⚜C'era Una Volta⚜

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La voce narrante di un uomo seduto sulla poltrona con un libro sul ventre, è molto più tenera e affascinante di quella di un giovane fanciullo come me.
La voce sua estasierebbe e cullerebbe le orecchie di colui o colei che ascolterà, nutre di piacere gli occhi della persona che ne sfoglierà le pagine.

Ma io non racconto per affascinare nessuno, io narro perché questa storia è spettante a me.

Orbene, racconto di un lontano reame, un reame battezzato con il nome di Europhanelle. In questo regno vive una meravigliosa e nubile principessa il cui nome si ispira al fiore, la Calendula. Già, quel tenero fiorellino arancione che nasce e fiorisce vigoroso nei campi in piena estate.

Questo fiore è il primo grazioso rampollo di sua maestà regina Helena e re Leonardo, da lunghi anni sovrani del regno del popolo umano. Un regno florido e benedetto dal cielo, nessun male li aveva colpiti nel corso degli anni, non avevano avuto nemici da temere e mai una sola calamità e penuria aveva bussato alle loro porte.

Questa armonia consimile di pregio divina secondo molti sarebbe dovuta persistere in eterno, e ciò sarebbe potuto accadere se non fosse stato per re Leonardo, il quale un giorno provocò una delle più potenti fate del regno fatato: la terribile e potente fata Bethelthea.
Le opere compiute da questa onnipotente creatura nei giorni dei nostri padri sono ampie quanto le sue ali quando spiegate, quella dannata maliarda era talmente malvagia che nella sua vendetta non punì colui che la oltraggiò, bensì qualcuno a cui il re voleva bene, punì la persona che non meritava assolutamente quella punizione.

La povera e innocente principessa Calendula, che di male non ne aveva commesso alcuno, nel suo diciottesimo compleanno cadde preda di uno spirito immondo. Questi esseri sono conosciuti per la loro ingordigia e potenza, la loro presenza provoca pazzia, deliri e atti soprusi alla vittima.

Né preghiera, né magia e né erbe mediche potranno curare Calendula e sottrarla da una tremenda sorte. Neppure le labbra più dolci e dal gusto più soave saran la cura al suo tormento, ma l'unico bacio in grado di scacciare lo spirito, è quello del principe azzurro.


C'era una volta, Eledhwen il principe azzurro.
Il principe azzurro, come non solo i giovani fanciulli sanno, è l'eroe che ha ispirato molte favole. Egli è il degno avversario dei draghi, il nemico delle streghe e lo sposo delle principesse.

Nella vita ognuno porta la propria pietra e il peso di quest'ultima è deteriorato dal colore del sangue: vi è il sangue fulvo che appartiene alla gente di basso ceto, il sangue blu e viola che scorre nei reali dagli illustri natali, e infine il pregiato e unico sangue turchino, che dimora solo e soltanto nelle vene del principe azzurro.
Questo sangue prezioso e incomune non solo è raro, ma dona al principe azzurro dei poteri che oltre a differenziarlo dal resto dei popoli lo rendono capace di operare molte cose.
Le differenze tra una divinità e il principe azzurro sono sottili ed è comune che alcuni esseri viventi venerino questa figura anziché quelle imposte dalle loro culture, il principe azzurro poiché il suo ruolo è quello di mantenere la pace e l'equilibrio tra tutti i sette regni, è l'unico essere vivente in grado di reincarnarsi dopo la morte.

Per i miei genitori la mia nascita è stata più un miracolo che un dono, soprattutto per mio padre re Rowan II, che per anni si è sentito minacciato e oppresso dal popolo umano, le loro capacità nella fabbricazione di macchinari da battaglia e le abilità di distruzione lo hanno sempre fatto tribolare, e il pensiero che un giorno il suo regno potesse cadere sotto il loro dominio lo indignava assai.

Per sua fortuna però, qualcuno aveva udito le sue preghiere notturne, un pensiero insorse in mente sua che pose fine ai suoi incubi. Oh, maledico il giorno in cui ha meditato tale disegno, maledico il giorno in cui quell'entità gli ha sussurrato quell'idea all'orecchio.

Mio padre pensò che un matrimonio tra me e Calendula avrebbe evitato che Europhanelle dominasse su Elvesreldelle, questo è un ragionamento che dal canto suo aveva senso, ma ciò a cui non ha pensato era suo figlio.

C'era una volta, io, Eledhwen, il principe azzurro...

Il principe azzurro è gayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora