Perché allora piango?

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Si strinsero un'ultima volta. Elsa era quasi commossa.
- Cosa c'è? -
Si asciugò il naso cercando le parole - È che..non mi aspettavo che te ne andassi così presto -
- Presto?! Sono passati trent'anni piccola mia e poi hai visto come hai gestito bene il fato di quella ragazzetta, Rapunzel? Sei pronta -
- Io non mi sento così -
Le sorrise.
- Meglio vuol dire che hai senso critico. Ora però devo andare, ho trovato un posticino in Francia meraviglioso..-
Aprì una cartina e la consultò avidamente - Parigi...mmmh come suona bene -
Si voltò verso la notte - Ah ed una cosa: avere un cuore dolce in un mondo così malvagio è coraggio, non stupidità. Ma in quanto regina non ti porterà da nessuna parte. -
Si alzò in volo nella volta celeste costellata di luci.
Rise sentendo il vento scivolargli sulla pelle rugosa. Nascose nella tasca una pergamena sulla quale un'antica ed avverata profezia era scritta, soddisfatto la rilesse ancora una volta. Certo che era stato fantasioso con le rime, poco importava però: era libero.

Restò in silenzio lasciando cadere l'abito bianco come la neve verso il baratro.
- Ed ora? -
Non aveva mai pensato a che cosa avrebbe fatto una volta nuovamente sola, creò un piccolo pupazzo di neve che le saltò sulle ginocchia.
- Ciao sono Olaf ed amo i caldi abbracci - Lo accarezzò e permise che esplorasse la nuova casa.
- Dov'è Anna? -
- Purtroppo non potremo più stare con Anna -
- Perché? -
- Perché è più al sicuro senza di me -
- Perché? -
- Perché sono un mostro -
- Perché? -
Lo osservò in silenzio incapace di rispondere.
- Se non sai cosa dire significa che non è vero -
- Hai ragione - Gli sussurrò donandogli un fiore azzurro. - Wow come hai imparato a fare questo? -
- Penso che fosse già dentro di me, mi serviva solo un aiuto per svilupparlo, eh sì anche un po' di fortuna -
Olaf si sedette accanto a lei - Quindi adesso stiamo qui? Tutti soli? -
- Già, non è molto differente da prima -
- Mi mancano Anna e Sven ed anche il strano cane -
- Anche a me -
Cercò di afferrare una stella che volava sopra loro.
- Sarebbe così terribile se l'andassimo a trovare? - Le domandò speranzoso.
- Penso di no -
Una campana suonò dal profondo delle tenebre.
Si alzò e con i movimenti studiati portò il suo astro verso la terra coprendola delicatamente con una coperta.
- Domani possiamo andare? -
Fissò la città di Arendelle che andava a delinearsi sotto di lei.
- Allora? -
- Va bene, domani -
Il pupazzo corse via saltellando.

Luna dammi ascolto
Si destò dal suo sonno. Chi la chiamava?
Con la tua magia
Si piegò guidata dall'udito. Era una voce profonda, di uomo.
Mostrati a noi per quello che sei, prima che il ricordo di te svanisca ormai, svanisca ormai..
- Babbo Natale - Borbottò indignata, non poteva davvero volere ciò.
Il canto si ripeté ancora una volta, ed ancora fino a mandarla in paranoia.
Cosa volevano i Guardiani?
Chiuse gli occhi e li riaprì in una stanza calda ed accogliente. Due Yeti la guardavano terrorizzati, sbuffò: era il primo giorno e già sembrava che stesse andando tutto a rotoli.
- L'Uomo Sulla Luna! - Gridò quella che le sembrò essere Dentolina, non era molto brava a ricordare i nomi.
- Perdonate sono confusa - Riprese la posa reale e li guardò severa. - Cosa vi ha portato ad infastidirmi? -
Più che lei però le parve che fossero loro quelli confusi. La osservavano scioccati.
Un canguro si inchinò ai suoi piedi - N..Non avevamo mai capito che voi foste una d..donna..scu..-
- Quindi se siete nel dubbio mi date dell'uomo, comunque è più complicato di così, bene tu sei Bunny giusto? - Chissà perché il coniglietto di Pasqua era simile ad un marsupiale.
- E..Esattamente - Lo scacciò mentre Sandman fece ruotare i suoi sogni intorno al camino i quali formarono tanti punti esclamativi.
- Ditemi cosa vi angoscia -
- NON PROVATE A CHIAMARLO SENZA DI ME, DEVO ESSERCI ANCH'IO! - Un ragazzo dai capelli bianchi entrò sospinto dal vento. Si bloccò davanti a quella figura eterea.
- I.. -
- Jack! - Si coprì la bocca imbarazzata. Come aveva potuto tradirsi così?
- Buonasera...Manny? - Si sedette nel centro della stanza guardandola sorridendo.
- No, Elsa ma è indifferente, qualcuno mi vuole dare una spiegazione oppure vi divertite nell'infastidirmi? - Voleva solo andarsene, le faceva male rivederlo.
- Be' sono passati cent'anni dall'investitura del più recente Guardiano, Pitch sta diventando sempre più potente e il globo si sta scurendo - Un uomo dall'accento russo indicò un enorme mappamondo sul quale tanti piccoli puntini luminosi si stavano spegnendo.
Sospirò, ecco perché quel furbo di Manny era fuggito così in fretta.
- Non ne ho idea Nord, vi farò sapere. -
Si sentì un tonfo profondo provenire dai laboratori. - Controlla i tuoi operai - Disse sbadigliando.
- No..Non c'è nessuno di là - Sussurrò qualcosa ad uno di quei mostriciattoli pelosi e lo mandò a controllare.
Ci fu un urlo poi la paura cadde sui presenti - Oh che carini una riunione di gruppo- Un uomo dalla pelle grigia e gli occhi ambra che riflettevano solo astio avanzò seguito dalle tenebre
- E lei signorina? Chi è lei? -
- Qualcuno al quale dovresti portare rispetto - La voce le stava mancando come anche forze.
- Ah sciocca! Io diverrò importante, non sarò più ignorato! I bambini crederanno finalmente in me! Tu porterai rispetto a me! - La indicò furioso.
Elsa piangeva nascondendo il viso. Non la ricordava, non l'avrebbe mai fatto.
- Ma che bravo c'è anche Frost. È la tua fidanzatina? -
Strinse i pugni prendendo coraggio.
- Ti ordino Pitch Black di sparire all'istante da questo luogo! -
Ci fu una luce accecante e Il Re Degli Incubi fu costretto a ritirarsi - Tornerò, oh vedrete se tornerò! -
Una risata malefica si diffuse impregnando il cuore di ognuno dei presenti.
Cadde a terra spossata
- Vi aiut -
- NO! - Una piccola tempesta di neve si creò sul suo capo. - No, vado a prendere la nuova Guardiana. Avrete bisogno di aiuto -
Scomparì in una nuvola di gelo e stelle.
- Wow.. - Sussurrò Frost
- Già -

Persa nell'invernoWhere stories live. Discover now