La gara.

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Quella sera, si infilarono nel letto presto. Frank aveva prestato all'amico un altro pigiama del padre, mentre lui si era deciso a rimanere nella sua classica tenuta per la notte: maglietta e boxer. Gerard era sbiancato quando si era steso nel letto così, ma dopotutto non era nulla di che.

Passarono la maggior parte del tempo sdraiati sotto le coperte, faccia a faccia.

Parlavano del più e del meno, ridevano, scherzavano, facevano battute, si rotolavano nel letto, si rubavano a vicenda le coperte, qualche volta si ritrovarono ad abbracciarsi.

Parlarono del padre di Frank, parlarono di Mikey, parlarono di Marceline, parlarono di Dylan e parlarono della "lezione privata di nuoto".

Passarono minuti interminabili a guardarsi negli occhi in silenzio, dicendosi ogni tanto «Dovremmo dormire» per poi non muoversi di un millimetro.

Quella serata sarebbe potuta durare per sempre. Sembrava tutto tranquillo, tutto perfetto.

Ma le cose perfette finiscono, i momenti più belli terminano.

E quel momento raggiunse la sua fine alle due e venti, quando i due ragazzi cedettero, lasciandosi cullare dalla notte e dai loro respiri leggeri.

Ore 06:45, 18 Dicembre 2014

«Gee?» Frank sbadigliò, sfregandosi gli occhi col dorso della mano. Aveva quasi mandato in frantumi la sveglia pur di fermarla. Non aveva ancora capito come impostare una suoneria di suo gradimento, quindi ogni giorno il suo sonno veniva interrotto bruscamente da un assillante beep beep.

L'amico emise un rantolo confuso, corrugando le sopracciglia e rigirandosi appena.

«Gerard, svegliati, dobbiamo andare a scuola.» Gli scosse piano la spalla, per non dargli fastidio. Nonostante le buone maniere, l'altro non aveva intenzione di aprire gli occhi.

Il più basso si levò a sedere, stiracchiandosi. Osservo il ragazzo, i capelli lunghi e nerissimi che facevano capolino dalla trapunta. Sorrise.

Si avvicino al suo orecchio, sussurrando.

«Gerard, faremo tardi.»

Nessuna reazione. Sospirò.

«Gerard, muovi il tuo bellissimo culo e alzati. Ora.»

Da dove diavolo ti é uscito questo?

Gerard aprì prima un occhio, poi l'altro, rivolgendo un mezzo sorriso al ragazzo che stava arrossendo rendendosi conto dell'apprezzamento che aveva appena fatto.

«Oh, beh, grazie Frankie.»

Il ragazzo coi pearcing scosse la testa.

«Di nulla. Ora alzati, ti aspetta una giornata intensa.»

Si grattò la nuca, guardandolo con fare interrogativo.

«La gara.» Gli suggerì.

Gerard spalancò gli occhi.

«Oh merda, la gara! Cazzo. Non ci avevo pensato. La gara. Frank. Questa sarà la mia prima gara. Mioddio, perché l'ho fatto?»

La tranquillità che aveva mantenuto fino a quel momento parve dissolversi. Si girò a pancia in giù, cacciando la testa nel cuscino. Frank gli andò sopra, abbracciandolo da dietro, divertito dall'improvviso crollo dell'amico.

«Ehi, non preoccuparti. Ci saremo io, Mikey e Ray. Stai tranquillo. Non può succede niente. Dimostra a tutti che Gerard Way non ha paura a presentarsi ad una gara, okay?» Gli lasciò un bacio veloce sui capelli, per poi alzarsi ed andare in bagno a cambiarsi.

I'm not o-fucking-kay.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora