45. Siamo noi l'ancora di salvezza di noi stessi

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DUE ORE PRIMA

"Quattordici verticale, boy band creata da Simon Cowell nel duemiladieci" mormoro picchiettando la punta della penna sul labbro inferiore, cercando con il corpo di rimanere stabile seduta sulla vecchia scrivania della camera di Blake.

È da quasi un'ora che sono qui e il moro mi ha rivolto solo un semplice ciao.

Anche stamattina a scuola sembrava essere molto distratto quando gli parlavo, e se inizialmente non capivo il perché, poi come un lampo di genio mi è tornato in mente l'incontro di stasera.

Sono passati così velocemente da essermene dimenticata.

Bè non è una novità, visto che a volte tendo ad essere peggio di Dory del cartone "Alla ricerca di nemo".

E dire che non sono nervosa sarebbe un eufemismo.

Ho come la netta sensazione che stasera potrebbe succedere qualcosa e questo... questo non fa altro che aumentare la mia ansia.

È come se un grosso macigno si fosse poggiato sul mio stomaco, tanto da chiuderlo.

Per questo quando sono venuta a casa di Blake, a passo deciso mi sono diretta verso il bagno, dove all'entrata su una piccola mensoletta di legno sono posizionate tante riviste, a partire da quelle di gossip, passando per quelle di sport e infine ai cruciverba.

I miei preferiti.

Saró strana, però mi hanno sempre rilassata nei momenti di tensione.

E ringrazio tanto la mamma del moro che se ne ricorda sempre, facendomi così trovare ogni volta che vado a casa loro qualcosa.

Mi mordo il labbro inferiore quando sento la porta del bagno aprirsi e una ventata di aria calda colpirmi in pieno volto.

Vorrei tanto alzare lo sguardo e ammirare Blake in tutta la sua bellezza, con un misero asciugamano ad avvolgergli la vita, ma sembrerei un'idiota che sbava alla sola vista di due addominali.

Però magari... una piccola sbirciatina non fa male a nessuno, vero?

No, Phoebe devi avere autocontrollo!
Coraggio!

Alla fine, ahimè, cedo e quando alzo lo sguardo sul bel ragazzo davanti a me con solo addosso un paio di pantaloncini da basket, arrossisco di colpo notando che il suo sguardo famelico è già puntato sulla mia figura.

Mi osserva con uno sguardo che prima d'ora non avevo mai visto, un misto di desiderio e... amore?

Mio Dio! Blake si sta innamorando di me?

Scuoto la testa talmente così veloce che per poco non ho un capogiro, rischiando di cadere dalla scrivania, ma due grandi mani mi afferrano prontamente per la vita, evitandomi l'ennesimo livido sul corpo.

Ormai ho perso il conto di quanti me ne sia procurati cadendo in continuazione!

"Cosa stavi facendo?" mormora al mio orecchio facendomi rabbrividire.

Già cosa stavo facendo?

"Uhm..." sposto lo sguardo sul pavimento notando la rivista che due secondi prima era sulle mie gambe "Un cruciverba!"

Il moro scuote la testa, abbozzando un sorrisetto storto.

"Intendo" si lecca le labbra "Cosa stavi facendo in quella testolina? Da quando sono uscito dal bagno sei diventata molto strana, non sarà colpa del mio fascino?".

Forse sì, ha ragione, ma ciò che accade o penso nella mia testa rimane lì, è una battaglia che devo vincere per forza pur di non far perdere il mio orgoglio.

E se ci ritrovassimo?Where stories live. Discover now