⚜Camelia appassita⚜

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La giornata ha trascinato lesta il suo manto sopra il mio capo, ho seguito la fase di nascita e crescita di questo giorno attraverso le finestre del palazzo mentre cercavo Hansel, il quale tutt'ora, non ho trovato.
Nessuno lo ha visto oggi, ho domandato di lui a tutto il personale del castello ma nessuno ha avuto notizie di lui.
È stato per caso uno spirito a portarmi via l'amato? O una colomba? Oppure un altro principe? Il sol pensiero mi turba.

La camilia appassita che reggo tristemente in mano, doveva essere un dono per lui. Prima era ornata di bellissimi petali vivi e corposi, ma adesso è calva. Ha perso la sua chioma per i corridoi del palazzo, ha seminato il suo vigore per tutte le stanze in cui ho cercato il mio amore.

Non so se dover essere preoccupato o meno, quello che ha detto ieri riemerge nella testa ma non so come concludere questa minestra di pensieri. Ho cercato ovunque ma di egli non vi è traccia, l'unico luogo che non ho ancora visitato è il salice piangente. Forse vi ha fatto ritorno per concludere il discorso lasciato in sospeso ieri notte, se è così allora mi presenterò al suo cospetto furioso.

Come può svanire e pretendere che vada a cercarlo là?

Esco dalla porta sul retro del palazzo dove vi sta il giardino, il rosa del tramonto dona al paesaggio un'espressione diversa da quella di ieri, quasi malinconica e smarrita in un colorito di cui non ne conosco il nome.

Passando guardo le margherite prossime a coricarsi, i loro petali sono sfumati di rosa e ricurvi verso l'alto per nascondere il capo.
Il mio manto fa inchinare i fili d'erba come se si stessero prostrando, cammino con passo deciso e fiero verso quel salice piangente che si accresce prospetto il mio sguardo.
Arrivo dinanzi alla chioma cadente e depressa dell'albero, getto a terra il fiore morto ormai futile per essere un dono, e con l'altra mano dimezzo le ciocche del salice.

«Madre?»

Colgo con sorpresa mia madre, seduta a terra con la schiena appoggiata al tronco dell'albero.
Il suo lungo abito si adagia con grazia sul verde del prato, quest'ultimo si sposa proprio con i suoi lunghi capelli lisci, tra lei e il salice piangete non vi è differenza in questo momento.
In mano stringe un filo d'erba, lo tortura arrotolandolo tra i polpastrelli delle dita con le sue lunghe unghie, e quando questo si spezza lo lascia cadere sulle dune del vestito assieme ad altri.
Tutti quei fili d'erba aggrovigliati sul suo abito rivelano il lungo tempo che ha trascorso seduta qui presso il salice, ma non so se per noia o se per attesa di qualcuno.

«Tutto bene, madre?»

il suo atteggiamento insolito fa ergere in me dubbi e preoccupazioni, quel che le passa per la mente anche se ignoto mi fa fremere di terrore.
Alza il capo ma resta con lo sguardo fisso ai cadaveri dei fili d'erba, continua a gingillare con essi con la punta delle sue unghie.

«La persona che cerchi non è qui»
dice, poi, porta quei suoi occhi celesti e freddi a me, gelandomi completamente sia con lo sguardo sia con ciò che le sue labbra hanno appena pronunciato.

Sebbene abbia sentito con chiarezza, dalla mia bocca pende solo  un'esitazione balbettante e trattenuta dallo sgomento. Come sa che io cerco qualcuno? Potrebbe semplicemente averlo notato mentre giravo per il palazzo con l'aria di qualcuno che cercava qualcosa.
«Ho detto, che la persona che cerchi non è qui» ripete.

Deglutisco stringendo una delle ciocche dall'albero, mi attengo ignaro, tuttavia non so ancora se ci stiamo riferendo alla stessa persona.

«Chi, madre?» Inarca le sopracciglia e sorride sollevando una sola gote, come se avesse previsto la mia risposta.

«Il servo»
Il mio sangue si congela all'istante, il cuore sobbalza prendendo un palpito più lesto, infine trovo un briciolo di coraggio per compiere un passo avanti ed entrare completamente sotto la chioma dell'albero.
Guardo mia madre ancora a terra con i suoi fili d'erba, la guardo confuso e spaventato.
Dalla mia bocca non esce nulla malgrado nello stomaco brontolano miriade di domande che desidero porle.

Il principe azzurro è gayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora