⚜La montagna⚜

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Ho dato al mio cuscino altre lacrime mie, mi sono consolato con turpi pensieri immondi per gratificare il mio corpo, i dolci ingeriti mi hanno alterato l'animo e lo stomaco, e l'aroma di liquore non abbandona il mio palato.

È stato il ricordo del mio amato a tranquillizzarmi e a condurmi in un misero riposo, gli occhi miei hanno trovato pace al sorgere del sole, quando i galli selvatici delle praterie avevano già cominciato a cantare, e gli uccellini fischiare tra un ramo all'altro.

Gli occhi hanno versato così tanti stagni che ora sono aridi come terreni deserti, fervono e pizzicano.

È stato arduo per me lasciare il castello, ho pregato affinché la notte tornasse ma i miei doveri bussavano forte alla porta e l'amico mio ha insistito affinché mi alzassi.

Non ho neppure sognato, anzi, oramai ho cessato di farlo da molto tempo. Le mie notti sono diventate ore di totale oscurità, non vi è più luce né salmo serale da udire, mi accontento della morbidezza delle mie lenzuola e del cuscino.

«Voi quattro verrete con me, perlustreremo la zona ovest mentre voi altri restate con il principe, assicuratevi che nulla gli accada»
Ordina Mihangel agli uomini venuti assieme a noi in questa ricerca, ognuno dei nostri volti è ricoperto di fiacchezza e scavato di sonno, questo gelo ci priva del nostro vigore e ci lascia sfigurati come i resti masticati dai cani.

La vigoria di Mihangel è ciò che ci tiene saldi e caldi, procede a testa alta tra la neve e affrontando in viso la brinata, l'aria fredda smuove i suoi lunghi capelli ma non il suo spirito.

Gli uomini annuiscono al suo ordine e cominciano ad avviarsi verso l'area indicata, ma l'amico mio, cogliendomi privo di forze, ordina a loro di procedere senza di lui e preoccupato si avvicina a me.

Mi disto dal suo sguardo volgendo i passi del cavallo nella via opposta alla sua. Come potrei guardarlo in faccia dopo quello che mi ha fatto ieri notte? Abbandonarmi così nel letto? Anche se ero leggermente stordito, avrebbe potuto dedicarmi le sue attenzioni come ha sempre fatto, dunque perché ieri sera mi ha ignorato in quella maniera? Ha allontanato la mia mano da sé e ha lasciato la stanza pronunciando quella frase che tanto mi tormenta.

«Va tutto bene? Siete riuscito a dormire ieri notte?»

Chiede, irato per la sua domanda, procedo senza dargli risposta.
«Vostra maestà?»
Comincia a seguirmi e dopo pochi passi mi sopraggiunge.
«Che succede?»
Chiede nuovamente.

Odo gli zoccoli del suo destriero calpestare la neve sottostante emettendo versi profondi e croccanti, questo rumore serba il silenzio di entrambi, egli in attesa che risponda e io indeciso se rispondergli o meno.

«Nulla»
Ribatto volgendo lo sguardo lontano.
«Che significa "nulla"?  Avete il volto pallido come un lenzuolo e gli occhi scuri e scavati»

Dunque ciò dovrebbe essergli sufficiente per comprendere che io non abbia trovato riposo, non colgo la ragione della sua preoccupazione, è stato lui stesso ad abbandonarmi in quello stato, ha visto com'ero e ha deciso di lasciarmi.

Non ottenendo altre risposte da me, si arrende e sfoglia pagina, domandando della venuta della principessa di ieri. Gli rispondo solo per lasciar scorrere e per non tornare a parlare di me.
«Voleva che facessi di lei la mia consorte affinché insieme governassimo un nuovo regno, umani ed elfi»

«Non è una cattiva idea, non trovate? Certo, Lavanda non è la donna dei sogni di ogni uomo, però è un bene per voi e per entrambi i regni»
Dice.
«Allora perché non la sposi tu?»
Concludo avanzando in avanti, ma la via mi vien tagliata ancora dal cavallo di Mihangel e dalla sua petulanza costante. Provo ad aggirarlo ma egli blocca ogni mio passaggio e perseguita il mio sguardo ovunque provo a posarlo.

Il principe azzurro è gayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora