▪︎ Capitolo 28

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Pov's: Ruby White

Dopo due giorni e innumerevoli raccomandazioni finalmente riesco ad uscire dall'ospedale.

Alexander non si stacca da me neanche  per cinque secondi: molto probabilmente è rimasto un po' traumatizzato dagli ultimi avvenimenti.

La situazione nel branco sembra ritornata tranquilla: sembrano tutti felici e contenti.

La prima cosa che ho fatto dopo essere uscita dall'ospedale e stato andare, ovviamente accompagnata da Alexander, da Julia, al confine.

Con lei c'era anche Arthur: a quanto pare abbiamo entrambe due compagni molto gelosi.

Ora sono con Julia e mentre passeggiamone le racconto tutto quello che è successo.
Lei mi ha promesso tutto il supporto di cui avrei avuto bisogno. E sono certa che farà qualcunque cosa per mantenere la parola data.

Parlare con lei è sempre bello: mia sorella sa come metterti a tuo agio e farti sentire protetta.

"Appena finirà la guerra spero di poterci vedere di più Julia. Sai voglio recuperare il tempo perduto." Dico, mentre cammino con lei al mio fianco.

"Ma che dici? La guerra è già finita... Alexander non te l'ha detto?" Mi risponde stranita. Ci fermiamo.

Scuoto la testa, negando e lei mi racconta: "Beh, la guerra è finita con la conquista dell'Accampamento e la morte di Theodore ucciso da Alexander. Ora la città è sotto il controllo dei licantropi e la legge è imposta con il pugno di ferro. So tutto questo perché una settimana fa una famiglia di umani e entrata nei nostri territori chiedendo assistenza. Li abbiamo accolti e ci hanno raccontato tutto."

Io nego, è impossibile Alexander non farebbe mai una cosa del genere.

"Ruby, mentre tu eri in coma lui è cambiato radicalmente. Aveva perso ogni briciolo di umanità, era spietato, freddo e cattivo. Adesso mi sembra tranquillo ma ti prego, ora più che mai, fai attenzione. La distanza può uccidere a volte." Continua lei.

Annuisco facendole capire di aver recepito il messaggio, quando Alexander si avvicina a me e dice: "Mi dispiace interrompere ma dobbiamo tornare, sai non è sicuro."

"Certo. Julia, ci vediamo e spero presto. Ti voglio bene sorellona." Dico abbracciando mia sorella.

Lei ricambia e appena io e Alexander ci incamminiamo lei torna da Arthur.

Quando siamo ormai soli, nel bosco, sulla strada verso la Casabranco decido di dar voce alle mie domande: "Alexander hai ucciso Theodore?"

Lui si irrigidisce e sbotta: "Come mai questa domanda? Te l'ha detto Julia?"

"Non tentare di sviare il discorso, solo rispondimi. Mi conosci, non ti giudico, ma raccontami tutto. Niente segreti o omissioni. La verità." Ribatto.

Voglio sapere cosa è successo.
Lui mi stringe a sé e inizia a parlare: "Sì, ho ucciso io Theodore, dopo aver conquistato l'Accampamento. Quando sei andata in coma avevo così paura di perderti che per evitare di crollare di fronte a tutti ho spento le emozioni. Esattamente come facevo prima di conoscerti."

Gli accarezzo il volto invitandolo a continuare.

"All'inizio il piano era solo quello di uccidere Theodore ma quando tutti gli umani hanno iniziato a rivoltarsi, con quel codardo che continuava ad insultarti, è stato troppo per me. Ho conquistato con forza l'Accampamento, ucciso chiunque si opponesse a me e ho messo la testa di Theodore e degli altri traditori su una picca." Mi dice con sguardo basso.

"Ruby sono un mostro, non ho voluto dirtelo perché se no ti saresti allontanata da me. Ma ci tengo troppo, sto per avere una famiglia con te e non posso lasciarti andare." Conclude guardandomi intensamente.

L'Alpha e la CacciatriceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora