Prova a fermarmi

By isolatedwr

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(COMPLETA) Per Emily è giunto il momento più atteso della sua vita. Inizierà l'università dei suoi sogni nel... More

Cast.
booktrailer.
prologo.
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Ringraziamenti e progetto futuro.

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By isolatedwr

«Ehi ce l'hai fatta.»
Sono queste le prime parole che pronuncia Aria, una volta che mi avvista.

Le sorrido per poi andare ad abbracciarla. «Com'è andato il ringraziamento?» le chiedo subito dopo essermi staccata.

Mi posiziono in fila, proprio dietro di lei, prendendo un vassoio.
Mi alzo un secondo sulle punte, notando con grande piacere la vasta scelta di cibo che c'è oggi in mensa.

Mi fa un sorriso storto. «Tutto bene», mugugna, ma non sembra un granché convinta. Provo a prolungare il discorso, ma lei mi interrompe. «Tu invece?»

Faccio una smorfia per tutto ciò che mi è successo in quest'ultimo periodo, ma cerco comunque di non darlo a vedere. «Ehm... bene.»

Lei si gira senza dire altro, voltandomi le spalle.
Aggrotto le sopracciglia stupita per il suo strano comportamento. Di solito è sempre lei a parlare a vanvera, ma in questo momento sembra quasi volermi ignorare.

«Ma stai bene?» sollecito verso la sua schiena.
So che siamo in fila, ma si potrebbe anche girare...

«Certo Emily, sono solo un po' scombussolata per l'inizio delle nuove lezioni», borbotta con l'apatia che le scorre nelle vene.
Tento di crederle, ma si capisce a un miglio di distanza che c'è qualcosa che non va.

Aspettiamo la fine della fila con frasi meccaniche e risposte a monosillabi, a tal punto che, mentre siamo alla ricerca di un tavolo, sono tentata di scappare via.

Aria, con questa espressione impassibile, mi sta mettendo decisamente a disagio.

Ci andiamo a sedere in fondo alla mensa e lei comincia a mangiare silenziosamente, senza degnarmi di uno sguardo.

Ma che diamine...

Mi rovino le unghie con i denti. «Aria...»

«Mh?» Mi ammira con aria interrogativa, fingendo di essere disinteressata, mentre mastica con la bocca piena.

«Perché fai così?»

Lei non risponde, ma anziché starsene zitta mi pone un'altra domanda. «Com'è andata con Richard?»

Il suo tono è glaciale e mi sbalordisco del fatto che sappia già tutto.

Forse gliel'ha rivelato Trevor.

A volte quel ragazzo non sa stare un attimo zitto.

«Come fai a...» mi interrompe per la milionesima volta.

«Io so tutto. Almeno Richard lo sa?» domanda confondendomi.

Faccio un risolino imbarazzata. «In che senso scusa?»

«Gliel'avete detto che tu e Trevor uscite insieme o hai mentito anche su questo?» schernisce con abominio, spiazzandomi.

Spalanco gli occhi. «Me e Trevor?»

«Pensi che io sia stupida? Vi ho visti», mi accusa. Io sono ancora più sconcertata da questa assurdità.

«Aria mi sa che non hai compreso bene la situazione.»

Scoppia a ridere falsamente. «Certo vi spio baciarvi dalla finestra della mia stanza e non capisco? Va bene.» Volta lo sguardo indignata.

Non riesco a trattenere una risata per l'aberrante argomento. «Ma quale bacio?!»

Nel momento in cui esordisco con questa frase sembra arrabbiarsi sul serio. «Neghi l'evidente e ti metti pure a ridere? Non ho parole.»

Si alza dalla sedia per andarsene, ma io la blocco per un braccio. «Non è successo niente di quello che stai asserendo. Trevor mi stava solo riaccompagnando a casa perché ho rivelato la verità a Richard... il quale si è arrabbiato.»
Mi accorgo che non mi crede così continuo. «Io non so cosa tu abbia visto, ma Trevor mi stava solamente aiutando.»

Lei alza gli occhi al cielo stufa. «Allora come me lo spieghi il fatto che eravate a un millimetro di distanza?»

Sospiro. «L'avevo abbraccio e per sbaglio mi si era incastrata una ciocca di capelli nella cerniera del suo giubbotto.» Lei non apre bocca. «Davvero pensi che tra me e Trevor ci sia qualcosa? Dopo tutto ciò che ti ho raccontato di Liam?» ridacchio un po' per stemperare la situazione.

Passano secondo di silenzio nel quale la osservo assorta nei suoi pensieri. E dopo quelle che sembrano ore, finalmente si decide a parlare. «Non so che pensare...»

Le sorrido con più tranquillità. «Ti dico io ciò che penso.» Mi fissa negli occhi. «Sei gelosa marcia.»

Lei sbuffa di nuovo. «Ti sbagli di grosso.»

«Allora perché eri così incazzata per un'idea del genere? Un'idea paradossale aggiungerei.»

Mangia un altro pezzo di carne prima di rispondermi. «Ero in collera per le tue menzogne Emily», mormora successivamente, senza guardarmi.

Ci rimango male. «Mi dispiace...»

Lei continua a non replicare così aggiungo: «Risolverò ogni cosa.»

Lei scuote la testa. «È proprio questo il problema. Io non ti credo», sussurra con un accenno di sofferenza.

Fa male sentirselo spiattellare in faccia. «Se non hai punta fiducia in me perché continui a essermi amica?» domando poi con nervosismo. «Questa situazione è una merda, lo so. E ho sbagliato a non dirlo a Samantha sin dall'inizio. Ma una cosa è certa: Non ho mai voluto far del male a nessuno. Né a Samantha, né a Richard, e mi dispiace ogni volta di essere contradetta da tutti quanti.»

Si morde il labbro assimilando le mie parole. «Emily tu sei una persona splendida e proprio per questo ti voglio bene e rimarrò al tuo fianco per qualsiasi cosa. Ma se mi chiedi se sono d'accordo con le tue scelte... allora ti dico di no.
Sebbene tu non voglia far del male a nessuno lo stai facendo ugualmente.
Non volontariamente, certo, ma lo stai facendo. Devi rimediare, non voglio che Samantha soffri.»

Sto per risponderle sino a quando scorgo Richard all'entrata della mensa.
Il suo occhio e pesto e diversi sguardi si piantono nella sua direzione proprio per questo.

«Devo andare scusa», sibilo sentendo l'ansia crescere. L'unica cosa che desidero è che Richard non mi noti.

Prendo lo zaino con movimenti impacciati e, lasciando metà cibo sul piatto, scappo dalla porta sul retro prima che mi veda.

          •••••••••••••••••••••••

Ho passato l'intero pomeriggio a guardare film su Netflix, cercando in un qualche modo di distrarmi.

Ormai è così da giorni. Ogni cosa è benaccetta per non rammentare la faccia costernata di Richard o pensare a come dire la verità a Samantha.

Adesso a peggiorare la situazione si aggiunge il battibecco di Aria e il fatto che non mi creda in nulla.
Ci sto male per le sue parole, ma non posso andarle contro.

Sto sbagliando con tutti.

Decido di farmi una doccia e nel lasso di tempo in cui sto per uscire dalla camera noto il telefono illuminarsi.

Mi dirigo verso il comodino, dove è posto, e leggo la notifica.

È da parte di Liam.
Il cuore accelera senza nemmeno dettarlo.

Da Liam: Ho bisogno di parlarti.

Fremo all'idea di cosa possa dirmi.

Prendo un lungo respiro prima di rispondergli con un semplice "Ok".

Mi piego attaccando il telefono al caricabatterie e mentre mi alzo, pronta ad uscire una buona volta da qui, qualcuno entra in stanza.

È Samantha.

Chiude la porta dandomi le spalle, senza degnarmi di un minimo di attenzione e nel momento in cui la serratura si blocca compie un singhiozzo.

Drizzo le antenne. «Sam...»

Quando si gira rimango senza fiato.
La faccia congestionata, gli occhi arrossati... rigati di nero, le lacrime che le scivolano sul volto cadendo sul parquet...

Non mi dà il tempo di assimilare nulla. Si affloscia sul pavimento tappandosi il viso con le sue stesse mani.

Il suo pianto diventa devastante. E io mi sento morire.
Ad un tratto le gambe sembrano cedere, con il panico che inizia a scorrermi nelle vene.
Corro da lei inginocchiandomi accanto al suo corpo.

«Che è successo?» chiedo preoccupata.

Lo so già cosa.
Ma non ci voglio credere.

Non mi risponde. Non ci riesce.
I singhiozzi che esegue sono troppo forti.

Alzo la voce allarmata. «Sam che succede?!»

«Liam.»

No...

«Liam m-mi ha lasciato.»

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