Life's too short

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Si rialzò ignorando il dolore provocato dal suo incantesimo.
- Anna! -
- Elsa! -
Si strinsero piangendo e ridendo allo stesso tempo.
- Credevo di averti persa per sempre! - Sussurrò la minore soffiandosi il naso rosso nel mantello.
- Che schifo! - Ridacchiò l'altra. Le due arrossirono tenendosi le mani.
- Sei ferita..- Disse sfiorando con un dito una macchia di sangue che stonava con l'abito elegante e azzurro della Sovrana.
- Non è nulla..- La rassicurò. Le faceva male ma era sopportabile.
- Ora possiamo sciogliere tutto? - Le domandò ironica. Non aveva mai avuto paura di lei, non avrebbe iniziato in quel momento.
- Perché? Potreste restare qui! C'è posto per chiunque nel mio castello...Tu e Kristoff potreste crescere i vostri figli nella mia reggia. Oh ho sempre adorato i bambini - Era sinceramente entusiasta all'idea. Danzava felice fra il proprio ghiaccio, zoppicando talvolta per via della caviglia slogata.
- Il passato è il passato. Arendelle ti aspetta - La cosa non le piaceva per niente.
- Arendelle? Non mi importa - Scacciò con un gesto il pensiero - Io voglio la mia famiglia e di certo loro non ne fanno parte - Indicò la città vagamente.
- Ma è il tuo posto lì! Sei la regina, non puoi abbandonare tutto! -
- Certo che posso! - Creò una poltrona e si sedette tamponando un poco la ferita - Saremo felici sole! Prima il mondo ci separava, ma ora sono libera! -
Alcuni fiocchi di neve apparvero creando delle composizioni.
- Sorellona, è tutto sbagliato. Non è così che si risolvono i problemi. - Si accomodò sulle sue gambe.
- Dobbiamo tornare là e spiegare quello che è accaduto. Loro capiranno e ti perdoneranno ed ognuno avrà il lieto fine che merita -
Elsa la spinse lontano terrorizzata - Io? Ah! Io dovrei essere perdonata? - Indignata si morse la guancia - Hanno sbagliato a trattarmi come un mostro. Dovrebbero venire loro qui ad implorare la mia pietà -
- Non sei in grado di ragionare in modo razionale in questo momento, andiamo a casa - Raccolse la cuffia che le era caduta.
- NO! - Un soffio gelato la sfiorò facendola rabbrividire. - PERCHÉ SEI COSÌ STUPIDA?! -
Chiuse i pugni arrabbiata - Sei un'egocentrica, ecco cosa sei! "Io di qua, io di là..Io sto male, io soffro". Notizia dell'ultima ora: NON ESISTI SOLO TU AL MONDO -
Scioccata la ragazza dai capelli biondi spalancò gli occhi.
- E non fare quella faccia eh, perché ti ho sopportata abbastanza! Sai quanto sono stata sola? Quanto il tuo rifiuto di parlarmi mi facesse male? Ero disposta a sacrificare la mia vita per te una volta..Mi chiedo ora se ne valsa veramente la pena - Le ultime parole le sussurrò appena.
La Regina Dei Ghiacci la allontanò offesa.
- Come? Come puoi dirmi ciò? Tu hai sempre visto solo ciò che volevi vedere! Vivi in un tuo mondo fatto di fiabe, lieto fini e amore. Sai che ti dico, anch'io ho una notizia per te: ben venuta sul pianeta terra! -
Le due giovani si osservarono colme di rancore - Bene. C'è altro che devo sapere? - La maggiore aveva ripreso la sua classica compostezza.
Anna ormai era un fiume in piena.
- Sì. Io odio il freddo, odio la neve e soprattutto odio il tuo essere così perfetta. Tutti che mi ripetono " Sii più come Elsa, guarda come canta, guarda come recita, guarda come saluta", cosa hai tu in più di me? Cosa ti rende più speciale? E come è possibile che tu non abbia mai un brufolo? Un rotolo di ciccia? Che tu non faccia mai nulla di imbarazzante?
Sei una specie di automa! Sorridi, inchinati e torna ad essere bellissima. - Respirava faticosamente.
- Ah e il periodo che ho passato lontano da questo orribile posto è stato uno dei più felici della mia vita! -
Una piccola sedia la catturò obbligandola a sedersi.
La sorella si abbassò per poterla guardare meglio.
- Ti sei calmata ? -
Due trecce annuirono convinte.
- Ottimo. Io per quanto possa sembrare assurdo non riesco ad odiarti. Ho paura ed ho bisogno di te. Riesco a controllarlo, ma qualcosa sta accadendo nella mia testa. Ti prego..- Trattenne le lacrime.
- Okay - Dagli occhi così simili ai suoi non traspiravano segni di pentimento. - Ho i tuoi i guanti qui. Mettili -
- I GUANTI?! - Tremava spaventata al solo pensiero
- È l'unico modo per tenerti a bada, no? -
- Sì ma...-
- Ma cosa? Non ti sembra di aver già fatto abbastanza disastri? -
Provò un brivido lungo la spina dorsale: perché aveva freddo? Non le era mai capitato.
- Tu sai quanto mi facciano male -
Le porse due leggeri pezzi di stoffa azzurri.
- Anche se per una volta ti sacrifichi per il bene comune..- Le colpì le mani con furia.
- Oh io non mi sono mai sacrificata quindi? Quegli anni in una camera li ho passati divertendomi ovviamente. E in quei giorni in cui ho dovuto vedere la mia amata sorellina andar via da me naturalmente io non ho sofferto. Certo spezziamole il cuore, tanto il suo è di ghiaccio ! -
Fu la goccia che fece traboccare il vaso per entrambe.
- Amata?! E me lo hai mai dimostrato? Non sei cambiata per niente; tu e le tue porte in faccia. Lo sai quanto è terribile sentirsi soli? No, perché per te c'erano sempre tutti. La loro perfetta bambolina di porcellana mentre per la sottoscritta mai un sorriso, un complimento! -
- È quindi è tutto qui - Sospirò.
- Cosa intendi? -
- Sei solo invidiosa -
Arrossì - No..NO!- Si mordicchiò un dito nervosa - Voglio tornare a casa -
- Tu non vai da nessuno parte - Affermò con decisione. - Ti voglio accanto a me e ti avrò, anche se contro la tua volontà -
Nello sguardo di Elsa c'era una luce diversa, completamente sconosciuta ad Anna.
- C..Come..Se sono delle scuse che vuoi sappi che non accadrà...I..Io le penso davvero le cose che ho detto e..- La interruppe ridendo istericamente.
- Cambierai idea - Graziosamente la legò a terra con resistenti corde di ghiaccio.
- Ti lascio pensare - Si sdraiò al suo fianco.
- LIBERAMI, LIBERAMI. TU SEI PAZZA! PAZZA! -
Urlava scuotendosi disperatamente.
- Forse.. - Giochicchiava con il bordo del lungo mantello.
- Voglio solo te - Scoppiò in un pianto liberatorio lasciando cadere dietro le spalle i capelli lisci.
Si alzò scioccata - Scusami, scusami - Singhiozzò sciogliendo i lacci.
- TU SEI PAZZA! STAI LONTANA DA ME, LONTANA! -
- Anna.. - Allungò le braccia per poterla riavere vicino a sé.
La respinse spaventata. - LONTANA! -
Un getto di neve sfuggì dal suo controllo. La minore fu colpita al cuore, poi alla testa, nuovamente al petto, ancora ed ancora.
Elsa gridava terrorizzata mentre la tempesta infuriava nel castello.
Le mura caddero e si trovò sola con una statua di sua sorella nel mezzo della Montagna.

Persa nell'invernoWhere stories live. Discover now