▪︎ Capitolo 20 (parte 1)

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Pov's: Ruby White

Apro gli occhi lentamente cercando di abituarmi alla luce del sole.

Mi sento così stordita e mi fa male dappertutto. Devono avermi ridotta proprio male.

Cerco di alzarmi e mettermi seduta e ci riesco nonostante le fitte in pancia.
Riesco a mettere a fuoco e mi guardo intorno.

Sono seduta su un letto da una piazza e mezzo in una stanza in stile moderno, molto ampia.
Ho tutto il busto fasciato, credo per le frustate e la pugnalata in pancia.
Mi sento molto stanca e debole.

Mi massaggio la testa dolorante cercando di ricordarmi cosa è successo: ah sì, la compagnia bella mi ha rapito, torturato e non mi ricordo altro.

Cerco di alzarmi dal letto e appena mi metto in piedi vengo assalita dai capogiri che mi costringono a sedermi.

Lentamente calibro il peso del mio corpo sui piedi e mi rialzo tenendomi in equilibrio. Questa volta il tentativo non va a vuoto e così, cerco di muovere dei passi aggrappandomi qua e là.

Sempre con la lentezza di una lumaca mi avvio verso la porta ma vengo preceduta quando una ragazza, con un vassoio, entra nella stanza.

Appena la vedo rimango così sconvolta che cado a terra in ginocchio.

Quella ragazza e mia sorella, Julia.
Ma i suoi occhi, verdi come la foresta, sono sostituiti da due iridi rosso sangue.
Quella è Julia.
Ma anche una vampira.

"No, non devi muoverti dal letto ti devi riprendere." Dice questa avvicinandosi.

Sono completamente fuori di me quando gli urlo: "STA LONTANA DA ME! NON TOCCARMI. NON PUOI ESSERE TU. TU NON SEI MIA SORELLA, TU NON SEI JULIA."

Il suo sguardo diventa triste e mi risponde: "Si, sono davvero io Ruby. Sono diventata una vampira dopo che mi hanno rapito. Ti devo raccontare molte cose, però siediti e ti prego ascoltami."

"NON VOGLIO ASCOLTARTI, MIA SORELLA SE FOSSE STATA VIVA, MI AVREBBE CERCATO MOLTO PRIMA, SAREBBE TORNATA INDIETRO, NON MI AVREBBE ABBANDONATO. LEI È MORTA, È MORTA CON PAPÀ." urlo.

Ho perso totalmente il controllo.
Mi metto le mani sulle orecchie e chiudo gli occhi, come i bambini.
Non voglio sentire, non voglio accettare quest'idea.

L'idea che mia sorella mi ha abbandonato per essere una vampira. Probabilmente sto fraintendendo tutto ma il mio cervello non ragiona.
Con tutte le cose che sono successe, i miei neuroni, credo siano esplosi, come i chicci di mais quando prepari i popcorn.

"Ruby, ascoltami. Sono io, sono sempre Julia. Che sia umana o vampira non fa differenza, io ti vorrò sempre bene. In questi anni sono successe molte cose, belle e brutte, ma io non ho mai smesso di cercarti." Mi dice lei, mentre lentamente mi toglie le mani dalle orecchie.

Lentamente apro gli occhi mentre si riempiono di lacrime.
Mi lascio andare e l'abbraccio mentre scoppio a piangere così forte che il mio cuore sembra voler uscire dal petto.

Per favore non giudicatemi.
Non posso essere forte per sempre. Sono umana.

Julia ricambia il mio braccio e restiamo così per interminabili minuti.
Solo ora capisco quanto realmente mi sia mancata, di quanto avevo bisogno di lei. La mia sorellona. La mia eroina.

Poco a poco riesco a calmarmi e mi rimetto a letto su suo consiglio.

Appena mi risiedo, Julia mi porge un vassoio pieno di cibo.
Mi avvento, letteralmente, sul vassoio divorandolo.

Tra un boccone e l'altro tento di placare anche la mia fame di curiosità per ciò chiedo a Julia di raccontarmi come è stata la sua vita.

"Allora dopo che mi hanno rapito i vampiri mi hanno portata nel loro 'palazzo' e hanno deciso di tenermi come schiava umana, grazie a una sfida indetta dal capo clan di allora. Sostanzialmente era una sfida di resistenza: la perdeva chi mi uccideva per primo per bere il mio sangue... "

L'Alpha e la CacciatriceWhere stories live. Discover now