MAL - A WITCH IN CENTOPIA

By MatyMrsSnape

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"Non Γ¨ un elfa e non Γ¨ una principessa Lei vuole soltanto essere se stessa" Mal Γ¨ la primogenita della famig... More

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Ziggo's Day Off

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By MatyMrsSnape

23 Marzo, ho rivisto mia madre (quella adottiva):

Oggi Ziggo, il gatto di Panthea, era talmente ingestibile che per poco non ci ha fatte arrestare!
Sì, perchè io non volevo affatto rivedere mamma, e nemmeno quelle tre gnappette elfiche da tre zellini.
E se mamma avesse spifferato tutto a papà, e ora gli elfi si stessero preparando ad attaccare l'H.E.L.L. per riportarmi a casa?
NO OK, MAL, CALMATI!

È iniziato tutto stamattina, quando stavo cercando di scavare nel passato di Panthea, analizzando la spilla dell'H.E.L.L.
Sul computer invisibile si sono aperte tre pagine, tutte e tre con informazioni riguardanti la società criminale.
La prima pagina recitava: "L'H.E.L.L. è stato fondato nel 1942, quasi in contemporanea con il famosissimo HYDRA, dalla regina di Dystopia dell'epoca, Belvina Black, una strega purosangue senza cuore e senza scrupoli, tristemente nota per aver sterminato il suo stesso popolo, e averlo rimpiazzato con maghi e streghe da ogni parte del mondo."

C'erano troppi termini che mi incuriosivano, primo tra tutti il nome "Dystopia" e il nome della regina fondatrice.
Così ho accantonato le altre due schede, e rimesso la spilla nel cassetto segreto, per poi aprire una scheda su Dystopia, e un'altra su Belvina Black.

A quanto stavo leggendo, Dystopia è l'altra grande isola presente nell'oceano, oltre a Centopia.
E i due regni erano in aspre rivalità da sempre. Quindici anni fa, c'era anche stata una guerra, dove gli elfi di Centopia avevano ammazzato, a colpi di botti di cristallo, ben 70 abitanti di Dystopia.
Il regno era stato fondato da un certo Lord Drakon Laufeyson, che ne era stato anche il primo re.
Ok, la mia curiosità stava continuando a salire, ma non avevo tempo per capire se questo tipo fosse un parente di Loki.
Probabilmente lo era, ma volevo anche leggere qualche aneddoto su Belvina Black.

Mi si era parata davanti una scheda, ricca di informazioni.
Belvina Black era stata la prima regina di Dystopia con poteri magici, era sposata con un tale Herbert Burke e aveva tre figli: Athena, Walter e Delphinus.
Stando alle informazioni, i membri della famiglia erano quasi tutti morti, tranne Athena, che aveva 72 anni e viveva ancora a Dystopia.

Di colpo mi è venuto un dubbio orrendo, ma l'ho scacciato via, e mi sono diretta nella stanza rossa, per le due ore di allenamento da vedova.
Panthea si è presentata nella sala quasi subito, con un pellicciotto blu, sopra la vestaglia dorata, i capelli grigi perfettamente pettinati, e una sigaretta tra le dita, che ha acceso dopo essersi seduta sulla poltroncina.

-Ho notato una cosa, Mal- mi ha mormorato, più calma delle altre volte- tu... hai dei poteri straordinari. Ma non li sai controllare, soprattutto quando ti incazzi.
-Penso che succeda a tuttə una cosa del genere...
-No, qui ti sbagli. Se riesci a controllare le tue emozioni, allora riesci a controllare anche i tuoi poteri-
Sbuffo di fumo, e scrollatina di cenere.
-Chi ti ha insegnato la magia? In che scuola sei andata?
-Sarei dovuta andare ad Hogwarts. Ma i miei genitori adottivi si sono rifiutati di mandarmi. Avevano paura-
Altro tiro di sigaretta, con tanto di sguardo sospetto.
-Di cosa, esattamente? Cosa temevano?-

Non volevo parlarne, non con lei.
Quel periodo era stato particolarmente duro per me, non volevo certo ricordare cosa era successo, con una persona che non sa cosa significa la parola "sofferenza" e non perderebbe occasione per sminuirmi.

-Se non mi vuoi raccontare nulla, peggio per te. Poi non voglio vederti piangere in qualche angolo del castello. Vai al centro della stanza, e vediamo se hai fatto qualche progresso con gli incantesimi- ha borbottato Panthea.
Esattamente ciò che mi aspettavo.
E se c'è una cosa che odio, ma che odio da morire, è l'apatia.
Cosa ti costa capire che, con i tuoi modi, stai mettendo a disagio chi sta davanti a te? E devi riflettere a lungo, prima di uscirtene con stronzate del genere?
A quanto pare, alla regina non interessava.

÷£÷£÷£÷£÷£÷£÷£÷£÷£÷£÷£÷£÷

Alla fine dell'allenamento, Panthea è uscita dalla stanza, senza spiccicare una parola, e si è diretta nella sala del trono.
Non aveva fatto il minimo commento sulla mia "performance", e per me poteva significare che:
1) Tutto sommato ero andata bene, e non avevo combinato chissà quale danno.
2) Lei aveva altro per la testa, e non mi ha prestato la minima attenzione.

Qualcosa mi suggeriva che la seconda opzione era più probabile della prima, purtroppo.
-Che ti succede, Mal?- mi ha chiesto Gona, mentre pranzavo, con un taco materializzato dal nulla.
Non le ho risposto, siccome nella mia testa rimbombavano ancora le pesanti offese di miss maschera.
-Mal... sei sicura di star bene?- mi ha nuovamente chiesto lei, accarezzandomi una guancia.
Io le ho bloccato la mano, come a risponderle "no, ho bisogno di te, non andartene."

Siamo arrossite e abbiamo abbozzato entrambe un sorriso.
Eh no, questa era molto di più che una semplice amicizia.

Le ho raccontato quanto era saltato fuori, dalla ricerca sull'H.E.L.L, oltre alle informazioni su Dystopia e la regina Belvina.
-Su Dystopia posso aggiungere qualcosa- mi ha detto, a fine spiegazione- è casa mia, e vivevo lì, con mamma e papà. O meglio... vivevo nella corte di Panthea. Non ho quasi mai avuto libertà, ora che ci penso.
-Ma sei seria?
-Serissima. Nemmeno all'accademia di magia ho potuto sperimentare qualcosa di nuovo. Panthea controllava tutto e tutti. Non è una regina, è una dittatrice-

Ho sgranato gli occhi, piuttosto allibita.
Insomma, avevo capito che Panthea era stronza, ma una dittatrice... aveva tolto ogni diritto al popolo di Dystopia, manipolava e distruggeva (sia mentalmente che fisicamente) chiunque lavorasse per lei.
Che merda, davvero...

)*)*)*)*)*)*)*)*)*)*)*)*)*)*)

Dalla sala del trono non si levava un fiato e noi, un pochino preoccupate, ci siamo dirette lì per controllare che non fosse morto nessuno (anche se per un momento ci avevamo sperato).
La regina, seduta sul trono, stava fissando il vuoto, senza aprire bocca, con Ziggo seduto sulle gambe.
Ziggo, che non appena mi ha visto, è saltato giù ed è corso verso di me. Ultimamente ho notato che si fa prendere in braccio anche da me, non solo da Panthea, mentre da Gona non si fa mai nemmeno toccare.

-Cosa le prende oggi, Ziggo? Le possiamo parlare?- gli ho chiesto, accarezzandogli la schiena.
-Meooooowww...
-Ah, capisco.
-Meow, meow...
-Ma come fai a capire ciò che dice?- mi ha sussurrato Gona, prima che Ziggo le soffiasse, arrabbiato.
-Ehi, non si insulta la gente a caso, Ziggo! Gona non ti ha detto nulla di brutto, ok?
-Meow!
-Sai che c'è? Ti portiamo a fare un giretto, tanto quella non ti dà retta oggi- ho concluso, uscendo dalla sala.

Prima di andarmene, però, ho lasciato un biglietto nella cuccia di Ziggo, dove avvertivo che sarebbe stato con me tutto pomeriggio. Spero che la bastarda lo legga...

Ci siamo smaterializzate in una radura, non troppo lontana dal palazzo, con Ziggo nel trasportino.
E chi abbiamo intravisto, lì vicino? Esatto, i tre elfi scassapalle per eccellenza!
Stavano giocando a tirare luci d'acqua contro gli alberi, mentre poco più in là, un unicorno brucava l'erba tranquillo.
Ma non era un unicorno come quelli che vedevamo di solito.

Era tutto bianco, aveva la criniera bionda, le ali e un corno dorato. Non doveva avere più di dieci giorni.
Sì, perchè gli unicorni crescono in fretta, ahahaha...
-Mal? Vieni qua un secondo!- mi ha sussurrato Gona- lascia perdere quel gatto!
-Gli ho messo un chip nel collare. Così, se dovesse allontanarsi, lo ritrovo al volo. Cosa c'è?-
Lei mi ha indicato in direzione dell'unicorno alato, con gli occhi che brillavano.
-Ci pensi? Se catturassimo quel piccoletto, potremmo scappare da Panthea, e dall'H.E.L.L!- ha detto, euforica.

Ci ho riflettuto: se fossimo state scoperte, la stronza si sarebbe presa non solo l'unicorno, ma anche la nostra vita.
Era troppo pericoloso. Ma, ehi, io amo il rischio!

-In poche parole, stai tramando contro Panthea?
-È ciò che faccio da sette anni a questa parte. E ora voglio che ne sia partecipe anche tu, streghetta- mi ha risposto Gona, accarezzandomi il mento, e avvicinandosi sempre di più a me.
Credo di essere diventata più rossa della mia tinta labbra di Too Faced, in quel momento...
-Sei sempre così persuasiva?- le ho domandato, nascondendo l'imbarazzo e sorridendo.
-Quando mi va, sì. Cosa ne pensi del mio piano?
-È semplicemente... pazzesco!- ho esclamato felice, senza alzare troppo la voce.

Senza farci notare, ci siamo piazzate alle spalle dell'unicorno dorato, e con un colpo di lazo di fumo rosso, l'abbiamo impacchettato. Unico problema: ha nitrito fortissimo, mentre stavamo per girare i tacchi, e i tre elfi si sono accorti di noi.
Porca troia.

-Onchao!- ha strillato Mia- lasciatelo andare!
-Chi sarebbe Onchao?- ho chiesto, ridendo.
-L'unicorno che avete ridotto a pacco regalo di Natale- ha ribattuto Mo- cosa hai intenzione di fare con quell'aggeggio?!
-Ti riferisci a questa, fratellino?- ho detto, con la NatGun puntata verso di loro- beh... bucarvi da parte a parte se osate fare un solo passo verso Onchao vi va bene come risposta?-

Stavo per sparare il primo colpo, quando ho sentito un "Meeeeeow" provenire da un cesto da picnic.
E pochi secondi dopo, ne è uscito fuori Ziggo, con una roba che sembrava un pezzo di un candelabro, su un orecchio.
-E questo gatto? Da dove arriva?- si è domandata Yuko.
-A me sembra il gatto di Panthea, ve lo ricordate?- è intervenuta Mia- non so come sia finito qui, però...
-Lasciatelo stare, stupidi elfi!- li ha interrotti Gona- appartiene a Mal, non a Panthea.
-Allora potremmo fare così- si è intromesso Mo- noi vi restituiamo il gatto, e voi liberate Onchao. Chiaro?!-

Ci siamo guardate, come per dire "ma col cazzo, gnappette, ve lo scordate, ci riprendiamo anche Ziggo e distruggeremo Panthea e l'H.E.L.L".
Ma prima che una delle due potesse aprire bocca, Ziggo è corso via, nel bosco, ed è stata gara a chi lo bloccasse per primo, fallendo miseramente.
Gona ha costretto gli elfetti a cercare Ziggo, o altrimenti non avrebbero più rivisto il loro piccolo Onchao.
Dopo dieci minuti buoni, il gatto ancora non si trovava.
-Aspettate- ho urlato, in modo che mi sentisse tutto il gruppetto, più Gona- il mio tracciatore mi dice che Ziggo è andato da quella parte... su quell'albero!-

Fosse stato basso... era un faggio di almeno trenta metri!
-Ziggo è il mio gatto, lo riacchiappo io- ho annunciato fiera, levitando fino al ramo più alto.
Stavo riuscendo, per la prima volta, a volare senza schizzare via, e senza sbattere con la gamba mezza rotta.
Sì, posso veramente essere fiera di me.

Sono tornata di sotto, con Ziggo in braccio, pochi minuti più tardi, e abbiamo fatto per andarcene davvero, quando una voce mi ha chiamato:
-Mal! Eccoti qui... allora non sei scomparsa!
-M-mamma?- ho balbettato- cosa... stai... blaterando?
-Tuo padre ti rivuole a palazzo. Vuole parlarti. Si è reso conto di aver esagerato, quella volta...-

Onestamente non sapevo se era peggio tornare a casa ed essere trattata di merda come prima, o restare da Panthea ed essere comunque trattata di merda.
-Mamma, non voglio più tornare da te e papà. Voglio essere libera di essere chi voglio, di comportarmi come voglio, e di amare... chi voglio- ho detto, guardando inavvertitamente Gona.
-Se è questo che vuoi...- ha risposto mamma, un po' abbattuta.
-Tenete pure questo... Onchao. Ma non credete che sia finita qui, dannati elfi!- ha concluso Gona, prima di smaterializzarsi con me.

£÷£÷£÷£÷£÷£÷£÷£÷£÷£÷£÷£÷£

Mi sono sdraiata sul letto, dopo aver restituito Ziggo alla sua legittima padrona, ed essermi beccata una frustata fortissima su un braccio, perchè non l'avevo avvisata (COSA CHE INVECE AVEVO FATTO, MA LA BASTARDA NON AVEVA LETTO IL BIGLIETTINO).
-Ti fa ancora male?- mi ha chiesto Gona, sdraiandosi accanto a me- oggi le giravano veramente i coglioni...
-Non l'avrebbe fatto, altrimenti- ho sussurrato, per poi addormentarmi, esausta, tra le sue braccia.

Il motivo per cui non sono tornata e non tornerò dai miei è Gona. L'unica persona che mi vuole davvero bene, in questo cazzo di regno.

DENUNZYATEMI PUREEEEE

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