The Queen of the ice and snow

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Vegliò su Dersa tutta la notte, sorpresa ella stessa di quell'innato istinto materno.
Forse le ricordava Anna? Creò alcuni fiocchi di neve e li fece volteggiare nell'aria.
Le melodie di quando lei e sua sorella erano piccine scivolavano dolci nella sua mente.
A come avventura
B come bravura...
- Canti bene - Si complimentò la ragazzina.
Le accarezzò dolcemente i capelli sporchi.
- Hai ancora freddo ? -
- No, mi sto abituando - Disse mentre stiracchiava le gambe.
- Hai fame? -
Gli occhi parlavano da soli.
- Vado a chiedere se c'è qualcosa per te, magari delle frittelle e del latte caldo? -
Stava sbavando.
- Aspettami qui -

Scese le scale di ghiaccio in silenzio per evitare di rianimare la servitù magica.
- Dove sarà la cucina ..? - Si domandò una volta giunta nel salone da ricevimento, del quale l'inutilità era più che evidente.
Ci volle qualche minuto per orientarsi e dopo ciò decise che avrebbe esplorato meglio anche i luoghi adibiti ai camerieri.
Buongiorno
- Ah Pitch mi hai spaventata! -
Scusa, che fai?
- Nulla..ehm..avevo fame ora porto in camera mia il piatto e riposo ancora un po' -
Le sorrise per farle intendere che conosceva il suo segreto.
Dille che quando vorrà scendere sarà la benvenuta.
Lo strinse forte.
- Ti voglio bene -
Il Signore degli Incubi sentiva il cuore impazzire.
Anch'io Elsa.

La vide correre inciampando qua e là nella vestaglia azzurrina, nemmeno si era accorta di essere quasi nuda.
Davanti a sé fece apparire una finestra nera, il Gargoyle stava tornando con un prigioniero.
Finalmente avrebbe scritto la parola fine a quel lungo scontro fra lui e Frost.
La prima volta che si erano incontrati non era stata subito simpatia, ma sapevano entrambi di essere simili.
Jack lo aveva usato per essere notato dai Guardiani e, una volta raggiunto il suo obbiettivo gli aveva voltato le spalle crogiolandosi nell'improvvisa fama.
Ma la gloria, come la felicità è solo passeggera.
Solo una cosa rimane: il rancore.
Ne aveva, eccome se ne aveva e l'avrebbe sfogato sul ragazzino.
Si sedette a tavola aspettando la sua Regina con la ragazzina.
Tutto sembrava perfetto.

- Eccomi! -
Chiuse la porta con un colpo d'anca.
La guardò divorare la colazione ed imbrattarsi la bocca di miele.
- Fai piano, ti verrà un mal di pancia -
Deglutì rumorosamente.
- Ma tu sei il capo qui ? - Le chiese curiosa.
- Sì, sono la Sovrana. Ma chiamami Elsa, non farti problemi -
- Forte -
Bevve a grandi sorsi il latte.
- E ce l'hai un Re e dei figli? -
- Mi dispiace deluderti, ma sono qui solo con Pitch -
- L'Uomo Nero ? -
- Lo vedi ? -
- Aha è quello dei bruffi sogni - Finì di masticare la frittella - Quello che sta sotto il tuo letto e poi ti dà gli incubi, o almeno così diceva mio fratello -
- È un tipo in gamba tuo fratello? -
- Oh sì, è divertentissimo e coraggiosissimo e grande e bello e forte...-
- Allora sarò costretta a prenderlo tra le mie guardie quando lo troveremo -
- Sarebbe tipo wow! - Strillò allegra.
Aveva già ingurgitato tutto quanto.
- Non devi avere paura di Pitch, è molto buono - Le disse facendole l'occhiolino.
La ragazzina sospirò - Se non ho altra scelta -
- Che insolente! - La canzonò ridacchiando - Vatti a lavare, ho fatto preparare un catino d'acqua calda e dei vestiti puliti, raggiungimi quando hai finito di sotto, ti presenterò a lui -
Annuì e sparì nel bagno.

La rabbia stava prendendo possesso dei suoi pensieri.
Ti ho donato la vista perché non la usi?! Ti sembra che abbia i capelli bianchi o gli occhi azzurri?!
La povera bestia stava tremante in un angolo della stanza spingendo in avanti con il muso un vichingo svenuto.
Mio ssssignore però errrra anche lui nella compagniiiia.
Un lampo nero colpì il cristallo distruggendolo.
- Ehi sei qui? -
Spostò il corpo del ragazzo dietro di sé.
Sì Elsa.
- Oh grazie al cielo ero convinta fossi fuggito- Scendeva velocemente la scalinata inciampando con il vestito qua e là.
- Chi c'è qua con te? -
Nessuno.
- Stavi parlando-
Ehm..con..me..e..
- Quello è un piede? -
Si voltò disperato.
No..
- Spostati -
Io..
- Ho detto s p o s t a t i -
Si arrese.
La regina si portò le mani alla bocca spaventata.
- Hiccup! - Si gettò accanto a lui e gli tenne una mano.
- È freddo! Cosa gli hai fatto?! -
Io..n..n..nulla..
- Bugiardo lui era il vichingo nel gruppo di mia sorella non è vero?! Tu volevi uccidere lei! -
No...
- Ora basta - Si rialzò asciugandosi le guance.
- Io sono Elsa, Sovrana incontrastata delle nevi e del ghiaccio, della paura e del dolore e tu, Pitch, Re degli Incubi non hai potere qui!
Sparisci dalla mia vista e non tornare mai più! È un ordine! -

L'uomo poté udire il rumore del suo cuore che si infrangeva in mille pezzi.
S..cc..
- Non voglio sentire più una parola da te! -
Sparì in una nuvole di polvere di sogni colmi di terrore.

Il caos vigeva nel castello: mostri congelati sorgevano dove lei passava.
- Calmati, niente emozioni, niente emozioni -

- Ehi io sono prontaaaaa -

La tempesta si calmò.
Il freddo diminuì.
Le belve scomparvero.

Persa nell'invernoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora