⚜Albume⚜

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Un leggero fastidio, qualcosa di umido e appiccicoso è posato sulla mia guancia destra.

Porto le dita laddove provo l'incomodo e dopo una carezza cessa di tormentarmi.

Sollevato da ciò, apro gli occhi e innanzi a me vi è solo un limpido cielo azzurro rinchiuso in un anello di verdeggianti chiome d'albero.

Recuperata una vista più chiara, il rigoglioso verde degli arbusti risalta e si anima. Non c'è vento che li faccia chinare e tremare, le nuvole invece, come un gregge si fanno condurre in alpeggio.

Questo turchino che mi riporta a vecchi ricordi, mi conduce disteso in quella pianeggiante pianura fiorita.

«Hansel?»  lo cerco con la mano, il cuore e lo sguardo.
Per un misero spicchio di tempo, ho visto con i miei occhi il suo meraviglioso volto.
Se solo potessi rivivere di nuovo quel ricordo, fare di mio ogni singolo secondo come un dolce pasto, un pasto che mai si vorrebbe finisca.
Ma è stato come masticare un confetto, per un po' il sapore si è sprigionato nella mia bocca come l'avvenire della primavera, ma poi tutto è svanito, il gusto si è dissolto e mi ha lasciato solo con l'amaro in bocca.

Alzo la schiena dal suolo, ogni parte di me è sozza di terra e fili d'erba, e dai miei abiti fiorisce odore di pioggia.
I miei occhi erano così accecati di gioia, il mio cuore inebriato di felicità e la mia testa così distratta e leggera, che non ho badato la via dei miei piedi.

Mi alzo e avanzo lungo la salita per tornare sul tratto in cui stavo correndo, salendo medito in cuor mio il rinfresco di memoria che mi ha colto nel momento d'incoscenza.

Perché non mi è stata concessa la grazia di poterlo finalmente incontrare?

La mia testa non poteva giacere silente in pace, anziché cercare la tristezza e provocare il cuore? Adesso la gioia che avevo provato prima mi ha abbandonato e chissà quando mai la riproverò, la certezza che Hansel sia ancora vivo si spoglia dalla sua sicurezza e integrità di cui era cinto, sono furibondo all'idea di sentirmi così abbattuto e arreso.

Tuttavia hanno gli occhi miei visto il suo corpo privo di respiro e anima a terra? Ho per caso versato amare lacrime sul suo petto stringendo i suoi indumenti? Oppure sono forse andato vestito di lutto alla sua sepoltura?

Benché non ho fatto nessuna di queste cose, non devo sgomentarmi per un banale ricordo, è sorto in superficie per un momento e ciò non significa nulla.
Eppure era una donna di cultura, assidua lettrice di letteratura, che tempo fa mi disse che quando sogni e affreschi di ricordi di una persona persistono in mente, significa che questa se ne sta per andare via, che sta per morire; perciò l'anima, per il timor di essere dimenticata, cerca di abitare in più cuori e menti possibili prima di tornare polvere.

Io, tuttavia, non ci ho mai creduto e mai crederò a queste menzogne edificate dagli antenati nei loro secoli pagani. Anche prima della sua scomparsa, la mia testa, il mio cuore e ogni angolo di me, erano rivolti a lui.

Erano rare le volte in cui non pensavo all'amato mio, penso a lui persino quando vedo delle piccole e tenere margherite addormentate. Penso a lui nel catino, quando respiro, quando rivolgo gli occhi al cielo e quando dormo.
Perciò quel ricordo non significa nulla, dichiara solo la mia afflizione e il vuoto che ho in me oramai senza una roccia, senza un baluardo su cui stare saldo nei giorni di tempesta.

Oh Hansel, mio adorato e tanto amato fiore, non vedo l'ora che gli occhi miei incontrino di nuovo i tuoi tempestosi occhi di cenere. Bramo di riabbracciarti con tutte le forze che ho nelle braccia, di baciare ogni angolo del tuo visetto soffice e tondo, e di riunire la mia carne alla tua.

Ma che cosa farei se al mio ritorno scoprissi ch'egli è davvero morto?

Come farò io ad adempiere tutte le promesse? A chi donerò i fiori del mio giardino? E a chi dedicherò poesie e canti d'amore se non alla stessa persona che mi ha donato più vita di mia madre?

Il principe azzurro è gayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora