⚜Giacinto rosso⚜

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⚘CAPITOLO 2⚘


Il mio corpo gela e trema, il mio naso ferve e stilla candela.
Battono i denti, le mie gambe vacillano e s'indeboliscono passo dopo passo.
Le unghie dei miei piedi sono ornate di violetto come i petali di un raponzolo rupestre, le mie dita pulsano fulve come l'anturio e la mia pelle è pallida e percossa da leggere frustate di vento.

Non è la stagione del freddo, ma i miei abiti sono sottili e leggiadri come la brina sui fili d'erba in inverno.
Sfrego i palmi delle mani lungo gli avambracci per creare un po' di calore, ma il gelo che si trascina la pioggia una volta passata è pungente.

Non odo più nulla, attorno a me non vi è altro che un immenso campo di margherite dormienti, le piante dei miei piedi non percepiscono il prato e il mio naso non può godere l'odore di questi fiori.
Tuttavia ricordo bene il loro delicato profumo raffinato e grazioso, innocente e puro.

Mi accascio al suolo tra i fiori e il fango, esausto e stremato, riposo e chiudo gli occhi.
La mia stanchezza non è dovuta alla lunga camminata compiuta, ma bensì dalla tristezza.
I miei occhi sono gonfi e torridi per le incessanti lacrime versate, ho versato più lacrime io delle nuvole in cielo, e ho irrigato ogni fiore sotto di me meglio della pioggia.
Giaccio sul terreno in mezzo tutta la sozzeria che versa il cielo quando piove, ma non m'importa se ora puzzo di fango ed erba bagnata, non m'importa se i miei abiti sono sporchi di terra e ricoperti di cadaveri d'insetti; a dire la verità non m'importa più nulla ora.

Raccolgo le ginocchia al petto e sfrego i piedi tra loro.

Cessa di piovere, restano solo poche gocce sul mio viso e l'odore di essa.
Ora che non piove più le nubi in cielo si ritirano gentilmente scoprendo il volto rosaceo e pallido dell'alba.
Il sole è la luce del mio giorno e non più egli, la differenza vi sta nella carezza del suo raggio sul volto mio, e nel calore del suo bacio sulla mia gote.
Nulla che il sole dà e fà può avvicinarsi alle graziose maniere di Hansel, lui con le sue carezze è capace di provocare molte cose all'anima mia, i raggi del sole lambiscono la superficie della mia pelle ma egli raggiunge il mio cuore.

Nascondo il volto da quello del sole, non posso accettare il fatto che da oggi in poi sarà lui a svegliarmi e guidarmi, non posso concedergli l'onore di essere la vera luce del mio giorno, né lui né la luna lo saranno.

«Ti ho mai detto che sei la luce del mio giorno?»

Non potrò più dichiarargli quanto egli sia unico e speciale per me, non avrò più l'occasione di cadere nei suoi occhi e amarlo con follia, il miracolo della mia vita è stato strappato via da mio padre in una sola notte.

Il cielo solo sa com'è stato ucciso, quanto abbia sofferto e implorato affinché venisse risparmiato. L'amore mio stava morendo mentre io dormivo tranquillo e beato nel mio letto reale, egoista e ignaro di ciò che stava accadendo. Il dolore che provo adesso è sufficiente per farmi commettere qualcosa di immorale, qualcosa di cui però non mi pentirò.

Apro gli occhi e li rivolgo al cielo, dove mai andrò per nascondermi dal volto del sole e il suo fervore? Anche se prendessi le ali per volare dall'altra parte del mare, esso sarà lì ad accogliermi come ogni altra creatura.
Non posso nascondermi dalla luna e dal sole se sono sulla terra, ma se non camminassi più su questo terreno, essi non potranno trovarmi, e di conseguenza non potranno essere le mie guide. Se lascerò questo posto non solo non percepirò più il calore del sole e la protezione della luna, ma non sentirò proprio niente.

Nessuna rabbia, alcuna tristezza e colpa dimoreranno nel mio cuore.

Sospiro e richiudo gli occhi, l'aria che accolgo in me entra con fatica, il naso è serrato come un bocciolo dormiente.
Se solo Hansel avesse accettato di scappare via con me nulla di tutto ciò sarebbe accaduto, se solo avesse detto di "sì" alla mia idea per una vita migliore, adesso io e lui saremmo felici da qualche parte lontani dal regno.

Il principe azzurro è gayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora