(Revisione) Assassin Night (C...

By Giusychiacchio

101K 3.5K 1.4K

Kate Brown, un'ereditiera, cresce con il suo maggiordomo Gregor, a quattro anni, dopo la morte dei suoi genit... More

PRESENTAZIONE
1. Kate
2. La Presentazione
3. L'inferno
4. Tutti contro Kate!
5. L'insegnante
6. La rottura
7. Giornata tra fratelli
8. Vista sotto la doccia
9. Vecchi ricordi
10. L'anniversario
11. L'attrazione fisica
12. L'appuntamento
13. Immagine Rubata
14. Il fratellino
15. Noi Tre Insieme
16. Tra passione e amore
17. Il trauma cranico
18. Sesso Per Dimenticare
19. Le confessioni
20. "CARO DIARIO"
CHAPTER 21
CHAPTER 22
CHAPTER 24
CHAPTER 25
CHAPTER 26
CHAPTER 27
CHAPTER 28
CHAPTER 29
CHAPTER 30
CHAPTER 31
CHAPTER 32
CHAPTER 33.1
CHAPTER 33.2
CHAPTER 34.1
CHAPTER 34.2
CHAPTER 35
CHAPTER 35.2
CHAPTER 36
CHAPTER 37
Capitolo 38
SEQUEL

CHAPTER 23

1.8K 74 65
By Giusychiacchio

LA TORTA

<<Sta zitta...>>. Disse Luke poggiandole una mano sulla bocca, provocò ancora rumore facendole poggiare la testa contro la porta, il respiro della ragazza era irregolare per essersi svegliata di soprassalto, il suo cuore batteva ancora all'impazzata. <<Papà ha detto che se ti beccava in giro per la casa a quest'ora ti avrebbe dato un altro calmante>>. Kate si fidò di lui, e Luke lo capì quando lei abbassò le spalle. Ora il suo respiro era leggermente più regolare.

Gli occhi castani di Kate incrociarono quelli blu di Luke che continuava a fissarla, la ragazza era abbastanza alta, circa 173, ma quando era in sua presenza doveva alzare troppo la testa per guardarlo negli occhi. Luke era alto circa 193, talmente alto da farle male il collo. Il ragazzo si chinò in avanti mettendosi alla sua altezza stavolta. Lei annuì fissando i suoi occhi blu, così profondi da essere scuri. Tolse la mano dalle sue labbra continuando a fissare quella ragazza strana, in effetti anche Luke lo era, avevano almeno qualcosa in comune.

<<Immaginavo sarebbe successo, Gregor avrà detto loro cosa fare in questi casi>>.

<<Hai mai pensato di farti aiutare?>>. Chiese Luke a voce bassa, lei scosse la testa. <<Dovresti>>.

<<Ora ti preoccupi per me?>>.

<<Ti sto solo dicendo cosa dovresti fare, perché sei così cocciuta?>>. Chiese ancora Luke, ma Kate non rispose.

LUKE POV

Mi faceva arrabbiare il suo comportamento, sempre quell'aria di sfida, quello sguardo che soffocava solo a guardarla. Poggiai bruscamente la mano contro la porta per spaventarla ma non si spostò di un millimetro, continuò a guardarmi.

<<Non capisco, non puoi semplicemente accettare un cazzo di consiglio?!>>.

<<Dimmi solo perché ti preoccupi e io accetterò il consiglio>>. Ecco ancora il suo pessimo carattere, era simile al mio, ma mi faceva così rabbia sentirla parlare.

<<Dovresti fidarti e basta...>>.

<<Sei troppo vicino...>>. Mi disse allontanando la testa, era strana da un po' di tempo, non era più a stretto contatto con Ethan, non usciva più con Noah. C'era qualcosa che non andava, mi chinai in avanti sfiorando il suo naso con il mio, Kate indietreggiò ancora poggiando la testa contro la porta. Passai un dito sul labbro inferiore gonfio di Kate. <<Luke, smettila>>.

<<Perché? Siamo soli, nessuno può vederci... Magari possiamo approfittarne>>. Lo feci di proposito, volevo metterla alla prova, sapevo che lo faceva con tutti i miei fratelli.

<<Smettila, se non vuoi che ti rompa il naso>>. Impossibile, non credevo ad una singola parola. Sfiorai le sue labbra con le mie assaporando quasi il suo sapore. Kate mi poggiò le mani sul petto spingendomi via. <<Ti ho detto di smetterla, che cazzo ti prende?>>.

<<Lo so che la dai a tutti i miei fratelli, perché non lo fai anche con me? Ci divertiamo...>>. Mi avvicinai ancora, stavolta credendo davvero che mi avesse baciato, ma sentii solo la sua mano sulla guancia, mi colpì forte con uno dei suoi schiaffi che facevano male. Rimase immobile a fissarmi quasi con tristezza, come se volesse ritirare lo schiaffo, allontanò poco a poco la mano tremando, socchiuse le labbra arrossendo, per la seconda volta. Quando la vedevo in quel modo mi rendeva strano. Kate abbassò la testa e si girò cercando di aprire la porta ma la bloccai con le mani. <<Non ti lascio andare...>>.

<<Luke, ti prego... Non voglio farti male>>.

<<Non mi farai male, io so che tu mi vuoi>>. La vidi stringere le mani in pugni, le sue nocche divennero bianche, il suo corpo divenne quasi una piccola palla, si stava chiudendo in se stessa.

<<Luke...>>.

<<Girati, voglio baciarti, voglio assaporare tutto di te>>. Le passai le mani sulle braccia avidamente, strinsi la sua pelle sotto le dita e la girai sbattendola bruscamente con le spalle contro la porta. <<Cazzo! Guardami quando ti dico queste cose... Ti voglio, Kate>>. Kate scivolò a terra piangendo, strinse le braccia intorno alle gambe portandole al petto. Ecco la fragile Kate che volevo vedere, le accarezzai i capelli sospirando. <<Ecco perché mi preoccupo, perché stai davvero male, Kate, nessun essere umano dovrebbe stare in questo modo, neanche tu>>. Continuò a piangere singhiozzando, la sua vita era formata da tanti traumi differenti, mi chinai sedendomi davanti a lei, c'era a malapena la luce della luna che ci illuminava, la stanza era totalmente buia, ma nonostante questo riuscivo a vedere le lacrime sul suo viso che continuavano a scendere. Le tolsi le mani dalle gambe guardandola negli occhi. <<Kate...>>.

<<Sto... Bene, davvero...>>.

<<Smettila>>.

<<No, smettila tu... Io non ti voglio, ok? Non voglio stare con te, non hai affatto bisogno di occuparti o preoccuparti perché so cosa pensi di me... Lo so... Non mentire>>. Sentivo la rabbia nella sua voce, mi stava allontanando da lei.

<<So che non mi vuoi>>. Le accarezzai i capelli. <<Ma smettila di dire cazzate e lasciati aiutare>>. Distolse lo sguardo, forse aveva capito, speravo tanto capisse. Si alzò passando le dita sulle guance bagnate, poggiò la mano sulla maniglia ma prima di andare via mi guardò, forse credeva l'avessi fermata ancora. <<Kate>>. Mi ci volle un po' per formulare la frase, non sapevo come dirlo. <<Qualcuno ti ha toccata in questo modo senza il tuo permesso?>>. Lei abbassò la testa probabilmente ero l'ultima persona con cui ne avrebbe parlato, ma volevo saperne di più su di lei.

I miei avevano parlato di carte da firmare per farla diventare presto una di famiglia, a quel punto dovevo solo accettarla con tutti i suoi difetti. Kate uscì dalla stanza senza rispondermi, non potevo mandarla via, sentivo di volerla in camera con me e conoscerla. <<Kate...>>. Lei tirò la mano a sé guardandomi ancora con gli occhi lucidi, avevo esagerato ma mi era servito per capire molte cose su di lei, quella facciata che mostrava non era altro che una corazza, la mostrava a tutti ma con me no, per qualche strano motivo, senza parlare, riuscivo a capire Kate guardandola semplicemente negli occhi e sapevo che anche per lei era così.

Chiusi la porta appoggiandomi contro di essa con la schiena, magari avrebbe potuto farsi aiutare e tutto quello che sentiva di così orribile sarebbe svanito per sempre, ma non sarebbe bastata una semplice seduta, le serviva molto più tempo che lei non voleva assolutamente perdere. Sentii una delle porte aprirsi e Kate sussurrare qualcosa, non era entrata nella sua stanza, stava parlando con uno dei miei fratelli, magari era proprio con uno di loro che si vedeva tutte le notti, aveva scelto uno in particolare così da allontanare tutti gli altri. Aprii rapidamente la porta per poter vedere in quale stanza stesse andando ma era troppo tardi, ormai non c'era più.

FINE POV

Kate si avvicinò alla sua stanza, tremando tentò di aprire la porta ma non ci riuscì, chiuse gli occhi per pochi secondi, voleva davvero dimenticare. Bussò la porta accanto sperando in una risposta che non tardò ad arrivare.

<<Kate>>.

<<Posso entrare?>>. Disse la piccola Kate sussurrando, Julian la fece entrare spostandosi rapidamente, strofinò gli occhi dal sonno e chiuse la porta alle sue spalle spingendola con una sola mano. Kate si sedette sul letto del ragazzo aspettandolo. Julian sbadigliò mettendosi accanto a lei, l'avvicinò a lui e solo allora si rese che stava tremando, i suoi occhi si aprirono del tutto, si sollevò su un fianco guardandola.

<<Kate, che succede?>>. Le chiese accarezzandole il viso, tolse tutte le lacrime che le bagnavano la guancia.

<<Nulla, davvero. Sto bene... Ma volevo scusarmi per questa sera>>.

<<Non hai niente di cui scusarti, Kate>>. Si avvicinò al suo corpo stringendola forte, le fece appoggiare la testa sul petto e sorrise, Julian si comportava in questo modo quando era solo con lei, non riusciva a dimostrarlo al di fuori, ma gli infastidiva se qualcuno le girava intorno. Le passò dolcemente le mani sulle guance asciugandole le lacrime. <<Cosa è successo?>>.

<<Niente... Ti prego, non farmi domande>>.

JULIAN POV

<<Dimmi solo se stai bene>>. Sembrava una domanda scontata, ma non lo era. Kate si accucciò sul mio petto sommergendo l'intera faccia, chiuse gli occhi cercando di calmarsi, continuava a tremare nonostante fosse tra le mie braccia. <<Senti... Pensavo di andare al cinema>>. Dissi accarezzandole la testa, ormai avevo perso il sonno, almeno avremmo parlato e avrei capito cosa aveva. <<Potremmo guardare quello che vuoi>>.

<<Non vado mai al cinema... è come rivedere la mia vita più e più volte>>.

<<Beh... Non tutti i film sono così>>. Ci pensai su, la sua vita era davvero strana e complicata, forse era davvero così, surreale, mi corressi. <<Pensandoci, non dovremmo per forza guardare il film>>.

<<Vuoi andare al cinema per non guardare il film?>>. Non era così ingenua, poteva arrivarci e lo fece in ritardo. Sollevò la testa baciandomi, forse stava accadendo ancora, con lei non ero mai davvero pronto, era una bomba del sesso che mi travolgeva tutte le volte. Le passai le mani sulle gambe accarezzandola in modo avido, volevo strapparle il pantalone dal corpo ma fu lei ad anticiparmi, mi piaceva un casino quando prendeva l'iniziativa, sapevo che lo voleva davvero, che mi desiderava. Riuscii ad allontanarmi leggermente per poter respirare.

<<Kate... Magari potremmo fermarci e parlare>>. Parlare? Non ero il tipo da tirarmi indietro ma sembrava che lei ne avesse bisogno. Kate scosse la testa e si mise a cavalcioni su di me, passò la lingua lungo tutta la superficie del lato sinistro del mio collo facendomi rabbrividire. <<Come non detto...>>. Le misi una mano tra i capelli proprio dietro la nuca e la spinsi sul mio viso baciandola come se non potessi fare a meno di lei. Si spogliò da sola, nonostante continuasse a tremare, la guardai quasi con un nodo alla gola. <<Kate, basta... Fermati>>. Le dissi prendendole le mani ma mi allontanò passandole sul viso.

<<Non mi vuoi?>>. Mi chiese dandomi un piccolo bacio sulle labbra, appiccicoso, con tutta la passione che aveva, riuscii a sentire il suo dolce sapore. <<Devo rivestirmi?>>. Chiese ancora mettendomi in difficoltà, era solo in intimo, riuscivo a vedere le sue maledette forme perfette.

<<Ti voglio, Kate. Ma tu...>>.

<<Io sto bene, ok? Ho solo bisogno che qualcuno mi faccia stare meglio, ho bisogno di te, Julian>>. Non capii se fosse una dichiarazione d'amore o una semplice richiesta per scopare. Le afferrai i fianchi magri sdraiandola sul letto, tolsi la maglia rapidamente mentre le sue mani mi sbottonavano il pantalone per potermi avere. Sfilai l'intimo di Kate come se mi ardessero tra le mani, li lanciai giù dal letto e mi misi tra le sue gambe.

<<Sei sicura?>>.

<<L'abbiamo già fatto mille volte...>>.

<<No, Kate. Stavolta è diverso>>. Lei annuì fissandomi le labbra, ogni volta che mi guardava sembrava perdersi nei miei occhi, c'era una strana connessione tra noi che ci univa tutte le volte, parlavamo poco ma scopavamo talmente tanto da conoscere ogni singolo punto del nostro corpo.

Spinsi piano dentro di lei, le feci sentire tutta la lunghezza che entrava e usciva, come poche volte facevano, ma lei sembrava apprezzare, non sapevo se si rendesse conto che quello non era semplice sesso, per me stavamo facendo l'amore, le toccavo il corpo mentre spingevo, le baciavo le meravigliose labbra e lei mi compensava ansimandomi nelle orecchie. Le sue gambe si intrecciavano intorno al mio bacino spingendomi sempre più affondo. <<Dio, Kate! Continua...>>. Mi faceva gemere, sapeva come muoversi anche se ero io a controllare tutto, sapeva come farmi stare bene e farmi gridare il suo nome, dovevamo farlo in silenzio, per evitare che gli altri non ci sentissero, ma non riuscivo a resistere. <<Sei fottutamente bagnata...>>.

<<Julian... Potrebbero sentirci>>. Disse Kate affannando, vidi il suo sguardo eccitato, le sue guance arrossate come se si vergognasse anche se in realtà lei era più sconcia di me, accennai un sorriso e scossi la testa.

<<E allora? Almeno sapranno cosa facciamo... Voglio che sappiano che tu... Sei mia, Kate>>. Spinsi più forte e il suo respiro aumentò, ansimò forte così mi chinai su di lei baciandola, era la parte più bella del sesso. Le sue mani mi toccavano la schiena in modo sensuale prima di affondare le dita per il mio spingere troppo forte. Il suo bacino si sollevava muovendosi con il mio, mi fece letteralmente impazzire. <<Cazzo! Continua piccola...>>. Poggiò le mani sul letto, per mio volere, incrociai le dita con le sue, assecondò le mie spinte sollevando il bacino. <<Dio, Kate... Vuoi finire di già?>>. Lo chiesi davvero, se avesse continuato in quel modo sarei venuto in pochissimo tempo, lei accennò un sorriso e sollevò il busto baciandomi ancora, era la mia droga preferita, non immaginavo le altre, non pensavo più a nessuno, non mi importava di ciò che pensava la mia famiglia su di noi, su cosa potevamo essere.

<<Dovremmo fermarci allora>>.

<<Non voglio fermarmi... Voglio farlo per tutta la notte>>. Ci guardammo negli occhi per poi baciarci con passione, i movimenti ritornarono ad essere lenti ma solo perché ci stavamo concentrando sulle nostre labbra. Dei piccoli gemiti fuoriuscirono dalla bocca facendomi eccitare terribilmente. Mi rilassai subito dopo sopra di lei lasciando che gli ultimi respiri riempissero la stanza. Kate mi strinse forte quando sentì il mio orgasmo arrivare, lo fece scivolare in lei e portò indietro la testa sollevando il busto. Le poggiai una mano sulle labbra quando la sentii ansimare forte e alla fine respirò contro il palmo rilassandosi. Era una scena eccitante, non credevo di aver già finto. <<Sei bellissima, Kate>>. Le spostai i capelli dal viso, la luce della luna ci illuminava faceva risaltare la sua carnagione abbronzata, i suoi occhi castani che brillavano alla luce. Mi sorrise e non riuscii a fare altro che ricambiare accarezzandole il viso.

<<Smettila...>>.

<<Non posso>>. Mi persi nei suoi occhi, cazzo non riuscii neanche ad uscire in lei, non mi mossi, non volevo assolutamente. Spinsi riprendendo ancora una volta, le avevo detto di volerlo fare tutta la notte e come promesso, ogni volta che finivamo, avevamo la forza e la passione che ci spingeva a ricominciare.

FINE POV

Quella notte, Luke attese tutto il tempo seduto a letto, prese il suo pc facendo delle ricerche su ciò che aveva Kate. Poggiò il computer sul letto e prese carta e penna, aveva scritto un indirizzo su dove andare, un bravo psichiatra che avrebbe potuto aiutarla. Uscì dalla stanza avvicinandosi alla porta della camera di Kate, prese un grosso respiro.

<<Perché sono qui?>>. Si chiese sospirando, si girò per tornare indietro ma prese tutto il coraggio che aveva. Sollevò la mano bussando alla sua porta aspettando una risposta, si chinò facendo passare il bigliettino, che aveva scritto poco prima, sotto la porta. Si alzò pronto a tornare in camera sua ma sentì la voce di Julian, perché suo fratello parlava da solo? Fece pochi passi in avanti.

<<Dio, Kate! Continua...>>. Luke si fermò alla porta, stava per bussare ma fece un passo indietro, Julian era con Kate e non stavano di certo conversando. <<Sei fottutamente bagnata...>>. Deglutii rumorosamente, ascoltare suo fratello che faceva sesso con la sua sorellastra gli fece quasi schifo. Si girò e tornò in camera sua fingendo di non aver sentito niente. Fu difficile dormire, sentiva quei gemiti nelle orecchie, ripensava ancora alla voce di suo fratello. Il giorno dopo Kate si alzò dal letto cercando disperatamente il suo intimo ma Julian le afferrò il braccio riportandola ancora sul morbido materasso.

<<Julian, dovremmo scendere>>. Disse Kate guardando il ragazzo negli occhi, i loro sguardi si parlavano, volevano di più, ancora.

<<Non mancheremo a nessuno, tu hai ancora bisogno di me?>>.

<<Ho sempre bisogno di te...>>. Disse ancora Kate mettendosi su di lui, lo baciò come la notte precedente, voleva lui, sempre e per sempre, forse era caduta ancora una volta in quella trappola che era l'amore, ma le andava bene, vedeva qualcosa di diverso in Julian. Uscì dalla sua stanza solo di sera, si diresse in camera sua e prese un ricambio, erano già tutti a letto stanchi della giornata, erano andati a lavoro e nessuno si era accorto dell'assenza dei due ragazzi, quasi tutti. Si diresse in bagno per farsi una doccia rilassante, non ne aveva bisogno, ma voleva almeno togliersi l'odore di sesso che aveva addosso.

Fu rapida, anche ad asciugarsi. Indossò un vestitino abbastanza leggero per stare in casa, avrebbe lavorato al piano tutta la notte e parlato con i ragazzi, senza di lei sarebbe stato più complicato. Uscì dal bagno in punta di piedi, con i capelli ancora bagnati, voleva fare meno rumore possibile ma controllò il suo cellulare che vibrava.

Socchiuse le labbra incredula poi sorrise e scese di sotto, era un piccolo promemoria per lei, che l'aveva avvertita un'ora prima di mezzanotte. Corse per le scale a piedi nudi e si fermò in cucina, tirò fuori dal frigo le uova e latte, prese dai cassetti a muro la farina, vanillina, essenza alla vaniglia e lievito.

Conosceva abbastanza bene la ricetta, l'aveva memorizzata quando era piccola, ricordava tutti i passaggi a memoria quindi iniziò con le uova e, mentre le sbatteva per bene mise anche il latte e la farina, era complicato farlo senza lo sbattitore elettrico ma aveva paura di svegliare i ragazzi. Tenne d'occhio l'impasto mentre continuava a mescolare, non accorgendosi che uno di loro era lì di fianco a lei che la guardava, le poggiò una mano sulla spalla e lei sollevò il mestolo spaventata sporcando tutto ciò che aveva accanto, se stessa e Luke in particolare.

Il ragazzo tolse l'impasto crudo dalla fronte e la guardò con i suoi soliti freddi e gelidi occhi. <<Dio, Luke! Ti sembra questo il modo di chiamare una persona?>>.

<<Se ti avessi chiamata per nome ti saresti spaventata comunque>>. Aveva ragione. Si avvicinò a Kate facendo pochi passi in avanti, mentre la ragazza ne fece uno indietro involontariamente. <<Ora ti faccio paura?>>.

<<No, affatto...>>. Luke annuì e si avvicinò ancora a lei, si chinò in avanti e le passò il pollice sulla guancia, lo fece scivolare fino alle labbra di Kate che erano chiuse, i suoi occhi blu le fissavano con fermezza la bocca continuando a passarle il pollice su tutta la superficie.

<<Apri, Kate...>>. Lei deglutì rumorosamente e lasciò le guance arrossire, le sue gote divennero talmente rosse e infiammate da poter riscaldare l'intera torta, Luke appoggiò il pollice sulle sue labbra leccando l'impasto. <<Buono>>. Kete si girò verso il dolce continuando a mescolare.

<<Grazie>>. Non aggiunse altro, non sapeva di cosa parlare con lui, la sua presenza la metteva in imbarazzo.

<<Prepari un dolce?>>.

<<Si, volevo solo... Scusarmi con i ragazzi per l'altro giorno>>. Luke annuì e si appoggiò con il sedere contro l'isola al centro della cucina, proprio accanto a Kate.

<<Per aver fatto casino mentre scopavi con mio fratello?>>. Kate sollevò rapidamente la testa sorpresa, la scosse subito dopo cercando una scusa ma non c'era. <<Prima che tu possa dire di essermi sbagliato, voglio dirti che vi ho sentiti, mio fratello non ansima in quel modo neanche quando si masturba e di certo non grida il tuo nome quando lo fa...>>.

<<Beh se è così allora mi scuserò anche per quello, gli avevo detto che ci avrebbero sentito>>. Kate sorrise, mentre la sua mano girava in modo circolare nel contenitore sommerso di impasto, non era imbarazzata, almeno avrebbero saputo di lei e Julian, era felice, per una volta, non voleva rovinare tutto.

<<Ora capisco molte cose, so che Ethan e Noah non la prenderanno molto bene>>.

<<Ethan non capirebbe, sono sicura che darà di matto, ma Noah...>>.

<<Ti sbagli>> Disse Luke facendola fermare, si girò verso il ragazzo incuriosita. <<Non stiamo parlando di una confezione di latte che ha finito Julian, il latte si può ricomprare, ma il tuo amore no, perché è di questo che stiamo parlando. Ethan darà di matto, hai ragione. Voleva portarti con lui a lavoro e non solo. Noah non fa altro che parlare di te, capisci? Lo stesso ragazzo che non ci degna neanche di uno sguardo quando siamo insieme, preferisce stare da solo, ma da quando ci sei tu sei diventata il suo punto di riferimento, ti cerca la mattina, il pomeriggio e anche la sera, non si rassegna al fatto che tu ti sia allontanata>>.

<<Ho paura di aver sbagliato molte cose in questa casa, soprattutto l'approccio che ho avuto nei confronti di tutti voi, credevo sarebbero stati pochi mesi, ma io non ho mai saputo mettere freni alle vostre provocazioni, non sapevo come comportarmi. Tu e Ethan mi odiavate, Julian non faceva altro che insultarmi e alzare le mani, credevo che tra fratelli fosse normale. Poi ho conosciuto la gentilezza di Jason, l'amore di Noah, il forte legame che mi lega a Daniel, Aaron e Jack sono la cosa più bella che mi sia mai capitato, sono sempre così protettivi e allegri. Ma ho sbagliato tutto, lo ripeto, vorrei poter tornare indietro e rifare tutto da capo per avere un approccio diverso con tutti voi, con te, Luke. Smettila di odiarmi, mi fa stare male>>. Kate disse tutto ciò che pensava guardandolo negli occhi. Il ragazzo non fece altro che fissarla senza dire nulla, non la odiava, si era rassegnato, ma sentire proprio da lei quelle parole gli spezzava il cuore, davvero stava male se la odiava? Per lei non era nulla se non il ragazzo più stronzo della casa ma a quanto pare si sbagliava, Luke per Kate era importante. Lui sospirò distogliendo lo sguardo, si allontanò dalla ragazza e prese una teglia.

<<Ok, ho capito. Ti aiuto, ma smettila di dire queste cose>>.

<<No, Luke. Voglio farlo da sola, davvero>>.

<<Prendi e sta zitta, voglio solo sentire il profumo poi prometto che andrò a letto e ti lascerò da sola>>. Insistette poggiando il necessario sul bancone. Kate accennò un sorriso pensando che non fosse giusto ma si lasciò comunque aiutare, litigare con Luke era difficile, voleva avere ragione, come Ethan, egocentrico, soprattutto cocciuto e bambinone, come Julian, ma sapeva che dentro di lui c'era qualcosa di bello e dolce che non voleva uscire fuori. Una volta in forno la guardarono crescere insieme, si chinarono verso il vetro e sorrisero soddisfatti.

<<È alla vaniglia...>>. Disse Luke concentrando la sua attenzione verso Kate che annuì. <<La mia preferita...>>. Lo disse con un filo di voce facendole venire dei brividi lungo la schiena, era da tanto che non ne vedeva una. <<Aaron prepara sempre la solita torta al cioccolato, piace a tutti quindi non sbaglia mai, ma nessuno aveva mai preparato la torta alla vaniglia, credo di non mangiarne una da anni, ormai>>.

<<Sono felice di averla preparata>>.

<<Di un po', il tuo maggiordomo ti ha insegnato a cucinare nel caso non spaccassi con la carriera da spia? Magari saresti stata una brava moglie>>.

<<Sorvolerò sulla pessima battuta sessista e ti risponderò in modo da pensare la prossima volta, prima di parlare>>. Luke sorrise, l'aveva fatto di proposito, vedere la Kate abbattuta non era il massimo, aveva conosciuto la Kate tigre, che non si lasciava mai andare, la possente guerriera che aveva strizzato le palle a suo fratello solo per mostrargli chi avrebbe comandato in casa. <<È stata mia madre, avevo quattro anni, so che i bambini a quell'età non ricordano nulla, ma io si. La sola e unica torta che abbiamo preparato insieme>>. Luke si sollevò dal vetro guardando i suoi occhi tristi, lei spiegava sempre con un sorriso sulle labbra ma sapeva quanto dolore provasse tutte le volte. <<Credo che abbia imparato a prepararla subito dopo la sua morte, quel ricordo è rimasto impresso in me da quel giorno>>.

<<Ne hai uno anche di tuo padre?>>.

<<Oh, lui era... Diverso... Mi insegnò a lanciare una pietra in acqua e a farla rimbalzare per tante volte, ero piccola, ma mi piaceva guardarlo. Dopo la sua morte ho provato e riprovato, tutte le sere, quando Gregor andava a letto io uscivo e nel cuore della notte, facevo pratica in un piccolo laghetto. Sarebbe amareggiato di sapere che lo batto per ben due rimbalzi in più>>. Disse Kate ridendo, la sua risata contagiò Luke.

<<Ti chiedo scusa>>.

<<Mmh? Per cosa?>>. Kate alzò il viso fissando Luke negli occhi.

<<Per tutto quello che ti ho detto, non lo meriti, Kate. Sei una persona fantastica>>. Kate socchiuse le labbra stupita, arrossì ancora e per non mostrare la sua espressione e, soprattutto il rossore, girò il viso verso il forno. Luke sorrise, aveva notato tutte le volte le sue gote rosse, la metteva in imbarazzo. <<Magari però potresti mettere qualcosa di un po' più femminile, qualche volte>>.

<<Femminile?>>.

<<Già, insomma: Gonna, tacchi, metti in mostra le forme. Mi sbagliavo su tutto ma non sul tuo essere ancora una ragazzina>>.

<<Io non sono una ragazzina...>>.

<<Fa uscire la donna sexy che è in te, Kate>>. Lo disse con voce roca, mise ancora una volta in difficoltà la piccola Kate, non capiva perché le facesse questo effetto. <<Buonanotte, Kate>>. Uscì dalla cucina e salì i pochi gradini che lo avrebbero portato in camera sua.

<<N-notte, Luke>>. Disse senza voltarsi, ma il ragazzo si fermò su uno dei gradini annusando a pieni polmoni quel profumo di vaniglia.

<<Grazie per la torta, Kate. Sarà un compleanno diverso quest'anno>>. Kate si girò vedendolo proseguire, ma non prima di averle sorriso ancora. Doveva aspettarsi che Luke l'avrebbe capito che la torta fosse per il suo compleanno. La tirò fuori un'ora dopo e ne tagliò una fettina. Cercò in cucina, ovunque, ci mise un po' per trovare ciò che stava cercando ma alla fine mise una candelina sulla fettina e l'accese. Salì le scale facendo attenzione a non far cadere la torta.

LUKE POV

Mi misi a letto fissando il soffitto, non vedevo l'ora di mangiare quella splendida torta, erano ormai anni che volevo mangiarne una ma ogni volta che passavo davanti ad una pasticceria mi ripromettevo di prendere una fetta. Sollevai il busto rapidamente quando sentì bussare. Misi prima un piede a terra, poi l'altro, camminai fino alla porta con dei dubbi.

<<Tanti auguri, Luke>>. Guardai Kate che mi sorrideva con la fettina di torta in mano, la illuminava solo la fiamma della candela, l'oscurità la rendeva ancora più bella. La sua voce era bassa per non far svegliare nessuno ma avevo capito cosa mi avesse detto. Aveva preparato la torta per il mio compleanno e a mezzanotte era salita per augurarmi buon compleanno.

Strinsi la mano sulla maniglia frenando quello che sentivo. <<Luke...>>. Mi richiamò solo perché ero fermo davanti alla porta con la bocca spalancata senza dire nulla. <<So che sembra eccessivo... Ma non sapevo cosa...>>. La interruppi, in modo diverso, lasciai la maniglia della porta per sostituirla con le braccia di Kate, la strinsi forte chinandomi in avanti, proprio su di lei, le chiusi la bocca con le mie labbra, per la prima volta, seguii il mio istinto, lasciai uscire le mie emozioni con un solo difetto, senza dar conto a ciò che provava Kate. Baciai quella ragazza con foga senza fermarmi, mentre Kate rimase con gli occhi spalancati, lasciò cadere il piatto di vetro sul pavimento, si ruppe in mille pezzi e la torta si sparpagliò sul suolo. Mi staccai lentamente vedendo la sua espressione sconvolta e alle sue spalle vidi Julian inorridito.

<<Figlio di puttana!>>. Mi urlò con rabbia, Kate non si mosse di un centimetro, era ancora sconvolta.

<<Julian, posso spiegare>>. Dissi d'istinto, non sapevo cosa dovessi dire, ma avevo baciato la ragazza di mio fratello, parlavo solo con due di loro, mi confidavo con Ethan e Julian ma ora avevo rovinato tutto. Ethan era innamorata di lei e Julian ci andava a letto, mentre io l'avevo baciata.

<<Ma che cazzo succede?>>. Ecco Ethan, le cose si complicavano, i miei genitori, completamente assonnati, uscirono dalla loro stanza guardandoci, avrei voluto che quell'incubo finisse presto, ma in realtà, avevo sentito qualcosa quando l'avevo baciata.

<<Che succede?>>. Jason si strofinò l'occhio destro guardandoci. Abbassai la testa guardando Kate che aveva le lacrime agli occhi.

<<Perché l'hai fatto?>>. Mi chiese Kate arricciando le sopracciglia, era a dir poco sconvolta.

<<Mi dispiace...>>.

<<Ti dispiace? Guarda me e dimmi che ti dispiace aver baciato la mia ragazza!>>. Urlò Julian. I miei fratelli si voltarono guardando tutti lui, compresa Kate e ad alta voce dissero:

<<La tua ragazza?!>>. Kate sembrava essere l'unica ad essere felice.

<<Qui nessuno sarà il ragazzo di Kate! Lei è vostra sorella, cazzo!>>. Stavolta fu mio padre ad urlare. Mi importava solo di lei che corse in camera sua sbattendo la porta.

<<Kate, aspetta!>>.

<<Fingevi solo di odiarla! Come hai potuto baciarla?>>. Urlò Julian.

<<Io...>>. Non sapevo davvero cosa dirgli, bastava la verità. "Ha fatto un gesto così carino con me da farmi tirare fuori ciò che sentivo" Non potevo rovinare tutto in questo modo. <<Julian... Io...>>. Non potevo rovinare tutto neanche con mio fratello. Io, Julian e Ethan scherzavano, prendevamo in giro i nostri fratelli, parlavamo delle nostre ragazze e le notti a letto con loro, non potevo per nulla al mondo rovinare il nostro rapporto.

<<Non parlarmi mai più...>>. Mi disse Julian con rabbia, poi si rigirò guardandomi e parlò ancora <<Oh, giusto... Auguri figlio di puttana>>.

<<Julian, aspetta...>>. Entrò in camera sua chiudendo bruscamente la porta alle sue spalle, Jason sospirò tornando a dormire, Aaron e Jack si guardarono prima di augurarmi buon compleanno con imbarazzati per poi rientrare nelle loro stanze. Noah abbassò la testa.

<<Non immagini quanto ti detesti in questo momento... Per una volta, Luke, una. Volevo solo lei, è l'unica cosa che ho chiesto quando vi ho parlato di Kate, ma ovviamente voi tre dovete sempre rovinare tutto... Goditi il tuo compleanno...>>. Noah si chiuse in camera subito dopo.

<<Noah...>>.

<<Noah? Ti preoccupi per lui? Quando ti ho parlato di quello che abbiamo fatto in macchina>>. Ethan venne interrotto dai nostri genitori.

<<Che cosa avete fatto in auto?>>.

<<Papà sta zitto, è una questione tra me e Luke!>>. Mi guardò ancora parlando. <<Volevi davvero darmi un consiglio dicendomi di starle alla larga perché voleva solo approfittarne o ci volevi provarci tu?! Porca puttana, Luke! Tu lo sapevi!>>.

<<Io non ne avevo idea, ok? Non avevo progettato nulla!>>.

<<Non ti credo!>>. Ethan mi spinse poggiandomi le mani sul petto. I suoi occhi divennero rossi dalla rabbia, le sue sopracciglia si strinsero come le sue labbra.

<<Te la prendi con me ma in realtà non sono io il colpevole! Non sai che ha baciato Noah! Non sai che scopa con Julian tutte le notti!>>. Avevo parlato troppo. Ethan rimase bloccato, mi fissò incredulo per poi avvicinarsi alla porta di Julian e Kate, bussò con rabbia urlando di uscire.

<<Kate e Julian...>>. Mia madre rimase a bocca aperta, guardò papà che passò le mani sul viso, dovevano aspettarselo.

<<Ethan calmati>>. Disse mio padre avvicinandosi a lui, Julian fu il primo ad uscire, Ethan lo afferrò per il pigiama.

<<Ti scopi Kate?!>>.

<<Ethan>>. Mi avvicinai a Ethan cercando di farlo allontanare da Julian.

<<E allora? Kate e io stiamo insieme!>>. Rispose Julian allontanandolo, Kate uscì dalla stanza guardando tutti noi.

<<Che succede?>>.

<<Dimmi che non è vero... Stai scopando con mio fratello?>>. Kate mi guardò subito dopo, vidi la delusione sul suo viso. Sospirò guardando i miei genitori poi posò lo sguardo su Ethan.

<<Ethan...>>.

<<Cazzo!>>. Urlò girandosi di spalle, non sapeva davvero cosa fare, si sentiva perso. Si girò verso Kate e alzò la voce. <<Non rivolgermi mai più la parola>>.

<<Ethan, aspetta...>>. Kate tentò di fermarlo ma lui entrò in camera sua. Julian abbassò la testa. <<Credevo di potermi fidare di te, invece sei cattivo come le altre volte, avrei preferito uno schiaffo in faccia>>. Si richiuse in camera sua. I miei genitori ci guardarono sospirando.

<<Domani parleremo di quello che è successo, ora andate a letto>>. Disse mio padre, chiusero la porta mentre Julian non fece altro che guardarmi. Dormire quella notte fu difficile, riuscii ad addormentarmi solo alle sette del mattino, mi svegliai solo tre ore dopo. Aprii gli occhi senza alzarmi, il mio compleanno era iniziato male e non volevo per niente uscire dalla stanza, non volevo vedere nessuno ma dovevo. Mi preparai rapidamente, misi un paio di jeans e una maglia. Aprii la porta e raccolsi la torta e i pezzi di vetro dal pavimento, mi avvicinai alle scale ma mi fermai subito dopo ascoltandoli.

<<State scherzando? Io non ho mai detto di appartenere a voi!>>.

<<Eravamo un passatempo?!>>. Ethan continuava ad urlare, l'avevo messa nei guai e mi dispiaceva, dopo quello che aveva fatto per me. Feci pochi gradini ma mi fermai ascoltando ancora.

<<No, affatto. Voi siete importanti per me, e mi dispiace se vi siete sentiti così ma non è il momento buono per parlarne. Oggi è il compleanno di vostro fratello, godetevelo, poi se al termine mi odierete ancora scomparirò, promesso. Togliete dalla testa la missione e che diventerò vostra sorella, andrò via se volete>>. Non li sentii parlare, forse adesso la odiavano davvero tutti ed era colpa mia, scesi fino all'ultimo gradino e tutti mi guardarono accennando un sorriso, tutti i miei fratelli e i miei genitori, c'era anche Daniel che si avvicinò abbracciandomi. Kate era sola, in un angolo che accennava un sorriso, i suoi occhi erano pieni di lacrime ma non piangeva per non rovinarmi il compleanno, le avevo rovinato la vita, ora la odiavano tutti e sarebbe tornata alla sua triste vita da sola. Mi incantai a guardarla:

Aveva i capelli ondulati, un trucco diverso, aveva messo in risalto gli occhi, quell'abito stretto e aderente metteva in risalto la sua carnagione e il suo corpo che non sembrava affatto da ragazzina, era davvero una donna. Aveva messo gli orecchini, per la prima volta, il rossetto, i bracciali brillanti che si abbinavano al vestito con tanti strass brillantinati.

<<Cazzo...>>. Esclamai sottovoce, aveva seguito il mio consiglio, distolsi lo sguardo quando vidi uno dei ragazzi avvicinarsi a me, era Daniel.

<<Un anno più vecchio, eh?>>.

<<Già>>. Risposi a mio fratello Daniel continuando a guardare Kate.

<<Cosa è successo ieri sera?>>. Mi chiese Daniel cercando di capire, io sollevai le spalle e gli raccontai tutto, non avevo mai parlato con Daniel, avevamo pochi anni di differenza ma eravamo diversi e credevamo di non riuscire a comunicare, ma in realtà Kate ci stava avvicinando, nonostante tutto.

<<Mi ha preparato una torta, abbiamo parlato e ho frainteso la sua gentilezza, a quanto pare. L'ho baciata>>.

<<Cosa?>>.

<<E ci hanno visti, mi sono arrabbiato con Ethan e gli ho detto che lei va a letto con Julian, che ha baciato Noha... Ho combinato un casino, ora la odiano>>.

<<Bel casino>>. Mi diede la lattina di birra già aperta, la presi subito facendo un sorso nonostante fosse mattina, il mio compleanno era fantastico per quello, potevo ubriacarmi già dal mattino e festeggiare tutto il giorno fino a mezzanotte, ognuno di noi aveva un compleanno folle. <<Ha detto anche a te di lei e Jason?>>.

<<Detto? No, Daniel. Li ho sentiti>>. Facemmo un lungo sorso entrambi poi guardò Kate accennando un sorriso, qualcosa mi diceva che piaceva tanto anche a lui.

<<Non era solo per la gentilezza, vero?>>.

<<Vuoi dire che Kate mi piace? Per niente, credimi, è l'opposto della mia ragazza ideale, ma...>>.

<<Ma lei è matura, ti ascolta, ti capisce, sa consigliarti, è cazzuta e di bell'aspetto>>. Mio fratello aveva colpito nel segno, era divertente, ironica, bellissima e con quel vestitino era fottutamente sexy.

<<No, non esiste che mi piac...>>. Mi si bloccarono le parole in gola, deglutii rumorosamente guardandola, i suoi tacchi battevano sul pavimento mentre si avvicinava a me, mi mostrò un meraviglioso sorriso.

<<Ancora auguri>>.

<<Grazie>>. Ero in imbarazzo, lei si girò verso Daniel e gli sorrise.

<<Quindi con Marie...>>.

<<Adorabile, ma naah>>. La sua risata mi stava fottendo il cervello, che cazzo mi succedeva? Li guardai quasi geloso della loro confidenza, avevano un rapporto diverso, ridevano insieme, parlavano di tante cose e si confidavano, perché non potevo esserle amico anch'io in questo modo?

<<Senti, mi dispiace per ieri>>.

<<Non importa, dico davvero. Ma credo che andrò via, sarà meglio per tutti>>.

<<No, non esiste! Ehy! Idioti... Pensate davvero che uno stupido bacio possa rovinare tutto? Kate è fantastica, ci tiene compagnia, ci aiuta sempre, ha preparato una torta per il mio compleanno, la mia preferita perché sapeva che Aaron non poteva per il troppo lavoro. Che importa se va a letto con Julian?>>.

<<A me importa...>>. Disse Ethan, Noah alzò solo la mano mentre Daniel e Aaron abbassarono la testa. Cavolo aveva davvero fatto perdere la testa a quasi tutti i miei fratelli. Jason si avvicinò a lei abbracciandola.

<<Io adoro Kate, non voglio che vada via>>

<<Anch'io>>. Disse Jack, guardò subito Aaron che accennò un sorriso.

<<Kate è mia sorella>> Disse Aaron avvicinandosi a lei. Daniel e io non parlammo, sapevamo che saremmo stati con lei.

<<Io sono assolutamente con lei, e mi dispiace per come avete preso la notizia, ma è vero. Io e Kate andiamo a letto insieme, non voglio lasciarla solo perché voi provate qualcosa per lei>>. Stavolta fu Julian a parlare, le sorrise dimenticando completamente il bacio, in fondo non era affatto colpa sua.

<<Mi dispiace, Kate. Ma dobbiamo parlare>>. Kate annuì guardando Noah, mentre Ethan era ancora arrabbiato.

<<Bene, ora festeggiamo>>. Sarebbe stato carino parlare con lei tutto il giorno, ma ora aveva l'attenzione di tutti i miei fratelli, mi voltai sorseggiando ancora la mia birra e lei arrivò, mi chiamò facendosi guardare.

<<Grazie>>.

<<Dovrei essere io a ringraziarti>>.

<<Davvero il bacio è stato stupido?>>. Mi chiese, mi mise sotto pressione ma riuscii quasi ad uscirne.

<<Me lo chiedi perché per te ha importanza?>>.

<<Io pensavo volessi essere mio fratello>>. Sollevai le spalle e sorrisi.

<<Fratelli>>. Allungai la mano ma lei mi abbracciò calorosamente, forse avrei dovuto sotterrare ancora quei sentimenti, quanto sarebbe stato difficile smettere di interessarmi a Kate?



SPAZIO AUTRICE

Come vi sembrano i POV?

A me piacciono un casino

Con chi vi piacerebbe che stia Kate?

Quale sarebbe il nome della ship?

Cosa ne pensate dei sentimenti che prova Luke?

LASCIATE UNA STELLINA E TANTI COMMENTI😍

Continue Reading

You'll Also Like

1K 52 13
Kate Porter è una ragazza di 16 anni che fin da piccola ha imparato a fare i conti con la crudeltà della vita; suo padre, Nickolas Porter, è caduto i...
71K 4.1K 52
«𝐋𝐚 𝐬𝐮𝐚 𝐛𝐞𝐥𝐥𝐞𝐳𝐳𝐚 𝐞̀ 𝐬𝐞𝐥𝐯𝐚𝐠𝐠𝐢𝐚, 𝐜𝐫𝐞𝐚𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐚𝐠𝐢𝐥𝐞 𝐞 𝐬𝐜𝐚𝐥𝐭𝐫𝐚, 𝐟𝐫𝐞𝐝𝐝𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐢𝐥 𝐠𝐡𝐢𝐚𝐜𝐜𝐢𝐨 𝐦𝐚...
385K 3.4K 26
~ PRESENZA DI SCENE AD ALTO CONTENUTO EROTICO ~ Rodesson's daughters vol. 1 [Completa]♡ Venetia Hamilton non è estranea all'arte erotica - i lussure...
443K 12.8K 51
{COMPLETA} Dopo l'incidente stradale della madre di Sophia Cooper, la bambina viene trasferita in un'orfanotrofio fino all'età di 19 anni... La ragaz...