41.Baciami coglione

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Ci sono quasi.

Un ultimo sforzo.

Ti prego fa che salga.

Forse ci sono e...

Zac!

"Merda!" esclamo mettendomi le mani fra i capelli.

No!

No. No. No

Perché tutte a me?!

Cosa ho fatto nella vita per essere così sfigata?

Mi avvicino cautamente allo specchio e per poco non mi lascio scappare un'altra imprecazione.

Quando prima di partire ho fatto la valigia, come vestito per capodanno avevo scelto una semplice gonna con la zip sul fianco e una camicetta.

Scelta sbagliata.

Che dico...

Sbagliatissima!

Dovró appuntarmi da qualche parte che, la prossima volta che parto: prima di buttare alla cieca vestiti nella valigia, devo provarli.

Altrimenti mi ritroverò come adesso, con un enorme buco che dalla zip della gonna arriva fino alla mia chiappa sinistra.

Dio!

Sapevo di aver preso qualche chilo ma non fino al punto da non entrare più nei vestiti.

Vi chiederete...

Cosa potrebbe andare più storto di così, Phoebe?

E qui arriva il bello.

Non solo ho rotto la mia gonna preferita ma, sono anche in grave ritardo.

Quando ieri Adam è venuto a casa mia, prima di andarsene si è preoccupato di ricordarmi l'orario del nostro incontro di stasera.

Ovviamente non si è dimenticato di farmi una bella predica, quasi fosse mia madre, sul fatto di non fare tardi.

Mi ricordo ancora le sue parole: "Mi raccomando Phoebe, ci vediamo qui sotto alle otto precise. Andremo in macchina con Blake. Non fare tardi!"

Mi sono lasciata scappare una risata sarcastica prima di rispondergli per le rime: "Io? Fare tardi? Ti ricordo che stai parlando con Miss puntualità!"

Adam si è limitato a fulminarmi con lo sguardo, prima di uscire da casa mia.

E come dargli torto.

Insomma, neanche un bambino mi crederebbe.

E adesso eccomi qua.

Mancano solo cinque minuti e mi ritrovo senza un vestito per la serata.

Apro l'armadio in cerca di qualcosa, ma gli unici capi che trovo sono jeans e maglioni.

Niente di più.

"Perchè quando Anne mi chiede sempre di andare a fare shopping, rifiuto?" borbotto.

Ahimè l'unica cosa che adesso posso fare è chiedere aiuto a mia mamma.

Agguanto la calda e soffice vestaglia di pail, per poi uscire da camera mia, inoltrandomi nel corridoio.

Raggiungo l'ultima porta in fondo a destra, dalla quale sento provenire un gran baccano.

Cosa diavolo starà facendo quella pazza?

Afferro la maniglia in ferro e prendendo un profondo respiro, la abbasso.

E se ci ritrovassimo?Where stories live. Discover now