▪︎ Capitolo 8

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Pov's: Alexander BloodMoon

Sto correndo nella foresta seguendo l'odore del sangue di Ruby.
La sua idea è stata geniale.

Dietro di me ci sono i quindici volontari: doveva esserci anche Nathan ma ho preferito lasciarlo a difesa della Casabranco e di Ruby.

Ammetto che sono ancora scombussolato dall'ultimo bacio: quando torno giuro che finisco quello che ho iniziato.
Credo che se nessuno mi avesse interrotto molto probabilmente l'avrei marchiata.
Devo parlarle anche di questo, quando torno.

Continuo a sentire l'odore del sangue di Ruby sempre più forte e poco dopo vediamo una sorta di quartier generale: si tratta di una serie di case a schiera collegate fra loro da dei buchi nei muri. Riesco a vedere ciò dalle finestre, di cui non rimane quasi nulla.

Li osservo attentamente: hanno fucili, armi d'argento e sono molti. Riesco a vederne sette sopra i tetti delle tre case, e quattro gruppi da quattro che girano intorno a queste.

Sono troppi per uno scontro rischio soltanto di perdere uomini.

Decido di creare un'imboscata: parlo telepaticamente con i miei uomini e dico:"Sono troppi per uno scontro frontale per ciò ci divideremo in due gruppi: il primo gruppo attira l'attenzione creando un diversivo; il secondo viene con me ed attacchiamo la casa principale. Poi li circondiamo e li attacchiamo nel mezzo." Tutti quanti fanno cenni di assenso e io continuo: "Cris sei a capo del primo gruppo: come diversivo simulate un attacco poi lasciatevi inseguire e portateli alle cascate. Uccideteli lì. Io sono a capo del secondo. Tutti pronti al mio comando."

Cris, uno dei guerrieri con cui mi sono allenato per anni, va insieme a otto dei miei uomini.

I restanti sette si portano in posizione pronti all'attacco.
Do il via a Cris e subito dopo i quattro gruppi di tonda se ne vanno a inseguire i miei uomini.

Inizia la festa.

Appena i gruppi se ne sono andati, attacco. Entriamo dentro la casa e subito il pavimento della casa inizia a tingersi di rosso.

Le sentinelle, scendono a combatterci e visto gli spazi ristretti dentro la casa, non possono attaccarci più di due alla volta.
Il mio lupo è libero e fa tutto da solo.
Li uccido uno dopo l'altro senza troppi problemi.

Appena sembra tutto finito controllo i miei uomini. Sono tutti interi e senza ferite particolari. Solo qualche graffio.

Faccio in tempo a girarmi che un altro gruppo di umani ingaggia battaglia contro di noi, capitanato da un tizio incappucciato che non mi piace per nulla.

A conferma delle mie sensazioni e la sua frase: "Ah ecco qui l'Alpha BloodMoon. Sei venuto a vendicarti o a riportare quella puttana traditrice? Ma forse tu la conosci come Ruby... aspetta, White mi sembra, giusto? Sai, è molto che se ne andata, tradendoci" Ride.

E io mi incazzo e gli salto addosso.

Iniziamo una colluttazione. È armato ma non interessa né a me né al mio lupo, perché furioso.
La rabbia è un'ottima fonte di energia se la si sa incanalare.

Gli mordo la mano che tiene il coltello dalla lama argentata e sto per staccargli la testa quando lui mi pugnala al fianco.

Trattengo un ululato di dolore e completo l'opera: in due morsi la sua testa non è più attaccata al suo corpo.

Mi rimetto in piedi e noto che la ferita mi fa molto male. Non morirò, non mi ha colpito con un pugnale d'argento, quindi la ferita si rimarginerà in fretta.

Sento degli ululati e corro fuori dalla casa. Vedo Cris è il suo gruppo arrivare soddisfatti: si sono ritrasformati in umani e portano i vestiti anche per noi.

L'Alpha e la CacciatriceWhere stories live. Discover now