(Revisione) Assassin Night (C...

By Giusychiacchio

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Kate Brown, un'ereditiera, cresce con il suo maggiordomo Gregor, a quattro anni, dopo la morte dei suoi genit... More

PRESENTAZIONE
1. Kate
2. La Presentazione
3. L'inferno
4. Tutti contro Kate!
5. L'insegnante
6. La rottura
7. Giornata tra fratelli
8. Vista sotto la doccia
9. Vecchi ricordi
10. L'anniversario
11. L'attrazione fisica
13. Immagine Rubata
14. Il fratellino
15. Noi Tre Insieme
16. Tra passione e amore
17. Il trauma cranico
18. Sesso Per Dimenticare
19. Le confessioni
20. "CARO DIARIO"
CHAPTER 21
CHAPTER 22
CHAPTER 23
CHAPTER 24
CHAPTER 25
CHAPTER 26
CHAPTER 27
CHAPTER 28
CHAPTER 29
CHAPTER 30
CHAPTER 31
CHAPTER 32
CHAPTER 33.1
CHAPTER 33.2
CHAPTER 34.1
CHAPTER 34.2
CHAPTER 35
CHAPTER 35.2
CHAPTER 36
CHAPTER 37
Capitolo 38
SEQUEL

12. L'appuntamento

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By Giusychiacchio

CAPITOLO 12

L'appuntamento

La fece salire su un'auto, probabilmente era la sua, l'interno profumava particolarmente di Ethan. Il ragazzo amava i buoni odori, soprattutto spruzzare il proprio profumo in modo grossolano su di lui e su ciò che gli apparteneva, come l'auto in questione. Kate doveva ammettere che mischiare Acqua di Giò con l'odore naturale della sua pelle, faceva impazzire, le veniva quasi voglia di saltarlo addosso e stampare piccoli baci su tutto il collo del ragazzo. Ethan prese posizione accanto a lei mettendo in modo senza smettere di guardare Kate, la ragazzina annusò a pieni polmoni quel profumo inconfondibile ricordando il loro primo bacio in bagno. Ethan amava curarsi per poter essere sempre perfetto, soprattutto per il suo lavoro. Custodiva gelosamente ogni tipo di crema per il viso, corpo e mani. Erano tutti a conoscenza della vanità di quel ragazzo. A lui piaceva mostrarsi, ed era anche di grande impatto, ogni volta che la gente lo guardava si ricordava di lui anche dopo un solo sguardo, soprattutto dalla scia di profumo che lasciava. Del resto, Kate non poteva aspettarsi altro da un modello che amava particolarmente il suo lavoro.

In quella macchina c'era silenzio, come lei del resto, la ragazza più silenziosa e riservata che Ethan avesse mai conosciuto. Le modelle con cui usciva parlavano di argomenti differenti, di lavoro, di loro stesse, aveva provato ad uscire anche con ragazze normali, fan, ma finivano sempre nello stesso identico modo: si eccitavano per la sua presenza, una botta e via che dimenticava velocemente, proprio ciò che non voleva con Kate. La ragazza con il viso girato verso il finestrino non azzardava neanche una parola, era così che studiava le strade, ricordava perfettamente tutto quello di cui avrebbe necessitato in futuro, ottima memoria. Ethan guidò assecondando il suo silenzio, per un po', intanto i suoi occhi si voltavano più volte, insieme alla testa, per poter ammirare quello splendore che aveva accanto a sé. Si trattenne, finché non parlò per rompere il ghiaccio tra loro due.

<<Quindi sarò la parte più bella del piano?>>. Magari parlando del piano si sarebbe aperta di più e lo fece, Kate era sempre disponibile a un dialogo con le persone che la circondavano, sapeva affrontare diversi discorsi, ma preferiva comunque stare da sola con i suoi pensieri, così da potersi avvantaggiare con le missioni, essere sempre concentrata, in qualsiasi circostanza.

<<In realtà lei odia i modelli, quindi si, tecnicamente sarai perfetto. Un perfetto e invisibile diversivo>>. Kate fu fredda, lo era sempre quando si trattava di lavoro, tremendamente seria da non rendersi conto di ferire le persone, la cosa che più la rendeva così distante era proprio suo fratello. Preferì non proferire parola su ciò che era accaduto in cucina con Julian, chissà come avrebbe reagito Ethan. Il ragazzo tirò su l'aria dalla bocca mostrando i denti.

<<Colpito e affondato>>. Trattenne una risata senza però smettere di sorridere. <<Almeno sarò utile>>. Kate girò subito dopo il viso verso il ragazzo, non si era offeso, spesso lei era molto cruda, diceva ciò che pensava senza preoccuparti dell'opinione altrui. Si impegnava ad avere un po' di tatto, ci provava tutti i giorni, sembrava essere davvero difficile. A suo dire; uccidere era più semplice. Osservò quel ragazzo, che non si stava creando alcun problema, trovando forse una soluzione a quel suo difetto, magari sarebbero stati proprio loro a farla diventare più... umana.

<<Lo siete tutti, anche Luke, nonostante non voglia esserci>>. Un pizzico di malinconia si percepì nella sua voce, ormai si stava affezionando ad ognuno di loro e quelle parole, anche se fingeva il contrario, la ferivano tutte le volte.

<<Lui è... particolare>>. Disse riferendosi a suo fratello, riportò i suoi occhi sulla strada, soprattutto in quel tratto così particolare, ci teneva alla sicurezza soprattutto se c'era Kate in auto con lui. <<Ci vorrà un po' prima di convincerlo, e sappi che se solo ti farà capire di essere nella squadra, con una frase o con un gesto, allora ti sbagli di grosso, è più fuori che dentro>>.

<<Questo significa che non ci aiuterà mai>>. Sospirò mettendosi comoda con la schiena contro lo schienale imbottito, era morbido, la faceva sentire rilassata nonostante la conversazione scomoda.

<<Non essere pessimista, lui ci aiuterà quando si fiderà di te>>. Fece scivolare le mani sul volante fissando la strada davanti a sé.

<<Si, certo. Mi odia, lo sai?>>. Accavallò le gambe chiudendo gli occhi, voleva solo rilassarsi, restare chiusa in auto con quel silenzio la rendeva calma e concentrata. Prese un grosso respiro, che si mozzò quando una mano le toccò la gamba sinistra. Kate aprì un occhio, poi l'altro per capire cosa stesse accadendo, Ethan concentrato sulla strada non poté fare altro che toccare la ragazza con cui era solo con una mano. Le strinse la coscia avvolgendo le dita sulla pelle morbida della ragazza, sentiva che spingersi oltre non gli avrebbe causato imbarazzo proprio per le mancate lamentele da parte di Kate. La ragazza guardò semplicemente la mano, che spinse delicatamente l'altra gamba permettendo alle due di scavallarsi, le divaricò lentamente grazie a Ethan.

<<Potrebbe cambiare idea, guarda me. Appena ti ho vista ho subito sentito che c'era qualcosa tra noi>>. Strinse la mano sinistra intorno al volante mentre leccava le labbra passandoci la lingua in modo sensuale. Spinse le dita in avanti, sempre più affondo fino ad entrare nell'interno coscia di Kate assicurandosi che fosse ben voluto. La mano sfiorò la pelle calda e scoperta della ragazza, passando solo poche volte sul tessuto delle calze a rete, fino a salire su un punto sensibile. Lo sfiorò a malapena prima di spingere un dito su di esso facendola ansimare. <<Dio, Kate. Desideravo farlo da quando ti ho vista>>. Strofinò le dita sul punto sensibile creando piccoli cerchi che le fecero aumentare il respiro. Kate poggiò ancora una volta la testa contro il cuscinetto del sedile, chiuse gli occhi, socchiuse le labbra e ansimò quasi sottovoce.

<<Ethan... stai guidando>>. "Come se non se non lo sapesse" Pensò Kate cercando di lasciarsi andare, ma nella sua mente apparve ancora quell'immagine di lei e Sebastian.


FLASHBACK

Era sera, quasi l'ora di rientrare in casa, le stelle coprono completamente il cielo mentre i due, sdraiati sull'erba fresca, ammiravano la luna piena che li illuminava.

<<Brilla più del solito>>. Disse Kate a testa alta, sorrise sentendo gli occhi di Sebastian proprio su di lei, per tutto il tempo. <<Dovresti guardare il cielo>>.

<<Beh tu...>>.

<<No, ti prego, i soliti cliché no>> Fermò Sebastian e gli parlò quasi esasperata. Il ragazzo sorrise annuendo, amava quel lato di Kate, non era la classica ragazza, decisamente diversa, strana, misteriosa, c'era qualcosa che lo rendeva pazzo di lei ogni volta che la guardava.

<<D'accordo, allora ti dirò solo che sei bellissima e non volevo perdermi nessuno dei due spettacoli stasera>>. Si riferiva alla luna e a lei. Kate sorrise annuendo d'accordo sulla risposta. Si guardarono intensamente negli occhi, cosa che capitava molte volte. Sebastian sollevò la testa portandola verso la ragazza, e quando entrambi ricambiarono quel bacio passionale, lui portò il busto contro il corpo di Kate, la schiacciò a malapena per poterla sentire addosso, era scattato qualcosa in loro, diverso dalle altre volte, in quel preciso istante volevano solo approfondire ciò che stava avvenendo tra loro. Sebastian si tirò indietro quando smise di baciarla, la guardò negli occhi cercando di riposizionarsi dov'era prima, ma lei lo avvicinò afferrandolo per il colletto.

<<Non fermarti>>. Disse affannando.

<<Sei sicura? Io posso aspettare, lo sai, ne abbiamo già parlato>>.

<<Lo so, ma non voglio più aspettare. La vita è così breve da non poterci affatto fidare del tempo e io non ne voglio perdere altro>>. Sebastian le accarezzò il viso ascoltandola, era il ragazzo perfetto. Bello, alto, biondo, con occhi azzurri che brillavano, andavano molto d'accordo, gusti quasi simili, la faceva impazzire con la sua dolcezza nonostante non le piacesse, ascoltava Kate sempre. Chiunque avesse detto che l'uomo perfetto non esiste si sbagliava, semplicemente non l'aveva ancora conosciuto, ma Kate sì. Avevano la stessa età dei suoi genitori quando si incontrarono, tra loro scattò subito la scintilla e la ragazza credette fino in fondo a quella meravigliosa relazione.

<<Kate, siamo nel pieno della nostra giovinezza, abbiamo ancora tanto tempo avanti>>. Se solo fosse stato così semplice. Kate strinse le labbra trattenendo ancora una volta ciò che aveva dentro, quando in realtà avrebbe tanto voluto urlare che la sua vita sarebbe potuta finire anche quel giorno stesso. La ragazza, con suo fare "dolce" si avvicinò ancora una volta al suo viso baciandolo con tanta passione da ricreare quella scintilla che stava svanendo. Sebastian, dopo l'approvazione da parte di lei, aiutò Kate ad alzarsi, le passò le mani sul corpo pulendola dall'erba che si era appiccicata addosso, poi le prese la mano incrociando le loro dita e la portò in casa. Sarebbe dovuta tornare prima che Gregor si accorgesse della sua assenza, ma voleva a tutti i costi far sapere al suo ragazzo quanto lo amasse. Non era molto brava con le parole, magari usando le tecniche di seduzione che le erano state insegnate avrebbe avuto più impatto nella loro relazione, si sarebbe finalmente dichiarata a lui. In pieno silenzio, salirono le scale che portava alla camera di Sebastian. L'attenzione della giovane Kate fu portata subito alla parete sulla sua destra. Fissò quei quadri sulle che mostravano i volti dei suoi genitori. Fu la prima volta per lei che li vide, sembravano che non fossero mai stati lì, solo perché la ragazza ora stava inquadrando qualsiasi particolare nella sua mente per non dimenticare la prima volta con Sebastian. Il ragazzo aprì la porta di camera sua lasciando entrare la ragazza per prima, come un vero gentiluomo, poi guardò il corridoio assicurandosi che non ci fossero i suoi genitori, sarebbe stato imbarazzante fare le presentazioni in quel modo e soprattutto in quel preciso istante. Chiuse la porta dietro di sé tirando un sospiro di sollievo. Kate si guardò intorno come se non avesse mai visto la stanza del suo ragazzo in quei mesi, cosa impossibile visto che si erano scambiati il loro primo bacio proprio su quel letto.

<<Siediti>>. Ordinò Sebastian sorridendole, lei ubbidì sedendosi sul letto, giocherellò con i suoi piedi fissandoli. <<Sei nervosa?>>.

<<No, affatto>>. Ripensò ai momenti duri della sua vita, quando venne sparata al braccio, quando fu presa in ostaggio, quella volta che aveva messo KO più di dodici uomini completamente da sola in mezz'ora, ma quello che stava per fare era la cosa più spaventosa che esisteva al mondo per lei. <<Un po'>>. Si corresse abbassando la testa. Sebastian le alzò la mano con un dito sotto il mento. Finalmente aveva trovato qualcosa che rendeva nervosa la piccola Kate. Non si sentiva più tanto inferiore o strano.

<<Sei ancora in tempo per annullare la missione, agente Kate>>. Kate sollevò rapidamente la testa e lo guardò stranita, il sorriso di Sebastian contagiò anche lei poco dopo. Risero insieme, facendo rilassare di più Kate, ci riuscì in un certo senso. <<Sai per... i film>>. Lo aveva detto per la passione che la ragazza aveva per i film d'azione.

"Davvero ironico" Pensò la ragazza, le era stato ripetuto diverse volte quella frase, in diverse missioni, quando diventavano più complesse, dure per una ragazzina così piccola, ma lei era sempre riuscita brillantemente a superare tutto e di certo farlo per la prima volta con il suo ragazzo sarebbe stata una passeggiata, almeno così credeva, voleva sperare che fosse così. Kate lo avvicinò ancora a lei afferrandolo per il colletto della polo, aggressiva come sempre, non conosceva altri modi, doveva sempre prendere in mano la situazione e farlo le sembrava davvero facile, dimenticandosi che quello davanti a lui non era affatto un bastardo, un vecchio o uno spaventoso assassino, poteva fidarsi di Sebastian, essere più dolce. Si baciarono proprio come poco fa in cortile e scattò ancora quella scintilla che la rese sicura del gesto che stava per fare. Sebastian spinse il suo corpo contro la ragazza sotto di lui, il bacio diventava sempre più intenso e passionale, proprio come piaceva a Kate. Si sfilarono gli abiti a vicenda iniziando proprio dalla maglia di Sebastian, seguita subito dopo da quella della ragazza, lanciarono entrambi sul pavimento per passare ad altro. Interruppero il bacio per potersi guardare meglio, Kate sollevò le mani poggiandole sul petto nudo di Sebastian, non si era quasi mai spinta così troppo oltre, stavolta era diversa, finalmente stava per fare il grande passo con una persona che stava cambiando le sue giornate. Nonostante gli avesse detto che lo amava, che sentiva cose diverse in sua presenza, non sapeva esattamente cosa provasse per lui, forse anche sua madre si sentiva come lei alla sua età. Aveva difficoltà nell'esprimere i suoi sentimenti. Sebastian si chinò su di lei ancora una volta intensificando ancora una volta il bacio tra loro, in modo da non poter più tornare indietro, Kate abbassò le mani sui pantaloni del ragazzo, non sapeva esattamente come o cosa fare, aveva guardato diversi film, abbastanza da sapere che probabilmente farlo lo avrebbe spinto sicuramente a provare piacere, almeno ci sperava. Slacciò il bottone dei suoi pantaloni osservando la reazione di quel bravo ragazzo che aveva davanti. Sebastian, senza perdere altro tempo, poggiò le dita intorno al tessuto sfilandoli rapidamente, probabilmente era la foga del momento. I loro sguardi si incrociarono ancora lasciandoli senza respiro. <<Sei nervosa?>>. Chiese lui afferrandole il viso tra le mani in modo dolce.

<<Ti mentirei se dicessi di non esserlo>>. Sebastian sorrise facendo scendere lentamente le dita sulle guance arrossate di Kate fino a sfiorarle il collo. Lei chiuse gli occhi godendosi a pieno le mani del suo ragazzo che la toccava. Si rese conto solo dopo che, per la prima volta in tutta la sua vita, era davvero felice e consenziente di poter ricevere tante attenzioni, lo desiderava anche lei. Fu proprio Sebastian a sfilarle via il pantalone, come aveva fatto con il suo poco prima, sembrava non stessero più nella pelle, ma la cosa strana era che, il tempo si stava fermando per entrambi. La stanza girava, mostrava solo loro due, niente mondo esterno, i suoi genitori o Gregor, c'erano Kate e il suo ragazzo Sebastian, anche i pensieri erano rimasti fuori da quelle mura spesse. Proprio come un film romantico, i due si concentrarono di più sulle sensazioni, le mani che si toccavano, il respiro mozzato, gli occhi che scrutavano ogni singolo pezzo di pelle coperto e scoperto. Le afferrò i fianchi affondando i pollici su quella superficie liscia e morbida. La sdraiò delicatamente sul letto mettendosi tra le sue gambe, ma non prima di aver tirato via anche gli ultimi indumenti che intralciavano. <<Non inizierò finché non mi dirai di essere pronta>>. La ragazza osservò Sebastian con il suo desiderio di iniziare e annuì senza parlare.

La sua prima volta l'avrebbe ricordato per sempre così: con Sebastian che spingeva lentamente sempre più dentro fino a riempirla del tutto. Le spinte erano diverse, sempre più frequenti, sostituendo il dolore del momento e le sue lamentele silenziose, con dei gemiti di piacere che la fecero sentire bene. Sebastian allontanò la bocca dalla sua per sentirla ansimare, le piaceva sapere quanto la sua ragazza stesse bene. Kate tentò più volte di soffocare quei gemiti, era strano sentirsi in quel modo per la prima volta, ma alla fine si arrese, proprio quando il ragazzo dai capelli biondi le allontanò la mano dalla bocca e si chinò sul collo baciandolo con delicatezza. Lasciò andare piccoli sospiri che divennero veri e propri gemiti. Aprì gli occhi verso la finestra, si vedeva la luna e le stelle, come se stessero facendo l'amore proprio sotto quel meraviglioso cielo. Da lì riusciva a vedere la sua stanza, pensò che avesse lasciato la piccola e innocente Kate lì dentro una volta per tutte facendo spazio alla nuova Kate.

<<Kate...>>. Ansimò Sebastian mentre continuava a spingere, ottenne la sua attenzione facendosi guardare, non era affatto imbarazzante, desiderava vedere tutte le sue espressioni di piacere. <<Va tutto bene?>> Lei annuì, Sebastian si fermò solo per poco tempo, doveva riprendere fiato, ma desiderava anche coccolare la sua ragazza, la accarezzò il viso mostrando ancora una volta la sua dolcezza. <<Puoi dirmi ciò che provi, quello che senti, quello che desideri. Voglio farti stare bene e, qualunque cosa debba fare per farti provare piacere, lo farò>>.

Kate confusa annuì, questo significava dover liberamente parlare mentre lo facevano. Ricordò l'uomo al bancone, in uno dei bar all'angolo, doveva scattare foto e dare prova dell'infedeltà a sua moglie, ciò che le disse sottovoce la fece imbarazzare, nonostante il lavoro, i vestitini e tutto quel trucco che la rendeva molto più matura, Kate era solo una ragazzina di sedici anni. Aprì di più le gambe inarcando la schiena e sottovoce gli sussurrò all'orecchio: <<Voglio di più>>.

Sebastian sorrise, ma in modo differente, si leccò le labbra intrappolando quello inferiore tra i denti, spinse ancora e senza fermarsi le ordinò di fare una cosa: <<Lo farò, ma tu ora devi... fare una cosa per... me... devi gridare>>.

<<Ci sono... i tuoi genitori in casa>>. Disse ansimando, Sebastian continuò a spingere nonostante stesse parlando.

<<Tu fallo, fammi sentire... quanto lo vuoi e io farò quello che desideri>>. Lei annuì, chiuse gli occhi brevemente portando la testa all'indietro quando le spinte aumentarono, divennero più forti, affondò di più dentro di lei tutte le volte. Kate avvolse le gambe intorno al suo bacino aiutando Sebastian con le spinte, poi il suo corpo si mosse nello stesso modo sotto di lui inarcandolo. Ansimò sempre più forte fino ad arrivare a pronunciare più volte il suo nome. Sebastian sfiorò le labbra di lei con le sue e pronunciò un ansimante <<Kate...>>. Le bocche vibrarono e insieme raggiunsero l'orgasmo. Fu la serata più bella della sua vita, soprattutto non l'ultima, con lui aveva fatto diverse esperienze insieme a lui, ciò che aveva appreso, lo doveva a lui e non solo...

FINE FLASHBACK

Ethan continuò a guidare senza sosta mentre le dita spostarono le calde e lo slip di lato, Kate aprì gli occhi quando le dita del suo fratellastro la penetrarono. Ansimò quasi sottovoce sentendolo entrare e uscire lentamente. La ragazza poggiò le mani sulla gonna stringendo il tessuto mentre lui continuava a farle provare piacere. Fermò l'auto e girò il viso accennando un sorriso.

<<Voglio guardarti mentre godi, piccola Kate>>. Kate chiuse le labbra trattenendo il respiro, cercò di tenere a bada ogni suo verso, ma Ethan le parlò ancora. <<Fammi sentire quanto mi vuoi, Kate>>. Avvicinò il corpo alla ragazza e la penetrò più affondo. Kate si lasciò andare ansimando, dalle sue labbra uscirono versi di consenso, di eccitazione, desiderava quasi di più finché lui non tolse via la mano. Guardò le dita ormai bagnate e sorrise. <<Allora mi vuoi davvero>>. Kate lo guardò affannato, con gli occhi socchiusi, piena di desiderio, forse era vero, o forse desiderava solo qualcuno al suo fianco che le faceva ricordare Sebastian. <<Vuoi che continui?>>.

<<Credo che basti>>.

<<Non è quello che lei vuole>>. Disse abbassandosi, la baciò aggiungendo la lingua per poter spingere Kate a cambiare idea. Lei si allontanò affannando ancora.

<<Ethan, non sono vergine>>. Ethan la guardò accarezzandole la guancia <<Ora non mi vorrai più, scommetto>>.

<<Scherzi? Ti voglio anche adesso, ti voglio sempre. Ora più che mai>>. La baciò ancora, ma a quel punto si allontanò ancora.

<<Sei disposto ad aspettare?>>.

<<Aspettare? Tipo tornare a casa e farlo?>>.

<<No>>. Questo suo desiderio di averla la fece sorridere. <<Aspettare che sia pronta a te, stiamo correndo e vorrei prima conoscerti meglio>>.

<<Ok. Il mio nome è Ethan Lewis. Sono nato il 29 Aprile del 1993>>. La baciò per poi fermarsi e continuare a parlare. <<Sono un modello molto famoso, e ho sette fratelli>>. La baciò ancora <<Il mio colore preferito è il viola e non per vantarmi, ma mi sta davvero tanto bene>. La baciò nonostante stesse ridendo, aveva dei lati dei suoi fratelli che la divertivano ma era anche unico nel suo genere. <<E ora non puoi immaginare quanto ti voglio>>.

<<Ethan>>. Il ragazzo fece scivolare ancora una volta la mano nell'interno coscia, spostarle le calze, insieme agli slip e penetrarla ancora una volta. Lei lo baciò con più foga, come se tra loro fosse scattato qualcosa di unico. Ansimò tra le sue labbra permettendo a Ethan di continuare finché l'ultimo respiro di piacere non uscì facendo rilassare il corpo della piccola Kate, mentre le dita del ragazzo erano ancora dentro.

<<Kate>>. La ragazza aprì gli occhi affannando, non aveva mai visto una soddisfazione così grande sul volto di qualcuno. <<Vuoi ancora che ci vada piano?>>.

<<Si, ma ne avevo bisogno...>>. Disse tra un sospiro e l'altro facendo eccitare da impazzire il ragazzo accanto a lei.

<<Per il sesso possiamo aspettare quanto vuoi>>. Sollevò la mano leccandole dita con gusto. <<Cazzo, sei così buona>>. Lei accennò un sorriso e schiacciò la testa contro il sedile chiudendo gli occhi, si sentiva davvero meglio, usava il sesso per liberarsi e funzionava a metà tutte le volte. Ethan accese l'auto e ripartì, Kate finalmente si sarebbe distratta ma non poteva mancare il solito pensiero di Sebastian che la tormentava. Si fermarono solo quando raggiunsero uno dei pub più vicini. Scesero insieme e Kate si concentrò sulla porta rossa del locale. <<Non ci vengo spesso, ma probabilmente qui nessuno mi riconoscerà>>. Kate lo seguì guardandosi intorno, lo faceva spesso, sapeva di non dover mai abbassare la guardia soprattutto in posti che non conosceva. Entrò in quel pub con poca luce, le uniche erano quelle Led che brillavano di Blu, Rosso e Viola. Si sedettero ad uno dei posti illuminati dalla luce colorata, Kate continuò a guardare ciò che la circondava non fidandosi affatto di quel posto. <<Sei silenziosa>>.

<<Lo sono?>>. Lui annuì prendendo il menù dal tavolo, lo diede nelle mani della ragazza continuando a guardare quanto fosse carina con quella luce rossa che la incorniciava. <<Sono pensierosa>>.

<<Pensi che hai sbagliato a venire qui invece di chiuderci in camera tutto la notte?>>. Azzardò Ethan facendo sorridere Kate, lei scosse la testa e prese il menù. Strinse la pellicola intorno liscia, lo aprì senza guardarlo, non smise un secondo di guardare quel ragazzo dai capelli ricci e scuri, sapeva come parlare con gli uomini, i movimenti che li facevano impazzire, ma sapeva anche che distogliere lo sguardo era segno di debolezza. Lo fissò dritto negli occhi.

<<Penso che prima o poi accadrà, che questo pub ha un hamburger molto buono e soprattutto che queste luci ti piacciono particolarmente su di me>>. Tutte cose azzeccate che stavolta fecero pensare Ethan. Il ragazzo stavolta guardò il menù per pochissimi secondi, sorrise è riguardò Kate. Lei sapeva di averlo colpito.

<<Tutto questo l'hai capito da?>>. La conversazione si fece interessante, posò il menù guardandola negli occhi, avvicinò il busto alla tavola sporgendosi verso di lei.

<<Dalla cucina esce un buonissimo profumo di carne, non dico che sia una delle più raffinate, ma è di buona qualità, forse una delle più buone qua intorno. La luce rossa fa impazzire quasi tutti, non è un segreto, e poi questo colore mi dona particolarmente>>.

<<Hai perfettamente ragione, signorina Brown>>. Ethan scosse la testa e morse il labbro inferiore prima di alzare una mano per ordinare almeno qualcosa da bere, senza mai distogliere lo sguardo da Kate. <<Due birre, grazie>>.

<<Una, io prendo un calice di Harlan Estate 2014>>.

Il cameriere la guardò perplessa, riguardò Ethan cercando di capire cosa volesse in realtà. Il ragazzo sorrise e disse:

<<La signorina vorrebbe un bicchiere di vino rosso>>.

<<Noi non... abbiamo quello che ha chiesto>>. Disse quasi imbarazzato, Kate si guardò intorno ancora una volta, era un pub, non un ristorante di lusso. Sollevò le spalle e lo guardò dritto negli occhi.

<<Portami una birra chiara, qualcosa di leggero, grazie>>. Il cameriere annuì e filò via quasi di corsa, non era mai stato così tanto sotto pressione.

<<Credo proprio che la nostra prossima uscita sarà in un ristorante, ma non lamentarti se mi fermeranno tutti a chiedermi un autografo>>.

<<Ethan>>. Disse lei esausta.

<<Si?>>.

<<Smettila di parlare>>. Concluse lei abbassando la testa sul menù, ora finalmente poteva dare un'occhiata alla carne e come aveva previsto, i prezzi erano abbastanza elevati. Ethan fissò il menù anche lui sospirando, ora poteva finalmente ordinare da mangiare.

<<Non ti impressiono neanche un po', vero?>>.

<<Mi piaceva di più la conversazione di circa venticinque secondi fa>>.

<<Questo significa che mi stuzzicherai tutta la sera?>>. Ethan sollevò gli occhi dal menù rivolgendole una domanda semplice, sapeva già la risposta in fondo.

<<Indovinato, signor Lewis>>. Ethan prese un grosso respiro schiacciando la schiena contro lo schienale della sedia, morse il labbro inferiore ancora una volta e soffocò una risata, qualcosa che Kate apprezzò, lo fissò con sguardo seducente dall'altra parte del tavolo, accennando un sorriso che anche lei tentava di soffocare. Tra loro calò ancora una volta il silenzio facendo riflettere il ragazzo, il quale parlò ancora una volta.

<<Senti... hai detto che prima o poi accadrà. Sai, intendo noi due. Come fai ad esserne così sicura?>>.

Kate alzò lo sguardo, accennò un sorriso e scivolò sui cuscini che avrebbero permesso loro di sedersi insieme, gli fece segno con la mano di avvicinarsi di più e alla fine disse: <<Ho un problema>> Parlò sottovoce permettendo a Ethan di allarmarsi senza che gli altri riuscissero a capire il motivo, ma la sua faccia parlava senza dire neanche una parola. <<Il mio lavoro mi stressa tanto, ho provato molte cose, ma l'adrenalina che mi da quando inseguo la gente o l'ucciderla, beh quella non la batte nessuno. Ho bisogno perennemente di avere qualcosa di forte che mi scarichi la tensione, che allo stesso tempo mi faccia provare quel brivido in più, non so se mi spiego. Ho provato anche con il pugilato, mi distruggo completamente le mani senza ottenere l'effetto desiderato>>. Prese una pausa cercando un modo più carino di dirlo. <<Ho trovato un sistema che funziona, purtroppo non lo pratico da quando Sebastian è morto>>. Ethan sollevò la testa guardandola sorpreso, stava proprio per dire quello che pensava?

<<Continua>>. Disse lui. Kate si spostò per riuscire a guardarlo negli occhi. Arrivarono le ordinazioni e Ethan fu il primo a sorseggiare la birra fredda, aveva la bocca secca solo al pensiero che lei stesse per dire qualcosa che desiderava anche lui.

<<Non ci girerò intorno, Ethan, mi manca il sesso>>. Arrivò al punto e Ethan serrò le labbra alzando lo sguardo, tentò disperatamente di non sputare tutta la birra che aveva in bocca e alla fine parlò:

<<Beh, cavolo. Siamo ancora in tempo>>.

<<No, non hai capito. Mi manca, ma di certo non lo farò con il primo che mi capita>>. Kate sorseggiò la sua birra ricordando davvero quanto fosse liberatorio per lei andare a letto con il suo ragazzo dopo una di quelle giornate stressanti dove quasi aveva perso la vita. Dire che ordinare e mangiarono quasi in silenzio era scontato, Ethan parlava di tanto in tanto della sua vita di tutti i giorni in passerella, o durante gli scatti, sembrava una persona interessante, ma non tanto da diventare il suo prossimo ragazzo. Era ben lontano da essere come Sebastian. A quasi fine serata, quando ormai mancava poco a casa, lui gli chiese qualcosa che la fece la classica Kate fredda.

<<Com'è morto Sebastian?>>.

La ragazza fece una pausa fissando il contenuto giallastro e freddo in quel bicchiere alto. La schiuma copriva la superficie come un tappo, era ciò che desiderava per lei, qualcosa che coprisse il suo cuore in quel modo senza far trasparire altro o entrare qualcosa di profondo come l'amore. Lo portò alla bocca facendo un sorso lungo per poi leccarsi le labbra una volta terminato. Continuò a fissarla cercando conforto.

<<Aveva scoperto del mio lavoro, non voleva più parlarmi, almeno per i primi giorni, non ho mai capito se l'avesse fatto per paura o per me. Presero lui per ferire me, il giorno dopo averci chiariti, sapevo che un giorno sarebbe accaduto, ma lo amavo talmente tanto da voler rinunciare a tutto ed essere una persona come tante altre>>. Si fermò abbassando la testa, probabilmente la ferita era ancora aperta, Ethan le prese una mano accarezzandole il dorso con un pollice per poi dirle:

<<Avevate chiarito, non c'era bisogno di rinunciare a tutto>>.

<<Se avessi mollato tutto prima, lui ora sarebbe qui con me>>. Scese dall'auto per sfuggire alla conversazione, entrò in casa prima lei e salendo le scale si soffermò alla porta aperta di Julian. Camera sua era illuminata da una luce verde brillante, entrò lentamente attirata dalle foto sulle pareti, un pallone da football autografato era depositato sulla scrivania accanto ad uno schermo gigante, e il computer illuminato da luci differenti la fece distrarre dal resto della stanza. Passò la mano sul joystick accanto allo schermo, era proprio la camera da letto di un adolescente, invidiosa, ma anche emozionata guardò il tappeto su cui aveva i piedi, era di un tessuto molto doppio, aveva la forma di uno scudo e sopra c'era la scritta Rochester in verde e due iniziali NY dello stesso colore. Sollevò la testa verso il letto, era ben coperto e diversi cuscini con la squadra in cui giocava a scuola, che coprivano l'intera coperta colorata. Sentì dei passi dietro di lei, leggeri e felpati. Sollevò la testa e si girò afferrando il braccio del malcapitato spingendolo sul letto, si mise su di lui stringendogli le braccia. Rimasero fermi a fissarsi tutto il tempo senza parlare, non avevano molto da dirsi soprattutto nella posizione in cui erano.

<<Non eri con Ethan?>> Chiese lui rimanendo fermo, Kate sollevò le spalle e disse:

<<La serata è terminata>>. Guardò le braccia di Julian ancora sotto la forte stretta delle sue mani, distolse subito dopo lo sguardo e sollevò il busto rimanendo a cavalcioni su di lui <<Scusa, ma la tua stanza è davvero bella>>. Julian accennò un sorriso guardandola ancora, Kate non si mosse affatto, sentiva un forte conforto in quella stanza che la faceva quasi esplodere dalla felicità. Abbassò subito dopo la testa e disse: <<Vado in camera>>.

Scese dal corpo di Julian facendo attenzione che non si alzasse troppo la gonna, camminò verso l'uscita e, prima di andare via del tutto, diede un'altra occhiata alla stanza del ragazzo.

<<Ehi... credevo fossi uscito>>. Disse Ethan affacciandosi alla stanza di suo fratello, che era ancora sdraiato sul letto e fissava il soffitto. Si alzò sollevando le spalle.

<<Non avevo voglia, ma magari la prossima volta potremmo andare tutti insieme al cinema>>. Propose Julian, lo disse solo per tenerli d'occhio, per poterle stare più vicino, ma suo fratello non lo capì affatto. Ethan sorrise e annuì non riuscendo a percepire la voglia del ragazzo che aveva nel voler stare con la persona con cui era uscito suo fratello.

<<Indovina>> Julian scosse la testa non capendo cosa volesse dirgli. <<Io e Kate abbiamo parlato molto, e mi sa che uno di questi giorni finirà nei migliori dei modi>>. Julian annuì serrando le labbra. <<Beh, ma racconta come va con Carly? E Tania, naturalmente. Sono ancora convinte di essere "l'unica" per te?>>. Ethan rise guardandolo, ma Julian scosse la testa guardando fuori, sperò di parlare solo a suo fratello e che Kate non ascoltasse.

<<No, cioè, non ha funzionato. Doppio mesiversario, doppi regali, doppi litici>>.

<<Doppio sesso, andiamo. Mi hai detto che erano davvero brave a letto>>. Disse Ethan cercando di parlare con suo fratello, lo facevano spesso. Lui, Julian e Luke si raccontavano tutto, anche i piccoli particolari, ma stavolta voleva solo cambiare discorso.

<<Ethan, ho dimenticato il giubbotto nella tua auto>>. Kate spuntò dal nulla avvicinandosi a Ethan che mise le mani in tasca per riuscire a prendere le chiavi, intanto Julian fissava la piccola Kate che imbarazzata guardò altrove, aveva assistito alla loro conversazione anche se non era sua intenzione. Il ragazzo acconto a lei strinse le labbra, avrebbe tanto voluto mordersi la lingua in quel momento. Kate non era come le altre, quella situazione l'avrebbe sicuramente disgustata, pensare che aveva mancato l'unica possibilità di poterla conquistare lo faceva solo arrabbiare. Ethan annuì dandole le chiavi della macchina, la ragazza andò via smettendo di fissare Julian, per la prima volta interruppero il contatto troppo presto.

<<Cazzo, non immagini cosa mi ha detto. E mentre stavamo andando, proprio in auto, ho fatto qualcosa di azzardato>>. Suo fratello lo guardò in modo strano, cercava di capire cosa stesse per dire, anche se, non c'era bisogno. Ethan continuò il discorso. <<Non mi ha fermato quando le ho messo una mano sulla gamba, certo, ha detto di voler aspettare, ma intanto le ho già dato piacere con due dita. Avresti dovuto sentirla, ansimava da paura, mi desiderava, lo sentivo. Dio, se fossimo tornati a casa in quel momento...>>.

<<Un'altra volta, fratello>>. Julian, completamente disgustato e arrabbiato, chiuse la porta lasciandolo fuori, non era da lui comportarsi in quel modo, di solito discutevano e si confrontavano su storie simili, ma parlare non capiva perché adesso gli desse tanto fastidio, non sopportava Kate e raggiunse una sola conclusione, si stava affezionando a lei come fratello.  

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