It makes you special dear

428 40 0
                                    

Per due giorni Kristoff pretese che Anna rimanesse sdraiata a riposare. Certo non fu facile, continuava a ripetere che non c'era tempo da perdere e che Elsa doveva essere in pericolo, ma acconsentì contando il tempo che passava.
- Amore mio lei è l'unica qui che starà bene - La rassicurava il marito.
- Dobbiamo andare ora! Sarà così sola e spaventata..-
Infine, nonostante i continui avvertimenti dei giovani che l'accompagnavano, decise di ripartire verso la Montagna Del Nord.
Si congedarono dai Troll con qualche lacrima da parte dei sassolini appena nati. Gran Papà li avverti tristemente
- Talvolta dobbiamo accettare che il lieto fine non è sempre quello che vorremo, tenta di ricordarlo - Disse guardando la ragazza.
Lei lo salutò con la mano e sorrise; non le importava cosa avrebbero pensato o detto gli altri: voleva sua sorella accanto a sé e l'avrebbe riavuta a qualsiasi costo.

La tempesta infuriava ancora, eppure sembra più lieve di quando i Gargoyle li avevano attaccati.
- Come va la testa eh? - Domandò il Guardiano saltellandole intorno.
- Meglio, grazie - Rispose lei sostenuta. Quel ragazzo non le piaceva per niente.
Si attaccò al braccio di Kristoff e ridacchiando lo osservò mentre cercava di non arrossire.
- Sei tenero - Gli sussurrò all'orecchio.
Il giovane montanaro divenne viola.
- P..pi..piuttosto prendi una sacca anche tu, renditi utile - Le gettò una borsa di iuta e cercò il terzo della compagnia sperando di potersi alleggerire dal carico.
- Eccomi - Gli urlò Frost planando a pochi centimetri dalla sua testa e raccogliendo dei picconi - Questi sono miei - Annunciò riprendendo quota.
Anna lo guardava meravigliata.
Quanto le sarebbe piaciuto volare....
- Vuoi provare a chiedergli se ti fa fare un giro? - Il marito sogghignava salendo la collinetta.
- No..no, mai - Incrociò le braccia e corrugò la fronte: si vergognava nell'ammettere di aver bisogno dell'aiuto di quello lì.

Era impossibile distinguere il giorno dalla notte in quella bufera eterna.
Si accamparono quando anche il più resistente fra loro iniziò a mostrare segni di cedimento
- Chi è Pitch? - Serrò gli occhi curioso.
- Pitch che?! L'Uomo Nero intendi? - I due ragazzi la guardarono stupefatti.
La giovane alzò le spalle - La vostra mamma non vi metteva in guardia da lui? -
Scossero entrambi la testa con malinconia.
Jack si guardò le mani fredde come la neve che scendeva dal cielo scuro e si domandò come fosse sua madre, non la ricordava più.
- Pitch è il male, non prova amore o compassione. Conosce solo l'odio e la rabbia; si nutre delle paure degli uomini...È molto probabile che dietro al comportamento di Elsa ci sia lui - La voce gli si stava spezzando. La verità non era un opzione accettabile.
- Wow...Un altro simpaticone, secondo me sono fatti l'uno per l'altra -
Sua moglie gli diede una gomitata nello stomaco.
- Non parlare così di lei! - Strillò irata. Subito però rise - Però hai ragione ogni tanto è insopportabile ed altezzosa -
Il Guardiano manteneva uno sguardo vuoto.
- Ehi ghiacciolo come mai non infierisci ? -
Scosse leggermente il capo borbottando qualcosa.
- Va tutto bene? - Appoggiò una mano sulla sua spalla.
- Sì, è tutto okay - La scacciò e si isolò in una coltre fredda.

- Ma che problema ha? - Sussurrò impercettibilmente al marito.
- Anna parrà pure un ragazzino, ma resta un uomo. È stanco tutto qui - Le accarezzò le guance arrossate.
- Quello non è un uomo! Una vero uomo affronta le cose! -
Lo vide girarsi con le lacrime agli occhi.
- No..non intendevo.. -
- Devo andare - Si alzò e raccolse il bastone - Non vi voglio infastidire -
Kristoff cercò di fermarlo - Dai Jack... -
- Non importa, ha ragione e poi è meglio per tutti che sparisca no? -
Il Guardiano scomparve nella tempesta.

Persa nell'invernoWhere stories live. Discover now