⚜A polmoni pieni⚜

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«Dopo aver udito la verità? Non posso sposarmi, assolutamente»
Ribatto scuotendo il capo, l'unica cosa che mi rimane da fare è fuggire.
Ma anche se il mio pensiero corresse lontano, il mio corpo rimarrebbe qui. Non vedo via attorno a me, ogni porta mi è stata chiusa in faccia.

La principessa sospira, posa la mano sulla mia corona cessando il tremore alle dita, poi con il dito accarezza le gemme preziose incastonate in essa.

«Se vi aiutassi a sfuggire da questo fato scritto dai nostri padri, tornereste a trovarmi?» dice alzando gli occhi verso di me.

Le sorrido e colto da un'immensa gioia, fatico a trovare le parole per dirle grazie, così annuisco cercando di porle la mia fiducia solo con lo sguardo.
Ella si avvicina al mio orecchio e posa la mano sulla spalla.

«C'è una galleria segreta che conduce oltre le mura del regno, è stata costruita dai miei padri come via di fuga in caso d'invasioni. Non è mai stata usata ed è conosciuta solo dai membri della famiglia reale, né guardia e né servo né sono a conoscenza»
«Dove si trova?»

le domando calando il tono della voce, giro gli occhi e mi guardo le spalle.

«Venite, vi ci conduco io, ma dobbiamo fare molto in fretta»

Subito mi afferra per il polso e mi porta con sé, camminiamo a passo veloce ma quiete, per non farci udire neppure dagli orecchi delle statue decorative di busti e volti a ogni angolo.
Correndo mi lascio catturare dagli enormi quadri appesi per le pareti, chiedendomi se tra questi vedrò il viso della principessa Calendula, ma nessuno di questi dipinti pare ritrarla, ogni immagine rappresenta re Leonardo o un paesaggio verdeggiante del regno.
Ci fermiamo di fronte una porta, la principessa prima di abbassare la maniglia di questa, si guarda attorno con vigilanza, dopodiché apre la porta concedendomi con un cenno del capo di entrare per primo.
È così che metto piede nella camera reale di re Leonardo e sua moglie regina Helena, mi lascio meravigliare così tanto dai mobili e le tende, che è la principessa a richiamarmi per prestare attenzione.

«Venite, si trova dietro lo specchio» sposta lo specchio alla parete scoprendo un passaggio.
«Fate presto»
dice creando abbastanza spazio tra lo specchio e la parete, sufficiente per far sì che io ci passi.
Mi avvicino al passaggio e stando alla soglia resto a guardare la gola buia della galleria, così buia che se ci entrassi a occhi chiusi non me ne accorgerei neanche.
La fanciulla mi prende la mano e posa qualcosa in essa, apro il palmo e scopro il suo ciondolo.
«Tenete questa, così penserete sempre a me»  dice toccando il suo collo oramai nudo, il suo petto si è fatto più spoglio e vuoto, quel ciondolo violetto si sposava con il suo abito e nome, ora si trova al mio collo ma non bacia nulla di ciò che ho addosso.

«Non vi dimenticherò, principessa Lavanda» rispondo guardando l'oggetto nella mia mano.
Varco la soglia e mi trovo alla bocca del tunnel.
«Ricordatevi della promessa, tornate da me» dice sporgendosi, quasi come se volesse che me la portassi via.

«Se voi mi promettete di non pronunciare parola, allora verrò, dite che non mi avete più visto dopo che avete lasciato il corridoio, dite che vi avevo chiesto di lasciarmi solo»

«Lo farò principe, lo farò» promette, dopodiché toglie la mano dallo specchio, varca la soglia, si avvicina al mio volto e posa le sue labbra sulle mie. Questa volta lo sento, sento le sue labbra e il gusto di queste come il miele sulla lingua. Sanno proprio di fiore, di petalo di lavanda e calda notte primaverile.
Poso le mani alle sue soffici guance e ricambio il suo bacio, perché trovo che sia l'unico modo di renderle grazie, se non per la sua lealtà e coraggio, ora non sarei qui sulla soglia di questo passaggio, inoltre, sempre grazie a lei, ora so per certo che il bacio del mio Hansel è davvero il bacio più dolce che esista.

Il principe azzurro è gayWhere stories live. Discover now