse ragione e chi pensava che Noah avesse ragione.

I presenti furono spaventati dal comportamento di Julian, indietreggiarono lasciando molto spazio ai due. Non si aspettavano una reazione simile, ma loro non era a conoscenza di tutto ciò che stava accadendo, avrebbero reagito allo stesso modo se avessero scoperto che la loro piccola sorellina, che aveva fatto innamorare tutti, era morta in modo tragico e uno di loro voleva ricordarla in quel modo? Probabilmente avrebbero compreso meglio la situazione.

Jason si sarebbe schiarato dalla parte di suo fratello maggiore, avrebbe molto volentieri esposto Kate ovunque solo per farla conoscere al mondo, mentre Jack, nonostante fosse tanto espansivo, era in disaccordo, la pensava diversamente. Per lui Kate era importante ma la sua gelosia gli impediva di mostrarla al mondo, avrebbe molto volentieri tenuto per sé tutte le foto, a differenza di Aaron, lui era un ragazzo davvero riservato, teneva sempre tutto per sé e non avrebbe mai compromesso la sua relazione mostrando al mondo la propria ragazza, ma era diverso con Kate, aveva delle attenzioni particolari per lei, ed era talmente tanto innamorato da mostrare al mondo la bellezza di quella ragazza.

Ethan si schiarò dalla parte di Julian, sembrava scontato, ma dopo i vari litigi non poté fare a meno di scuotere la testa disgustato dal comportamento di Noah, per lui si trattava solo di soldi, mentre per il ragazzo più piccolo di Ethan si trattava di poter mostrare anche i difetti della sua amata Kate.

Luke sembrava indeciso, avevano tutti e due ragione ed era d'accordo con lui anche Daniel, li guardarono cercando di calmare le acque, ognuno da uno dei fratelli. Luke si avvicinò a Julian, nonostante avessero litigato, nonostante avesse baciato la sua ragazza più volte, voleva farlo ragionare.

<<Julian, tu hai perfettamente ragione. Abbiamo tutti questa ferita aperta, ma si tratta di Kate, guardala>>. Luke si spostò mostrando a Julian le varie foto esposte. <<Lei non avrebbe voluto vedervi litigare in questo modo, per nessun motivo al mondo, ma ora dopo tempo potremmo vederla sorridere, piangere, o quando è arrabbiata, ti ricordi quel giorno?>>. Disse indicando una foto, per la prima volta Julian guardò davvero le opere, con occhi diversi, ora poteva finalmente ammirare la sua bellezza.

<<Era... davvero arrabbiata...>>.

<<Già, sembrava una furia, Noah è riuscito a catturare il momento perfetto, perché dopo averci visto tutti la sua espressione stava cambiando. La sua rabbia si stava trasformando, era ciò che riuscivamo a fare con lei e viceversa>>.

Julian abbassò la testa lasciando finalmente andare le lacrime, non c'era giorno in cui non piangeva, lo faceva di continuo, ma la cosa positiva era che ora riusciva finalmente a parlare e a sfogarsi con suo fratello. Si precipitò tra le braccia di Luke stringendolo forte, affondò il viso sul suo petto e chiuse gli occhi.

<<Noah, quello che hai fatto è meraviglioso, ora potranno ammirare tutti la sua bellezza, ma dovevi avvertirci. Certo, non tutti avrebbero acconsentito, ma alla fine saremmo stati pronti a questo>>.

Noah annuì guardandosi intorno, sorrise ammirando tanta bellezza e alla fine disse:

<<Riprendiamo, non è successo nulla>>.

Le persone intorno a loro si riavvicinarono stando attenti alla reazione che avrebbe avuto Julian, il ragazzo stava soffrendo ancora molto, ma fortunatamente c'era suo fratello che lo aiutò a calmarsi, dopo un mese intero finalmente si erano riavvicinati, la vita di Julian, ma anche degli altri, ora sarebbe migliorata molto, avevano bisogno di supportarsi l'uno con l'altro per poter andare avanti.

<<Mi piacerebbe vedere quella foto più da vicino>>. Disse Luke avvicinandosi all'opera in questione, era una vecchia immagine della ragazza. Semplice ma bellissima, aveva la luce del sole sul viso che rifletteva nei suoi occhi tutta la luminosità che aveva dentro. Il suo sorriso brillava mostrando i denti bianchi e le labbra carnose e morbide, riuscivano a sentire il profumo dei suoi capelli attraverso la foto.

<<Aveva un sorriso bellissimo>>. Disse Aaron affiancandoli.

<<Ricordate quella volta che mentre correva per le scale è scivolata rischiando di battere la fronte sui gradini?>>.

<<Non la smetteva più di ridere, si piegò in due dalle risate insieme alla mamma>>.

Disse Jason rispondendo a Jack. Insieme a loro si unirono anche il resto dei fratelli, il quale, guardando con amarezza il quadro, sorrisero tutti insieme ricordando quel momento:

FLASHBACK

<<Kate, potresti per favore portarmi il cellulare che ho lasciato sul comodino?>>. Chiese Emma alla ragazza mentre lei stava scendendo le scale. Kate annuì e cambiò rotta, girò il corpo rapidamente e alzò la gamba troppo in fretta salendo velocemente le scale.

I ragazzi in fondo alle scale sollevarono lo sguardo solo quando sentirono un forte rumore provenire da sopra. Di colpo si precipitarono vedendo la ragazza in una posizione compromettente, aveva le gambe allungate sui due gradini sotti di lei, le mani poggiate sulle scale di legno e la testa ferma a fissare le sue dita che erano saldamente fissate ai gradini. Aveva gli occhi spalancati, nonostante si mettesse in pericolo ogni secondo della sua vita, pensò di aver appena sfiorato la morte.

<<Kate!>>. Alzò la voce Daniel salendo i pochi gradini, lentamente, come se avesse paura di vederla ancora una volta insanguinata o dolorante.

<<Stai bene?>>. Chiese Aaron correndo, magari avrebbe potuto fermare subito il sangue, Jack si girò nel lato opposto e strinse gli occhi disgustato.

<<Se c'è sangue non voglio guardare!>>. Avvertì i suoi fratelli, l'unica volta ad aver visto Kate stare talmente male da sanguinare fino a morire fu quel giorno, riuscì ad avvicinarsi a lei, a prenderla tra le braccia, immergere addirittura le mani nel suo stesso sangue fregandosene di ciò che non sopportava.

<<Kate?>>.

Julian ascoltò la risata della ragazza, confuso si avvicinò mentre Aaron era già lì da un po', le sollevò la testa guardandola negli occhi ma lei non smetteva un secondo di ridere, non era quasi mai sbadata, il suo corpo era coordinato, sempre in equilibrio, ma stavolta non lo fu. Emma trattenne si avvicinò preoccupata, si sentiva in colpa per averla mandata al piano di sopra quando era quasi già di sotto, ma quando la sentì ridere esplose anche lei in una grossa risata.

Vederle entrambe ridere fece stare bene i ragazzi, ma vedere quella tenera scena, in cui Emma salì le scale sedendosi proprio accanto a Kate e ridere insieme a lei, li fece ammutolire, nella loro mente ci furono tante scene diverse, molte proprio per la famiglia immaginando Kate come sorella legittima, mentre gli altri immaginarono Emma che rideva e scherzava con la loro futura moglie.

<<Cavolo, ho rischiato davvero tanto. Ma sto bene, davvero>>.

Disse la ragazza asciugandosi le lacrime che sgorgavano una dopo l'altra ai lati degli occhi dalle risate. Quello era uno dei tanti ricordi che avevano di lei non il più bello, ma uno dei più importanti.

FINE FLASHBACK

<<Purtroppo non ho scattato una foto quel giorno, ma ne ho una del picnic>>. Disse Noah allontanandosi definitivamente dagli acquirenti per poter raggiungere i suoi fratelli, ora si sarebbero dati forza a vicenda grazia a Kate, la stessa persona che aveva reso il loro legame fortissimo giorno dopo giorno. Si girò indicando uno dei quadri. <<Quel giorno, tutti insieme, siamo stati davvero bene>>.

Si voltarono ammirando la sorridente Kate, aveva pochissimo trucco sul viso, quasi nulla, ma non ne aveva bisogno, era perfetta con le sue sopracciglia marcate, le ciglia nere che mettevano a risalto i suoi bellissimi occhi nocciola, con quello sguardo furbo, la pelle liscia e morbida che faceva venir voglia di baciarla, morderla, assaporarla proprio come le sue labbra gonfie. Quel naso piccolo faceva impazzire i ragazzi, compreso i suoi capelli castani e lunghi, profumati come non mai. I ragazzi, uno accanto all'altro, si avvicinarono alla foto in questione guardandola per bene.

Ammirarono soprattutto il suo collo immaginando di averlo proprio davanti, poterlo toccare, stringere, lasciare dolci e umidi baci su di esso, annusare il suo odore che era inconfondibile per loro, lo sentivano quasi tutti i giorni, proveniva dalla camera di Kate.

<<Ricordo questo giorno, si stava riprendendo dalla spalla ferita e dal trauma cranico, pensammo tutti sarebbe stata meglio all'aperto>>.

Rispose Jack ammirando quella meravigliosa foto, Aaron al suo fianco annuì con sguardo sognante, non vedeva quel sorriso da molto tempo.

FLASHBACK

<<Ok ragazzi, poggiamo tutto qui>>.

<<No, Jason ha già trovato un posto perfetto laggiù>>. Rispose Daniel, erano tutti terribilmente impegnati a cercare un posto perfetto, intanto Kate si era allontanata dai ragazzi per poter raggiungere un punto più isolato, illuminato dal sole ma soprattutto con un albero che li avrebbe protetti tutti dal calore.

<<Ehy ma... Kate?>>. Disse Jason sollevando la testa dal cesto, per una volta distolse lo sguardo dal cibo prima di sedersi sull'erba. Si guardò intorno cercando con lo sguardo la sua piccola Kate.

<<Ragazzi, venite da questa parte>>.

Finalmente trovarono Kate, si avvicinarono a lei quasi correndo, era un posto davvero perfetto. I ragazzi si precipitarono da Kate e fu proprio la ragazza a prendere la tovaglia, era di un rosa pallido ma la cosa più importante era la grandezza. Fortunatamente riuscirono tutti ad entrarci, compresa Kate e se voleva poteva anche sdraiarsi e prendere il sole.

<<Dove sono Emma e Mark?>>. Chiese ancora la ragazza guardandosi intorno, erano arrivati con due auto guidate dai ragazzi, ma dei loro genitori non c'era traccia. Aaron tirò fuori dalla prima cesta le pietanze che avrebbero dovuto mangiare, intanto la sua bocca si muoveva parlando con Kate.

<<Hanno detto che tarderanno>>.

<<Credi che verranno davvero? Ieri li ho sentiti parlare e hanno detto che sarebbero rimasti a casa da soli>>.

Continuò Kate attirando l'attenzione dei ragazzi, Aaron sollevò le spalle, ma la domanda che tutti volevano fare alla fine la formulò proprio Jason. Il piccolo si avvicinò a lei sedendole accanto.

<<Perché mai avrebbero tardato di proposito?>>.

I ragazzi si guardarono, forse alcuni capirono, Daniel e Ethan sicuramente sì, cosa che non riuscirono a fare gli altri. Kate prese uno dei tramezzini e sollevando le spalle disse:

<<Magari volevano stare un po' da soli, di solito ci siamo sempre noi in casa, non hanno mai tempo per loro>>.

<<Possiamo parlare di altro?>>. Disse Julian disgustato, immaginare i suoi genitori che erano a casa da soli a fare ciò che anche lui faceva lo metteva a disagio. I suoi fratelli risero alla vista della sua espressione, compresa Kate.

<<Dovrei ringraziarli e dovresti anche tu>>.

<<E perché mai?>>. Chiese Julian alla piccola Kate, lei sorrise e lo spinse leggermente con la spalla.

<<Se non avessero avuto un po' di tempo per loro a quest'ora non saresti qui>>.

<<Kate, smettila>>.

<Ma è vero. E comunque anche tu fai sesso, quindi non puoi lamentarti>>.

<<Giuro che se continui mi tappo le orecchie>>.

Continuò Julian distogliendo lo sguardo, Kate diede un morso al suo tramezzino assaporandolo con gli occhi chiusi, li aveva preparati Aaron, non era solo un ottimo dottore, ma sapeva cucinare talmente tanto bene da far innamorare Kate solo con i suoi pranzetti. Gemette sorridendo attirando gli sguardi dei ragazzi su di lei.

<<Aaron, sono buonissimi>>.

<<Grazie, Kate>>.

Aaron lo disse con imbarazzo, in realtà era al settimo cielo per quel complimento. Kate gli sorrise per poi guardare il ragazzo accanto a lei.

<<Kate, chiamerai mai i nostri genitori mamma e papà?>>.

La ragazza sollevò lo sguardo abbassando il tramezzino che aveva tra le mani, di colpo divenne seria, non sapeva davvero cosa rispondere, per lei sua madre e suo padre erano morti anni prima. In quel momento un venticello caldo riscaldò i ragazzi rifugiati sotto un grande albero, il loro corpo si stava riscaldando rapidamente mentre quello di Kate di raffreddò di colpo. Come poteva immaginare di dimenticare i suoi genitori sostituendoli.

<<Io... Non credo>>. Chinò la testa soffermando lo sguardo sulle dita, le torturò tra loro riflettendo. <<Non annullerei ciò che erano i miei genitori, vero?>>.

<<No, Kate, affatto. Loro saranno per sempre i tuoi genitori, qualunque cosa accada, ma quando sarai davvero pronta, sono sicura che ti verrà naturale>>.

Kate sorrise a Daniel riflettendo su ciò che aveva detto, era proprio vero, a volte quando era da sola con Emma e Mark gli sfuggivano quelle parole, quasi sempre, ma le si bloccavano in gola, apriva bocca senza mai pronunciarle davvero. Sembrava difficile, quasi impossibile, come una parolaccia impronunciabile.

<<Cosa ti spaventa?>>. Chiese Daniel ancora una volta, il suo sorriso non era del tutto convincente. Kate scosse la testa poggiando il corpo contro l'albero, lasciò andare un sospiro liberatorio, sollevò lo sguardo ammirando le foglie che svolazzavano dolcemente accompagnate dal vento caldo.

<<La mia nuova vita>>. I ragazzi la guardarono smettendo di fare qualsiasi cosa stessero facendo, quella era la sua nuova vita, l'aveva appena detto, significava che sarebbe rimasta al termine di tutto, che avrebbe acconsentito a diventare la loro piccola sorellina. <<Ho paura di non essere abbastanza, cioè sarò una brava sorella? Non so come si fa e non ho minimamente idea di come approcciarmi con Mark e Emma, se loro desiderassero essere chiamati mamma e papà? Io non potrei renderli felice>>.

<<Kate, tu li rendi felice anche solo con la tua presenza, credimi>>. Disse Daniel prendendole la mano, ci fu un contatto visivo tra i due che infastidì gli altri, ma quello era un momento intimo tra tutti loro.

<<E sei anche una brava sorella>>. Continuò Luke.

<<Certo, con dei benefici, ma pur sempre una brava sorella>>. Kate arrossì a quell'affermazione, Julian aveva ragione, aveva fatto cose diverse da ciò che farebbe una vera sorella, ma a lei stava bene, soprattutto ai ragazzi.

<<Quindi rimarrai?>>.

La voce di Jason fu bassa, aveva il terrore di chiederlo, nessuno si sarebbe mai aspettato una fine così tragica. Kate sorridendo, forse per la prima volta da quando era lì, disse con fierezza:

<<Credo che rimarrò qui con voi, forse finché non mi accadrà qualcosa>>.

<<Magari al termine potresti prendere una pausa da questo lavoro, non per sempre>>. Disse Jack insicuro. Kate annuì più sicura che mai.

<<Potrei godermi per un po' la mia adolescenza>>. Queste parole resero felici tutti, Daniel prese dal cesto la bottiglia di vino che aveva portato, si abbinava perfettamente a tutto il cibo che avevano in quel momento. Stappò la bottiglia in pochi minuti, l'abitudine lo aiutò tanto. Ethan prese i calici distribuendoli a tutti e fu ancora Daniel a riempirli con quel meraviglioso vino rosso rubino. <<Brindiamo a noi alla nostra famiglia e... A...>>. Rimase immobile a fissare i genitori dei ragazzi che si avvicinavano a loro sorridendo. Kate sorrise a sua volta e disse: <<Mamma e... papà>>. Fu la prima e l'ultima volta, le venne così spontaneo da non tendersene conto. Diede il calice che stringeva nella mano destra al ragazzo accanto a lei e si alzò velocemente dalla tovaglia, videro la meravigliosa bambina, che si nascondeva dietro tutto quella corazza, correre verso i loro genitori.

FINE FLASHBACK

<<Credo che sia stato meno doloroso per loro non sapere di quel giorno>>.

Ethan aveva ragione, non dire ai genitori di quell'episodio aveva evitato che soffrissero ancora di più. Daniel guardò le altre foto che c'erano sorridendo.

<<Voleva una vita come tutte le altre ragazze della sua età...>>.

Chinarono la testa sentendosi ancora una volta distrutti dentro, l'atmosfera intorno a loro era allegra, le persone erano incantate dalla dolce Kate, dalle sue foto che erano esposte, ma loro non riuscivano ad essere davvero felici. Ritrovare ancora una volta quella bellissima sinfonia, che avevano trovato tutti i ragazzi grazie a Kate, non cambiava il loro stato d'animo.

Jason guardò attentamente le altre foto, non l'aveva mai vista in quel modo, Noah riusciva davvero a tirare fuori l'anima delle persone anche solo con delle semplici immagini rubate.

<<Come fai ad avere queste foto?>>.

<<Osservavo molto Kate>>.

Fu l'unica cosa che disse, non riusciva a rivelare che Kate era il suo soggetto preferito, le foto che scattava alla ragazza erano diverse, riusciva ad esprimere tutta l'arte che aveva dentro. Noah non voleva rivelare quanto in realtà fosse ossessionato da Kate e dalla sua bellezza interna, che riusciva ad esternare nelle foto, e quella esterna.

<<In quella foto indossa gli occhiali...>>. Fece notare Jason, lo disse con un nodo alla gola, era più che evidente che di lei non conoscevano molto, si erano concentrati fin da subito sulla bellezza esteriore, sul suo modo di fare, sulla ragazza cazzuta, strana, forte, ma non sulla sua insicurezza, quando soffriva, la ragazzina insicura che spesso perdeva il senno. Conoscevano ben poco di lei, talmente poco da non rendersi conto di nulla.

<<Sapete che spesso riesco a sentire il suo profumo?>>.

I ragazzi annuirono abbassando la testa, diro ad alta voce, davanti a tutti fratelli aveva reso la cosa molto più reale. Ora avevano pienamente realizzato la sua scomparsa, avrebbero ammirato la loro bellezza attraverso le foto e i ricordi.

<<Credi che potremmo comperare una delle sue foto?>>. Continuò ancora una volta Ethan, Noah sorrise scegliendo già la più bella, ma notò con sorpresa che molte delle sue opere avevano un bollino colorato sul quadrato di plastica sotto quasi ogni foto.

<<Vi conviene affrettarvi, stanno per comperare tutte le foto di Kate>>.

Non tutti furono entusiasti, si avvicinarono ad ogni opera ammirandole più da vicino, sembravano diverse, uniche, bellissime, avrebbero voluto portarle tutte a casa senza lasciarne neanche una alle persone che svolazzavano in giro per la galleria, soprattutto uomini benestanti, adulti, persone che potevano essere il padre di quella ragazzina, ma l'arte era arte, cosa che i ragazzi non riuscivano per niente a capire. Jack e Luke per nessun motivo al mondo avrebbero potuto lasciare, nelle mani di qualcun altro la loro opera più bella, quella dolce melodia scritta da Kate, insieme ai due, la stessa musica che avrebbero custodito fino alla fine gelosamente. Anche quella era arte, ma nessuno dei due avrebbe osato profanare, almeno finché non ricevettero una buona notizia.

Jack sollevò il telefono poggiandolo all'orecchio, rispose senza alcuna voglia, anche perché stava ammirando uno dei suoi quadri preferiti finora.

<<Parla Jack Lewis>>.

Disse il ragazzo ammirando la foto di Kate. Sollevò la mano per toccarla, desiderava farlo ancora una volta, quelle guance calde e rosee, le labbra carnose che lo facevano impazzire ogni volta che parlava, quella cultura musicale che aveva Kate lo rendeva ancora più innamorato di lei, ne aveva conosciute poche di ragazze così, ma una come Kate era certo che non esistesse affatto.

<<Jack, sono Martin Hussain. La casa discografica dove lavori mi ha fatto ascoltare delle tue canzoni, compresa l'ultima, con una ragazza>>.

Jack si ammutolì ascoltandolo, Martin Hussain era un produttore discografico molto famoso, aveva aiutato talmente tante star a diventare famoso che non si aspettava minimamente che potesse scegliere lui.

<<Dice davvero? Cioè in tournée? In meno di un mese? No, aspetti... Quella canzone...>>. Di tutte quelle che aveva cantato, l'uomo era rimasto assolutamente colpito dalla canzone di Kate. <<Non so se...>>.

<<Aspetterò una risposta, ma sappi che adoro la tua musica e spero mi richiamerai, ci conto>>.

<<Certo>>.

Fu l'ultima cosa che disse, abbassò la testa sul cellulare incredulo, era la sua grande occasione di diventare non un cantante emergente, ma uno internazionale, ci sperava da quando era piccolo. Questo però significava mettere a nudo tutte le sue canzoni, soprattutto quella che aveva registrato insieme a Kate prima della sua scomparsa. In quei pochi attimi, mentre i suoi pensieri risuonavano nella testa più e più volte, impedendogli anche di sentire i fratelli chiamarlo, sentì qualcosa di diverso ma di tanto familiare, qualcosa di unico ma comune. Chiuse gli occhi annusando a pieni polmoni quell'odore che conosceva alla perfezione, sollevò di colpo la testa guardandosi intorno, voleva vederla ancora una volta facendo svanire tutta la sicurezza che aveva, quella stessa certezza che gli dava conferma della sua morte, non voleva accettarlo, non più, soprattutto quando la percepiva.

Si avvicinò ai suoi fratelli esausto ma ciò che sconvolse i ragazzi fu proprio Julian. Rimase incantato ad ammirare un'opera, non era la più bella, neanche la più costosa, ma allora perché aveva quell'espressione? 


SPAZIO AUTRICE

Credo che questo sia il penultimo capitolo, non ne sono sicura, so solo che dovrei iniziare un'altra storia ma non riesco, visto che sto scrivendo ancora questa. Spero di concluderla presto❤️

DOMANDEEEE

1. Cosa avrà visto Julian?

2. Jack accetterà di incidere il suo primo disco?

3. Supereranno mai la morte di Kate?

NON DIMENTICATE DI RISPONDERE ALLE DOMANDE, MA ANCHE ALLE PICCOLE PARTI DELLA STORIA SU. LASCIATE UNA STELLINAAA

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