⚜Castagna⚜

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«Madre quale dei due manti mi dona meglio? Questo o quello?»

Domando mostrandole il manto azzurro sulla destra e quello bianco alla sinistra, ella li guarda entrambi perplessa battendo l'indice sul mento.

«Secondo me il bianco, si sposa meglio con i tuoi capelli»
Risponde posando lo sguardo su quest'ultimo.
«Però l'azzurro dona ai miei occhi» Rispondo.
«Allora metti quello azzurro»
«Ma mi vesto quasi sempre di azzurro»
Ribatto ancora.

«Vada per il bianco dunque»
Ma voltandomi allo specchio mi accorgo che la tintura rosacea sta abbandonando i miei boccoli chiari e il loro colore si confonde troppo con la chiarezza dell'abito, perciò mi volto e lo faccio notare a mia madre, ma ella furibonda, ringhia nervosa e si precipita sul guardaroba, dimezza le vesti e tira fuori il primo manto che le capita sotto la mano.

«Questo manto d'argento non lo usi mai»
Dice posandolo sopra le mie spalle.

«Perché non mi piace, sembra più un velo, e poi è troppo lungo, raccoglie la polvere e la gente me lo pesterebbe di continuo» Replico sollevandolo.
«Eledhwen, deciditi, sei peggio di tuo padre» Risponde rimettendomi addosso il velo.

«Anche egli si atteggiava così?»
Domando sistemandolo.
«Era sempre indeciso su quale manto indossare, alla fine finiva per usare il solito»

Cenno un sorriso e ammiro il manto al riflesso, mi domando se a lui sarebbe piaciuto, non l'ho mai indossato dal primo giorno che mi è stato fatto e nessuno me lo ha mai visto addosso.
«Cosa indosserete, madre?»
Chiedo.
«Metterò l'abito rosaceo che mi ha ceduto mia madre»

Risponde sognandoselo già addosso.
«Quello con le maniche a tulipano?»
Sua maestà annuisce e a me sorge un'idea.
«Se è così, allora questa sera ci vestiremo entrambi di rosa»

So bene il vestito di cui sta parlando, lo ha ereditato dalla nonna dopo la sua morte, è molto grazioso ed era anche quello preferito da mio padre.

Sollevo via il manto di dosso e lo piego ai piedi del letto, dopodiché sfilo dal mio guardaroba l'abito più rosa che possiedo e spogliandomi di ciò che avevo, cammino dietro il divisorio e mi cambio.
Mia madre attende impaziente che mi mostri a lei nel nuovo abito, mi vesto bruscamente affinché possa sfoggiare innanzi a lei in capi rosacei.
Si avvicina dietro il divisorio e con un tenero sorriso cucito in volto mi sistema le piegature dell'abito sfuggite dalla mia veduta per la fretta di metterli

«Ti sta molto bene» Dice.

Se lo dice lei non ho bisogno di ammirarmi allo specchio, già il riflesso nel suo sguardo è sufficiente a me per credere che sono meraviglioso.

«Ti stanno crescendo i capelli, sei contento?»
Domanda, ella sa quanto io abbia sempre desiderato farmeli crescere alla lunghezza dei suoi, prima che se li tagliasse. Li tocca con la mano facendoli scorrere tra le sue dita, il suo viso è prospetto il mio e oltre a vedere il riflesso di me, negli occhi suoi azzurri, vedo anche debolezza.

Difatti, dopo avermi sorriso e accarezzato la gote con dolcezza, si volta e si conduce lentamente ai piedi del letto. Preoccupato mi avvicino a lei e l'accompagno a sedersi.
«Tutto bene, madre?»
Le domando.
Gonfia il petto e alza le spalle per poi sospirare esausta, porto il palmo della mano alla sua fronte ma questa non ferve e la sua pelle non tribola affatto.

«È solo un piccolo giramento di testa»
Risponde rivolgendosi con un debole sorriso tra le guance. Riconosco che giorni dopo la visita dal re e la regina di Europhanelle, la sua salute ha cominciato a vacillare, mia madre è una donna dall'animo forte e anche quando sta male cerca sempre di celarlo.
«È il cambio di stagione? È giunto il marchese? Se volete annulliamo tutto, madre»
Dico preoccupato, ma lei scuote il capo e conduce la mano sul proprio ventre, poi con voce flebile e corta pronuncia il mio nome e mi guarda.

Il principe azzurro è gayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora