22.Non hai ucciso nessuno vero?

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Dopo un'ora passata in macchina tra litigi vari e canzoni cantate in sincro anche se siamo stonati entrambi come delle campane, arriviamo a destinazione.

Una volta scesa dalla macchina mi si mozza completamente il respiro.

Siamo nella Fifth Avenue, un susseguirsi di boutique, negozi di alta moda e molto altro.

"Ti piace?" mi chiede Blake per poi poggiarmi una mano sul retro della schiena incitandomi a camminare.

"Molto! Come mai siamo qui?"

"Beh.." si gratta la nuca imbarazzato "Quando eravamo piccoli venivamo sempre qui, ho pensato che riportandoti qui potessi ricordarti di tutti i bei momenti passati insieme" mi sorride e penso sia un'allucinazione ma vedo del leggero rossore propagarsi sulle sue gote.

BLAKE IN IMBARAZZO?!

Domani nevica!

Gli sorrido e faccio una cosa che mai mi sarei aspettata, lo abbraccio.

Inizialmente sento i suoi muscoli irrigidirsi al contatto appena avuto, ma è questione di secondi che ricambia l'abbraccio stringendomi la vita.

"Grazie" gli sussurro ormai livida in volto.

Potrà risultare un comportamento da idiota quello che sto assumendo con lui in questo momento, ma sinceramente non mi importa.

Certo, non potrò mai dimenticare cosa mi ha fatto e tutto quello che ho dovuto subire in quegli anni ormai passati.

Ma in questi piccoli attimi di felicità con la persona che prima era il mio punto fermo, il mio pilastro, mi fa quasi salire le lacrime agli occhi, facendomi dimenticare il passato e pensare solo al presente, a quelli che siamo adesso.

Lui in risposta mi lascia un bacio sulla testa per poi aumentare la presa sulla vita.

Dopo quelle che mi sembrano ore decido di staccarmi da quell'abbraccio sentendo però un senso di vuoto all'altezza del petto.

"Quindi, che si fa?" chiedo cercando di smorzare la tensione che si è creata fra di noi.

"Ah questo non te lo dico, devi seguirmi" mi fa l'occhiolino per poi trascinarmi in mezzo alla folla di gente.

🐳🐳🐳

"Ti ho detto di no!" incrocio le braccia al petto infuriata.

"Ma dai! Cosa ti costa provarlo" sbotta esasperato.

"Mi costa eccome! Non proverò mai questo pigiama a tema canguro solo per un tuo gusto personale." urlo vicino alla tendina dei camerini che ci separa.

Fa bene a non uscire il coglione, altrimenti lo prendo a schiaffi.

"Ma dai! Guarda qua" esce sotto la mia espressione sbigottita per quello che indossa "Non sono sexy da morire?! Per di più l'avremmo uguale, dai provalo e non fare storie" mi spinge nel camerino.

"Ti odio!" urlo

"Già l'ho sentita questa e sono pur certo che tu non mi odi, almeno non più" lo sento sorridere.

Sbuffo e dopo varie imprecazioni contro la cerniera che non sale esco a testa bassa fuori dal camerino.

"Beh, devo dire che questo pigiama ti fa proprio un bel culo eh" ammicca e dopo le ripetute promesse di picchiarlo gli assesto un bel pugno all'altezza dello stomaco, dimenticandomi però di un piccolo particolare.

"Ahh cavolo!" mugolo dal dolore.

Maledetti addominali super affascinanti.

"Tesoro, dovresti sapere che sono fatto di ferro" si sbatte una mano sul petto.

E se ci ritrovassimo?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora