Laced (Italian Translation)

By niallkjssme

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Oltre cento anni nel futuro, la corruzione ha preso possesso su gran parte dei governanti e dei governi. Quel... More

Prologo
Laced - Capitolo 1 (Venduta)
Laced - Capitolo 2 (Prima Intimità)
Laced - Capitolo 3 (Non rispettare le regole)
Laced - Capitolo 4 (Sorprese Inaspettate)
Laced - Capitolo 5 (Un Appuntamento con Payne)
Laced - Capitolo 6 (Piccoli Segreti)
Laced - Capitolo 7 (Cene Imbarazzanti)
Laced - Capitolo 8 (Rinchiusi)
Laced - Capitolo 9 (Beccati e Confessioni)
Laced - Capitolo 10 (A proposito)
Laced - Capitolo 11 (Eccezioni)
Laced - Capitolo 12 (Personalità Incognite)
Laced - Capitolo 13 (Una Nuova Libertà)
Laced - Capitolo 14 (Prima Vera Cena)
Laced - Capitolo 15 (Cambio di Prospettiva)
Laced - Capitolo 16 (Un'Illusione di Forza)
Laced - Capitolo 17 (Emozioni Esposte)
Laced - Capitolo 18 (Colta con le mani nel sacco)
Laced - Capitolo 19 (Imbarazzante da Ricordare)
Laced - Capitolo 20 (Promesse Non Mantenute)
Laced - Capitolo 21 (Per Ogni Azione, Una Giusta Conseguenza)
Laced - Capitolo 22 (Lacci Neri)
Laced - Capitolo 23 (Senso di colpa)
Laced - Capitolo 24 (Rivangare il Passato)
Laced - Capitolo 25 (Fuochi e Segreti)
Laced - Capitolo 26 (Il Piano)
Laced - Capitolo 27 (Notti Insonni)
Laced - Capitolo 28 (Realizzazioni)
Laced - Capitolo 29 (Preparazioni)
Laced - Capitolo 30 (Nessuna Inibizione)
Laced - Capitolo 31 (Ulteriori Motivi)
Laced - Capitolo 32 (Troppe Scelte)
Laced - Capitolo 33 (Una Notte di Annunci)
Laced - Capitolo 34 (Cioccolato)
Laced - Capitolo 35 (Pensando Al Problema)
Laced - Capitolo 36 (Pareggiare)
Laced - Capitolo 37 (Aggiustarti)
Laced - Capitolo 38 (Piani Cancellati e Pazienza)
Laced - Capitolo 39 (Regole, Paure, & Gelosia)
Laced - Capitolo 40 (La Grande Notte)
Laced - Capitolo 41 (Riunioni)
Laced - Capitolo 42 (Cambio di Idee)
Laced - Capitolo 43 (Sono Tua)
Laced - Capitolo 44 (Reclamare la Dominanza)
Laced - Capitolo 45 (Amore Fraterno)
Laced - Capitolo 46 (Piccolo Pezzo di Merda, Grande Pezzo di Merda)
Laced - Capitolo 48 (Fratelli Ribelli e Lunghi Viaggi)
Laced - Capitolo 49 (Svelare il Passato)
Laced - Capitolo 50 (Dolori e Pentimenti)
Laced - Capitolo 51 (Lottando contro i Nostri Demoni)
Laced - Capitolo 52 (Il Punto Debole dell'Armatura)
Laced - Capitolo 53 (Aiutare Chi Ha Bisogno)
Laced - Capitolo 54 (Passeggiata In Riva Al Fiume)
Laced - Capitolo 55 (Un Momento di Onestà)
Laced - Capitolo 56 (Una Reazione di Panico)
News
Laced - Capitolo 57 (Una Rabbia Silenziosa)
Laced - Capitolo 58 (Decisioni Incerte)
Laced - Capitolo 59 (Fare i bagagli e Pianificare)
Laced - Capitolo 60 (Stessi Sbagli)
Laced - Capitolo 61 (Tradimenti e Cose Dimenticate)
Laced - Capitolo 62 (Complicazioni)
Avviso
News (pt.2)
Notizia
Laced - Capitolo 63 (Distrazioni - Pt.1)
Laced - Capitolo 63 (Distrazioni - Pt.2)
Laced - Capitolo 64 (Esito Lungo - Pt. 1)
Laced - Capitolo 64 (Esito Lungo - Pt. 2)
Laced - Capitolo 65 (Reazioni Inaspettate - Pt.1)
Laced - Capitolo 65 (Reazioni inaspettate - Pt.2)
Laced - Capitolo 66 (Personalità Tenaci - Parte 1)
Laced - Capitolo 66 (Personalità Tenaci - Pt.2)
Laced - Capitolo 67 (Scavare Nel Passato - Pt.1)
News
Finalmente una buona notizia
Finale (Parte 1)
Finale (Parte 2)

Laced - Capitolo 47 (Flirt ed Errori da Ubriachi)

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By niallkjssme

POV di Amber

"Sono esausta." Sospirai, abbassandomi per togliermi le scarpe. "Mi aiuti con il vestito?" Chiesi a Niall.

Era dall'altra parte della sua stanza, silenzioso come sempre, e si stava togliendo la giacca grigia, armeggiando con i bottoni della camicia bianca. Non rispose, ma venne lentamente verso di me. Gli diedi le spalle, ed alzai leggermente le braccia.

Fecce correre le dita sulla mia schiena nuda finché non arrivarono all'inizio della zip, lasciando pelle d'oca al loro passaggio. Chiusi gli occhi mentre abbassava la cerniera con calma.

Delle labbra morbide si appoggiarono sul mio collo, e le sue mani mi aiutarono ad uscire dal vestito azzurro scuro. Mi girai, gli diedi un bacio sulle labbra e presi una delle magliette bianche di Niall che si trovavano in una cesta e me la misi addosso.

Quando cominciò a togliersi i pantaloni grigi, mi feci strada verso il letto di Niall per infilarmi sotto alle lenzuola e riordinarlo un po'. Quando mi girai, non c'era più.

"Niall?"

Uscì dal bagno, passandosi una mano tra i capelli.

"Niall, stai...bene?" Chiesi con cautela, andandogli vicino e posandogli una mano sulla vita.

"Sto bene." Esalò. "Solo un po' stanco. Andiamo a dormire, okay?"

"Okay. Spegni le luci?" Chiesi, e tornai verso il letto. Spense le luci, e venne ad unirsi a me sotto alle coperte.

Seppi che c'era qualcosa che non andava quando non fece alcuna mossa per farmi avvicinare a lui e non mi mise un braccio attorno alla vita, quindi invece, rotolai più vicina a lui, e gli diedi un colpetto sulla spalla.

Un occhio azzurro si aprì.

"Niall, stai bene? Cosa succede?" Mi spostai, sostenendo il mio peso su un gomito.

Sospirò, e si stropicciò gli occhi. "Si, però sono un po' stanco."

"C'è qualcosa che ti disturba?" Chiesi.

Quando si sedette lentamente, fece un cipiglio, ed annuì lentamente. "In un certo senso, si."

"Vuoi parlarne?"

Scosse la testa. "Veramente no."

Feci un cipiglio, e all'improvviso sentii una strana sensazione dentro al mio stomaco. Forse aveva a che fare con il fatto che non aveva vinto? Scossi la testa, non poteva essere quello. Era così felice per me prima.

Mi sedetti, e gli baciai le labbra velocemente, sentendo il sapore di champagne su di esse. All'inizio esitò, poi rispose. Quando mi spostai, appoggiai la mia fronte alla sua. "Sei sicuro di non volerne parlare?"

"Sicuro."

"Okay..." Dissi lentamente, e mi venne come da vomitare. C'era qualcosa che non andava, e non voleva dirmi di cosa si trattasse.

"Però non preoccuparti, piccola. Vieni qui." Disse, stringendomi tra le braccia mentre si ributtava sul letto.

Ero leggermente sollevata che non fosse arrabbiato con me o altro, quindi sospirai e mi distesi insieme a lui. "Buonanotte, Ni."

Dopo un lungo, lungo minuto, rispose. "Buonanotte."

--

POV di Abby

Grugnii, rotolando sull'altro fianco. I miei occhi si aprirono di poco, e mi ci volle un po' per riuscire a focalizzare.

Feci un cipiglio quando realizzai che il Signore non era vicino a me - ovviamente ieri sera non era tornato.

Buttai i piedi fuori dal materasso. Sedendomi, alzai le braccia, stiracchiandomi. La mia mano si abbassò sulla mia bocca mentre sbadigliavo, ed aggrottai le sopracciglia quando mi accorsi di avere un leggero mal di testa. Forse un bagno caldo mi avrebbe aiutata a rilassarmi.

Alzai la canottiera oltre la testa e mi tolsi i pantaloncini, andando velocemente verso il bagno con addosso solo le mutandine.

Un attimo prima che riuscissi ad aprire la porta chiusa del bagno, questa scricchiolò e si aprì, facendomi fare un salto indietro per la sorpresa.

Ansimai, alzando un braccio per coprirmi il petto nudo quando realizzai che era il Signor Zayn, e l'unica cosa che copriva il suo corpo era un piccolo, bianco asciugamano, aggrappato pericolosamente in basso sui suoi fianchi.

"S-Signore..." Balbettai, arrossendo e spostando lo sguardo. Riuscii a sentire le mie guance riscaldarsi per l'imbarazzo. "Mi hai spaventata." Dissi accusatamene.

Indossava un'espressione divertita in faccia, con gli occhi che scendevano sul mio corpo. Girai il mio torso dall'altra parte, con le mani sopra ad ogni seno. Non poteva essere più imbarazzante di così.

Dopo quello che sembro un arco di tempo infinito, respirò velocemente. "Mi stavo facendo la doccia."

Nel mio bagno? Ero leggermente sorpresa. "Si, vedo."

"Suppongo che ti piaccia quello che vedi?" Ridacchiò sornione, e realizzai che lo stavo fissando.

"Umm..." Mi agitai, ed abbassai la testa per l'imbarazzo. "Allora mi faccio il bagno dopo." Dissi con voce piccola.

"No, no. Vai pure." Mi stuzzicò, con gli occhi fissi sulle braccia che mi coprivano il petto esposto.

"Non posso." Mi lamentai. "Non con te...sai, con te qui." Spiegai, sembrando solo ancora più stupida.

Rise, alzando le mani in aria in segno di resa. "A me non dispiace, fa solo finta che non ci sia, allora."

Scossi la testa di nuovo, facendo una smorfia. "Signore..."

"Va bene, va bene! Me ne vado." Si arrese, poi uscì dalla porta del bagno.

Lo guardai con attenzione, poi gli passai di fianco andando lentamente verso l'entrata del bagno.

Strillai e corsi più veloce quando le sue dita si infilarono sotto l'elastico sulla mia vita delle mutandine, tirandolo indietro e facendolo schioccare sulla mia pelle.

Fece una risata di gusto, scherzosa e gutturale, ed allungai un braccio per chiudermi dietro la porta così che non potesse continuare con la sua tortura giocosa.

Con mio orrore, fermò la porta con un piede, e strillai. "Spostati." Lo pregai, sentendo il mio viso arrossarsi ancora di più.

Alla fine, sospirò, e poi ridacchiò tra sé e sé di nuovo.

"Beh, fa veloce, e prepara un paio di cose per il weekend. Devo fare alcune cose, poi partiamo." Ordinò, guardandomi un'ultima volta per poi togliere il piede dalla porta e lasciarmi a me stessa.

"Aspetta!" Dissi, con il corpo premuto alla porta che avevo appena smesso di chiudere a chiave.

"Cosa c'è, Abigail?" La sua voce arrivò dall'altra parte della porta.

"Dove andiamo?"

Riuscii a sentire il sorriso nella sua voce quando rispose. "Da qualche parte. Ora muoviti prima che entri lì dentro e ti tiri fuori, vestita o no."

Non aspettai per scoprire se la sua minaccia fosse seria, ed aprii l'acqua della doccia.

--

Quando ebbi finito di farmi la doccia, presi un borsone che avevo trovato in fondo alla cabina armadio. Essendo la persona irritantemente enigmatica che era il Signor Zayn, non avevo idea di cosa preparare. Quindi presi un po' di tutti i vestiti più versatili - alcuni jeans, due magliette più una con le maniche lunghe, una giacca, un costume da bagno, ed alcune felpe. Mi misi addosso un paio di jeans ed un maglione verde sfocato dato che fuori faceva freddo. Proprio mentre stavo per uscire dalla cabina armadio, qualcosa di nero con i lacci catturò la mia attenzione.

Esitai, ma poi afferrai il pezzo striminzito e lo buttai nel borsone insieme al resto della mia roba.

Dopo aver appoggiato il borsone sul mio letto, corsi in bagno ad asciugarmi i capelli. Quando ebbi finito, li alzai in una coda di cavallo, ed uscii dalla mia stanza per andare nella sala da pranzo a fare colazione.

--

POV di Zayn

Sapevo che non sarebbe stata nella sua stanza - non era mai lì, quindi andai direttamente verso quella di Niall.

Il mio pugno si alzò verso la porta di legno, battendo velocemente, impaziente.

Normalmente sarei entrato direttamente, ma non ero in grado di garantire che non stessero facendo qualcosa di cui non mi interessava sapere, quindi aspettai pazientemente finché la porta non si aprì di poco, e ne uscì Niall.

"Signore?" Era confuso, e si stava stropicciando gli occhi stanchi mentre cercava di stare dritto in piedi.

"Niall, ho bisogno di parlare velocemente con Amber."

Si tese visibilmente, e capii a cosa stesse pensando, quindi mi affrettai a far andare via le sue preoccupazioni. "Non preoccuparti, dobbiamo solo parlare su cosa aveva pensato di chiedere. Tra più o meno un'ora andrò via, quindi volevo fare veloce."

Si rilassò quando lo rassicurai che non avevo intenzione di andare a letto con lei, quindi si girò verso la figura sotto il piumone. "Amber?"

Un grugnito smorzato provenne dalla sua direzione, e poi si sedette lentamente. "Niall? Cosa stai facen- oh." Si interruppe quando mi vide. "Signore?"

"Amber. Posso parlarti privatamente per un momento?"

Alzò le sopracciglia confusa, ma annuì lentamente. "Um, certo."

"Vieni fuori con me." Ordinai, facendole un cenno con la mano di seguirmi.

Niall tornò dentro alla stanza dopo aver dato un bacio sulla guancia ad Amber, e poi gli chiusi la porta dietro così che Amber ed io fossimo in corridoio da soli.

Arrossì quando realizzò di star indossando solo una maglietta lunga e le mutandine, ma per me non era un problema. Niente che non avessi già visto.

"Si?" Chiese.

"Vorrei congratularmi con la tua vincita di ieri sera, sei stata eccellente."

Sembrò leggermente sorpresa. "Grazie."

"Comunque, avevo intenzione di parlarti del tuo desiderio ora, ma vedo che sei ancora..." Non finii la frase. Era mezza svestita, mezza addormentata, e stanca. "Quindi ne discuteremo lunedì quando tornerò."

Fece un cipiglio. "Lunedì quando tornerò? Dove vai?"

Increspai le labbra. "Non sono cose che ti devono interessare. Comunque, tornerò, e ne discuteremo professionalmente, okay?" Dissi, riferendomi al suo abbigliamento e alla sua presenza in generale.

"Si, Signore. Buona gita, Signore." Disse genuinamente.

"Comportati bene mentre non ci sono." Scherzai, e poi le diedi un bacio sulla guancia. "Ci vediamo, Amber."

Sorrise. "Come desideri, Signore. Ciao."

Quando tornò in punta di piedi nella stanza di Niall e si chiuse la porta alle spalle, mi girai e mi incamminai di nuovo verso la stanza di Abby.

--

Non c'era nessuno. Di sicuro si era fatta la doccia - vidi l'asciugamano bianco appeso alla porta, e il mio sguardo si posò sul borsone sopra al suo letto.

Quando lo aprii, realizzai che era quello che aveva preparato, quindi lo richiusi velocemente, me lo misi in spalla, ed uscii dalla stanza per andare a cercarla.

--

Avevo subito pensato di andare nella sala da pranzo - probabilmente voleva mangiare prima di partire.

Quando entrai nella sala da pranzo, c'erano solo un paio di persone, nessuna era Abby. Feci un cipiglio.

"Louis?" Chiesi, e lui alzò lo sguardo dal piatto.

"Signore."

"Hai visto Abigail?"

Annuì, poi indicò verso Elle, che sedeva vicino a lui. Lei parlò.

"È stata qui per un paio di minuti ma poi è andata giù in cucina." Spiegò con voce bassa, posando la forchetta. "Probabilmente si trova ancora là."

Annuii, rimanendo in silenzio mentre uscivo dalla sala.

--

"Quindi l'hai preparato tu? Perché? Non hai un sacco di chef e merda varia?" Sentii una voce, la voce di Caleb, un attimo prima di entrare nella cucina.

Riuscii a sentire l'esitazione e il disagio nella voce di Abigail quando gli rispose. "Si, ma mi piace prendermi cura di me stessa."

Quando entrarono nel mio raggio visivo, capii perché Abigail fosse a disagio. Caleb, da coglione com'era, aveva un gomito appoggiato alla sua spalla mentre lei stava mescolando qualcosa in una pentola in uno dei fornelli grandi nel fondo della sala dove non c'erano chef.

Mi schiarii la gola, e due teste scattarono verso di me per vedere di chi si trattasse. Negli occhi azzurri di Abigail c'era sollievo, e in quelli grigi di Caleb c'erano divertimento e malizia.

"Signore." Respirò, e il suo viso si illuminò in un sorriso. Mi morsicai la guancia per trattenermi dal sorriderle come un idiota - mi sentivo quasi stordito dalla gioia alla sua reazione dopo avermi visto.

Comunque, la gioia fu presto contaminata dal piccolo coglione che stava toccando un po' troppo di ciò che era mio. Spostai lo sguardo da Abby e rivolsi un'occhiataccia a Caleb, ma lui alzò un sopracciglio e le cinse la vita con un braccio.

Lei si tese al suo tocco, e poi mi guardò, come se stesse studiando la mia reazione. Ero fottutamente furioso, ecco la mia reazione. Ma ovviamente, feci finta che non mi importasse, e rivolsi un altro sguardo duro a Caleb. "Caleb, non pensi che la signorina meriti un po' più di rispetto? Dalle il suo spazio."

Ridacchiò, poi fece in modo di mantenere il contatto visivo con me mentre si abbassava e le premeva un bacio sulla guancia. I miei pugni si chiusero, e mi ritrovai a chiedermi quante volte avrei dovuto colpirlo alla testa per fargli perdere i sensi.

"Basta così." Ringhiai, e andai di scatto verso Abigail. La avvolsi con le braccia e la nascosi dietro al mio corpo, lontano da Caleb.

La sentii rilassarsi sotto il mio tocco, ed ero irritato al fatto che Caleb l'avesse infastidita così tanto. Caleb fece un passo indietro quando mi avvicinai a lui con aria minacciosa, ed alzò le mani in segno di resa. "Scusa, scusa. Calmati." Ridacchiò, e fece un altro paio di passi indietro quando alzai la mano per schiaffeggiarlo.

Una mano morbida si chiude sul mio avambraccio, e mi tirò. "Signore, non fargli del male." Disse con voce piccola.

Mi girai per guardarla. "Dammi una valida ragione per non farlo. Ti stava infastidendo, non è vero?"

Arricciò il naso in un modo adorabile, e poi si girò di nuovo per continuare a mescolare con un cucchiaio di legno qualsiasi cosa ci fosse dentro la pentola. "Beh, ora non lo sta facendo più..." Rispose infine.

Mi girai per fissare Caleb. "Va bene. Ma se ti fa sentire a disagio di nuovo gli farò gridare il culo."

Sorrise, chiaramente divertita. Si girò verso uno dei tavoli di metallo, e realizzai che aveva preparato due tazze, ognuna con un cucchiaio. C'erano un paniere, della cannella, zucchero di canna, e un sacchetto di mandorle. Prese una manciata di mandorle e le mise sul paniere, tagliandole senza fatica prima di metterle da parte.

"Comunque, cosa stai preparando?" Chiesi, guardando verso la pentola sul fuoco.

"Vedrai." Rispose, e spense il fornello. Afferrò una presina e prese in mano la pentola. Con attenzione, riempì entrambe le tazze finché non rimase niente sulla pentola. "È farina d'avena."

Arricciai il naso, ma non dissi niente. Non ero mai stato un grande fan della farina d'avena, e neanche lo sarò mai.

Continuai a guardarla mentre spruzzava un po' di cannella e zucchero di canna sulle tazze con la farina d'avena, per poi finire il tutto mettendoci anche le mandorle. Mi sorrise quando ebbe finito, e poi mi porse una tazza.

"Come, non ce n'è una anche per me?" Caleb scherzò, e mi girai per lanciargli un'occhiataccia. Abby sembrava indecisa.

"Um, certo," balbettò, e poi allungò la mano porgendogli la sua tazza. "Puoi mangiare la mia."

"Fanculo, non esiste." Allontanai Caleb, ed indicai uno degli sgabelli vicini al tavolo. "Siediti e mangia, Abby. Si sta solo prendendo gioco di te."

"Oh." Si agitò, e riuscii a capire che Caleb stava solo aggiungendo stress al suo stato confusionale. Spostai la mia tazza verso Caleb, dato che comunque odiavo la farina d'avena. "Puoi mangiare la mia."

Caleb scosse la testa, facendo cadere sulla sua fronte delle ciocche di capelli neri corvini. "Oh, no, Zaynie-cacca, dovresti mangiarlo. Sappiamo tutti quanto ami la farina d'avena."

Abby sputò il suo cibo, ridendo al soprannome che mi aveva appena dato Caleb. Lo avrei fottutamene ucciso.

Gli rivolsi uno sguardo di avvertimento - gli conveniva non dire niente ad Abigail sulla farina d'avena, non dopo che l'aveva fatta apposta per me. Alzai il cucchiaio e me lo portai alle labbra.

La farina d'avena sarebbe anche buona se potessi non sentirne la consistenza in bocca - quindi quando colpì la mia lingua, lottai per reprimere una smorfia. Caleb mi sorrise maliziosamente, guardandomi mentre mandavo giù. Abigail non notò lo scambio di sguardi tra me e il piccolo pezzo di merda.

Ogni volta che mi veniva in mente una scusa per non finire la mia tazza di farina d'avena che mi aveva preparato, la malizia brillava negli occhi di Caleb, e sapevo che mi avrebbe smascherato e le avrebbe detto qualcosa. Quindi mi trattenni, e mi comportai da uomo, mandando giù tutta la fottuta tazza di avena.

Alla fine Caleb si annoiò quando feci finta che non mi importasse che stessi mandando giù quella merda che schifavo così tanto, così se ne andò, lasciando me e Abby da soli. Quando finimmo, presi le nostre tazze e le appoggiai sul lavello. "Sei pronta ad andare?" Chiesi.

Si lavò le mani, annuendo. "Si, ma devo tornare nella mia stanza a prendere le cose che ho preparato. Ti è piaciuto?" Chiese, riferendosi alla farina d'avena che mi aveva preparato.

Mentii tra i denti. "Delizioso."

Gli angoli della sua bocca si alzarono in un sorriso, e ne valse la pena di aver mandato giù quella merda. Lo farei ancora e ancora se dopo avrebbe sorriso così. "Grazie. Andiamo a prendere le mie cose?"

Scossi la testa. "Ho già preso tutto. Ho messo il borsone nel bagagliaio della macchina. Andiamo."

"Oh," disse, sorpresa, "va bene."

Quando entrammo nell'ascensore per salire al piano principale, mi misi una mano sulla fronte. "Merda." Imprecai sottovoce.

"Cosa c'è che non va?"

"Avevo bisogno di parlare con Caleb prima di partire. Un attimo, probabilmente sarà nella sua stanza, seguimi." Dissi, ma non le diedi scelta quando la presi per la mano e la tirai dietro di me.

--

"Quindi mi stai chiedendo di badare al palazzo e comandare mentre starai via in vacanza?" Caleb alzò gli occhi al cielo. "Non succederà mai, fratello."

Mi tesi di nuovo. Perché doveva sempre usare la parola 'fratello'? Non volevo ancora che Abigail lo scoprisse - avrebbe di sicuro complicato le cose. Gli occhi di lei erano sul pavimento, e non disse niente mentre parlavo con lui.

"Caleb. Per il momento sei sotto la mia ala protettiva, quindi ti conviene chiudere la bocca e fare quello che ti dico. Fa in modo che nessuno se ne vada dal palazzo, che tutti seguano le regole e le proprie tabelle di marcia, e per quelle puoi chiedere a Niall - lui si prende cura di tutto. Devi solo fare in modo che tutto vada per il verso giusto. Okay?"

"Va bene, va bene. Ora vattene dalla mia stanza, sciò. Gesù, quanto sei noioso. Santissimo signore."

L'avrei volentieri colpito nelle palle, ma non volevo fare il violento davanti ad Abby. "Andiamo?" Mi girai verso di lei.

Annuì, e fece scivolare la mano nella mia. Notai che era stranamente calda. "Andiamo."

--

POV di Perrie

Rilasciai un piccolo grugnito, e sospirai. Riuscivo a sentire i postumi della sbornia di ieri mentre la mia testa pulsava dolorosamente. Sentii il braccio di Harry attorno a me, come sempre, e non mi spostai.

Fin quando non realizzai che ero completamente nuda sotto alle coperte.

Urlai, spostandomi dalla sua presa e cadendo dal letto attorcigliata alle coperte. Ero terrorizzata, e non mi ricordavo cosa fosse successo ieri sera, ma ero sicura che fosse molto, molto sbagliato.

"Perrie?" La voce di Harry era piena di sonno, ed aprì lentamente gli occhi prima di alzarsi e grugnire. "Cazzo, ho i postumi della sbornia."

Sembrava confuso, poi realizzò che mi trovavo sul pavimento, con le coperte aggrappate attorno a me. Lentamente guardò di nuovo verso sé stesso, realizzando che eravamo entrambi nudi al cento per cento.

"Merda."

Strillai, ed un singhiozzo mi scappò dalle labbra. Mi alzai, tirando con me le coperte così che non fossi nuda davanti ai suoi occhi. Mi sentivo sporca, così sporca, e colpevole, e sentivo anche un dolore pesante in mezzo alle gambe.

Mi guardò, con gli occhi verdi come una foresta stanchi e rossi. "Perrie, mi disp-"

"No, no, no, no, no!" Urlai, cercando disperatamente i miei vestiti. Il mio vestito lungo era ammassato sul pavimento, e lo alzai velocemente.

Corsi verso la sua porta, avevo bisogno di scappare. Non potevo fare i conti con questo, non sapevo a cosa stessi pensando ieri sera, ed ora ero un casino.

"Aspetta, Perrie, parliamone-" Mi afferrò il braccio.

"No!" Strillai, strattonando il braccio dalla sua presa. "Non toccarmi, Harry."

"Aspetta, Perrie, ascoltami un attimo-"

"No!" Piansi. "Non dobbiamo parlare di niente. D-devo andare." A malapena riuscivo a controllare le lacrime nei miei occhi - non poteva essere successo. Non poteva essere successo. Tirai via il mio braccio di nuovo dalla sua presa, e corsi fuori dalla porta il più veloce le mie gambe dolenti mi permettessero, senza guardare indietro per vedere l'espressione sul suo viso. Non volevo saperlo.

Le mie dita si alzarono ad asciugare le lacrime che stava sgorgando dai miei occhi quando raggiunsi la porta della mia camera e la chiusi a chiave dietro di me.

Cazzocazzocazzocazzocazzocazzo.

--

POV di Abby

Stavo morendo di freddo, quando uscii fuori con la mano del Signor Zayn intrecciata alla mia, c'era freddissimo. Mi condusse verso una macchina nera stupenda e luccicante, ed aprì la porta del passeggero per me. Entrai velocemente, mi misi la cintura di sicurezza, ed aspettai che si sedesse al posto del guidatore.

Quando chiuse la porta dopo essere entrato, alzò le mani, soffiando sui suoi pugni per riscaldarsi le mani, e riuscii a vedere gli sbuffi dei nostri respiri per il freddo. Accese il motore, ed accese il riscaldamento al massimo. La macchina, dato che non si era ancora scaldata, fece uscire solamente aria fredda, e rabbrividii.

"Scusa." Si scusò, ed abbasso il riscaldamento così che non facesse uscire troppa aria fredda. "Si riscalderà presto." Mi rassicurò.

"Come mai non hai l'autista questa volta?" Chiesi, curiosa, con i denti che battevano.

Si girò verso di me, e mi prese le mani, chiudendole nelle sue oltre la barriera tra di noi. "Volevo solo che fossimo io e te. Nessun altro."

La risposta del Padrone mi fece sorridere, quindi mi morsicai l'interno della guancia. Se il mio viso non fosse già rosso per il freddo, starei arrossendo. "Oh."

Mi rivolse un sorriso, poi ci fece uscire dal grande garage che possedeva entrando nella strada pavimentata che conduceva verso i cancelli che dividevano il palazzo dal resto del mondo.

Ai cancelli, dove si trovavano le guardie armate pesantemente, il motore della macchina fu abbastanza caldo da concedere al Signor Zayn di accendere il riscaldamento, dopo averlo accesso il Signore premette il pulsante per far abbassare il finestrino per parlare con uno degli uomini stazionati lì.

"Voglio tutta questa terra e ogni cosa che ci sta sopra chiusa. Nessuno ha il permesso di entrare, o andarsene, fino a che non tornerò. Sarò di ritorno lunedì, possibilmente più tardi. Avete capito?" Comandò, e lo guardai silenziosamente, con gli occhi che si posarono sull'angolo duro della sua mascella.

"Si, Signore." Rispose immediatamente la guardia. "Procederemo come avete chiesto immediatamente dopo che sarete partito. Buon viaggio."

Il finestrino si rialzò, e guardai mentre i grandi cancelli di ferro si dividevano elettricamente, permettendoci di passare in mezzo.

Il Signore uscì dalla terra sorvegliata che possedeva, ed arrivammo sulla strada, verso un posto a me ignoto.

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Immagino abbiate saputo tutte della notizia di Zayn, questo è stato il motivo principale per cui ho ritardato così tanto ad aggiornare.

I primi giorni ero devastata, sono stata malissimo e non avevo il coraggio di mettermi a tradurre una storia nella quale il nome "Zayn" viene ripetuto praticamente in ogni frase.

Mi dispiace per il ritardo, ma spero che capiate.

Anche se sono una Niall's girl ho sempre avuto un punto debole per lui ed è stato un brutto colpo e penso che anche voi ci stiate male, ma ringrazio Dio per Harry, Liam, Louis e Niall ogni momento della giornata.

Gli sono grata che abbiano deciso di continuare, anche senza Zayn. Le cose non saranno più come prima, ma noi fan ci saremo sempre per loro ed ora è il momento di dimostrare che neanche le notizie più brutte ci abbattono. Siamo o non siamo directioners?

Grazie a tutte voi che avete letto questo capitolo anche dopo l'enorme ritardo, e grazie alla mia migliore amica MartinaVenuto che, rompendomi le palle, mi ha spronata a tradurre per farvi felici.

99,2 mila visualizzazioni alla storia, cazzo merda sono tantissime! 😱 vi amo troppo!

Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo che sapete che ci tengo, per il prossimo capitolo 125 voti!

Vi voglio un mondo di bene, mi raccomando non rinunciate mai ai nostri ragazzi perché sono la cosa più bella che ci potesse capitare (almeno per me),

~ Clau

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«"Dimmi che non è un addio", così lontana ma anche così vicina» ⇨♥ «Lo sapevo che non te sarebbe andata bene, non sei il tipo de persona che da secon...
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COMPLETA. [IN REVISIONE.] « Io non ti conosco, mi dispiace! Non so niente di te, non sono una fan. » « A me non dispiace, invece. Possiamo conoscerci...
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•Non sono per niente brava con i riassunti delle storie, quindi penso che vi lascerò direttamente al prologo. È La mia prima opera e spero vi piaccia•