47.Dentro fino al collo

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Ditemi che non sono morta, vi prego!

Il nulla mi avvolge, non vedo altro se non tutto nero.

Mi sembra di fluttuare e mi chiedo se nelle ultime ore io abbia fatto uso di sostanze senza ricordarmelo.

Mi giro, cercando di trovare qualche scorcio di luce da poter raggiungere, ma nulla.

Dove diavolo sono finita santo cielo!

Ad un certo punto, sento dei leggeri mormorii che pian piano diventano sempre più nitidi alle mie orecchie, ed ecco che un grande fascio di luce mi abbaglia.

Quindi sto per raggiungere la morte?
Dio sapevo che sarei dovuta rimanere a casa!

Cosa diavolo ho nel cervello?

Le voci si fanno sempre più vicine e i toni sono così alti da farmi scoppiare la testa.

E poi ecco quel fascio di luce avvolgermi.

Cerco di mettere a fuoco l'ambiente che mi circonda ma non vedo un accidenti.

Dovró assolutamente mettere gli occhiali, ma prima voglio capire se Dio ha deciso finalmente di prendermi con sè, e ciò giocherebbe a mio favore: niente più cadute né più figuracce, in pratica un sogno!

Se solo non fosse che in questo ci sarei solo io, senza le persone che amo a farmi compagnia, sarebbe tutto perfetto.

D'altra parte però, potrei rivedere di nuovo papà...

Ad un certo punto, riesco a scorgere in tutto questo bianco, una sagoma nera che si fa sempre più vicina a me.

Ecco sapevo di essere passata a miglior vita!

Mi lecco le labbra secche, e con quel poco di voce che ho, lo chiamo: "Dio?"

Attendo una risposta, nel mentre cerco di mettere sempre più a fuoco la figura dinnanzi a me.

E poi la sento... sento quella voce che sono sicura mi seguirà ovunque.

"Meglio Phoebe... Sono Blake!"

Ed è in questo momento che apro del tutto gli occhi, accecandomi con la luce proveniente dalla finestra di camera mia.

Un attimo...

Come diavolo ci sono arrivata qui?

Sbatto più volte le palpebre, e oltre alla figura del moro, riconosco anche quella di Anne, Miranda e... Alex.

Sono tutti qui in camera mia, fissandomi come se da un momento all'altro potessi di nuovo ritornare in quel mondo oscuro.

"Phoebe! Dio mio! Mi hai fatto prendere un grosso spavento" la voce della mia migliore amica è carica di preoccupazione.

Si avvicina al mio letto, e la sua mano calda entra in contatto con la mia gelida.

"Io-." vengo bloccata dalla voce di Miranda.

"Davidson! Non posso crederci davvero che mi stavi per lasciare sola con Anne! Come avrei fatto a sopportarla?!" afferma con voce plateale mentre la mora al suo fianco la fissa con uno sguardo non molto amichevole.

"Spiritosa" borbotta Anne "Al massimo sono io quella che dovrebbe lamentarsi qui, non tu... Miranda!"

Il loro battibecco continua non so per quanto tempo, tanto che alla fine Alex e Blake sono costretti ad intervenire.

Rido per la comicità della situazione, ma una forte fitta alla tempia mi porta a strizzare gli occhi.

Solo adesso mi accorgo di quanto stia male.

E se ci ritrovassimo?Where stories live. Discover now